Raf:comunicato stampa

Dopo appena la prima udienza svoltasi il 20 febbraio il Giudice del processo contro gli antifascisti ILLEGITTIMAMENTE arrestati l’11 ottobre e il 9 novembre in quella che sempre abbiamo definito una RAPPRESAGLIA poliziesca contro il movimento antifascista toscano, aveva deciso la scarcerazione di Alessandro Della Malva e la revoca, per lui e tutti gli altri ai domiciliari, del divieto di incontro e comunicazione con il resto del mondo.
Oggi, lunedì 1 febbraio, dopo la terza udienza lo stesso Giudice, pur rinviando a tempi migliori la derubricazione del reato di devastazione e saccheggio (reati voluti e utilizzati dalla questura     unicamente per poter imporre gli arresti, non avendo né prove né evidenze alcune) in semplice danneggiamento, pone termine al sopruso voluto dalla Questura e sottoscritto sempre dal P.M.e toglie gli arresti domiciliari a tutti gli antifascisti perseguitati e sotto processo.

Occorre però notare che di una politica cara alla Questura anche il Giudice di corte non ha inteso finora liberarsi: l’ACCANIMENTO GIUDIZIARIO sviluppato illegittimamente e pretestuosamente contro gli antifascisti. Li si è tolti dagli arresti domiciliari, ma si è deciso (su quali basi giuridiche ci sfugge) di mantenere contro di loro un provvedimento di divieto di uscire dalla Provincia di residenza, e un obbligo di residenza dalle ore 21.00 di sera alle ore 07.00 di mattina.

Leggiamo nell’ordinanza recapitata agli antifascisti:…”i fatti risultano notevolmente ridimensionati nella loro gravità..” .
RIDIMENSIONARE: ..”ricondurre nei giusti limiti di valutazione…”.
Si pensi che al Giudice è stato sufficiente vedere le foto della sede danneggiata (foto riprese dai giornali dei giorni successivi), visionare un video girato subito dopo il fatto (e trasmesso da una TV privata) per rendersi conto dei “giusti limiti di valutazione”.

Perché allora non si prende la giusta decisione: assoluta Libertà?
Ma semplice: il Tribunale sa che questi compagni sotto processo sono innocenti. Sa che essi sono semplici capri espiatori di una RAPPRESAGLIA.
Però non può decidere da subito di porsi contro una operazione della Questura.
A pillole ci danno giustizia.
Dunque la prossima mossa: ASSOLUZIONE!

LIBERTA’ IMMEDIATA E ASSOLUTA!
ASSOLUZIONE PIENA!
RIPRISTINO DELLA VERITA’ CALPESTATA!

Emilia Romagna – Perquisizioni contro compagni ecologisti radicali e animalisti

fonte: romagnaoggi.it

RAVENNA – Le abitazioni di una decina di giovani aderenti a
movimenti ecologisti ed animalisti sono finiti nel mirino degli uomini
della Digos. Le perquisizioni, effettuate venerdì notte nel Forlivese,
a Ravenna e a Faenza, aveva come principale obiettivo la ricerca di
documenti relativi ai vari gruppi che operano in Emilia Romagna. Il
materiale recuperato potrà esser utilie per risalire agli autori di
alcuni blitz vandalici commessi in una serie di fashion group.

 

Gli inquirenti hanno sequestrato anche tutti i pc trovati nelle
abitazioni e le matrici per la stampa di diverse magliette. Nel mirino
degli animalisti negli ultimi mesi sono finiti in particolar modo i
negozi ‘Max Mara’ di Faenza, Rimini e Riccione, catena accusata di
vender pellicce con pelo animale, secondo quanto riporta l’edizione di
Ravenna del Carlino.

Manifestazione antifascista sabato 6 febbraio ore 16:00 piazza della stazione firenze

FUORI I FASCISTI DALLE NOSTRE CITTA’

Non siamo più disposti ad accettare il revisionismo storico e le
maschere dei nuovi movimenti fascisti che lavorano indisturbati alla
ricostituzione del partito fascista dichiarandosi non conformi e
collaborando con partiti di nostalgici. Questa è la prova che ad oggi
cercano la rinascita sventolando simboli, sfidando la costituzione,
avendo lo stato come garante.

FIRENZE RIPUDIA TUTTO QUESTO, LA TOSCANA ANTIFASCISTA MILITANTE
SI OPPONE E SI MOBILITA

Manifestazione antifascista sabato 6 febbraio ore 16:00 piazza della stazione Firenze
 

[Livorno] studenti denunciati

Abbiamo appreso questa mattina che due studenti dell’Istituto Nautico,
minorenni, sono stati convocati in questura ed addirittura in tribunale
in merito a quanto accaduto il 17 ottobre scorso all’Istituto Nautico
“Cappellini”. Non sappiamo ancora con sicurezza cosa venga loro
contestato, né se altri studenti abbiano ricevuto la stessa notifica.
La mattina di lunedì 17 ottobre gli studenti del Nautico avevano
provato ad occupare la propria scuola, per portare avanti in modo
deciso, con una forma di lotta legittima, diffusa e riconosciuta di
riappropriazione, la mobilitazione studentesca iniziata nei primi
giorni di ottobre, contro la politica scolastica del Governo.

