Viareggio, la vergogna del Popolo delle “Libertà”

Poche
ore sono passate da un tragedia immane, che ha distrutto una piccola
città che vive di turismo e del suo famoso Carnevale. 17 morti
carbonizzati, 16 persone in fin di vita, ancora un numero imprecisato
di dispersi e di feriti.
In questo contesto il Presidente del Consiglio ha fatto visita a
Viareggio e, fin qui (davanti ad una catastrofe senza pari) si può,
solo per un momento, mettere da parte anche le contestazioni politiche.
Ma la giornata era iniziata male, quel suo "Vado a prendere in mano la
situazione" dopo più di 15 ore di intenso lavoro da parte dei
soccorritori dove lo stesso Bertolaso ha preso atto del lavoro svolto
dai soccorsi che fin da subito si erano riversate sulla scena del
disastro e che ha creato alcuni mal di pancia nei volontari.
Quello che invece è successo è l’espressione più chiara
dell’imbarbarimento della gente berlusconiana riassumibile
nell’inciviltà di quel gruppo organizzato venuto anche da fuori
Viareggio che, invece di rispettare il dolore in silenzio, ha voluto
trasformare una visita istituzionale dovuta, in un comizio ed ha
iniziato ad applaudire, a scandire "Silvio, Silvio" e a fare cori.
fasciterr.jpgMentre cittadini comuni assistono a questo, altri
leccapiedi dal balcone del Comune iniziavano ad inveire contro
esponenti di Rifondazione che eranol ì per seguire la situazione da
vicino ("Comunisti di merda, andate via!", sono alcune frasi dette)
senza che nessuno avesse in mente di contestare. E’ a quel punto che
sono partiti i fischi spontanei della gente, le grida buffone e la
contestazione a chi specula sulla morte facendo indegne passerelle con
il codazzo di signore imbellettate che fanno foto con il cellulare.
Ma non è tutto, giovani con le maglie del Duce (vedi foto), signori
sulla cinquantina che fanno le corna e provocano, spintoni, il tutto
davanti ad una polizia basita per questi comportamenti in una
situazione del genere.
I media hanno fatto il loro, un noto giornalista locale della Nazione
ha subito messo le "cose in chiaro" urlando e sbraitando che la gente
non doveva contestare (evidentemente i cori e gli applausi scanditi e
ben organizzati partiti all’arrivo del capo non erano indegni di una
situazione drammatica di lutto), i TG hanno tagliato i
fascio-berlu11.jpgfischi e i cori, giornalisti esclusi dalla conferenza
stampa.. Per finire con Berlusconi costretto a scappare dall’uscita
posteriore.

Questa gente ha dimostrato di non avere rispetto nemmeno di fronte alle tragedie.

Per Senza Soste, Ulisse Ognistrada

30 giugno 2009

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Sul fronte della cronaca c’è da sottolinerare la rabbia venuta fuori
dall’assemblea dei ferrovieri che avevano già segnalato molte volte i
rischi connessi al cattivo funzionamento dei carrelli. L’assemblea
nazionale dei ferrovieri esprime profondo cordoglio per le vittime e
invita le autorità a non sottovalutare le segnalazioni di pericolo.
Dure le critiche alla dirigenza delle Ferrovie dello Stato. In una nota
i ferrovieri fanno sapere che "il trasporto ferroviario è un servizio
complesso in cui anche il più piccolo incidente o guasto, può
determinare immani tragedie e come tale va analizzato e preso, sempre,
nella massima considerazione. Rinnoviamo la più ferma critica al gruppo
dirigente delle Ferrovie che ha dirottato risorse e tecnologia sul
servizio ‘luccicante’ dell’ alta velocità lasciando che il resto del
servizio ferroviario, in particolare merci e pendolari, deperisse sia
in termini di qualità che di sicurezza".

