Inchiesta Gruppi di Affinità: richieste del PM

l 29 Aprile durante l’udienza per l’inchiesta Gruppi di Affinità, il
pm ha chiesto l’archiviazione per Costantino, Silvia, Daniele,
Mariangela, Alice in merito alla sabotaggio del traliccio della Terna
mentre ha chiesto 2 anni e 2 mesi per Fede e 1 e 7 mesi per Chiara,
Beppe, Ale, e Daniele per il danneggiamento della sede dell’agenzia
interinale Adecco con aggravante di terrorismo.
Dopo anni e anni
di carcere e di privazioni di libertà si avvia alla conclusione un
processo che ha dimostrato ancora una volta come lo Stato voglia
intimidire quanti e quante vogliano intraprendere un percorso di lotte
senza compromesso.

Libertà per Daniele e Francesco
Solidarietà e Vicinanza a Leo
Libertà per tutti e tutte i prigionieri rivoluzionari

Anarchici e Anarchiche di Via del Cuore

Cariche, fermi e denunce contro il corteo degli studenti medi a Firenze

Lunedì 11 maggio, una sessantina di studenti si sono ritrovati fuori al
liceo Michelangiolo per manifestare contro la repressione nelle scuole
(tra denunce, intimidazioni e l’ultimo divieto alla Rete dei Collettivi
di riunirsi nell’aula autogestita della scuola) e per la difesa degli
spazi autogestiti.
Dopo una "merenda autogestita", vedendosi
impediti di entrare nel liceo per svolgere come ogni lunedì la propria
assemblea, di fronte al portone chiuso e presidiato dalla polizia, sono
partiti in corteo spontaneo per le vie del centro.
In via della
Colonna, mentre gli studenti facevano ritorno al Miche, il corteo viene
caricato violentemente dalla celere a colpi di manganelli e caschi
usati come arma (!). Alla prima segue una seconda carica, dove altri
studenti vengono pestati selvaggiamente, mentre venivano chiusi contro
un muro e senza via di fuga. Un ragazzo di 16 anni finisce all’ospedale
con zigomo e setto nasale rotto, mentre altri due studenti vengono
portati in questura.
Ciò che resta del corteo si dirigere a questo
punto verso la facoltà di lettere, dove molti solidali venuti a sapere
delle cariche si uniscono a loro. Viene così deciso di dirigersi verso
la questura, per richiedere il rilascio dei due compagni.
Lì il
presidio (che non ha avuto nemmeno il tempo di formarsi) vien caricato
altre numerose volte, fino a disperdere tutti i manifestanti, rincorsi
nella vie adiacenti con veri e propri rastrellamenti, in una accanita
caccia all’uomo nella quale non sono mancati altri pestaggi.
Durante
le altre cariche un altra decina di compagni sono stati fermati. Le
accusa sono diverse: manifestazione non autorizzata, lesioni,
danneggiamento e resistenza.
Sui quotidiani di oggi le falsità si
sprecano come di consueto: prima della cariche gli studenti non hanno
aggredito nessun poliziotto, ma solo invitato, in modo acceso ma
verbale, quest’ultimo ad allontanarsi e smetterla di filmare
provocatoriamente i manifestati allo scopo di identificarli e
denunciarli. Per quanto riguarda tutti gli episodi di "violenza degli
studenti", non ci interessa entrare nel merito del singoli episodi
(veri o presunti), poichè dove ci sono stati hanno rappresentato un
tentativo legittimo di difendersi dalla violenza della polizia che si è
scatenata contro ragazzi dai 13 ai 18 anni.

L’assemblea riunitasi la stessa sera, partecipatissima da tutte le realtà attive in città, ha deciso di lanciare un CORTEO CONTRO LA REPRESSIONE per sabato 16 maggio. Concentramento ore 15 in piazza San Marco.
A presto aggiornamenti.