Dopo una tesa trattativa con la dirigenza, gli studenti ottennero di
poter svolgere nei locali dell’istituto un’assemblea permanente. Le
uniche tensioni quella mattina derivarono dal comportamento
intimidatorio e provocatorio di polizia e dirigenza scolastica. Tale
atteggiamento nei confronti degli studenti suscitò una forte polemica
in città, con numerosi comunicati di solidarietà dal mondo politico
cittadino; quella mattina infatti vennero identificati dalla polizia
oltre 70 studenti, in maggioranza minorenni. A quasi quattro mesi di
distanza, gli ultimi sviluppi non fanno che confermare quanto già
avevamo affermato sulla vicenda. Ci troviamo di fronte a provvedimenti
inaccettabili e gravissimi, oltre che incomprensibili, spiegabili solo
in un ottica di repressione nei confronti di chi lotta, di chi si
autoorganizza di chi crea legami di solidarietà e mobilitazioni dal
basso.

Coordinamento Studentesco Livornese

aggiornamenti sugli antifascisti arrestati il 12 dicembre

Ieri pomeriggio il Giudice per le Indagini Preliminari ha accettato l’istanza presentata la scorsa settimana.
Robbi, che era in carcere a Pavia, è stato trasferito agli arresti
domiciliari con tutte le restrizioni mentre Andrea, che era ai
domiciliari, ha le firme tre volte in settimana.
Nicu rimane in carcere a Sollicciano.

per esprimergli solidarietà con lettere e telegrammi

Roman Nicusor
casa circondariale
via Minervini 2/R
50142 Firenze Sollicciano

Answers: 6 Febbraio, serata di solidarietà

serata di finanziamento per la cassa di resistenza dei lavoratori Answer (Pt)

Sabato 6 Febbraio
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos Campi B (Fi)


ore 22.00 Presentazione del dossier "Piazza Fontana. Una strage lunga
40 anni" a cura di Contropiano per la Rete dei comunisti. Interviene
Ernesto Rascato della libreria Quarto Stato di Aversa

– a seguire concerto con Trade Unions (Oi! Livorno), Punkistan (Punk, Fi)

L’incasso andrà alla cassa di resistenza del lavoratori della Answer di Pistoia che interverranno nel corso della serata.

Related Link: http://www.k100fuegos.org

[Livorno] Presidio contro la costruzione di un CIE tra Pisa e Livorno

Venerdì 5 febbraio, dalle ore 16:30

il Collettivo Anarchico Libertario sarà presente in Piazza Grande,
all’angolo con V.Pieroni, per un presidio informativo contro i Centri
di Identificazione ed Espulsione.

Riteniamo importante dare un’immediata risposta alla notizia, apparsa
in questi giorni sulla stampa locale, della possibile costruzione di un
CIE nell’area del Biscottino, tra Pisa e Livorno. Non ci stupisce che
il Sindaco Cosimi abbia preso posizione a favore della costruzione di
un lager per clandestini anche in toscana. E’ è stata infatti la sua
parte politica che, con la Turco-Napolitano, ha creato queste strutture.
Saremo quindi in Piazza Grande venerdì per denunciare questo progetto e per opporci alla costruzione del CIE.
Invitiamo a partecipare tutti coloro che lottano contro razzismo, sfruttamento e repressione.
 

NO CIE – NO LAGER – NE’ QUI NE’ ALTROVE

sarà diffuso a breve un comuncato più completo.

Collettivo Anarchico Libertario
colettivoanarchico@hotmail.it
http://collettivoanarchico.noblogs.org

 

Vicenza: denunciati 37 No Dal Molin

Domenica scorsa molti attivisti No
Dal Molin sono entrati nell’area della base militare e si sono
incatenati alle gru del cantiere. Puntuale arriva ora la repressione.

Introduzione clandestina in area militare e danneggiamento.
Sono i reati di cui dovranno rispondere 37 attivisti del No Dal Molin
denunciati per essere entrati domenica nel cantiere dell’ampliamento
della base militare americana a Vicenza.

I vicentini contrari alla base si sono incatenati alle gru srotolando
dall’alto dei macchinari una grande bandiera della pace per chiedere lo
stop immediato dei lavori che starebbero contaminando la falda
acquifera.