Perquisizioni a casa di compagni in tutta Italia

Torino | Viterbo – Perquisizioni a casa di compagni

Varie perquisizioni operate dalla digos di Torino e Viterbo per ordinanza del pm. Tatangelo in riferimento a un’azione della FAI R.A.T
del 5 marzo 2007: un ordigno esplosivo in un cassonetto del quartiere
Crocetta di Torino. Hanno sequestrato vario materiale cartaceo,
corrispondenza epistolare, supporti informatici e campioni di DNA. Non
tutti i perquisiti sono direttamente indagati e, al momento, non
sappiamo se vi siano stati arresti.

A presto aggiornamenti


Individualità anarchiche perquisite | Rassegna stampa

Individualità anarchiche perquisite a Pisa

Il 18 febbraio 2009 alcune individualità anarchiche sono state sottoposte a perquisizione da parte della sbirraglia digos agli ordini del sostituto procuratore Tatangelo. Non siamo indagati, ma sospettati di essere "in stretto contatto con gli indagati" di "attentato con ordigni esplosivi".
Sequestrati computer, materiale informatico e cartaceo, in particolare
la corrispondenza che da anni intratteniamo con i prigionieri anarchici
Marco Camenisch e Gabriel Pombo da Silva. I fedeli servi della repressione vorrebbero spezzare il forte legame che unisce i ribelli anarchici, dentro e fuori le galere.
Questo nuovo atto repressivo giunge pochi giorni dopo il rinvio a
giudizio di alcuni di noi per 270bis, 270ter, 81 e 100 c.p. da parte
della procura di Firenze, agli ordini dell’Impero Benetton.
Pare proprio che a questa seguiranno altre sgradite visite, visto
l’interesse che stanno mostrando nei confronti del nostro impegno
solidale verso i prigionieri anarchici in lotta, in Italia come in
Cile, in Svizzera come in Germania…
Pare proprio che i ridicoli CSI nostrani continueranno a collezionare
materiale biologico con ogni mezzo. Peccato che gli ultimi slip
sequstrati non siano "made in United Dolors of Benetton"!

Morte allo Stato!
Individualità anarchiche


fonte labusiarda

Perquisizioni in tutta Italia per gli ordigni alla Crocetta

Nel marzo 2007 erano stati fatti esplodere tre
cassonetti. L’azione era stata rivendicata dal gruppo anarco
insurrezionalista Fai-Rat

La Digos di Torino sta eseguendo, in collaborazione con i colleghi
delle zone coinvolte, 22 perquisizioni in tutta Italia nel’ambito
dell’inchiesta sui tre ordigni che il 5 marzo 2007 fecero esplodere dei
cassonetti nell’elegante quartiere torinese della Crocetta.

In particolare, le perquisizioni, che riguardano soprattutto
abitazioni, sono 9 tra Torino e provincia, una rispettivamente a
Milano, Lecco, Lucca, Roma, Avellino e Oristano, due a Pisa e Viterbo e
tre a Pescara.

Il provvedimento riguarda persone che nel corso delle indagini sono
emerse come vicine alla sigla che aveva rivendicato l’azione, ossia il
gruppo anarco insurrezionalista Fai-Rat.

 

 

 

Nuove dalla Grecia

Grecia – Disinnescata bomba davanti banca americana

fonte repubblica.it

Una bomba a orologeria e’ stata disinnescata dagli artificieri della
polizia greca davanti alla sede ateniese del gruppo creditizio
americano ‘Citibank’: lo hanno riferito fonti vicine agli inquirenti,
secondo cui si trattava di un ordigno di fabbricazione rudimentale ma
molto potente, costituito da bombole di gas collegate a esplosivo; era
stato nascosto nel bagagliaio di un’auto rubata, lasciata poi in sosta
accanto all’edificio, nel quartiere settentrionale di Kifissia. A dare
l’allarme e’ stata una guardia giurata, che ha visto tre uomini
irrompere nel parcheggio della banca con la vettura, lasciandovela per
darsi quindi alla fuga. Si tratta dell’ennesimo episodio estremistico
registrato di recente ad Atene, nel clima di estrema tensione scatenato
dalla morte di un giovane manifestante, il quindicenne Alexis
Grigoropoulos, ucciso il 6 dicembre scorso da un proiettile vagante
sparato da un agente.

