Libera la donna che uccise il marito neonazi

da www.ecn.org/antifa

NEW
YORK – Aveva ucciso il marito neonazi mentre dormiva, dopo anni di
abusi fisici e psicologici, aiutando le autorità a scoprire un vero e
proprio arsenale terroristico nascosto nel garage in grado di provocare
uno sterminio di massa. Ma questa settimana un giudice del Maine ha
stabilito che Amber Cummings non dovrà passare neppure un giorno dietro
le sbarre.
La notizia, unica e rara nell’America del patibolo, arriva proprio
mentre il Paese inaugura il nuovo anno con ben tre esecuzioni: di due
afro-americani in Texas e Ohio e di un bianco in Louisiana.
Per la 32enne Amber il Pubblico Ministero aveva chiesto ben otto anni
di carcere, ma, data la natura del caso, il giudice Jeffrey Hjelm ha
deciso di risparmiarla. Avvallando la tesi della difesa secondo cui la
donna, affetta da sindrome da moglie maltrattata, avrebbe agito per
autodifesa.
La mattina del 9 dicembre 2009 Amber aveva freddato il marito James
sparandogli due colpi in testa con la sua calibro 45 mentre l’uomo
dormiva nella camera da letto della loro villa a Belfast, in Maine. "Il
mio istinto iniziale era stato quello di suicidarmi", ha spiegato Amber
al giudice, "Ma l’idea di lasciare nostra figlia da sola in balia di
quel mostro pedofilo mi ha trattenuta".
Dopo la sua morte l’FBI ha rinvenuto libri, manuali e componenti (tra
cui uranio impoverito) accumulati dal neonazista per costruire una
‘bomba sporca’, un rudimentale ordigno potenzialmente letale che aveva
l’intenzione di usare per protestare contro l’elezione di Barack Obama.
Oltre a bandiere con la croce uncinata e altri ammennicoli in omaggio
ad Adolf Hitler, nel garage della sua casa le autorità hanno trovato
anche materiale pedopornografico – un’altra sua ossessione – insieme
alle prove che l’uomo aveva assoggettato la moglie e la figlia di 9
anni ad anni di inenarrabili torture.
“Era la personificazione stessa del male”, ha sostenuto durante il
processo l’avvocato della difesa. Quando il giudice Hjelm ha lasciato
il tribunale, una folla di sostenitori che sventolavano cartelli
all’insegna dello slogan “Liberate Amber” è esplosa in un fragoroso
applauso.

Rosarno : Rivolta dei migranti schiavizzati!!

fonte: rainews24

Centinaia di auto distrutte, cassonetti divelti e svuotati
sull’asfalto, ringhiere di abitazioni danneggiate. Scene di guerriglia
urbana a Rosarno, nella Piana di Gioia Tauro, per la rivolta di alcune
centinaia di lavoratori extracomunitari impegnati in agricoltura e
accampati in condizioni inumane in una vecchia fabbrica in disuso e in
un’altra struttura abbandonata. A fare scoppiare la protesta il
ferimento da parte di persone non identificate di alcuni cittadini
extracomunitari con un’arma ad aria compressa. I feriti, tra i quali
c’e’ anche un rifugiato politico del Togo con regolare permesso di
soggiorno, non destano particolari preoccupazione, ma la volonta’ di
reagire che, probabilmente, covava da tempo nella colonia di lavoratori
ammassati nella struttura di Rosarno in condizioni ai limiti del
sopportabile, e di altri nelle stesse condizioni a Gioia Tauro in
locali dell’Ex Opera Sila, non ci ha messo molto ad esplodere. Armati
di spranghe e bastoni, gli extracomunitari in larga parte provenienti
dall’Africa hanno invaso la strada statale che attraversa Rosarno
mettendo a ferro e fuoco alcune delle vie principali della cittadina.
Gli episodi di violenza non hanno risparmiato nulla: tutto cio’ che si
trovasse alla portata dei manifestanti, dalle auto, in qualche caso
anche con delle persone a bordo, alle abitazioni, a vasi e cassonetti
dell’immondizia che sono stati svuotati sull’asfalto. A nulla e’ valso
l’intervento di polizia e carabinieri schierati in assetto antisommossa
davanti ai piu’ agguerriti, un centinaio di persone tenute sotto
stretto controllo. Nel corso della serata sono arrivati rinforzi e, in
un clima di palpabile tensione, si e’ intavolata una trattativa nel
tentativo di fare rientrare la protesta. Anche la popolazione ha
reagito davanti alla situazione di caos venutasi a creare e, in queste
ore, alcuni giovani di Rosarno, circa un centinaio, stanno seguendo
l’evolversi della situazione ad alcune centinaia di metri dalle forze
dell’ordine. A Rosarno arrivati tutti i dirigenti dei commissariati di
Pubblica sicurezza e i dirigenti delle compagnie di carabinieri della
Piana. Tra Rosarno, l’ex fabbrica in disuso, e Gioia Tauro in un
immobile dell’ex Opera Sila sono circa 1.500 gli extracomunitari che
lavorano come manodopera nell’agricoltura.

