Prigionieri – “Il mondo in due righe” | Lettera di Massimo

IL MONDO IN DUE RIGHE

A volte, certi episodi minuti hanno per noi la forza di una metafora sul mondo.
Nei giorni scorsi ho ricevuto molti telegrammi, sia di compagni sia di altri che compagni non sono o non si definiscono. Poche righe, come la forma impone, generalmente due.
Eppure in quelle righe c’è un mondo, il nostro mondo. Parole di libertà, di solidarietà, di sogno, di ironia, di amore. Parole che rincuorano, fanno ridere, commuovono. Parole magiche, perché rendono presente l’assenza. Alludono alle lotte, a galere che saltano in aria, ad affetti che non si spezzano; alla vita per cui ci battiamo.
Una sera, in isolamento, sentiamo i detenuti delle altre sezioni battere sulle sbarre e urlare – le urla di sempre, “libertà”, “amnistia”…
Anche noi, pochi, decidiamo di unirci alla battitura. E’ il minimo. E urliamo non solo la libertà, ma anche il nome di un ragazzo, a noi sconosciuto, morto il giorno stesso, impiccato in un carcere a una quarantina di chilometri da quello in cui siamo rinchiusi.
Dopo un po’, arriva la guardia e ci dice semplicemente: “Adesso scrivo due righe!!” “Due righe”, nel gergo del secondino, significano un rapporto disciplinare. Anche quelle due righe, così come i telegrammi, contengono un mondo intero. Di meschinità, di servilismo, di potere. Con due semplici righe, una prigionia si può allungare. Ed è in fondo poca cosa. Ma con due righe altre vite vengono spezzate. Degli individui, in altre parti della città e del mondo, vengono espulsi, cacciati, cancellati, condannati a morte. In altre epoche, finivano in una nuvola di gas, o sotto la neve, o davanti a un plotone di esecuzione, o su isole lontane.
Ripeto mentalmente qualche frase dei telegrammi, e penso che aveva proprio ragione Stig Dagerman: “Chi costruisce prigioni si esprime sempre meno bene di chi costruisce la libertà”. Poi torno a battere e a urlare, assieme ai miei fratelli.

Massimo
(scritto nel carcere di Tolmezzo il 30 agosto 2012)


Per scrivere al compagno, trasferito nel carcere di Alessandria:

Massimo Passamani
Carcere San Michele strada Casale 50/A
15122 Alessandria

Prigionieri – “Settembre con chi vuoi?” | Libertà per Alfredo e Nicola

Settembre con chi vuoi?
Venerdi 14 settembre vengono arrestati Nicola ed Alfredo, anarchici conosciuti da anni a Torino ed in Italia,l’ accusa non è delle più lievi:attentato con finalità di terrorismo  per il ferimento dell’  AD di Ansaldo Nucleare, azione rivendicata nel maggio 2012 dal Nucleo Olga Fai- Fri. Al momento del fermo non emerge nulla se non una ricostruzione fatta con poca arte da ROS e Digos , in litigioso connubio,che aveva portato ad una prima richiesta di arresti  l’11 luglio 2012, rigettata dallo stesso g.i.p. per l’ insussistenza del quadro probatorio.Al rifiuto del g.i.p. il P.M. torna alla carica, sguinzagliando con magri risultati RIS,ROS,Digos,ecc ,fomenta compulsivamente  i suddetti che dopo un ulteriore  rimescolamento di intercettazioni, vecchi fascicoli informativi ed amenità varie producono il capolavoro:vanno arrestati per pericolo di fuga,vogliono scappare, prima a giugno poi a settembre ,finanziandosi la latitanza dorata con con i proventi di una tattoo convention,andranno in Francia, no in Portogallo, no in Messico, probabilmente con l’ ausilio di una Toyota picnic da rottamare, forse vendendosi i  quadri che hanno in casa, vanno arrestati x pericolo di fuga, anzi no perchè uno sta andando a lavorare, non riesce neppure a  progettare le vacanze,vanno arrestati perchè anarchici insurrezionalisti,anzi no  filobrigatisti (visto che vanno ad ascoltare la conferenza del già noto brigatista da poco uscito dal carcere Sante Notarnicola) vanno arrestati perchè strappano microfoni e telecamere quando se le trovano in giro x casa,perchè frequentano pregiudicati , perchè controllano su internet  le notizie delle indagini   sul suddetto ferimento e su altre notizie di repressione antianarchica,perchè fanno commenti scherzosi sui continui retatoni ed indagini benchè ben consapevoli di essere ascoltati,perchè fermano a loro discrezione gli stessi sbirri che li seguono,perchè fanno un giornale che si chiama KNO3,perchè hanno un altro processo  in corso, per 270 bis a Perugia, perchè  è da 15  anni, dal processo Marini in poi ,che vengono indagati dalle più svariate procure d’ Italia, quindi qualcosa dovrà pur esserci.

Io so di avere due amici, compagni, fratelli, o come ho preferito chiamarli in 15 anni di amore ed amicizia nostra , so che sono in galera, in isolamento, so che  bisogna lottare per la libertà loro e per quella di tutti i prigionieri, tutto il resto sono veline di questura e chiacchere da osteria.

irrimediabilmente x l’ anarchia  anna

PER SCRIVERE AI COMPAGNI:  

NICOLA GAI
ALFREDO COSPITO

CASA CIRCONDARIALE SANREMO
VIA VALLE ARMEA  144
18038  SANREMO (IM)