(18 febbraio 2009)


Grecia – Irrompono armati dentro stazione televisiva

fonte il tempo.ilsole24ore.com/adnkronos

Atene, 18 feb. (Adnkronos) – Un gruppo di uomini armati ha fatto
irruzione la scorsa notte nella sede di un’emittente televisiva privata
in Grecia. A bordo di due motociclette, gli uomini sono entrati nel
parcheggio dell’edificio che ospita la Alter tv sparando colpi
all’impazzata e lanciato un ordigno rudimentale, senza provocare
feriti. "Abbiamo contato almeno 13 colpi – ha detto il giornalista
dell’emittente, George Stergiopoulous – poi si sono fermati e sono
scappati via". Non vi sono state rivendicazioni per l’azione, che si
inserisce in una serie di attacchi di estremisti avvenuti nella
capitale greca nelle ultime settimene. Il ministro degli Interni,
Prokopis Pavlopoulos ha condannato l’irruzione, precisando che un
attacco contro i media e’ un "attacco contro la liberta’ di espressione
e la democrazia".

(Ses/Ct/Adnkronos)

18-FEB-09 10:27

 

 

 

SARANNO BOCCONI AMARI, Comunicato dell’USI

Riceviamo e pubblichiamo:

UNIONE SINDACALE ITALIANA

           
Segreteria Nazionale

Viale
Bligny, 22     20136
Milano

Tel e
Fax 0258304940

 

             
SARANNO BOCCONI AMARI

Martedì
17/02 alle ore 12 presso il Giudice di Pace di via F.sco Sforza (giardini della
Guastalla) si svolgerà la IV udienza del processo per l’occupazione dello
stabile di via Bligny, 22 che vede l’Università Bocconi ed il Comune di Milano
schierati contro l’Unione Sindacale Italiana (USI).

Più di 80 anni prima, fu il fascismo (tramite decreto Prefettizio del
7/1/25) a sciogliere l’USI devastando e confiscando le sue sedi e Camere del
Lavoro (per prima quella di Milano), arrestando e mandando al confino i suoi
militanti.

All’indomani della Liberazione dal nazifascismo, l’U.S.I. si è
ricostituita e, dopo avere avuto sede a Milano presso il leggendario Ponte della
Ghisolfa, poi nel centro sociale di Via Conchetta e dopo in quello di via
Torricelli, dal 1989 è da quasi venti anni in Viale Bligny n. 22, che è
diventato oggi uno storico punto di riferimento organizzativo per tutto il
sindacalismo di base e la cultura libertaria e autogestionaria.

In questi anni l’U.S.I. ha sempre rivendicato la restituzione del
patrimonio immobiliare devastato dal fascismo e ha chiesto al Comune di
Milano  l’assegnazione di una sede.
Per tutta risposta il Comune ha svenduto a poco più di 4 milioni di euro
l’intero stabile di Viale Bligny n. 22 all’Università Bocconi e l’ha agevolata a
tal punto sulle concessioni edilizie,  da equipararla a scuola pubblica

Nella sede di viale Bligny, hanno spazio i diversi sindacati di settore
(sanità, poste, commercio, imprese di pulizie, precari), progetti di solidarietà
internazionali (Progetto Libertario Flores Magon, che si occupa di assistenza
sanitaria alle comunità indigene in Chiapas), un laboratorio teatrale, attivo
tutti i giorni, che ha permesso la realizzazione di numerosi e diversi
spettacoli in teatri nazionali ed internazionali.

 L’Unione Sindacale Italiana, nello spazio di viale Bligny ha dato vita a
numerose attività di interesse per la cittadinanza ed ha organizzato, tra le
altre, iniziative di solidarietà nazionale ed internazionale, culturali,
ricreative e teatrali il tutto senza fine di lucro, oltre alla normale attività
di consulenza sindacale gratuita ed assemblee pubbliche su tematiche sociali
quali salute, sicurezza sul lavoro, diritti civili, immigrazione ed
integrazione, precariato, diritti delle donne.

           
Il comune di Milano, dopo una iniziale disponibilità ad assegnare una
sede ad U.S.I. e a seguito di numerosi incontri, ormai propone delle soluzioni
in immobili fatiscenti e situati in estrema periferia e, addirittura, si nega ai
contatti telefonici.

