Aggiornamenti Operazione Ardesia

Il 21 maggio si è svolta a Firenze
l’udienza preliminare per Daniele e Francesco relativamente
all’Operazione Ardesia. La PM Giuseppina Mione, infatti, non ha voluto
rischiare che la scadenza dei termini di carcerazione preventiva
permettesse ai nostri due compagni di riassaporare la libertà, così ha
preferito fissare solo per loro l’udienza preliminare.

Francesco e Daniele sono stati rinviati
a giudizio ed è stata accettata la richiesta avanzata dall’avvocato
difensore per il rito abbreviato. L’udienza è stata quindi fissata per
l’1 Ottobre, sempre a Firenze.

Per adesso non è stata fissata l’udienza preliminare per gli altri 11 fra compagni e compagne coinvolti nell’Operazione Ardesia.

Ribadiamo la nostra solidarietà e complicità a Francesco e Daniele ormai prigionieri da due anni ed a Leo, in fuga per libertà.

Francesco e Daniele liberi subito! Corri Leo!

Libertà per tutti e tutte!

Anarchici ed anarchiche di Via Del Cuore

 

Invitiamo ancora a far sentire la nostra vicinanza a Francesco e Daniele:


Francesco Gioia

Daniele Casalini

Strada Casale 50/A

15040 San Michele Alessandria

 

Email: anarchicisolidali@virgilio.it

Posta: F. Bonamici, C.P. 88, 56127 Pisa Centro

Trasferita Madda

Sabato hanno trasferito Madda a Vigevano.

Per scriverle:

Maddalena Calore
Casa Circondariale di Vigevano
Via Gravellona 240 – Frazione Piccolini
27029 Vigevano (PV)

[Firenze] sabato a Campi contro il CIE

SABATO 20 GIUGNO DALLE 17.00 NEI GIARDINI DI VIA PETRARCA a CAMPI BISENZIO

NO AI CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE
FERMIAMOLI A CAMPI CHIUDIAMOLI OVUNQUE

Nabruka Mimuni si è impiccata nel Centro di Identificazione ed
Espulsione (CIE) di Ponte Galeria (Roma). Nabruka aveva 49 anni, un
marito, un figlio e viveva in Italia dal 1991. Il giorno dopo la sua
morte sarebbe stata rimpatriata nel suo paese d’origine, la Tunisia.Era
stata fermata il 24 Aprile e rinchiusa in un lager di stato chiamato
CIE perchè sprovvista del permesso di soggiorno.I CIE non sono altro
che i “vecchi” CPT (Centri di Permanenza Temporanea) ossia delle
carceri-lager in cui gli immigrati possono essere rinchiusi fino a 6
mesi, in attesa dell’espulsione, senza aver commesso alcun crimine e
senza poter usufruire del diritto alla difesa.
La mattina stessa in cui le compagne di cella trovavano Nabruka
impiccata in bagno, il ministro degli Interni Maroni si vantava degli
oltre 200 migranti deportati direttamente in Libia senza neanche
passare dal territorio italiano. Si vantava in pratica di
“esternalizzare” la tortura visto che i migranti hanno più volte
raccontato di stupri, torture, sevizie subite nelle carceri libiche.
Contemporaneamente il partito di Maroni, la Lega Nord, in pieno delirio
razziale, proponeva posti riservati ai milanesi sulle
metropolitane.Sempre nelle stesse ore il governo si apprestava ad
introdurre il reato di clandestinità e a portare da due a sei mesi il
tempo di reclusione nei CIE.

Già da alcuni mesi il Governo ha individuato in Campi Bisenzio, nella
zona dell’Indicatore, una delle possibili aree in cui far sorgere un
nuovo CIE/CPT.
Ovviamente molti esponenti di centro-destra, in piena campagna
elettorale e aiutati dal terrorismo mediatico di molti giornali e
televisioni, si sono immediatamente detti favorevoli, pronti a
cavalcare e fomentare “paure” ed “emergenze” per costruire brillanti
carriere elettorali e solide politiche repressive.
Dovranno fare i conti però con tutta quella parte della popolazione che
non è disposta a criminalizzare una persona solo perchè immigrata e
priva di un pezzo di carta. Dovranno fare i conti con chi non è
disposto a stare a guardare le ronde, il razzismo di stato, i nuovi
lager, le leggi razziali,…..
Dovranno fare i conti con quei settori sociali che non sono disposti ad
accettare una “guerra tra poveri” che dovrebbe coprire le
responsabilità di chi la crisi economica che stiamo vivendo prima l’ha
causata e adesso ci specula sopra.
Per questi, e per tanti altri motivi, ci opporremo con ogni mezzo necessario alla costruzione di CIE/CPT a Campi Bisenzio.
Fermiamoli a Campi, chiudiamoli ovunque.