In Seguito Alle Cariche Di Lunedì 11 L’Autorganizzazione Avanza! – Sabato 16 Corteo Ore 15 Piazza San Marco

Siamo arrivati al punto cruciale, il momento in cui la questura, insieme a politici e loschi presidi, ha gettato definitivamente la maschera: Lunedì 11 Maggio il corteo degli studenti medi e universitari che chiedeva spazi di agibilità nelle scuole ora negati, veniva caricato violentemente e ripetutamente dalla polizia in via della Colonna. Decine i feriti, un ragazzo all’ospedale operato d’urgenza per frattura dello zigomo e del setto nasale e, alla fine della conseguente caccia allo studente operata da DIGOS, squadra mobile e carabinieri, un bilancio di una quindicina di trascinati in questura.
Il preside del Liceo Michelangelo Primerano, candidato nella lista di Renzi, il sindaco e Totaro, con al seguito la sua formazione in bilico tra la democrazia liberale e le aggressioni squadriste che candiderà Galli a sindaco di Firenze non possono permettere che gli studenti si autorganizzino per portare avanti le proprie lotte, che chiedano spazi di agibilità politica e che li rivendichino se a loro non concessi. E’ quindi stato il momento di stringere e incalzare le pressioni sulla questura, perché trattassero il movimento studentesco come uno stato repressivo vuole. Provenendo da due mesi in cui al polo di Novoli e anche a scuola nostra è sempre più attaccata e osteggiata la possibilità di vivere lo spazio destinato agli studenti durante la giornata, con presidenze che al Liceo da Vinci e alla Facoltà di Scienze Politiche decidono arbitrariamente come gestire i luoghi e quando aprirli e con rettorati che si schierano in favore delle destre e della repressione degli studenti, lunedì siamo arrivati al culmine di una situazione che reprime e attacca tutti, una situazione che fa sì che il controllo e l’imposizione delle leggi securitarie e autoritarie quali Gelmini, sicurezza, immigrazione etc. siano deliberatamente esercitate, cercando di eliminare, o in modo subdolo o in modo diretto, ogni voce di dissenso. Ma gli studenti si rendono conto che non si può andare avanti così, che da Ottobre a questa parte nessuno stava giocando ma solo lottando, senza tregua perché la necessità è fermare la deriva fascista dei nostri padroni e cominciare a riconquistare i nostri diritti che dalle scuole alle strade ci vengono negati quotidianamente. I manganelli non ci hanno fatto paura, ma ci hanno fatto sentire ancora più forti delle nostre convinzioni ed è per questo che ci stiamo organizzando per riportare nelle piazze e nei luoghi che viviamo ogni giorno le pratiche del popolo e l’autogestione. Quindi stiano attenti i denunciatori e picchiatori in divisa e chi li manda, perché dalle scuole dalle università l’autorganizzazione avanza!SABATO 16 MAGGIO CORTEO CITTADINO CONTRO LA REPRESSIONE ORE 15 PIAZZA SAN MARCO

Firenze, aria di regime…

Ultimamente a Firenze l’aria si sta facendo pesa, l’epilogo di ieri, con la sbirraglia che ha caricato ripetute volte il corteo degli studenti non è altro che la punta vergognosa di un iceberg che simboleggia un giro di vite autoritario da definirsi eufemisticamente preoccupante, e che vuole candidati sindaco che si rincorrono facendo a gara ad indossare il cappello dello sceriffo più grosso e sgargiante promettere sgomberi e tolleranza zero verso ogni voce dissonante dal coro dei pecoroni felici di immolarsi sull’altare per il padrone, padrone che ha la faccia dei grandi capitali, delle istituzioni loro serve e dei loro gestori, poliziotti a guardia dei loro interessi.
Ieri è toccato agli studenti, ai quali esprimiamo massima ed incondizionata solidarietà, domani toccherà verosimilmente a qualche immigrato o a qualche altro compagno.
Eppure sappiano lor signori che chi semina vento raccoglie tempesta, e che comunque ci sarà sempre qualcuno che opporra alla volontà di dominio un’idea esagerata diLibertà.
Solidarietà ai compagni dei collettivi studenteschi fiorentini.
ACAB!
Anarchici pistoiesi.

