G8 univesità: Arresti e perquisizioni

G8 univesità: Arresti e perquisizioni

PRESIDIO PER I COMPAGN* ARRESTATI ORE 12:00 VIA ZAMBONI 38

Arresti e perquisizioni, su mandato della questura di Torino,
cercano di mettere sotto attacco il movimento dell’Onda che ha
contestato il G8 dell’Università.


Stamattina polizia e agenti della Digos sono entrati nelle case di
molti compagni a Bologna, Torino, Milano e Padova con mandati di
cattura e di perquisizione. 20 compagni sono agli arresti.

La più scontata delle operazioni per attaccare un movimento che
quest’anno ha portato in piazza migliaia di persone in tutta Italia.


A Torino 15 compagni sono stati arrestati, la perquisizione sta coinvolgendo anche il centro sociale Askatasuna.
A Bologna sono 4 i compagni arrestati.
A Padova un compagno è stato arrestato e alcune perquisizioni sono tuttora in corso.
A Milano sono in corso perquisizioni.


A Bologna è già prevista un momento di mobilitazione: l’appuntamento è alle 12 in via Zamboni 38.


Una storia già vista – Solidarietà a Sergio e Alessandro

UNA STORIA GIA’ VISTA: stesso GIP e stesso PM
arrestano due compagni anarchici Seconda mega-operazione a caccia di
anarchici in Umbria in due anni, ancora una volta gestita dai ROS,
ancora una volta c’è lo zampino della Procura di
Perugia, ancora
una volta il PM è Manuela Comodi, ancora una volta il GIP è Nicla
Flavia Restivo, ancora una volta l’accusa è “associazione sovversiva
con finalità di terrorismo anche internazionale e di eversione
dell’ordine
democratico”, ancora una volta gli stessi reati
contestati sempre dagli stessi (scusate la ripetizione, ma qui tutto si
ripete) inquirenti sono ben al di sotto di quella accusa. Insomma una
storia già vista.
Proprio mentre il processo a Terni per i quattro
giovani spoletini arrestati il 23/10/2007 perde colpi ogni giorno (e
siamo ancora ai testimoni dell’accusa), proprio 3 giorni dopo la
clamorosa debacle di un alto ufficiale di
ROS che non ha saputo
rispondere alle semplici domande di un giudice (Quale è la struttura
del gruppo? Quali sono le fonti di finanziamento? Quali sono le armi?
Dove si trova il covo?), proprio alla vigilia del “G8 della crisi” come

ormai tutti lo chiamano, proprio all’indomani del disastro
ferroviario di Viareggio, proprio all’indomani dell’approvazione delle
ronde e dell’impunità per i servizi segreti, in piena emergenza
securitaria, in piena emergenza terremoto, in piena emergenza
economica, gli stessi ROS, lo stesso PM, lo stesso GIP si inventano
un’accusa che sanno già che fra due o tre anni cadrà, ma che intanto
serve a rovinare la vita a due ragazzi di 23 (Alessandro) e 27 anni
(Sergio), due compagni che devono pagare per la loro militanza
politica.
Un anno e mezzo fa sono riusciti ad inventarsi
un’associazione terroristica con delle semplici scritte sui muri e
qualche danneggiamento a dei cantieri, oggi (gli stessi ROS, GIP e PM)
si inventano un’associazione terroristica
senza reati solo con il fatto che “avevano in programma di compierli”!
Ultima
provocazione: Sergio e Alessandro sono stati messi proprio nel carcere
di Spoleto; così da schedare i movimenti nell’area, stressare
ulteriormente una città già duramente provata dal vero e proprio
assedio militare di un anno e mezzo fa, rinata ma comunque sfinita
nelle decine di manifestazioni, presidi, banchetti, conferenze e
concentri, ma che comunque non perderà la triste occasione di
dimostrare a questi due compagni la solidarietà di cui è stata capace
con i suoi quattro figli.
Qualcuno si è chiesto come mai proprio
lo stesso PM e lo stesso GIP di Perugia, malgrado l’inchiesta fosse
cominciata a Roma? Qualcuno si è chiesto come mai questa inchiesta
nasce con lo scopo di trovare collegamenti fra la
“cellula”
spoletina e le altre in Italia, ma fallisce clamorosamente i propri
obbiettivi tanto che su 40 indagati in Umbria, Lazio, Toscana, Piemonte
e Lombardia non c’è nessuno dei 4 imputati di Spoleto (e sappiamo
quanto è
facile finire sul registro degli indagati della dott.sa
Comodi)? Dobbiamo forse sospettare che il collegamento con gli
spoletini sia solo un escamotage tecnico-giuridico per far svolgere il
processo a Perugia? Dobbiamo forse sospettare che il PM o il GIP di
Roma non voleva firmare un’inchiesta così debole e così i ROS si sono
rivolti alla Comodi e alla Restivo che firmano tutto quello che gli
dicono? Ricordiamoci che nell’inchiesta Bruhwood il PM Comodi e il GIP
Restivo hanno copiato quello che gli dicevano i carabinieri
dimenticando perfino le relazioni contrarie di Polizia e Vigili del
Fuoco , o addirittura commettendo gli stessi errori di battitura e
ricalcando la stessa punteggiatura!