SABATO 20 GIUGNO DALLE 17.00 NEI GIARDINI DI VIA PETRARCA a CAMPI BISENZIO
FESTA POPOLARE CON MERENDA, ANIMAZIONE PER BAMBINI, TEATRO, MUSICA, CENA E SPETTACOLI ETNICI,………..
DOVE C’E’ PARTECIPAZIONE E SOCIALITA’ NON SERVONO RONDE E CIE

CANTIERE SOCIALE CAMILO CIENFUEGOS (CAMPI), CPA FI-SUD, MOVIMENTO DI
LOTTA PER LA CASA, CSA nEXt EMERSON, ASSEMBLEA DE* INSICUR*,RETE DEI
COLLETTIVI DEGLI STUDENTI MEDI FIRENZE COLLETTIVO POLITICO DI SCIENZE
POLITICHE, ALT. AUT. LETTERE, PERUNALTRACITTA’
TOSCANANOCIE.NOBLOGS.ORG

 

Pistoia-Giovedì sera presidio in piazza per i lavoratori Radicifil

 
APERITIVO DI SOLIDARIETA’ CON IL MONDO DEL LAVORO
PROMOSSO DAI LAVORATORI RADICIFIL PISTOIA

Attraverso la vicenda Radicifil una visione reale della situazione
del lavoro sul territorio pistoiese

Giovedì 18 giugno 2009
ore: 20.00 presso piazza della Sala

Nell’occasione sarà allestita una mostra fotografica e la proiezione di vignette dei lavoratori Radicifil Pistoia; saranno raccolti anche fondi per la famiglia di Giuseppe Santamaria, operaio morto sul lavoro a fine Maggio.

Milano – Finanzieri stuprano prostituta

fonte: repubblica

I due militari di 25 e 30 anni, del gruppo pronto impiego, sono
indagati per violenza sessuale. Oltre al fermo per stupro, la
contestazione di un’altra mezza dozzina di reati: fra questi il
peculato, l’omissione di atti d’ufficio, l’abuso di potere e
l’abbandono di posto, che da solo comporta fino a tre anni di carcere

Hanno accostato con la pattuglia di servizio. Un normale controllo
antiprostituzione, all’apparenza, uno dei tanti previsti dalle
ordinanze del Comune. Il cliente, impaurito, ha fatto scendere la
ragazza, ha messo in moto ed è sgommato via. Lei, romena, una ventina
d’anni, davanti ai due uomini in divisa grigia e basco verde era pronta
a recitare la solita formula: «Non ho documenti, non ho un fidanzato,
qui si lavora poco, la multa non so come pagarla». Invece di vedersi
recapitato il verbale da 450 euro, la lucciola è stata invitata a
seguire il capopattuglia in auto. Qui è stata costretta a un rapporto
orale, poi ancora a un rapporto completo mentre l’autista, fuori,
voltava lo sguardo da un’altra parte.

Adesso i due militari di 25 e 30 anni, del gruppo pronto impiego
della guardia di finanza, sono indagati per violenza sessuale. Ore 2 di
lunedì notte, viale De Gasperi, oltre la circonvallazione esterna. Tra
le viuzze laterali dello stradone che porta all’i mbocco dell’Autolaghi
e dell’A4 c’è la solita attività notturna di prostitute e clienti. La
Fiat Bravo blu notte con bande laterali verde e gialla punta i fari su
un’auto in sosta isolata. Dal finto controllo all’aggressione della
lucciola, è un attimo. Lo stupro si consuma in meno di mezz’ora. La
ragazza è scossa, si produce in un pianto ininterrotto, disperato.
L’autista della pattuglia, racconterà più tardi la ragazza alla
polizia, le si avvicina senza dire nulla e senza saper bene se per
consolarla o filar via in fretta. Quando la pattuglia delle Fiamme
gialle rimette in moto, ci sono un paio di compagne di marciapiede
attorno alla ragazza. Raccolgono i suoi singhiozzi. Una di loro prende
la targa della pattuglia e fa il 113.

