Piombino: Nessuna pace per la Croce rossa

Dal giornalaccio il Tirreno:

Irruzione nella Croce Rossa
scritte a spray e minacce

Il blittz ieri sera: venti ragazzi a volto scoperto
“Solidarietà con i ribelli di via Corelli”. Si riferisce ai disordini di Milano

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Hanno fatto irruzione nella sede della Croce Rossa di Piombino, imbrattando con la vernice le ambulanze parcheggiate, i muri e scrivendo con bombolette spray, su uno di essi, la frase ’11/9 Solidarieta’ con i ribelli di Corelli, Cri assassinì. La notizia è pubblicata oggi da alcuni giornali locali. Il blitz, ad opera di una quindicina di ragazzi a volto scoperto, è avvenuto ieri intorno alle 20.

A motivare l’azione del gruppo di giovani, come riportato nelle scritte sul muro, sarebbe un episodio accaduto sabato scorso in un centro di identificazione ed espulsione di via Corelli a Milano, gestito dalla Croce Rossa. Cinque extracomunitari, detenuti nel centro, erano stati arrestati dalla polizia dopo una sommossa. Gli scontri erano avvenuti dopo che, alcuni giorni prima, un ragazzo si era rotto una gamba e, secondo altri detenuti del centro, era stato picchiato dalla polizia.

Al momento dell’irruzione nella sede della Cri, su cui stanno indagando carabinieri e polizia, erano presenti un medico e tre volontari. L’azione degli uomini, tutti a volto scoperto e non armati, è durata solo pochi minuti e si è conclusa prima dell’arrivo dei carabinieri e degli uomini della Digos. Il fatto che i protagonisti del blitz fossero a volto scoperto fa pensare che possano non essere del posto. Secondo quanto appreso le forze dell’ordine starebbero indagando sulla presenza di alcuni ragazzi a un raduno di gruppi politicizzati a Riotorto, che è terminato proprio nel pomeriggio di ieri.

“Vogliamo esprimere personalmente e a nome di tutta la Croce Rossa Italiana la nostra solidarietà al comitato di Piombino, ai volontari, agli operatori ed ai dipendenti, colpiti da un vigliacco assalto nel fine settimana ad opera di una squadra di teppisti”. Lo affermano in una nota congiunta il commissario straordinario della Cri, Francesco Rocca, e il direttore generale dell’organizzazione, Patrizia Ravaioli.

“Non è la prima volta – proseguono – che questi gruppi di teppisti colpiscono e insultano il mondo del volontariato: attaccare i volontari e le loro sedi è un atto infame, contro la dignità della cultura del dono che i nostri volontari quotidianamente compiono in tutto il mondo e in Italia, anche nel Cie di via Corelli dove la nostra presenza garantisce un vero e proprio cuscinetto umanitario agli ospiti. Anche dopo l’assalto di Piombino non ci faremo intimidire: la nostra risposta, come sempre, sarà in nome dei Sette Principi della Croce Rossa, lavorando per alleviare le sofferenze dei più vulnerabili”.———————————————————————————————–

Non stupisce che per l’ennesima volta i giornalisti(?) del Tirreno non capiscano o facciano finta di non capire il nodo della questione, gli attacchi rivolti in questi mesi a CRI, come alla Misericordia o alle cooperative impegnate nell’opera di secondinaggio all’interno dei CIE non vogliono colpire i singoli volontari, sicuramente in buona fede e convinti di poter dare una mano prestando servizio in queste realtà (non sono loro che prestano servizio all’interno dei Lager), ma quelle stesse realtà che lucrano sulla pelle di quei disgraziati che finiscono in uno dei tanti gironi infernali disseminati per l’Italia, che in questi lager vengono torturati, stuprati, vessati sistematicamente e che sempre più spesso trovano come unica scappatoia da quegli inferni “democratici” il suicidio.

Spiacenti che le vernici macchino la vostra indifferenza quotidiana vestita di lindo quanto ipocrita umanitarismo (purché porti utile) e che riportino a galla il marcio che avete dentro. C’è chi non si rassegna e chi lotta contro un presente che sempre più si fa gabbia, che alza muri, che sempre più esclude. Sempre solidali e complici con chi si ribella, con chi agisce, insomma, con chi non si rassegna a sopravvivere.

Anarchici Pistoiesi.