PRESIDIO A LIVORNO IN SOLIDARIETA’ AGLI STUDENTI FIORENTINI CARICATI DALLA POLIZIA

Riceviamo e pubblichiamo:

11/05, firenze.
LA POLIZIA ATTACCA GLI STUDENTI MEDI A COLPI DI CASCHI E MANGANELLI
AL TERMINE DI UN CORTEO SPONTANEO
NUMEROSI FERITI E DENUNCIATI

Lunedì 11 a Firenze davanti al Liceo Michelangelo la Rete dei Collettivi Studenteschi Fiorentini aveva organizzato una "merenda autoorganizzata" e un presidio contro la repressione nelle scuole e la soppressione degli spazi autogestiti.
Questo presidio era stato organizzato in seguito alla decisione del preside del Michelangelo, candidato a Firenze per il centro-sinistra nella lista di Renzi, di vietare alla Rete dei Collettivi di riunirsi nell’Aula Autogestita, nella quale da tempo si svolgevano le assemblee della Rete.
Questo atto del preside è solo uno degli ultimi tentativi di reprimere, criminalizzare ed isolare gli studenti della Rete dei Collettivi, gli unici a portare avanti a Firenze una lotta autoorganizzata nelle scuole; già al Liceo da Vinci al Collettivo Studentesco Autonomo era stato proibito di riunirsi all’interno
della loro scuola.
Il presidio di lunedì aveva portato in piazza circa 60 studenti, a dimostrazione del fatto che denunce, provvedimenti disciplinari, minacce ed atti repressivi fuori e dentro le scuole non sono riuscti in questi mesi ad isolare gli studenti della Rete, a bloccare la lotta autoorganizzata.
Vista la presenza di decine di studenti al presidio, è partito dal Michelangelo un corteo studentesco spontaneo che ha attraversato il centro, fermandosi davanti alla prefettura per poi ritornare di fronte al Liceo.
Praticamente a fine corteo, a 200 metri dalla scuola, un agente della DIGOS ha aizzato l’antisommossa contro gli studenti che gli stavano urlando di smettere di filmare i manifestanti. Improvvisamente quindi gli studenti sono stati caricati prima a colpi dei caschi che ancora la polizia non aveva indossato e poi a colpi di manganello. Un ragazzo minorenne ferito gravemente al volto è stato ricoverato con gli zigomi rotti e lesioni ad un occhio, altri hanno dovuto far ricorso al pronto
soccorso, alcuni sono stati fermati e portati in Questura.
Quanti sono riusciti a scppare si sono poi mossi, dalla Facoltà di Lettere e Filosofia, sotto la Questura per chiedere il rilascio dei fermati e denunciare le violenze subite.
La polizia ha caricato di nuovo, c’è stata una sassaiola e poi una dura carica che ha disperso il presidio. Sono stati fermati e portati in Questura altri studenti che stavano scappando, presi dalla polizia che aveva dato il via ad una caccia all’uomonelle strade circostanti.
Quanto è successo a Firenze lunedì è gravissimo, l’attacco della polizia a corteo ormai terminato e le cariche sotto la Questura confermano il ruolo repressivo e provocatorio delle forze dell’ordine, finalizzato ad isolare chi lotta.
Alcuni studenti sono finiti in ospedale, alcuni saranno denunciati per manifestazione non autorizzata, oltraggio, lesioni e danneggiamento.
Ma non sono riusciti ad isolare, anzi, hanno solo rafforzato i legami di solidarietà tra le realtà studentesche, hanno mostrato qual’è il vero mestiere delle forze dell’ordine.
Vorrebbero infliggere colpi duri agli studenti autoorganizzati di firenze, togliere loro ogni spazio di azione politica, di autogestione e di intervento, metterli in ginocchio perché nel prossimo anno scolastico non costituiscano più un problema.
Questi attacchi, che non vanno a danneggiare solo la Rete ma tutti gli studenti fiorentini, possono esser respinti solo aprendo spazi di intervento là dove la repressione vorrebbe chiuderli, impedendo con la solidarietà attiva l’isolamento delle realtà studentesche in lotta.