I delegati dell’RSI aggiungono che "La rottura di un asse di un
carrello del vagone merci è un incidente tipico che non è stato mai
tenuto nella giusta considerazione nonostante l’elevatissimo rischio
connesso. Esso si è ripetuto innumerevoli volte, sempre fortunatamente
con conseguenze meno gravi, da ultimo nei giorni scorsi sempre in
Toscana, a Pisa S.Rossore ed a Prato". ( fonte repubblica.it )

Sentenza per Madda

Sentenza per Madda: 4 mesi, torna nel carcere di Vigevano, gli altri assolti.

Per inviare lettere e telegrammi di solidarietà:

Per scrivere a Madda dopo ultimo trasferimento del 18/06/09

Maddalena Calore
Casa Circondariale di Vigevano
Via Gravellona 240 – Frazione Piccolini
27029 Vigevano (PV)

Italia – Approvato trattato di Prum su schedatura genetica

fonte: il sole 24 ore – 25 giugno 2009

Un
grande archivio del Dna da utilizzare per scoprire gli autori di
crimini oggi difficilmente individuabili. Ieri il Senato con il sì
bipartisan ha approvato le norme di recepimento del trattato di Prum
che prevede l’istituzione di banche dati del Dna nei Paesi aderenti e
la loro reciproca connessione. Nel nostro Paese, con la nuova legge
sarà operativo un unico e molto più ampio archivio nazionale dei
profili biologici.

Entro
l’estate del 2010, a cura della polizia o della polizia giudiziaria
(che potrà stipulare convenzioni con laboratori specializzati), dovrà
essere completata la mappatura dei profili di tutte le persone detenute
o sottoposte a misure alternative alla detenzione in seguito a sentenza
irrevocabile, ma anche di tutti i soggetti sottoposti a custodia
cautelare, arresti domiciliari, arrestati in flagranza o sottoposti a
fermo.

Ma
nella banca dati sono destinati a confluire anche i profili di
sconosciuti, raccolti sul luogo del delitto, di persone scomparse o dei
cadaveri non identificati. Nutrito l’elenco dei reati per i quali è
escluso il prelievo forzoso dei campioni: da quelli fallimentari a
tributari e sono stati aggiunti alla Camera anche tutti i delitti
previsti in materia finanziaria dal Testo Unico.

L’accesso,
sarà possibile solo a forze di polizia, ma i profili del dna non
potranno contenere informazioni che permettano l’identificazione
diretta del soggetto a cui sono riferiti. Solo dopo esito positivo del
confronto sarà possibile agli investigatori ottenere il nominativo
dell’interessato (previsti fino a 3 anni di reclusione per i pubblico
ufficiale che fa uso e diffonde dati in violazione della disciplina di
protezione). I profili potranno essere conservati per un periodo di
tempo che verrà fissato dal regolamento applicativo e, comunque non
potrà essere superiore a 40 anni, mentre i campioni biologici verranno
distrutti non oltre i 20 anni.

Distrutti
d’ufficio i campioni e i profili acquisiti nei confronti dei soggetti
assolti con formula definitiva o se le operazioni di prelievo sono
state effettuate in maniera irregolare. Se l’autorità giudiziaria
considera necessaria l’effettuazione di un prelievo forzoso nei
confronti di chi non è iscritto nel registro degli indagati, emette un
ordinanza soggetta solo a due condizioni: che si proceda per un reato
non colposo punito con almeno 3 anni di carcere e che l’accertamento
sia assolutamente indispensabile per la prova dei fatti. In caso di
rifiuto è sempre prevista la possibilità dell’accompagnamento forzoso.
Il Pm potrà procedere solo dopo autorizzazione del Gip, ma è introdotta
anche una procedura d’urgenza che prevede la convalida solo successiva,
entro 48 ore, da parte del giudice.

Grecia – Nikos Kountardas si autodenuncia per l’omicidio di una guardia

Fonte: reuters – ekathimerini

Oltre
quattro anni dopo l’uccisione di una guardia fuori dall’abitazione del
rappresentante della Difesa britannica nell’area di Kifissia a nord di
Atene, l’anarchico Nikos Kountardas,
appena uscito dal carcere [dopo un lungo sciopero della fame], si è
consegnato alla polizia auto-accusandosi dell’accaduto. Non si capisce
cosa lo abbia spinto a presentarsi al commissariato, alcune fonti
affermano che abbia dichiarato di sentirsi seguito dopo aver lasciato
la prigione e di temere per la propria vita.

