polizia locale di Parma (questione pestaggio Bonsu) è stato scarcerato
ieri sera e posto ai domiciliari,altre notizie verranno postate quando
sapremo che tipo di restrizioni gli sono state imposte.
Un saluto da chi ti ha sempre sostenuto…
da autistici.org/macerie
Una nuova modalità per le espulsioni dal Centro di corso Brunelleschi, una modalità che potremmo definire maroniana. Verifiche
di identità ridotte all’osso, voli diretti fatti un po’ a caso, e senza
tante menate. Quando ti abbiamo fermato per strada hai detto di essere
del Gabon? Bene, ti ci mandiamo di filato, tanto i consoli stanno zitti
e non si fanno grandi problemi. Se poi in realtà sei nigeriano e ti
ritrovi in un paese mai visto prima dove non conosci nessuno sono fatti
tuoi. Oppure, ancora, dici di essere scappato dalla guerra? Siamo
bravissimi a tapparci le orecchie, e a rimandartici a forza in mezzo
alla guerra. Il Centro deve macinare vite e storie, sempre più veloce.
Altrimenti il tritacarne delle espulsioni – in questi giorni di retate
continue in città – si inceppa e rischiamo di far viaggiare a vuoto le
camionette degli alpini.
Lo stesso meccanismo industriale dei rimpatri all’ingrosso fatti in
questi giorni in mezzo al Mediterraneo. Efficiente e bastardo, come il
Ministro che lo ha ordinato.
Ascolta l’intervista raccolta questa mattina da Radio Blackout: http://www.autistici.org/macerie/?p=15293
Intanto continua la solidarietà esterna. Come avete sentito, i
reclusi raccontano di aver visto e sentito fuochi d’artificio ieri
sera, oltre le gabbie, e urla di libertà dirette proprio a loro. Poco
dopo il racconto radiofonico, però, arriva la ritorsione. Poliziotti,
cani, scudi e manganelli circondano le gabbie. Niente violenza, per
carità: gli basta ringhiare, agli uomini del Ministro e perquisire le
gabbie una ad una.
Ancora una volta, in diretta su Radio Blackout: http://www.autistici.org/macerie/?p=15293
Dopo un po’, fuori onda, in un altro contatto con dentro, si capirà
cosa cercavano, i cani del Ministro: non fiutavano né droga né armi, ma
le famose pallette da tennis usate dagli antirazzisti solidali per fare
volare i messaggi dentro alle gabbie.
Giorno 22 Aprile. Al Laboratorio Zeta di Palermo e’ stata comunicata un’ingiunzione di sgombero.
Ma come si e’ arrivato a tutto questo? Facciamo il punto della situazione:
Lo IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) proprietario dell’immobile, di via Arrigo Boito 7 sede del Laboratorio Zeta, nel lontano 2002 emana un bando per l’assegnazione del locale.
Il bando viene vinto dall’Associazione Aspasia che, venendo a conoscenza dello stato di occupazione denuncia alla magistratura lo IACP.
Qualche giorno fa e’ arrivato un provvedimento di condanna dello IACP e la conseguente l’ingiunzione di sgombero.
Le operazioni si sono conclusa con la presa d’atto dell’impossibilita’ a procedere con lo sgombero, ma lo IACP
si e’ impegnato a convocare un tavolo con tutte le parti coinvolte
rinviando lo sgombero al 22 Giugno, ma partire da tale atto il civico
di via Boito 7 e’ sotto sfratto.
Per questo lo Zeta
chiede l’aiuto di tutti attraverso una sottoscrizione contro lo
sgombero a cui hanno aderito gia’ migliaia di persone, non solo
palermitane.
Per aderire all’appello e inviare comunicati:
laboratoriozeta@yahoo.it
o sottoscrivi su Kom-pa
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.LINKS.
Home Page: http://www.zetalab.org/
E-mail:
laboratoriozeta@yahoo.it
Telefono: 3298862849
Home Page Kom-Pa: http://www.kom-pa.net/
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11 maggio 2009
Stati Uniti – Oltre 25 presunti terroristi detenuti dalla Cia sono stati sottoposti alla privazione del sonno fino ad un massimo di undici giorni, durante la presidenza di George W. Bush. Lo rivela il Los Angeles Times citando rapporti del ministero della giustizia Usa resi noti per volontà del presidente Barack Obama il mese scorso.
La tecnica messa in campo dalla Cia all’indomani dell’11 settembre, ora proibita dalla nuova presidenza insieme con altri metodi di interrogatorio ritenuti eccessivamente violenti, prevedeva che il prigioniero fosse costretto a stare in piedi, con le caviglie bloccate e le mani ammanettate vicino al mento. Non aveva la possibilità di nutrirsi, scrive ancora il Los Angeles Times, ed era obbligato a fare i suoi bisogni in un pannolino.
Quando non riusciva più a stare in piedi, il detenuto veniva steso sul pavimento ma "con il corpo bloccato in una posizione così scomoda che era impossibile prendere sonno", rivela il rapporto del 10 maggio 2005 citato dal quotidiano. A un certo punto i funzionari della Cia furono autorizzati a tenere i prigionieri svegli anche per 11 giorni, periodo di tempo ridotto poi ad una settimana.