PER QUESTO IL COORDINAMENTO STUDENTESCO LIVORNESE ORGANIZZA PER DOMANI, MERCOLEDI’ 13 MAGGIO, UN PRESIDIO IN SOLIDARIETA’ AGLI STUDENTI FIORENTINI PER LE ORE 17 DI FRONTE ALLA PREFETTURA

Sono invitate a partecipare tutte le forze cittadine che vogliono esprimere le propria solidarietà.

COORDINAMENTO STUDENTESCO LIVORNESE

 

Pdl di nuovo al bersaglio

  1. 11 maggio – Lettera con minacce a presidente municipio Roma – Intimidazioni e minacce a Morassut e Palmieri
  2. 21aprile – Nella notte due attentati ai circoli Pd e Pdl in zona Prenestina (Roma)
  3. 7 maggio – Incendiata sede comitato del PdL a Pompei

Buona lettura !

Lettera con minacce a presidente municipio Roma
11 maggio 2009
Roma
– "Questa mattina ho ricevuto una pesante lettera di minacce
proveniente da una sedicente organizzazione che si firma Cellule di
Resistenza Proletaria". A darne notizia, in un comunicato, e’ Giammarco
Palmieri, presidente del Municipio VI di Roma. "E’ l’ennesimo atto di
violenza politica dopo gli attentati alle sedi del Pd e del Pdl
perpetrati nella notte del 21 aprile e peraltro rivendicati nella
lettera dalla citata organizzazione", prosegue il comunicato: "Ne’ io,
ne’ le forze che rappresento ci faremo intimidire da chi vuole
riportare il Paese indietro di 40 anni". Immediate le attestazioni di
solidarieta’, prime fra tutte quelle del Presidente della regione Lazio
Piero Marrazzo: "Ho telefonato al presidente del VI Municipio Giammarco
Palmieri per esprimergli solidarieta’ rispetto alla lettera di
intimidazione ricevuta questa mattina e la certezza che sapra’
proseguire con serenita’ il proprio lavoro. Si tratta di un nuovo
episodio che conferma la persistenza di un mondo capace di esprimersi
solamente attraverso la violenza e le farneticazioni perche’, in
sostanza, non ha nulla da dire". Il presidente della Provincia di Roma
Nicola Zingaretti ha espresso "solidarieta’", parlando di "attacchi
inaccettabili".
"Le Istituzioni e la nostra comunita’ – aggiunge
Zingaretti – devono essere unite nel reagire e nel rifiutare le
provocazioni e le aggressioni di chi vuol far tornare indietro le
lancette dell’orologio e riportarci a una stagione di violenza
politica".
fonte agi