LIBERTA’ IMMEDIATA AD ALESSANDRO E SERGIO!
SOLIDARIETA’ PER MICHELE, DARIO, DAMIANO E ANDREA SOTTO PROCESSO!
GIUSTIZIA PER FABRIZIO, SCAGIONATO DOPO 3 SETTIMANE COME SE NULLA FOSSE!

Invitiamo a scrivere ai compagni in carcere:
Sergio Maria Stefani
Alessandro Settepani
Via Maiano 10
06049 Spoleto (PG)

Anarchici spoletini

Abbiamo perso un nostro compagno…

v:* {behavior:url(#default#VML);}
o:* {behavior:url(#default#VML);}
w:* {behavior:url(#default#VML);}
.shape {behavior:url(#default#VML);}

Normal
0
14

false
false
false

MicrosoftInternetExplorer4

/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:”Tabella normale”;
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-parent:””;
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin:0cm;
mso-para-margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:10.0pt;
font-family:”Times New Roman”;
mso-ansi-language:#0400;
mso-fareast-language:#0400;
mso-bidi-language:#0400;}


Andrey Malchenko un
libertario di Krasnodar è morto in una stupida rissa. Andrey combatteva contro
lo stato al fianco degli anarchici, combatteva con i bohnheade suonava il
sassofano in un gruppo
«Промзона» (zona industriale).

Ma purtroppo adesso non
potra piu partecipare alle azioni contro lo stato…

Sarà sempre nel nostro
cuore!

 

 

Libertari e Anarchici di Krasnodar.

http://avtonom.org/index.php?nid=2620

In merito all’arresto di Alessandro e Sergio

 

COMUNICATO SULL’ARRESTO DI ALESSANDRO E SERGIO
Ieri 3 Luglio sono state rese esecutive per mano del R.O.S. numerose 
perquisizioni a carico di circa 40 compagni e compagne anarchiche in varie 
città italiane. Il procedimento, che parte dalla procura di Perugia ed è a 
firma della P.M. Manuela Comodi, ha portato, oltre alla notifica di una 
trentina di avvisi di garanzia per associazione sovversiva con finalità di 
terrorismo (270 bis) "per fatti accertati in Umbria, Lazio, Piemonte ed 
Abbruzzo dal Settembre 2007 e tuttora permanenti" e altri differenti reati 
"minori", all’arresto di due nostri compagni, Sergio ed Alessandro.
Loro, oltre all’appartenenza all’associazione sovversiva, sarebbero accusati 
di aver tentato il sabotaggio della linea dei treni Orte-Ancona nella notte tra 
il 27 e il 28 marzo del 2008, occasione in cui i due compagni furono fermati 
nei pressi di Orte su un mezzo a quanto pare rubato.
Ad ora non abbiamo notizie più precise rispetto alla loro situazione 
giudiziaria. Questa mattina avranno comunque l’interrogatorio di garanzia con 
il G.I.P…..seguiranno aggiornamenti. Sappiamo inoltre che i compagni sono 
detenuti a Spoleto.

 

 

Rifiutiamo i concetti di "colpevolezza" e "innocenza" rispetto alla Legge!
Ribadiamo incondizionata solidarietà a chi da sempre mette in gioco se 
stesso/a e la sua libertà lottando per una vita degna di essere definita tale!
Pretendiamo la scarcerazione immediata di questi compagni!
Facciamo della nostra vita rivolta!