A
quanto pare sarebbe spontaneamente andato a confessare l’omicidio
dell’agente Haralambos Amanatidis la notte del capodanno 2004.

Un caso che non sembrava portare ad alcuna soluzione, senza rivendicazioni da gruppi di guerriglia urbana o altre piste.

La
guardia speciale era stata uccisa con 15 colpi e rapinata della sua
mitraglietta MP5. Nikos avrebbe confessato che, insieme a un complice
non identificato, avrebbero voluto esclusivamente sottrarre l’arma, ma
dovettero sparare per la reazione della guardia.

Campi Bisenzio (FI) – no a licenziamenti e cassaintegrazione – venerdì davanti la GKN

VENERDI 26 GIUGNO DALLE ORE 21
DI FRONTE AI CANCELLI DELLA GKN
VIA FRATELLI CERVI, CAMPI BISENZIO

VENERDI 26 GIUGNO DALLE ORE 21
DI FRONTE AI CANCELLI DELLA GKN
VIA FRATELLI CERVI, CAMPI BISENZIO
INSIEME AL COMITATO CASSAINTEGRATI GKN
“CHI STA PAGANDO QUESTA CRISI?”
SERATA DI MOBILITAZIONE, INFORMAZIONE E PROTESTA CON MUSICA,
INTERVENTI, CENA, CONCERO DEI GUESTSKA E……aspettando
l’alba……… cantiamo con il Menestrello…

Non vogliamo stare qui a fare lezioni sulla crisi, sui suoi effetti, e
nemmeno la lista delle sfighe che rendono faticosa ed incerta la vita
di noi lavoratori/trici, precari o meno, genitori o figli, immigrati o
no, studenti ed insegnanti.
Siamo stanchi di sentire discorsi su come risolvere la situazione da
coloro, siano essi politici o imprenditori (ai quali va’ ridato senza
timore il loro vero nome: Padroni), che in questi anni si sono
appropriati della nostra vita in nome di un falso interesse comune, la
famosa competitività dell’azienda Italia, e dei nostri salari
attraverso un continuo indebitamento e i relativi salati interessi.
Troppi, davanti a questa realtà, hanno piegato la testa, abbindolati da
sindacati e sindacalisti più o meno complici delle scellerate scelte
padronali e governative, da forze politiche che promettono e poi
"magnano o danno da magnare agli amici". Troppi vivono con vergogna e
disperazione la cassaintegrazione, il licenziamento. Altri sfogano
verso irreali nemici la loro rabbia.
Quello che sta succedendo non riguarda la semplice sfera personale, il
proprio ambito familiare, la propria fabbrica. Una fabbrica che chiude
non riguarda unicamente i soggetti coinvolti, ma tutto il territorio
circostante, le scuole frequentate dai loro figli/e, i luoghi di
aggregazione del territorio. Impedire la chiusura di una fabbrica,
benchè luogo di sfruttamento, non può più riguardare unicamente chi ci
lavora. Un padrone che chiude, trasferisce altrove in nome del maggior
profitto, che vende i macchinari, che mette in cassaintegrazione i
lavoratori, non fa solo questo ma ferisce irrimediabilmente tutto il
tessuto sociale coinvolto.
Per questo non può rimanere come un problema solo di chi ci lavora,
così come chi ci lavora deve rompere la logica attendista degli
acrobati del sindacato, dei tavoli e delle pseudo trattative, degli
interventi delle istituzioni, rimandando a chissà quali tempi futuri
una rottura con l’attuale modo di portare avanti la lotta.
I mass media parlano di crisi ma chi non parla, chi non riversa sui
territori la propria realtà sono proprio coloro che la situazione se la
vivono. Noi vogliamo invece che ciò avvenga. Cominciare fin da ora a
fare di ogni fabbrica che chiude, di ogni situazione di
cassaintegrazione, di licenziamenti un problema che riguarda tutto il
territorio. Non ci deve essere luogo che non venga investito da questo
problema. Non ci deve essere soggetto che possa dire "io non sapevo".
Nessuno deve sentirsi solo, semplicemente compatito per la sua
situazione, dentro quella logica assistenzialista più vicina alla
carità cattolica che allo scontro di classe.
Le forme e i modi per farlo non conoscono ricette, siano essi
volantinaggi nei quartieri, davanti a fabbriche vicine, nelle scuole
della zona. Siano gruppi musicali o teatrali che si mettono a
disposizione, siano insegnanti e studenti che portino dentro la scuola
questa realtà. Non dobbiamo attendere i tempi della politica e del
sindacato. Non servirà cercare di fermare tutto questo, dire che è
presto, consultare chissà chi, o fare tutti i passaggi di rito.
Per questo venerdì 26 giugno saremo a Campi Bisenzio, davanti alla GKN,
dove – con il Comitato dei Cassaintegrati – abbiamo organizzato una
serata di mobilitazione e protesta, perché siamo stanchi di subire e
vogliamo AGIRE ORA!!!!!