Secondo i rapporti, personale medico si trovava sul posto per evitare che i detenuti non fossero feriti, ma una ricerca della Croce Rossa del 2007 sui programmi della Cia ha rivelato che polsi e caviglie di chi era stato sottoposto a quel tipo di trattamento portavano le cicatrici delle catene. Dai memo emerge inoltre che i funzionari della Cia consideravano la privazione di sonno come una "fase iniziale" dell’interrogatorio, considerata meno dura dei metodi "correttivi" e "coercitivi". (ANSA)
Il 21 Maggio si svolgerà
l’udienza preliminare per Daniele e Francesco, indagati nell’Operazione
Ardesia per 270 bis e rapina. Allo scadere dei termini di carcerazione
preventiva, la PM Giuseppina Mione ha deciso di non rischiare che
questi nostri due compagni, ormai in carcere da 2 anni, potessero
riassaporare la libertà e così ha fatto fissare solo per loro l’udienza
davanti al GUP, stralciando momentaneamente tutti e tutte le altre 11
compagni e compagne.
Inizia quindi un altro
capitolo di un operazione che ci ha portato via dei compagni e delle
compagne la cui determinazione e tenacia pur essendo incarcerati o
lontani in fuga per la libertà è un esempio contagioso per tutti e
tutte color che vogliono lottare con rabbia contro questa società e non
si sottomettono.
A Daniele, Francesco e
Leo sempre capaci di tenere la testa alta e lo sguardo rivolto ad un
orizzonte di libertà, va tutta la nostra complicità e solidarietà. La
loro lontananza si fa sentire ogni giorno di più, dal canto nostro
continueremo la strada intrapresa con loro diversi anni fa senza
incertezza, con il desiderio fortissimo di ritrovarli presto al nostro
fianco
Il tentativo di isolare
chi lotta, di abbassare il livello della contestazione ed aumentare il
livello dell’accettazione delle continue vessazioni, e di normalizzare
la soppressione della libertà diventa ogni giorno più evidente ma
numerosi continuano a nascere movimenti o individui che decidono di non
omologarsi e combattere.
Questo è il panorama che
abbiamo di fronte e noi non smetteremo di lottare e opporci,
consapevoli che ormai anche la solidarietà e la partecipazione alle
lotte siano diventate gli elementi da criminalizzare e da colpire da
parte dello Stato.
Il 21 Maggio vogliamo
esprimere solidarietà ai colpiti e colpite dell’Operazione Ardesia (in
cui vari compagni e compagne sono stati arrestati e posti sotto
indagine, con la motivazione, tra l’altro, di aver osato solidarizzare
con altri compagni inquisiti per 270 bis e aver portato avanti lotte
contro il rigassificatore di Livorno ) e a tutti e tutte coloro che
subiscono dinamiche repressive, quali articolo 1 , 270 bis,
sorveglianza speciale ed ogni altra privazione della propria libertà,
come è successo ai compagni dell’Operazione Tramonto, di Pietrasanta,
di Parma, di Bologna, di Ferrara e a molti e molte altre.
Ribadire solidarietà
attiva significa squarciare l’isolamento che vogliono creare intorno
alle lotte che si sviluppano contro questo sistema. Ma la lotta di uno
rimane la lotta di tutti e tutte
Libertà per Daniele e Francesco
Solidarietà e Vicinanza a Leo
Contro la Repressione, per la Rivolta
Per la giornata del 21
Maggio è prevista una mobilitazione in solidarietà a Daniele e
Francesco. Concentramento previsto per le 10 al mercato di S. Ambrogio
per volantinaggio itinerante
Anarchici e anarchiche di via del cuore Anarchici e Anarchiche di Villa Panico
ATENE
– Una bomba ad alto potenziale e’ esplosa stamani davanti alla sede
della Eurobank alla periferia di Atene provocando gravi danni ma
nessuna vittima. Secondo fonti vicine agli inquirenti questi sarebbero
orientati a considerarlo un attentato del gruppo armato marxista Lotta
Rivoluzionaria.
L’attentato dinamitardo, con un ordigno da 20 kg di esplosivo,
compiuto da quattro uomini con elmetti su delle moto di grossa
cilindrata, era stato preannunciato con una telefonata ad un giornale,
ma senza alcuna rivendicazione.
Prima dell’avvertimento due agenti di polizia che si trovavano nei
pressi si sono trovati sotto la minaccia di pistole e non hanno potuto
che assistere inermi alla fuga dei sospetti, ma senza rendersi conto
che era stato posto un esplosivo detonato successivamente.
Libertà per Daniele e Francesco
Solidarietà e Vicinanza a Leo
Libertà per tutti e tutte i prigionieri rivoluzionari
Anarchici e Anarchiche di Via del Cuore
SABATO 16 MAGGIO ORE 16.OO PIAZZA SAN MARCO
MANIFESTAZIONE CITTADINA CONTRO LA REPRESSIONE
SOLIDARIETA’ ATTIVA AGLI STUDENTI FIORENTINI, SABATO TUTTI AL CORTEO!!
L’assemblea riunitasi la stessa sera, partecipatissima da tutte le realtà attive in città, ha deciso di lanciare un CORTEO CONTRO LA REPRESSIONE per sabato 16 maggio. Concentramento ore 15 in piazza San Marco.
A presto aggiornamenti.