 

Per la libertà di tutti e tutte.

4 luglio 2009 – Compagne e compagni di Roma e Viterbo

Per scrivere ai compagni:

 

Sergio Maria Stefani

Alessandro Settepani

 

 

Carcere di Spoleto

via maiano, 10
06049-Spoleto (PG)

 

Operazione repressiva – 40 perquisizioni e arrestati due compagni | Aggiornato

Apprendiamo da alcuni compagni perquisiti che uno
degli arrestati è Sergio Maria Stefani, già colpito dall’operazione
Cervantes nel 2003. Le perquisizioni operate dai Ros hanno in molti
casi coinvolto le abitazioni di compagne e compagni già "visitati" solo
pochi mesi fa, il 18 febbraio 2009. A differenza di quanto illustrato
dalle veline dei Ros ripubblicate dai media di regime, il fermo dei due
compagni a bordo di un’auto rubata non è avvenuto subito prima delle
perquisizioni, bensì molte settimane prima… giusto il tempo di
imbastire l’ennesima inquisizione repressiva. Seguiranno aggiornamenti.


 

Roma, 3 lug. (Adnkronos) – A quanto apprende
l’ADNKRONOS, due esponenti dell’area anarco-insurrezionalista sono
stati arrestati questa mattina dai Carabinieri del ROS per associazione
sovversiva ed attentato alla sicurezza dei trasporti pubblici su
ordinanza di custodia cautelare del Giudice di Perugia.

Altre 40 perquisizioni disposte in Umbria, Lazio ed
altre regioni italiane dalla Procura della Repubblica di Perugia sono
in corso nei confronti di altrettanti indagati.

 

L’indagine era stata avviata dopo che i Carabinieri avevano
controllato i due arrestati odierni su un’auto rubata, mentre si
accingevano a sabotare la linea ferroviaria Orte-Ancona con ganci
artigianali appositamente costruiti, che avrebbero interrotto la linea
elettrica al passaggio del primo convoglio.

 

Erano pronti a passare all’azione, ma sono stati bloccati in tempo
dai carabinieri dei Ros. I militari hanno tratto in arresto due noti
esponenti dell’area anarchica. La coppia di anarchici e’ stata indagata
per organizzazione e partecipazione ad un’associazione sovversiva
d’ispirazione anarco-insurrezionalista dedita al compimento di azioni
criminose con finalita’ di terrorismo ed eversione dell’ordine
democratico; concorso in attentato alla sicurezza dei trasporti,
aggravato dalle finalita’ di terrorismo e di eversione dell’ordine
democratico, mediante l’utilizzo di ganci in ferro di fabbricazione
artigianale da collocare sui fili elettrici della linea ferroviaria
Orte-Ancona, realizzati seguendo fedelmente le modalita’ illustrate nel
manuale anarco-insurrezionalista clandestino: ”Ad ognuno il suo. 1000
modi per sabotare questo mondo”.

 

Il provvedimento e’ stato emesso dal Gip su richiesta della Procura
della Repubblica di Perugia, che ha anche disposto una serie di
perquisizioni, effettuate nel Lazio, in Piemonte, Lombardia, Toscana,
ed Abruzzo, nei confronti di altri 37 indagati per il reato
associativo, nonche’ di ulteriori 7 persone in stretto contatto e
ritenute in grado di poter fornire supporto al progetto eversivo.

 

”L’indagine, denominata convenzionalmente ”Shadow”-spiegano i
carabinieri- puntava ad approfondire i rapporti tra i soggetti della
stessa area arrestati il 23.10.2007 – attualmente a giudizio presso la
Corte di Appello di Terni – ed i ”gruppi di affinita”’ attivi nella
Regione”.

 

”Importanti e significativi elementi -proseguono i carabinieri-
giungevano dall’indagine convenzionalmente denominata ”Crocevia 2” –
diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma nei
confronti delle componenti viterbesi e capitoline- confluita nel
procedimento perugino”.