Intimidazioni e minacce a Morassut e Palmieri – Con due lettere, una delle quali contenente un proiettile.
11 maggio 2009
Roma
– Oggi 11 maggio 2009, il segretario regionale del Pd Roberto Morassut
e il presidente del VI Municipio Palmieri sono stati oggetto di minacce
e atti intimidatori attraverso lettere firmate da sedicenti "Cellule di
Resistenza Proletaria".
In quella indirizzata a Morassut c’era
anche un proiettile: “Questa pallottola è per te – si legge nella
lettera – funzionario da quattro soldi e servo della borghesia. La
prossima te la tiriamo alle gambe".
Nell’altra indirizzata a Palmieri  vengono rivendicati gli attentati alle sedi del PD e del PDL del 21 aprile scorso.
Sgomento e preoccupazioni dal mondo civile e dalle istituzioni.
"La
ricomparsa della stella a cinque punte – commenta il sindaco di Roma,
Gianni Alemanno – simbolo del terrorismo rosso in tutta Italia, è un
fatto che deve trovare una reazione compatta da parte di tutte le
Istituzioni e di tutte le forze politiche. Esprimo la mia piena
solidarietà al segretario regionale del Pd, Roberto Morassut, e a
Giammarco Palmieri, presidente del VI Municipio, che sono stati oggetto
di queste minacce gravissime e mi auguro che gli inquirenti assicurino
il più rapidamente possibile i responsabili alla giustizia".
Solidarietà a Morassut e Palmieri anche dal consigliere comunale Maria
Gemma Azuni (Sinistra Democratica, presidente del Gruppo Misto) che
aggiunge:  "Questi episodi di violenza non riusciranno a far arretrare
il lavoro delle forze democratiche nelle loro varie articolazioni. 
Sinistra e Libertà è impegnata nella difesa e nel rafforzamento di un
clima di collaborazione civile, senza mai cedere un millimetro a chi si
fa portatore di violenza e intimidazioni."
"Il Consiglio Comunale –
conclude l’on. Azuni – stigmatizzi quanto accaduto e, nell’esprimere
piena solidarietà a Morassut e Palmieri, faccia sentire alta la sua
voce a difesa della democrazia e della civile convivenza."
fonte abitareroma

Nella notte due attentati ai circoli Pd e Pdl in zona
Prenestina – Nessun danno in via Castelforte e via Sbarbaro ma un forte
spavento

21 aprile 2009
Questa notte due
attentati in meno di un’ora, il primo intorno alle 24:30, l’altro alle
1, hanno coinvolto la sede del PD di via Castelforte 12 (zona Villa
Gordiani), circolo Tor De’ Schiavi e quella del PDL di via Pietro
Sbarbaro 12 (zona Collatino), entrambi vicino a via Prenestina. Stesse
modalità e nessuna rivendicazione per gli incendi provocati da un
liquido infiammabile versato sulle saracinesche e da una bombola a gas,
di quelle utilizzate per il campeggio, posta nei pressi dei due locali.
Unica differenza è che la prima, quella di via Sbarbaro è rimasta
inesplosa, l’altra invece ha fatto il "suo dovere". Nessun danno a cose
o persone, tranne che un forte spavento per gli abitanti della zona e
per le serrande annerite.
Non si sono fatte attendere questa
mattina le reazioni degli esponenti politici dei due gruppi rimasti
coinvolti negli attentati. Da una parte Francesco Corsi, capogruppo del
PDL del VI Municipio, che ha dichiarato: «Ci troviamo di fronte ad
episodi molto gravi che condanniamo con fermezza». «Queste forme di
intimidazione, non scalfiscono il lavoro che stiamo portando avanti sul
territorio – gli fa eco il dott. Emiliano Corsi, Presidente del Circolo
e consigliere del VII Municipio – Non ci facciamo intimidire e non
vogliamo che nessuno rovini i festeggiamenti per il 2762° Natale di
Roma.”
Per il PD sono intervenuti invece Mario Mei e Gianfranco
Zambelli, Consiglieri Comunali del PD, e Gianluca Santilli, membro
dell´Esecutivo romano del PD, iscritti al Circolo PD Tor de´ Schiavi,
tutti concordi nel definire l’episodio della scorsa notte «un vile
attacco perpetrato ai danni dei Circoli PD di Tor de´ Schiavi e del PDL
di via Sbarbaro. In città qualcuno sta cercando di alzare i toni dello
scontro politico – hanno proseguito – ma tale cultura antidemocratica
non deve e non può trovare spazio nel civile confronto politico.
Condanniamo quindi con forza questi attacchi che non possono comunque
essere inquadrati in complesse strategie. Si tratta di casi isolati
che, in ogni caso, non vanno sottovalutati. Per questo – concludono –
come PD abbiamo organizzato per oggi pomeriggio un presidio pacifico in
via Castelforte, teso a condannare l´accaduto».
I consiglieri hanno
infine comunicato che nel corso della giornata la sezione PD Tor de´
Schiavi riprenderà le sue regolari attività.
"Condanna netta – la
dichiarazione del presidente del VI municipio Giammarco Palmieri – per
qualsiasi forma di violenza e tentativo di intimidazione ai danni di
forze politiche che rappresentano la stragrande maggioranza dei
cittadini del Municipio Roma 6. Al contempo piena solidarietà al Pd e
al Pdl, colpiti dai due attentati della scorsa notte nelle sedi,
rispettivamente, di via Castelforte e via Pietro Sbarbaro, che ho già
visitato personalmente questa mattina.
D’accordo con tutti i gruppi
consiliari abbiamo deciso di modificare l’ordine del giorno del
consiglio del 22 aprile e di inserire una mozione in tal senso, proprio
a sottolineare la volontà dell’istituzione di rispondere immediatamente
con la forza della democrazia ad un atto che è l’esatto contrario della
democrazia.
Faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità –
conclude Palmieri- per continuare a garantire a tutte le forze
politiche ed a tutti i cittadini quel clima di confronto, anche aspro
ma sempre basato sul rispetto di tutti, che caratterizza il Municipio
ed il suo territorio, per evitare la crescita di un clima di
intolleranza che è lontano anni luce dal nostro modo di intendere la
politica".
fonte abitareroma