Agli agenti delle volanti la ragazza fa un racconto dettagliato,
lucido, prima di essere portata al soccorso violenze sessuali della
Mangiagalli per le visite di rito, il tampone e il referto. I due
finanzieri vengono portati in questura di prima mattina, la loro auto
parcheggiata nel piazzale e a disposizione della scientifica per i
rilievi. Dopo qualche titubanza, il graduato e il sottufficiale
ammettono: «Abbiamo fatto una cazzata».

La loro posizione, tralasciati gli ovvi imbarazzi di Questura e
comando provinciale della Gdf, è delicatissima. I due militari
rischiano, oltre al fermo per stupro, la contestazione di un’altra
mezza dozzina di reati. Tra questi il peculato, l’omissione di atti
d’ufficio, l’abuso di potere e l’abbandono di posto, che da solo
comporta una pena fino a tre anni di carcere. Oltre a uno scontato
provvedimento disciplinare — e la «piena collaborazione» con la
magistratura, fanno sapere i vertici milanesi delle Fiamme gialle — e a
un possibile approfondimento d’indagini per verificare se i due
militari avessero già commesso violenze in passato.

(16 giugno 2009)

POLIZIOTTO UCCISO NEL CENTRO DI ATENE

Fonte ansa:
 
ATENE  – Un poliziotto è stato ucciso stamane da due sconosciuti nel centro di Atene. Lo riferisce la radio greca Skai.
Il
poliziotto è stato ucciso a colpi di arma da fuoco. Secondo i media la
vittima era in servizio di sorveglianza davanti alla casa di un politico

Un
poliziotto in abiti civili che sorvegliava un testimone in un processo
di terrorismo è stato ucciso stamane a colpi d’arma da fuoco in un
quartiere del centro di Atene. L’agente, indicano fonti della polizia,
si trovava nella sua auto davanti alla casa della persona protetta nel
quartiere di Ano Patissia, ed è stato raggiunto da numerosi colpi
d’arma da fuoco sparati da due sconosciuti su una moto. Il testimone
protetto sarebbe, secondo i media, una donna.

La donna protetta
dall’agente ucciso sarebbe testimone, secondo quanto si apprende, in un
processo contro il gruppo Lotta del Popolo Rivoluzionario (Ela), una
formazione armata apparsa nel 1971 ma che da tempo non fa più parlare
di sé. La polizia ritiene che successore di Ela sarebbero i Nuclei
Rivoluzionari (RN) anche essi negli ultimi tempi inattivi in Grecia
dove invece hanno compiuto azioni soprattutto altre organizzazioni come
Lotta Rivoluzionaria (EA) e Setta dei Rivoluzionari. EA ha rivendicato
varie azioni fra cui una che portò al ferimento grave di un agente.