 A fronte di tutto ciò un sindacalista di U.S.I. dell’Ospedale San Paolo e
persona conosciuta nell’ambito dei Centri Sociali, Martedì 17 febbraio avanti il
Giudice di Pace di Milano subirà un processo penale per occupazione abusiva ed
un altro avviso di garanzia è stato notificato ad un altro compagno.

Non vorremmo che la sindaca Moratti,
dopo aver sfilato in corteo il 25 aprile di alcuni anni
fa mostrando tutto il suo essere antifascista,
adesso si comportasse
esattamente come il prefetto fascista che ha decretato di sciogliere USI e
appropriarsi di tutti i suoi beni, che sono beni dei
lavoratori.

 Oggi continuare a negare la restituzione di una sede, espropriata dal
regime fascista e chiedere che i suoi militanti vengano processati per aver
rivendicato la dovuta restituzione è continuare ad attuare una politica "fascista" in linea con il revisionismo storico ed il revanchismo del
ventennio.

 

Ieri
come oggi, non faranno di noi un sol "bocconi"!

 

 

Milano
17/02/09                                                                                                      
segreteria
USI Milano

Torino – Lontano da Porta Palazzo

14 febbraio. È da una settimana che a Porta
Palazzo circola una voce insistente: la mattina del 14 febbraio
Borghezio, Carossa e la Maccanti – le primedonne del nazi-leghismo
torinese – dovrebbero fare una comparsata tra le bancarelle del mercato
per festeggiare la quasi-legalizzazione delle ronde padane. La notizia
non è affatto certa, ma gli antirazzisti si mettono comunque al lavoro:
tra la gente della piazza oramai sono di casa, e di avere i leghisti
tra le palle non ne vogliono proprio sapere. Chiodi, martelli, vernice…
qualche nottata di lavoro frenetico e per il giorno della sfida tutto è
pronto: già in mattinata, uno strano luna-park contro il pacchetto
sicurezza fa mostra di sé e occupa con le sue attrazioni una bella
fetta del mercato. I razzisti, di qui, non passeranno. C’è il "calcio
all’alpino", come al solito, ma anche "colpisci lo sbirr(ill)o" – un
bowling con birilli in divisa -, "fionda la ronda" e, soprattutto,
"spacca la faccia… alla feccia" – un tiro a segno con le facce dei
potenti più odiosi del momento. I passanti si fermano, la gente si
addensa, grandi e piccini vogliono colpire chi Borghezio, chi
Berlusconi, chi Maroni, oppure Bossi o Carossa… il tifo è alle stelle.
Proprio sul più bello in piazza compare Carossa – quello vero!. Dà
un’occhiata furioso a quello che sta succendendo e quando partono i
primi insulti è costretto a cambiare aria, scortato dalla polizia.
Borghezio decide di non farsi nemmeno vedere, «per non creare problemi
alle forze dell’ordine». Della Maccanti nessuna notizia. Mentre
antirazzisti e passanti continuano la festa, i tre leghisti passano il
resto della mattina a piangere con i giornalisti – ma ben lontani da
Porta Palazzo.

Le foto delle attrazioni su macerie

Presidio contro l’incenerimento dei rifiuti

Sabato 14 Febbraio alcuni interessati si sono ritrovati davanti al palazzo della provincia di Pistoia per sensibilizzare la popolazione sull’assordante silenzio delle istituzioni nei confronti della presa di posizione dell’ordine dei medici della città contro l’impianto d’incenerimento montalese.

Una quindicina di militanti, che da anni lottano contro l’impianto di morte di Montale hanno srotolato uno striscione contro provincia e ASL, letto documenti vari con l’ausilio di un megafono, chiedendo la chiusura e la riconversione del termodistruttore, e distribuito un certo numero di volantini. L’iniziativa, tra la curiosità e l’interesse dei passanti, è durata circa un’oretta, fino all’arrivo della digos che, dopo aver identificato alcuni dei presenti, ha pensato bene di sciogliere il piccolo capannello, poiché la manifestazione non era autorizzata. Poco danno visto che i volantini erano finiti e l’obbiettivo era stato raggiunto.

Uno che c’era, sette mesi a presidiare i cancelli, Sabato sotto la provincia.