Incendiata sede comitato del PdL a Pompei
7 maggio 2009
Pompei – Incendiato il comitato elettorale del candidato a sindaco di
Pompei del Pdl Michele Genovese. È accaduto tra le 24 e le 2 di ieri
mattina in via Messigno. A causare il rogo, litri di benzina cosparsi
sulla porta d’ingresso e sulle finestre dello stabile. I residenti
della zona, allertati dal cattivo odore di fumo e dalla vista delle
fiamme, sono intervenuti per sedare l’incendio. Danneggiato l’ingresso
del comitato. In periodo di campagna elettorale potrebbe trattarsi di
un atto intimidatorio che si aggiunge ad un altro episodio verificatosi
nella tarda serata di martedì tra le 22 e le 23. Un ragazzo in sella ad
uno scooter, che viaggiava contromano lungo via Lepanto, si è fermato
per pochi attimi dinanzi ad un altro comitato elettorale di Genovese e
ha puntato una pistola contro la folla che era presente, inveendo con
minacce verbali. Il candidato a sindaco del Pdl ha sporto denuncia
presso il comando dei carabinieri di Pompei per le minacce, e presso il
commissariato di polizia per l’incendio. «Rispondiamo con la legalità,
la trasparenza e la giustizia alla prevaricazione e alla violenza che
si sta mostrando dinanzi ai nostri occhi durante questa campagna
elettorale – ha dichiarato Genovese – La tensione in questi ultimi
giorni di propaganda sale. Non credevamo, però, fosse possibile
ricorrere all’uso delle armi e della prepotenza ».
Atti vandalici
ai danni della coalizione di un comitato del centrodestra si erano
verificati anche nei giorni scorsi in via Mariconda dove ignoti avevano
strappato un manifesto in pvc di Michele Genovese. E a lamentare
sopraffazione e prevaricazioni ci sono anche i ragazzi che si occupano
dell’affissione dei manifesti per la coalizione del Pdl. Tante le
dimostrazioni di solidarietà. «I gravi episodi intimidatori
registratisi la scorsa notte a Pompei, ai danni del candidato sindaco
del Pdl, Michele Genovese, gettano una inquietante e preoccupante ombra
sulla campagna elettorale in provincia di Napoli», così il candidato
alla presidenza della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro.
«Pur
ritenendo gli eventi opera di balordi, che nulla hanno a che spartire
con la civiltà della politica – ha aggiunto il parlamentare – non può
certamente sfuggire il pericoloso clima di odio che la sinistra sta
fomentando nei confronti del Popolo della Libertà e del suo leader
Silvio Berlusconi. Ed è proprio questo clima il principale responsabile
di atti inconsulti, come quello di un mese fa a Melito, e di questa
notte a Pompei».
«Ribadendo la nostra solidarietà al candidato
sindaco di Pompei, ci auguriamo – ha concluso Cesaro – che mentalità e
metodi squadristi non abbiano mai a prevalere su quello che dovrebbe
essere solo un confronto dialettico e di programmi ».[…]

