Pubblichiamo questo scritto, che ci pare interessante sulla vicenda dei minatori sardi:
Fa male vedere un minatore ridotto a doversi ferire davanti le telecamere di media che ne spettacolarizzano la disperazione.
Fa male ma non stupisce vedere sui caschi dei minatori la sigla della cgil. Un portavoce ha anche l’adesivo dei ds sul casco.
Segno evidente di una lunga vicinanza alla sinistra neoliberista italiana.
La sinistra degli f35 la sinistra
La differenza dai minatori asturiani è lampante: questi hanno attaccato lo stato e licenziato i sindacati mentre i sardi si son rinchiusi sotto terra minacciando di farsi esplodere mentre fuori fan sventolare le bandiere della cisl e della cgil: sindacati il cui operato è stato molto importante per il capitale. Sindacati che da decenni collaborano in modo infame con il neoliberismo più assassino.
Il capitale liquida questi lavoratori come inutili. Al profitto non servono più.
Gli operai non trovano risposta migliore che praticare un nichilismo invertito che vede se stessi come bersaglio da ferire.
Un nichilismo invertito che conferma ancora una volta che loro vogliono solo lavorare. Vogliono solo sopravvivere.
Per questi operai è questa la giustizia sociale: i padroni continuino a spartirsi le torte insieme ai loro sindacati complici.
Il capitale continui le sue guerre le sue stragi i suoi arresti contro chi invece questo stato lo vorrebbe rivoltare.
I partiti che votano continuino a saccheggiare il loro bene pubblico.
Basta non gli tolgano pure il tozzo di pane.
Perderanno questi autolesionisti: quando si è sottomessi e complici allo stato delle cose non si ha la forza ne la libertà di pensiero e azione per attaccare chi ti vuole morto dopo averti sfruttato.
Ci si fa male da sè.