 

Per i carabinieri e’ stato cosi’ possibile neutralizzare una
pericolosa cellula anarco-insurrezionalista, il cui programma
criminoso, spiega l’Arma, ”si inquadrava nel piu’ ampio progetto
sovversivo di preordinate ”campagne rivoluzionarie” di lotta,
raccordate con quelle intraprese da omologhe formazioni operanti in
Spagna e Grecia; appurare l’impegno delle frange piu’ radicali del
circuito anarco-insurrezionalista nel rilancio di ”percorsi di lotta”
piu’ incisivi, al fine di realizzare ”uno sbocco insurrezionale” del
progetto rivoluzionario anarchico”. E ancora, documentare
l’elaborazione e la divulgazione clandestina del manifesto ”Kno3” –
MARZO 2008 – FOGLIO ANARCHICO RIVOLUZIONARIO 0 NUMERO 0”, strumento.,
spiegano i carabinieri, ”di diffusione del pensiero
anarco-insurrezionalista, inserito nel piu’ ampio progetto di lotta
contro lo Stato”.

 

L’attentato, che doveva essere realizzato attraverso l’utilizzazione
di ganci in ferro artigianali da collocare sui fili elettrici della
linea ferroviaria che sarebbe stata cosi’ tranciata dal passaggio del
primo treno, e’ stato impedito dall’intervento di una pattuglia di
Carabinieri in perlustrazione, che aveva bloccato i due a bordo di
un’auto rubata e sequestrato il materiale.

Arrestati due compagni

Fonte ANSA:

Arrestati due anarco-insurrezionalisti: preparavano il sabotaggio dei treni

Quaranta perquisizioni soprattutto in Umbria e Lazio Nel mirino c’era la linea elettrica lungo la Orte-Ancona.

ROMA (3 luglio) – I carabinieri del Ros
hanno arrestato stamani due esponenti dell’area
anarco-insurrezionalista per associazione sovversiva e attentato alla
sicurezza dei trasporti pubblici, con riferimento al progettato
sabotaggio di una linea ferroviaria. Quaranta perquisizioni sono in
corso, su disposizione della procura di Perugia, nei confronti di
altrettanti indagati.

L’indagine era stata avviata dopo che i carabinieri avevano controllato
i due su un’auto rubata, mentre si accingevano – secondo l’accusa – a
sabotare la linea ferroviaria Orte-Ancona con ganci artigianali
appositamente costruiti, che avrebbero interrotto la linea elettrica al
passaggio del primo convoglio. Gli arresti sono stati eseguiti in
esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare del giudice di
Perugia. Le oltre 40 perquisizioni, disposte dalla procura del
capoluogo umbro, sono in corso in Lazio, Umbria ed altre regioni
italiane. Le quaranta perquisizioni disposte dalla procura di Perugia
riguardano altrettanti esponenti dell’area anarco-insurrezionalista,
alcuni dei quali – come in particolare uno dei due arrestati – già noti
agli inquirenti.

Un’azione attentamente pianificata e in fase avanzata di attuazione:
così gli investigatori definiscono il fallito sabotaggio della linea
ferroviaria Orte-Ancona da parte dei due esponenti dell’area
anarco-insurrezionalista arrestati oggi dal Ros. Obiettivo dei due
anarchici, sottolineano gli investigatori, era quello di interrompere
con degli appositi ganci l’alimentazione elettrica al passaggio del
primo convoglio e quindi bloccare la circolazione dei treni sulla linea
ferroviaria: un’azione di sabotaggio tipica, viene rilevato, di questo
tipo di eversione.


Siamo vicini ai compagni sequestrati stamani dallo stato, Solidali se innocenti, complici se colpevoli!

Viva l’Anarchia, Morte allo stato e all’autorità!

Anarchici pistoiesi

 

Udienza tribunale di sorveglianza di Milano per l11 marzo 2006

Da Indy Piemonte:

Ringraziamo fraternamente tutti i
compagni che, sino ad oggi, hanno mostrato queste tendenze positive e
che, malgrado le differenze e le divergenze, hanno espresso
concretamente la loro solidarietà al compagno Valter e agli altri
antifascisti processati.