Livorno: presidio informativo contro la repressione

Per sabato 9 gennaio, il Collettivo
Anarchico Libertario organizza un presidio informativo contro la
repressione. Saremo in P.zza Grande con un banchetto dalle 16:30.

Nelle
prossime settimane inizieranno i processi a carico degli arrestati per
i fatti di Pistoia dell’11 ottobre. In questi tre mesi si sono svolte
in tutta la toscana iniziative di solidarietà che hanno coinvolto
centinaia di persone. Continuiamo a denunciare questa grave operazione
repressiva.
TUTTI LIBERI SUBITO

Collettivo Anarchico Libertario
collettivoanarchico@hotmail.it
http://collettivoanarchico.noblogs.org

 

Livorno :manifestazione BASTA MORTI DI STATO!

Sabato 16 gennaio 2010

  Concentramento alle Ore 10.00
 

in 

Piazza della Repubblica – Livorno 


Manifestazione 16-01-2010 Livorno

 Manifestazione 16-01-2010 Livorno

Hanno confermato la presenza:

MARIA CIUFFI per MARCELLO LONZI

HAIDI GIULIANI per CARLO GIULIANI

PATRIZIA ALDROVANDI per FEDERICO ALDROVANDI

ORNELLA GEMINI per NIKI APRILE GATTI

BIANZINO per ALDO BIANZINO

RITA CUCCHI per STEFANO CUCCHI

MARIA IANNUCCI per IAIO

INFORMIAMO ED INVITIAMO I FAMILIARI DELLE ALTRE VITTIME di STATO

A PARTECIPARE ADERENDO

Ecco qui gli appelli alla manifestazione:

da Milano:

MORTI DI STATO
ovvero
ASSASSINATI dallo STATO
 nelle GALERE ITALIANE e nelle STRADE

NELLE CARCERI ITALIANE SI MUORE?
Venerdì 18 dicembre il giovane Uzoma Emeka, 32 anni nigeriano, muore in
circostanze misteriose nel carcere di Castrogno (Teramo); tre mesi
prima aveva assistito al pestaggio da parte delle guardie di un altro
detenuto. Come accade sempre in questi casi le "autorità" spiegano gli
omicidi con la solita frase "decesso per cause naturali" ma è
sufficiente vedere le foto del corpo di Marcello Lonzi per capire che
non c’è assolutamente niente di naturale – eppure dopo più di sei anni,
un’archiviazione, una riapertura del caso e un iter di esami e perizie
costosissime – per Marcello Lonzi si attende a breve una risposta
proprio dalla Procura di Livorno. Purtroppo la lista dei morti nelle
carceri italiane è lunga e non ha mai fine (nel 2009 sono stati 175 i
morti, il numero più alto registrato dal 2000 ad oggi per un totale di
1564 persone in neanche 10 anni), è un bollettino di guerra, quella
stessa guerra che lo Stato Italiano conduce contro i proletari anche
mediante le galere. Recentemente la morte di Stefano Cucchi che
stranamente ha interessato parecchio stampa e tv, gli stessi che non si
sono per nulla occupati della recente archiviazione per la morte di
Aldo Bianzino, avvenuta nel carcere di Perugia. Federico Aldrovandi
pestato a morte una notte mentre tornava a casa da solo e non
dimentichiamo neanche Carlo Giuliani ucciso dal potere che veniva
duramente contestato nelle giornate del G8 di Genova nel 2001. E quante
sono le morti che nessuno rivendica, quelle facilmente occultabili,
quelle di tanti e tante immigrate che non avendo il permesso di
soggiorno scompaiono come se non fossero mai esistiti? E nei CIE
(Centri di Identificazione ed Espulsione), cioè galere speciali per
soli immigrati/e, sono botte e suicidi, quindi omicidi da parte dello
Stato, messi a tacere e considerati effetti collaterali della guerra
contro l’immigrazione.
Noi non dimentichiamo né perdoniamo gli assassini in divisa.