Cantiere Sociale K100fuegos (Campi Bisenzio), CPA Firenze sud,
Collettivo Politico Scienze Politiche, Rete dei Collettivi studenteschi
fiorentini

Lo sbirro pistoiese…

Ebbene, ci informano i nostri efficientissimi servizi di controspionaggio dislocati su tutto il territorio nazionale con infiltrati ed osservatori, che un solerte carabbbbbbiniere di servizio a Pistoia, ligio al suo merdosissimo lavoro, avrebbe tentato un goffo abbordaggio nei confronti di un ggggiovine abitante nella medesima città ove il nostro presta i suoi servigi, chiedendogli di "tenerlo informato" sui movimenti degli Anarchici dell’urbe…Non basta quindi il "lavoro" abbietto che questi figuri svolgono, lo spione (diceva una filastrocca che cantavamo da bambini "chi fa la spia non è figlio di maria/ma è figlio di un omaccio che si chiama diavolaccio…"…ora da grandi avendo poca simpatia per Maria, e una certa stima per il vituperato diavolaccio usiamo cantare "chi fa la spia, carabiniere o polizia…è un gran figlio di troia"; manca la rima ma il concetto è sicuramente più ficcante…), ma vorrebbero pure coinvolgere nei loro loschi affari anche probi cittadini…ebbene…continuate così carissimi e….Andate a pigliarvelo nel culo, scusate il termine, carabinieri!

Messina – Ulteriori informazioni sul fermo dei due compagni

Sabato 20 giugno 2009

Venerdì 19 giugno
,
verso le 7 del mattino, la digos di Messina ha perquisito le case di
alcuni compagni del centro di documentazione antiautoritario
"Malastrada" con l’accusa di "vilipendio alle forze armate dello stato"
riferendosi ad alcune frasi contenute nel volantino dal titolo "La paura al potere, il coraggio alla libertà", distribuito dopo l’attacco
che lo stesso circolo aveva subito esattamente un mese prima.
Perquisiscono inoltre la casa dei genitori della nostra compagna
residente in provincia di Messina.
Oltre ad una marea di materiale
sequestrato (computer, striscioni e materiale cartaceo) i segugi dello
stato rinvengono alcune piantine di marijuana. Condotti in questura per
le pratiche di rito, nel pomeriggio Dario e Manuela vengono arrestati
per coltivazione di erba e trasferiti nel carcere di Gazzi. Giacomo
viene denunciato a piede libero per "ricettazione di cartelli stradali"
(gli è infatti stato sequestrato un cartello con su scritto via Fata
Morgana) oltre al capo d’accusa comune a tutti e tre di vilipendio.

Lunedì 22 giugno ci sarà l’udienza per la convalida degli arresti.

Dopo gli ultimi fatti avvenuti non ci sono più commenti da fare.

Tutta la nostra solidarietà ai compagni colpiti dalla repressione.
Libertà per Dario e Manuela.
Liberi tutti

Anarchici dello Stretto