 

20 FEBBRAIO CORTO STUDENTESCO REGIONALE-FIRENZE

Riceviamo e pubblichiamo:

20 FEBBRAIO CORTO STUDENTESCO REGIONALE-FIRENZE ORE 9:30 STAZIONE SMN
PARTENZA DA LIVORNO IN TRENO ORE 7:45 STAZIONE CENTRALE
APPELLO PER UN CORTEO STUDETESCO REGIONALE IL 20 FEBBRAIO A FIRENZE
Per info ed adesioni: corteo20febbraio@hotmail.it
il 17 gennaio si è svolto a Firenze un incontro tra alcune realtà
studentesche autorganizzate. Hanno preso parte all’incontro la Rete dei
Collettivi Fiorentini, il Coordinamento Studentesco Livornese e il Collettivo
Studentesco Autonomo di Prato.
Durante l’assemblea è stata condivisa la necessità di individuare una
giornata di mobilitazione a livello regionale, lanciata realmente dal basso ed
autorganizzata, capace di rilanciare nel territorio le mobilitazioni
anti-133/137 dello scorso autunno, e la lotta più ampia per una scuola
autogestita e libera, contro una scuola sempre più legata alle necessità delle
aziende e del mercato del lavoro.
Abbiamo individuato la data del 20 febbraio per un corteo studentesco regionale
a Firenze.
Lanciamo un appello a tutte le realtà studentesche della toscana ad attivarsi
nel proprio territorio per promuovere la più ampia partecipazione.
Rete dei collettivi fiorentini
Coordinamento Studentesco Livornese
Collettivo Studentesco Autonomo-Prato
link del corteo: http://corteo20febbraio.noblogs.org/
link alla piattaforma:
http://corteo20febbraio.noblogs.org/post/2009/02/01/piattaforma 

Venezuela: Nessuna concentrazione del potere รจ rivoluzionaria

* Di fronte al tentativo di Chavez di
permettersi la rielezione presidenziale indefinita, attraverso
l’approvazione del Referendum di un emendamento costituzionale, noi
anarchici rendiamo pubblica questa dichiarazione, contenuta anche
nell’Editoriale di El Libertario, n. 55 di Gennaio- Febbraio 2009.

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– A metà Dicembre ad una gran quantità di persone con contratti alle
dipendenze statali furono rescissi i contratti, secondo ordini “
dall’alto” che di fronte ad uno scenario di crisi economica obbligavano
a ridurre drasticamente l’ingolfata nomina statale. Dall’altra parte,
un reportage dell’organizzazione CECODAP calcolò il nomero di 174
bambini e bambine morti all’anno per arma da fuoco, nelle zone popolari
dove risiedevano. Questo testimonia l’estensione della violenza vivida
nel paese, sintomo della nostra crisi sociale. La mancanza di un
alloggio degno colpisce 13 milioni di persone. Per colpa di 10 anni
consecutivi di fallimento delle mete del Governo bolivariano, si è
generata una mobilitazione delle comunità senza tetto in lungo e in
largo nel paese, si sono occupati terreni sotto la minaccia della
criminalizzazione e della repressione poliziesca e giudiziaria.
L’inflazione nell’anno 2008 si è collocata come la più alta
dell’America latina, condannando i salari reali nell’aumento dei costi
di alimenti e servizi. La situazione che non sarà migliore nell’anno
2009. In aggiunta, le spese e le entrate statali diminuiranno
significativamente a causa della riduzione dei prezzi del petrolio
d’esportazione. La situazione ospedaliera, di sicurezza sociale, delle
persone private di libertà, il degrado dei corpi di polizia e
l’assassinio dei sindacalisti, non resiste nemmeno ad un minimo esame,
se si pensa a tutta la propaganda dispiegata dallo Stato con i mezzi di
comunicazione statali.

Controcorrente, le preoccupazioni governative sono ben lontane dalle
sofferenze, domande ed esigenze della gente comune. Dalla cupola si è
stabilito che la priorità, come se non ci fossero problemi più urgenti
da risolvere, è cambiare un articolo nella Costituzione per permettere
una re elezione indefinita per l’incarico presidenziale. Questa
modifica completerebbe l’intelaiatura giuridica che sosterrebbe la
progressiva centralizzazione militarizzante del potere che abbiamo
sofferto nell’ultima decade, compiendo le formalità democratiche. In
questo socialismo da caserma sostentato nella costruzione di un
capitalismo di Stato, non esiste “ processo” possibile ne l’eventualità
del minimo dissenso dalla linea politica ordinata dall’alto e messa in
atto tramite il PSUV (“Partido Socialista Unido de Venezuela”) , come
lo sanno bene le altre organizzazioni partitiche come il PCV (“Partido
Comunista de Venezuela”) e il PPT (“Patria Para Todos”), che appoggiano
la proposta bolivariana.