NELLE CARCERI ITALIANE SI MUORE PERCHE’ SI VIENE UCCISI.

SABATO 16 GENNAIO 2010
    Manifestazione a Livorno
Concentramento ore 10.00 in Piazza della Repubblica a Livorno

Bari : Foto dal LAGER.DEMOCRATICO/Cie

L’anno
nuovo è arrivato. Come regalo ai gestori del C.I.E. di Bari-Palese
diffondiamo queste foto giunteci tramite una renna col doppiofondo.
Diffondiamo
queste foto in modo che tutti sappiano di che morte si "vive"
all’interno di quella struttura. Diffondiamo queste foto non sperando
che un giorno quel lager si dipinga di azzurro, o che, un giorno, gli
"ospiti" possano finalmente mangiare su tavoli e sedie, o che un
giorno, magari, arrivino letti e coperte, o che i militari di guardia
non rispondano col manganello alle richieste dei reclusi.
Diffondiamo queste foto perchè tutti sappiano che a Bari è in funzione un vero e proprio campo di concentramento.
Ed è compito di tutti far si che di questo posto rimangano solo macerie.
Fuoco ai centri per detenzione per stranieri. Libertà per tutti.
alcune renne scorbutiche

Roma – Attaccate diverse sedi politiche

fonte l’unico

di Simone Sperduto – Abbiamo per curiosità riportato i
cinque attentati di questi ultimi giorni su una cartina di Roma,
scoprendo che ce n’è stato almeno uno per ogni quadrante della
Capitale. Tre in una sola notte, quella tra 30 e 31 dicembre, ai danni
di un circolo di Forza Nuova, di uno del PdL e, dato alquanto strano, anche di uno di Rifondazione, l’unico di sinistra in questi ultimi eventi. Poi è arrivato quello che ha colpito l’associazione "Roma Nord" in zona Monte Mario, nella notte tra sabato e domenica scorsi, e infine quello di questa notte di nuovo a FN, stavolta all’Appio Latino.

Soltanto due di questi cinque attentati, eseguiti con metodi
comunque differenti tra loro, sono stati accompagnati da volontini,
seppure senza rivendicazioni. A parte la stella a cinque punte, con
minacce al Premier, ritrovata disegnata a spray sul cancello esterno
del circolo PdL Garbatella, e un volantino con la scritta "Fuoco ai
fasci e alle loro sedi", recapitato insieme ai due ordigni alla sede FN
di Piazza Vescovio, gli altri attentati restano senza segni di
accompagnamento. Un precedente, anche recente, di più attentati in una
stessa notte e di episodi comunque ravvicinati nel tempo c’è stato
prima delle scorse elezioni europee. Sul finire di maggio, nella stessa
notte sono stati fatti oggetto di attacco un circolo PdL, al Collatino,
e a distanza di pochi chilometri una sede del PD, al Prenestino. Anche
all’epoca si pensò, più o meno con convinzione, a gruppi vicini ai
movimenti anarchici. Ma di prove concrete, proprio come ora, non ve ne
sono state. (L’UNICO)

Roma:Fuoco ai fasci e fuoco alle loro sedi

giovedì 31 dicembre 2009

« Fuoco ai fasci e fuoco alle loro sedi» , è la scritta apparsa sul volantino di rivendicazione anonima che hanno trovato i dirigenti di Forza Nuova questa mattina davanti alla sede romana del partito.
Nella notte sconosciuti hanno lanciato due molotov. « Una bomba è stata lanciata contro la serranda e l’altra contro un murales esterno alla sede» , è quanto ha riferito qualche minuto fa Gianguido Saletnich, responsabile romano di Forza Nuova a Simone Sperduto de L’Unico.
« E’ il primo episodio di questo genere che subiamo nella nostra sede di Piazza Vescovio, una zona che è sempre stata tranquilla. A Roma, è comunque l’ottavo attentato ai nostri danni dal 1997, cioè da quando siamo attivi» , prosegue il responsabile capitolino di FN.
« Il nostro segretario nazionale ne è stato informato e si trova all’estero con la famiglia per le vacanze» , conclude Salenitch, escludendo che possa trattarsi di una risposta provocatoria alla candidatura di Fiore alle regionali. Sul posto sono intervenute Digos e Polizia Scientifica per i rilevamenti del caso.

