Sgombero di Libera

"Noi non abbiamo paura delle macerie. Portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. E sta crescendo proprio adesso, mentro io sto parlando a te"
Buonaventura Durruti.

Oggi hanno sgomberato Libera, spazio Anarchico/Libertario di Marzaglia, nelle campagne di Modena. Oggi hanno sgomberato un luogo che in 8 anni ha prodotto cultura attraverso incontri, dibattiti, cineforum, laboratori di teatro, pittura, sala prove popolare; oggi hanno sgomberato un luogo di socialità e condivisione; oggi hanno sgomberato un luogo in cui gli individui che vi sono transitati -poco importa se per un ora, un giorno, un mese o un anno- hanno ricevuto quel calore che si accorda ai propri simili senza che l’estrazione sociale, il conto in banca o il posto occupato in società fungessero da discriminante; oggi gli infami del pd, appoggiati dai verdi e da rifondazione comunista hanno deciso che era giunto il momento di mettere fine ad un’esperienza di otto anni per far spazio ad un autodromo…e pensare che fino a qualche anno fa quella zona era protetta da vincolo ambientale…Un bastardo assessore di rifondazione, frequentatore assiduo delle serate danzanti di Libera, ha avallato senza battere ciglio il provvedimento di sgombero…con tutta l’ipocrisia di cui gli uomini(?) di potere sono capaci.
Oggi il potere ha agito con decisione e violenza (sotto libera oltre che gli sbirri in anti-sommossa si sono presentate -da subito- anche varie ambulanze…lasciando presagire la mattanza) contro chi, con la sua pratica quotidiana ha messo è meterà -statene certi- in discussione in maniera radicale ogni atomo di quest’organizzazione sociale vincolata al profitto e ubriacata d’autoritarsimo…Liberà sarà rasa al suolo per permettere a delle scatole di metallo di correre quanto più velocemente possibile…Libera ha rifiutato ogni compromissione con un potere che ha come suo strumento principe l’uso della violenza respingendo al mittente ogni ipotesi di assegnazione di uno spazio alternativo…Libera vive nelle menti ed i cuori di chi in lei ha visto uno spiraglio di futuro liberato nella densa coltre di questo grigio presente autoritario. Non credano lor signori che qualche manganellata possa sopire il desiderio esagerato di Libertà che portiamo nei cuori. Solidarietà agli occupanti, Possono sgomberare quattro mura ma le idee quelle no, quelle non si sgomberano.

Torino – Scritte in ricordo di G. Bresci e proposta di taglia

da macerie

W Bresci

1 agosto. A un secolo, otto anni e tre giorni dai fatti di Monza, ignoti anarchici tracciano alcune scritte d’occasione (”Monza meno uno”, “W Bresci” e “Abbasso il Re”) sull’enorme monumento a Vittorio Emanuele II che deturpa corso Galileo Ferraris all’angolo con corso Vittorio. I fascisti Ravello e Ghiglia, consiglieri comunali di AN, vanno su tutte le furie e propongono di istituire “una taglia o premio di collaborazione a favore di coloro che permettono di cogliere sul fatto il vandalo”.

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Le frasi, affiancate dalla A cerchiata, per ricordare l’attentato in cui morì Umberto I sotto i colpi dell’anarchico

Torino, scritte ineggianti a Bresci su monumento Vittorio Emanuele II

Proposta da An-Pdl una taglia sui graffitari che imbrattano monumenti e palazzi come premio di collaborazione per coloro che permettano di cogliere sul fatto il vandalo

Torino, 1 ago. (Adnkronos) – ‘Monza meno uno’, ‘Viva Bresci’, ‘Morte al re’. Queste le scritte, affiancate dalla A di anarchia e dal simbolo delle occupazioni, che sono state tracciate con vernice rossa sul monumento a Vittorio Emanuele II, a Torino, per ricordare l’attentato in cui mori’ Umberto I sotto i colpi dell’anarchico Gaetano Bresci. Le scritte sono state fatte su tutti e 4 i lati della base del monumento di corso Vittorio Emanuele, restaurato pochi anni fa.

Istituire una ‘taglia’ sui graffitari che imbrattano monumenti e palazzi di Torino. E’ questa la proposta del capogruppo di An-Pdl in consiglio comunale Roberto Ravello e del presidente provinciale di An-Pdl Agostino Ghiglia. "Il monumento a Vittorio Emanuele II, restaurato di recente -spiegano Ravello e Ghiglia- e’ stato nuovamente imbrattato con scritte e slogan. Il Comune deve intervenire per cercare di arginare un fenomeno troppo diffuso che rischia di assumere proporzioni ancora piu’ grandi, magari invitando la cittadinanza ad una collaborazione piu’ stretta con i vigili urbani, incentivando i cittadini a denunciare i writers mentre sono in azione, istituendo una ‘taglia’ o premio di collaborazione a favore di coloro che hanno permesso di cogliere sul fatto il vandalo".

Secondo i due esponenti di An si tratterebbe di "un modo per coinvolgere i cittadini in un’opera di contrasto e di controllo al fenomeno del graffitismo a costo zero per l’amministrazione dal momento che il premio verrebbe dedotto direttamente dalla sanzione comminata al graffitaro. Presenteremo una mozione per impegnare il sindaco ad emettere un’ordinanza con cui si istituisce una sorta di ricompensa per chi segnala i vandali che imbrattano la citta’".

Dal Molin – Occupati binari della stazione di Vicenza

fonte: repubblica.it

Vicenza, i ‘No dal Molin’
occupano i binari della stazione

Vicenza, i ‘No dal Molin’ occupano i binari della stazione

VICENZA – I manifestanti del coordinamento ‘No Dal Molin’, dopo un primo scontro con le forze dell’ordine, hanno occupato i binari della stazione di Vicenza. La protesta nel corso di una fiaccolata per ribadire il "no" alla nuova base Usa di Vicenza all’aeroporto Dal Molin, dopo il recente sì del Consiglio di Stato, che ha di fatto dato il via libera al governo. L’occupazione è durata circa dieci minuti, e non ha avuto conseguenze sul traffico ferroviario: un gesto simbolico, dal momento che domani arriva a Vicenza il commissario governativo Paolo Costa.

Dopo lo scontro con le forze dell’ordine, che li avevano fatti ripiegare lungo viale Roma, e nel corso del quale ci sono state anche alcune manganellate da parte degli agenti, parte dei dimostranti – circa 2000 in tutto – ha iniziato a correre verso i lati esterni della stazione. In un punto hanno trovato un piccolo cancello aperto che ha rappresentato il varco per la conquista della sede ferroviaria.

Nello scontro di stasera tra forze dell’ordine e dimostranti sono rimasti leggermente contusi due poliziotti, e due o tre dimostranti. La decisione dei ‘No Dal Molin’ di forzare la mano è arrivata dopo il ‘no’ opposto dal questore di Vicenza, Giovanni Sarlo, alla richiesta dei manifestanti di entrare nella stazione.

I manifestanti hanno abbandonato volontariamente i binari. E’ assai probabile tuttavia che domani la questura, sulla base delle riprese filmate della protesta, possa segnalare alla magistratura gli eventuali responsabili dell’azione.

(31 luglio 2008)