Nonostante aver vissuto per un decennio le entrate petrolifere e
fiscali più alte della storia venezuelana, l’assenza di cambiamenti
strutturali, lo sviluppo dell’economia rentista e mono produttrice,
così come gli scandalosi indici di corruzione a tutti i livelli del
governo, ci pongono sfavorevolmente alle porte di una crisi economica
globale, la quale, come tutte le crisi, colpirà con maggior enfasi i
settori più vulnerabili. Senza dubbio, gli appetiti del potere non
hanno ricevuto critica a spendere 800 milioni di bolivares forti (
quasi 400 mila dollari) in una campagna per l’emendamento
consituzionale.

L’appoggio mostrato alla proposta dai principali funzionari statali e
attori economici ha la sua motivazione: assicurare la continuità di un
modello di governare del quale hanno beneficiato ampliamente. Già è in
occultabile l’esistenza di un nuovo settore di classe privilegiata, la
“boliborghesia”, nata e rafforzata al calore della simulazione pseudo
rivoluzionaria. Questa fiorente oligarchia condividendo spazi con gli
estamientos tradizionali legati alla globalizzazione dell’economia,
mostra senza pudore l’arricchimento immediato più scandaloso del
continente. Questi ampones dal collo bianco e cappello rosso, riparati
per l’impunità concessa dalla concentrazione del potere, hanno
realizzato desfalcos al denaro pubblico, di una grandezza che collocano
i desmanes amministrativi dell’ex sindaco di Caracas Juan Barreto come
un ladro di galline di provincia.

In questa esposizione di principi, è possibile osservare nelle sue
forme, la sostanza del “ Nuovo mondo” che ci vogliono imporre dal
vertice della cupola del ricambio burocratico. La coazione degli
impiegati pubblici per la sottoscrizione dell’emendamento, sotto la
minaccia velata o esplicita di una possibile perdita del lavoro,
esemplifica lo spirito di cambiamento che anima questa stravaganza
populista del XXI secolo. In un simile torneo di opportunismo e
abiezione, gli scopi giustificano l’applicazione di qualsiasi mezzo,
precisamente il contrario dell’etica che animava i padri fondatori del
socialismo. Il caudillismo autocrate nega l’essenza del contro potere
popolare, nel quale l’ampia maggioranza e non solo una persona, sono il
motore che spinge alle trasformazioni. In cambio, il transito in questa
direzione legittima la militarizzazione della vita quotidiana, la
mancanza di indipendenza e autonomia dei movimenti sociali, la
penalizzazione delle differenze e del dissenso, la discriminazione per
motivi politici, la corruzione e impunità degli adulanti, come la
perdita della potenzialità democratica delle assemblee dirette che si
esprimono in molteplici forme e non solamente con la riduzione all’atto
elettorale.

La vocazione alla concentrazione del potere deve essere combattuta da
tutti i punti possibili. Per i libertari e libertarie, lo scopo
consiste nello scavare la base di appoggio del governo senza che ciò
significhi l’aumento delle fila dell’opposizione mediatica. Proponiamo
e sosteniamo la costruzione di un’alternativa dal basso, che non
abbandoni i sogni di una società più giusta di esseri umani liberi e
solidali, autonomi dal potere e dalle istituzioni della violenza e
della coercizione.

[Per consultare i documenti sull’anarchismo e anarchici del Venezuela
in italiano, andare alla sezione “other languages” nella pagina web
www.nodo50.org/ellibertario]

El Libertario www.nodo50.org/ellibertario – ellibertario@nodo50.org

Related Link: http://www.nodo50.org/ellibertario

Grecia – Attentato a procuratore antiterrorismo

(ANSA) – ATENE, 12 FEB – Una bomba artigianale e’ esplosa davanti
all’abitazione ateniese del procuratore capo addetto ai casi di
terrorismo, Papagelopoulos. L’attentato con un ordigno a gas di modesta
potenza, riferiscono i media, non e’ stato rivendicato, ma e’ del tipo
che la polizia suole attribuire agli anarchici ed ha fatto solo danni
materiali.