Austria – Neonazi fanno irruzione durante commemorazione in lager

10 maggio 2009

Vienna – Un gruppo di neonazisti ha interrotto, al grido di "Sieg
Heil", una cerimonia di commemorazione delle vittime del lager di
Ebensee, un sottocampo di Matthausen. Lo riporta oggi la stampa
austriaca specificando che la polizia sta indagando sull’irruzione
avvenuta ieri quando uomini armati, brandendo un mitra, che poi si e’
rivelato falso, hanno interrotto la cerimonia urlando slogan nazisti,
riuscendo a fuggire prima che intervenisse la polizia.

Venezia – Abusivi in fuga, travolta guardia giurata

 

 Abusivi in fuga, travolta guardia giurata – Durante un
controllo della Polizia municipale gli irregolari hanno fatto cadere un
uomo che è stato poi trasporto al pronto soccorso

 

10 Maggio 2009
Venezia – Cambia lo scenario, ma il risultato è
sempre lo stesso. Una guardia giurata è stata travolta ieri, poco prima
delle 14, ed è stata trasportata al pronto soccorso, con ferite
guaribili in alcuni giorni.
Il fatto torna a riproporre il problema
della presenza dei venditori ambulanti abusivi in città. A differenza
delle altre volte, dove simili problemi si registrano in Riva degli
Schiavoni, questa volta il fatto è accaduto a Cannaregio. Alcuni
commercianti di Lista di Spagna avevano segnalato agli agenti del
Pronto intervento la presenza massiccia di ambulanti abusivi. A questo
punto gli uomini del Pronto intervento, insieme ai colleghi della
Polizia giudiziaria, sono andati a fare un controllo. Gli irregolari,
come spesso accade in queste circostanze, si sono dati alla fuga e una
guardia giurata che si trovava da quelle parti è stata travolta. L’uomo
è finito violentemente a terra riportando alcune ferite.
Complessivamente gli agenti della Polizia municipale, nella giornata di
ieri, hanno effettuato due verifiche (la seconda è avvenuta alle 18).
In tutto sono stati sequestrati 500 pezzi di merce con marchio
contraffatto.

Bologna – Aggiornamenti contro il CIE

dal Resto del Carlino, Bologna, di domenica 10 maggio
Dieci persone sono state identificate dalla polizia e segnalate
per manifestazione non autorizzata dopo una protesta, l’altra sera,
vicino al centro per immigrati di via Mattei. L’iniziativa è stata
contrassegnata da slogan e fumogeni, qualcuno si è scagliato contro la
recinzione della struttura con una spranga.
I manifestanti si sono poi allontanati a bordo di due auto e,
nella vicina via Pallavicini, sono stati fermati e identificati dalla
polizia. Nel corso del controllo è stata anche sequestrata una sbarra
di metallo utilizzata nel corso del presidio improvvisato.
Mercoledì sera un gruppetto di persone incappucciate aveva dato
fuoco a tre cassonetti in via Massarenti, lasciando uno striscione che
denunciava un presunto pestaggio nel Cie. Nel pomeriggio un gruppo di
anarchici, reitenuti frequentatori del circolo Fuoriluogo, aveva
effettuato un volantinaggio in centro sullo stesso tema.

Mar, 12/05/2009 – 09:28