 Udienza tribunale di sorveglianza di Milano per il compagno Valter

 

Mercoledì
primo luglio presso il tribunale di sorveglianza di Milano, si è svolta
l’udienza per il compagno del CCP (Collettivo Comunista Piemontese)
Valter Ferrarato durante la quale i giudici avrebbero dovuto decidere
se accettare o rigettare l’istanza di affidamento in prova ai servizi
sociali o in subordine di arresti domiciliari presentata dall’Avvocato
Giuseppe Pelazza, difensore del nostro compagno. L’istanza era stata
presentata a seguito della condanna definitiva a 4 anni di carcere per
“concorso morale in devastazione e saccheggio, possesso di molotov,
oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale” relativa alla manifestazione
che l’11 marzo 2006 tentò di sbarrare la strada a una parata fascista
autorizzata dalle Autorità milanesi. Il procuratore generale, dopo
avere ascoltato la giudice relatrice, la quale “dimenticava” di
accennare al fatto che i precedenti penali di Valter risalivano agli
anni ottanta e non erano quindi recenti (come da “omissione” avrebbe
potuto emergere) e l’avvocato Pelazza il quale ricordava alla corte
l’omissione fatta dalla giudice relatrice, annunciava parere favorevole
alle richieste del nostro compagno. La corte quindi si ritirava
riservandosi di decidere.

Ricordiamo
che durante l’udienza di Cassazione che confermò le pene di 4 anni di
carcere (pena ridotta di 3 anni grazie all’indulto), in via definitiva
per gli antifascisti di corso Buenos Aires dell’11 marzo 2006 a Milano,
il Procuratore Generale aveva chiesto l’annullamento della condanna a
causa di “anomale modalità di indagine degli agenti predisposti”
paragonando queste modalità a quelle che caratterizzarono le indagini
sul G8 genovese. Malgrado questa richiesta, presentata proprio
dall’Autorità che avrebbe dovuto rappresentare l’accusa, la Corte di
Cassazione decise di convalidare la condanna a 4 anni rendendola
definitiva.

Quell’11 marzo antifascista  scosse
(dimostrando anche alcuni limiti, certo!) le coscienze di molti e
restituì attenzione nei confronti dello sdoganamento del fascismo e
della necessità di praticare l’antifascismo quotidianamente, nelle
piazze e nei quartieri delle nostre città. Crediamo che quell’11 marzo
antifascista abbia in se molti insegnamenti che tutti gli antifascisti
dovrebbero fare propri a partire dalla necessità di costituire un
fronte comune antifascista

         che sappia coordinarsi nelle città e su tutto il territorio nazionale

         che impari a dibattere e ad affrontare anche le battaglie politiche interne nel nome di un unità superiore

         che
si mostri solidale, al di la delle pratiche differenti che si mettono
in campo, con gli antifascisti colpiti dalla repressione

Ringraziamo
fraternamente tutti i compagni che, sino ad oggi, hanno mostrato queste
tendenze positive e che, malgrado le differenze e le divergenze, hanno
espresso concretamente la loro solidarietà al compagno Valter e agli
altri antifascisti processati.

 

Seguiranno aggiornamenti sulla decisione del tribunale di sorveglianza.

Op. Tramonto – Trasferiti a Siano Andrea e Alfredo

Questa mattina è iniziato il trasferimento dei compagni nel carcere-confino di Siano, Catanzaro!
Sembra
che il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria voglia
trasferire i compagni due alla volta; non sappiamo a che distanza
temporale gli uni dagli altri, ma proprio questa mattina hanno
imbarcato in aereo per il carcere di Siano,
Andrea Scantamburlo e Alfredo Davanzo.

Più di mille chilometri di distanza dagli affetti, dai compagni di lotta e dalla sede processuale!!!

Costruiamo e rilanciamo ogni tipo di iniziativa di solidarietà di
classe, denunciamo e lottiamo uniti dando voce alla resistenza dei
compagni in carcere.

Non appena avremo notizie di altri trasferimenti, aggiorneremo tutti e tutte!

No alle carceri-confino e alle deportazioni!
Teniamo alta la bandiera della solidarietà di classe!

Per scrivere ai compagni:
_ Andrea Scantamburlo
_ Alfredo Davanzo

Casa Circondariale, Via Tre Fontane 28 – 88100 Siano (CZ)

[Firenze] 3 luglio davanti la GKN

VENERDI 3 LUGLIO DALLE ORE 19.00

DI FRONTE AI CANCELLI DELLA GKN, VIA FRATELLI CERVI, CAMPI BISENZIO INSIEME AL COMITATO CASSAINTEGRATI GKN

“CHI STA PAGANDO QUESTA CRISI?”