ultime da campanara

cronaca sgombero e rioccupazione stabili

venerdì
dodici giugno già dalle otto del mattino un centinaio di sbirri di
vario genere (ps, cc,municipale,forestale,digos,vigilanza della
comunità montana), vv.ff.e operai hanno iniziato a sgomberare e murare
quattro degli edifici che nella zona di campanara (FI) sono occupati da
quindici anni.
L’operazione che immaginavano di veloce realizzazione,si è invece
protratta per dodici ore a causa della tenace resistenza opposta.
Infatti pur se colti di sorpresa (si sapeva delle intenzioni ma
chiaramente non potevamo avere una data!) e in un momento in cui alcuni
di noi erano assenti per vari motivi,tre persone al Casone e due al
Villetto sono riuscite a barricarsi sui tetti,mentre gli altri abitanti
supportati da quelli che nel frattempo sono riusciti a sopraggiungere,
facevano d cuscinetto all’esterno.
Per tutto il corso della giornata c’è stato il continuo passaggio
dell’elicottero della forestale che ppoggiava l’operazione, e
l’incessante filmare, anche da terra, dei digossini.
La giornata è trascorsa tra momenti di ovvia tensione e rabbia nei
confronti dei vari mercenari intervenuti e tentativi di mediazione che
loro stessi proponevano. Verso le venti, dopo essere riusciti a far
allontanare i vigili del fuoco e l’elicottero e dopo aver ottenuto la
garanzia che chi resisteva non avrebbe subito alcun genere di
ritorsione, gli occupanti hn dovuto lasciar chiudere le case ottenmendo
quindi l’allotanamento degli invasori, necessario affinchè si potesse
immediatamente riaprire gli stabili e riabitarli.
A livello informativo comunichiamo che:
– un veloce volantinaggio fatto il giorno successivo ci ha datola
possibilità di pizzicare in un locale del paese l’ex sindaca,
promotrice dell’infame azione nei nostri confronti,che nell’occasine
serviva i tavoli (dalle stelle alle stalle!) di una cena organizzata da
un associazione di carabinieri camperisti,tra i quali alcuni di quelli
che il giorno prima erano ad invadere le case e le terre che
abitiamo.Qui, dopo un "augurale" giro tra i tavoli, siamo riusciti a
leggere al microfono il volantino distribuito.
– che entroil mese di agosto ci sarà un campeggio con lo scopo di far
conoscere il posto dove viviamo con l’augurio che ne aumenti la
popolazione, l’importanza della consuetudine degli Usi Civici di cui in
altri articoli e altre testate (nunatak) si è già parlato, e per
svolgere importanti laori di manutenzione dei luoghi.

Comunicato sullo sgombero di Campanara

Per quanto non sia condiviso in toto il comunicato, inutili a nostro vedere ricorsi alle autorità (le stesse che hanno sgomberato) e alla magistratura,  lo postiamo ugualmente ritenendo l’esperienza di Campanara molto importante…

venerdì 12
giugno 2009 – sgomberi
>>a Campanara, comune di
>Palazzuolo sul Senio, Fi –
COMUNICATO STAMPA

Con uno spiegamento di forze senza precedenti per un problema tutto sommato piccolo sono state
sgombrate
le case rurali occupate da decenni a Campanara e alle Pogge da persone
che hanno effettuato la manutenzione degli edifici evitandone il crollo
e la perdita, che hanno realizzato orti con modalità biologiche e orti sinergici, che allevano capre e pecore, che raccolgono erbe officinali.

Più
di cento agenti tra polizia, carabinieri, forestale, vigili urbani,
funzionari della Digos e della Comunità Montana; con camionette,
fuoristrada, escavatori, carpentieri, muratori, elicotteri uno dei
quali ha girato per buona parte della giornata sopra la valle di
Campanara.
Bruciando in un giorno molte migliaia di euro
prelevati dalle tasche dei cittadini, per mostrare i muscoli del potere
alle capre e ai boschi di Campanara.

 

Una sceneggiata stupida prima ancora che insopportabile. Si è così data attuazione all’ ordinanza di sgombero che la
sindaca Paola Cavini del centro destra ( "trombata" dagli elettori
nelle elezioni della scorsa settimana in favore di un candidato sindaco
espresso da una lista unitaria di centro sinistra ) aveva emesso il 24
aprile 2009. Una ordinanza di sgombero alquanto pretestuosa e con
fragranza di illegittimità. Non si è aspettato nemmeno la scadenza dei
tempi per il ricorso al Tar o al presidente della Repubblica per motivi
di legittimità, fissati nell’ ordinanza.

Un ricorso che l’ "Associazione Nascere Liberi per la rinascita di Campanara e dell’ alta valle del Senio"
sta preparando con gli avvocati.
Del blitz non è stata avvisata nemmeno la regione Toscana, proprietaria degli immobili (demanio regionale).

Sono
state sgombrate e chiuse cinque case rurali : Isola, Vallibona, la
Villa, >>il Casone, il Villetto. Per tutta la giornata alcuni
degli abitanti di due di questi edifici – Casone e Villetto – sono
saliti sul tetto per esercitare il diritto di resistenza passiva e
nonviolenta. Al tramonto, scesi gli abitanti dal tetto, carabinieri,
polizia e tutti gli altri se ne sono andati. Le case
sono state chiuse con lucchetti. non ci sono sigilli dell’ autorità giudiziaria.

La
lotta continua : molte realtà >rurali, centri sociali, amiche e
amici sono saliti ieri a Campanara e molte/i ne saliranno sabato e
domenica per un presidio pacifico e fattivo delle terre. L’
Associazione presenterà il ricorso.