PRESENTAZIONE DEL DOSSIER SUI FATTI DI PISTOIA

Domenica 10 gennaio in località Mensano,
Casole d’Elsa (SI)
si terrà un pranzo di
autosovvenzionamento organizzato dal Comitato Amici e Parenti di Alessandro
Della Malva,

prima di pranzo verrà presentato un
dossier

realizzato dalla Rete Antifascista Pistoiese, che
sarà presente, che riassume

i fatti di Pistoia dell’11 ottobre
scorso.

 

Un’occasione per far conoscere la
vicenda,

raccontata dai diretti interessati,
nella zona della Valdelsa.

 

La presentazione è fissata per le ore 12:00,
a seguire il pranzo.

 Per eventuali informazioni contattare il
comitato all’indirizzo:

comitatoantifascista@hotmail.it

oppure

Isabella 348 9931114


 

Per chi volesse partcipare, è importante per noi
saperlo in anticipo, il prezzo è di

€ 15 a persona.

Il ricavato verrà utilizzato per le spese
processuali.

Teramo aggressione fascista

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A Teramo i fascisti già ci hanno abiutato ad azioni vili, ed a goffi tentativi di proporre iniziative culturali per mascherare le loro vili azioni notturne.

Ma questa vicenda lascia sconcertati, i fascisti si rivelano ancora una volta gli infami di sempre.

 

Pugnalati davanti alla discoteca

il Centro — 27 dicembre 2009   pagina 23   sezione: CRONACA

  TERAMO. Studenti aggrediti e pugnalati nel parcheggio di una
discoteca, forse per una vendetta di matrice politica. Tre i feriti di
un agguato tutto da chiarire. I carabinieri stanno ascoltando decine di
persone e ci sarebbero i primi quattro indagati. Sequestrato un
coltello. Alcuni testimoni raccontano di alcuni ragazzi di sinistra
aggrediti da un gruppo di giovani di destra per vecchi rancori maturati
dopo la rissa dell’ottobre del 2008 in piazza Martiri, ma, almeno per
il momento, i carabinieri preferiscono non “etichettare” l’episodio.
«Seguiamo tutte le piste», fanno sapere, «senza escludere quella dei
futili motivi». Dei tre feriti, tutti di Villa Mosca, resta in ospedale
A.B., 24 anni, raggiunto da una coltellata alla schiena e al volto e
operato. Gli altri due F.S. e P.N., 20 e 19 anni, sono stati medicati e
dimessi con prognosi di 15 e 10 giorni.   L’AGGUATO. L’agguato è
avvenuto nella notte tra il 23 e il 24 dicembre all’esterno della
discoteca Heaven, a Villa Pavone, nel parcheggio che si trova in
prossimità del locale. Secondo alcune testimonianze i tre ragazzi,
tutti studenti, erano in compagnia delle rispettive fidanzate ed erano
appena arrivati, quando sono stati aggrediti da un gruppo di circa
quindici giovani che, secondo alcuni, già si trovavano sul posto. Prima
parole grosse e poi, in un crescendo, le coltellate. Tutto è avvenuto
in pochi istanti. Le urla delle ragazze e di altre persone che in quel
momento stavano parcheggiando hanno fatto scappare gli aggressori. A
terra sono rimasti i tre ragazzi feriti, immediatamente soccorsi dalle
ambulanze del 118. Il più grave è stato colpito alla schiena e al
volto.   I TESTIMONI. Numerose le telefonate e le e-mail arrivate in
redazione. Tra queste quelle di alcuni testimoni. «I ragazzi appena
arrivati nel parcheggio della discoteca», ha scritto qualcuno, «sono
stati vittime di una imboscata di matrice neo fascista. Un ragazzo di
24 anni è stato accoltellato in faccia rischiando di perdere un occhio,
un altro di 20 anni è stato coplito alla schiena riportando gravi
lesioni. Non si tratta di una rissa tra ubriachi ma di una aggressione
studiata e premeditata. Questo è il risultato di una serie di
avvenimenti di non minore importanza a cui non è stato dato mai il
giusto peso da parte delle istituzioni. Speriamo che gli organi
competenti accertino la verità».   LE INDAGINI. Sono decine le persone
ascoltate dai carabinieri della compagnia di Teramo, che stanno
cercando di ricostruire l’aggressione. Ci sarebbero già i primi quattro
indagati per lesioni ed è probabile che altri vengano iscritti nelle
prossime ore. Non è escluso che possano esserci anche arresti.

 

http://abruzzo.indymedia.org/article/7190