SERATA DI MOBILITAZIONE, INFORMAZIONE E PROTESTA CON MUSICA, INTERVENTI, CENA, BANCHINI

ALLE 21.00 CONCERTO DI BANDAK100, FRATELLI ROSSI, E FINO ALL’ALBA CON GLI STORNELLI DEL MENESTRELLO………

Non vogliamo stare qui a fare lezioni sulla crisi, sui suoi effetti, e
nemmeno la lista delle sfighe che rendono faticosa ed incerta la vita
di noi lavoratori/trici, precari o meno, genitori o figli, immigrati o
no, studenti ed insegnanti.
Siamo stanchi di sentire discorsi su come risolvere la situazione da
coloro, siano essi politici o imprenditori (ai quali va’ ridato senza
timore il loro vero nome: Padroni), che in questi anni si sono
appropriati della nostra vita in nome di un falso interesse comune, la
famosa competitività dell’azienda Italia, e dei nostri salari
attraverso un continuo indebitamento e i relativi salati interessi.
Troppi, davanti a questa realtà, hanno piegato la testa, abbindolati da
sindacati e sindacalisti più o meno complici delle scellerate scelte
padronali e governative, da forze politiche che promettono e poi
"magnano o danno da magnare agli amici". Troppi vivono con vergogna e
disperazione la cassaintegrazione, il licenziamento. Altri sfogano
verso irreali nemici la loro rabbia.
Quello che sta succedendo non riguarda la semplice sfera personale, il
proprio ambito familiare, la propria fabbrica. Una fabbrica che chiude
non riguarda unicamente i soggetti coinvolti, ma tutto il territorio
circostante, le scuole frequentate dai loro figli/e, i luoghi di
aggregazione del territorio. Impedire la chiusura di una fabbrica,
benchè luogo di sfruttamento, non può più riguardare unicamente chi ci
lavora. Un padrone che chiude, trasferisce altrove in nome del maggior
profitto, che vende i macchinari, che mette in cassaintegrazione i
lavoratori, non fa solo questo ma ferisce irrimediabilmente tutto il
tessuto sociale coinvolto.
Per questo non può rimanere come un problema solo di chi ci lavora,
così come chi ci lavora deve rompere la logica attendista degli
acrobati del sindacato, dei tavoli e delle pseudo trattative, degli
interventi delle istituzioni, rimandando a chissà quali tempi futuri
una rottura con l’attuale modo di portare avanti la lotta.
I mass media parlano di crisi ma chi non parla, chi non riversa sui
territori la propria realtà sono proprio coloro che la situazione se la
vivono. Noi vogliamo invece che ciò avvenga. Cominciare fin da ora a
fare di ogni fabbrica che chiude, di ogni situazione di
cassaintegrazione, di licenziamenti un problema che riguarda tutto il
territorio. Non ci deve essere luogo che non venga investito da questo
problema. Non ci deve essere soggetto che possa dire "io non sapevo".
Nessuno deve sentirsi solo, semplicemente compatito per la sua
situazione, dentro quella logica assistenzialista più vicina alla
carità cattolica che allo scontro di classe.
Le forme e i modi per farlo non conoscono ricette, siano essi
volantinaggi nei quartieri, davanti a fabbriche vicine, nelle scuole
della zona. Siano gruppi musicali o teatrali che si mettono a
disposizione, siano insegnanti e studenti che portino dentro la scuola
questa realtà. Non dobbiamo attendere i tempi della politica e del
sindacato. Non servirà cercare di fermare tutto questo, dire che è
presto, consultare chissà chi, o fare tutti i passaggi di rito.
Per questo venerdì 3 luglio saremo a Campi Bisenzio, davanti alla GKN,
dove – con il Comitato dei Cassaintegrati – abbiamo organizzato una
serata di mobilitazione e protesta, perché siamo stanchi di subire e
vogliamo AGIRE ORA!!!!!

Cantiere Sociale K100fuegos (Campi Bisenzio), CPA Firenze sud,
Collettivo Politico Scienze Politiche, Rete dei Collettivi studenteschi
fiorentini