L’ Associazione Nascere
Liberi, che ha presentato un progetto di uso degli edifici e del
territorio (difesa della biodiversità, autosussistenza agricola e di
piccolo allevamento, autorecupero con tecniche bioedili, ripopolamento
della montagna, raccolta di erbe, presidio sanitario di medicina
naturale) fin dal lontano 2004, chiede ora alla regione Toscana di passare ai fatti : la concessione diretta o il >bando. l’ ostacolo degli occupanti ora non c’è più!
Noi
resteremo sulla montagna per difendere il territorio dalle
vendite/privatizzazioni, dalle rendite e da usi impropri e per
difendere la nostra voglia di costruire modalità di vita non subalterne
al mercato.

Associazione Nascere Liberi

 

Cronache di repressione varia

Nicu sabato è stato trasferito al carcere di Sollicciano

Il nuovo indirizzo per telegrammi e lettere è:

Roman Nicusor
C.C. Sollicciano
via Girolamo Minervini 2/R
50142 Firenze Sollicciano (FI)


beppe è dinuovo in carcere (sembrerebbe da
mercoledi) perchè secondo il Pm non va bene il posto dove viveva agli
arresti domicilairi (dal 15maggio)!!
Si sta dunque cercando un posto "pulito" dove l’avvocato puo di nuovo fare richiesta per i domiciliari.

L’indirizzo per scrivergli:

Giuseppe Sciacca
San Vittore
Piazza Filangieri 2
20123 Milano

Ricordiamo come anche Maddalena Calore sia rinchiusa nello stesso carcere.

 

PRATO NON DIMENTICA – CONTRO LA REPRESSIONE: DOMENICA 14 GIUGNO ORE 16 P. MERCATALE

 CONTRO LA REPRESSIONE: DOMENICA 14 GIUGNO ORE 16 P. MERCATALE


LA REPRESSIONE SCATENA LA RABBIA, LA RABBIA DIVENTA RIVOLTA!

PRATO NON DIMENTICA

Martedì 2, Giugno circa 400 persone si sono riunite davanti al museo
Pecci per contestare la presenza di Berlusconi nella nostra città. E’
stata l’occasione per sfoggiare la vera faccia della democrazia, da una
parte un nutrito gruppo di razzisti, guerrafondai e fascisti,
dall’altra i contestatori accerchiati da polizia e carabinieri, i
quali, per tutta la giornata hanno tenuto un atteggiamento provocatorio
e di insensata durezza, caricando ripetutamente i manifestanti che
esprimevano il loro sdegno verso il “dittatore del consiglio”.
A presidio ormai sciolto sono poi iniziati i fermi con le relative
violenze da parte della polizia, nel corso delle quali una compagna è
stata arrestata e trattenuta in questura fino al pomeriggio seguente.

Questa è l’ennesima dimostrazione di come la repressione si faccia
sempre più dura, e di come le forze dell’ordine cerchino di incutere
paura con manganellate e denunce.
Sono testimonianza del clima sempre più repressivo le politiche
“securitarie” e contro il “degrado”, come le varie ronde cittadine, i
CPT, gli eserciti nelle città, le telecamere spia e i metodi, ormai ben
noti, sempre più violenti delle forze del (dis)ordine (ricordiamo al
riguardo le cariche dell’11 maggio a Firenze, nei confronti degli
studenti medi e tutte le denunce che nell’ultimo mese si son visti
arrivare).
Risulta evidente come questi metodi cerchino di colpire chi
costantemente sta in prima linea nelle lotte, e allo stesso tempo di
reprimere la rabbia della gente, tentando di trasformarla in muto
timore.

A questi fatti è doveroso rispondere con determinazione, condannandoli
fermamente e affermando che le loro intimidazioni non ci spaventano, in
questo senso riteniamo necessaria una mobilitazione che nasca dal
basso, in rottura con ogni logica di delega e rappresentanza, e che,
attraverso l’autorganizzazione ci porti a lottare per quelle che sono
realmente le nostre idee, e per le nostre vite.

CONTRO LA REPRESSIONE:

DOMENICA 14 GIUGNO


ORE 16 P. MERCATALE


LA REPRESSIONE SCATENA LA RABBIA,
LA RABBIA DIVENTA RIVOLTA!