Carlo vive

Per chi si aspettava "giustizia" -cos’è, com’è fatta?- la doccia fredda…come se una condanna ad un burattino del potere fosse sufficiente a far crollare tutto lo schifo che ci circonda…per chi si appella alle "istituzioni democratiche", alla magistratura, al diritto…il diritto è sempre quello del più forte e giudici, forze del disordine, politici e lacché vari non sono altro che strumenti del potere, della sua autopoiesi.

Un ragazzo morì, e morì combattendo, come tanti ancora combattono e che più di lui hanno solo la fortuna di non dover più diventare un monito di sangue scagliato su tutte le teste dei ribelli…e questa sentenza è la ciliegina su quella torta tremenda…Dicevamo che il potere non processa sé stesso, e tanto meno si condanna…lo stato si assolve, l’autorità -non necessariamente quella statale, ma anche economica, morale, politica…- legittima il suo strumento principe: l’uso monopolistico della violenza, adoperata soltanto per mantenere capi chini e paure nascoste in fondo ai cuori…dunque sbagliavamo? Ai riciclati neo pacifisti, girotondisti, grillisti, comunisti da operetta, preti della legalità, amici dell’autorità, ai pavidi che si nascondono dietro un comunicato di protesta -salvo veder poi la propria vita scorrere nella più totale e vergognosa inazione…la vostra coscienza non morde le budella?-, ai distratti per convenienza o paura, ai creduli partigiani delle istituzioni domando: SBAGLIAVAMO?  Volete continuare a protestare? A lamentarvi? A denigrare ed evitare chi lotta? o volete cominciare anche voi a LOTTARE? Voi che date la mano ad un sindaco, ad uno sbirro, ad un politico, ad un padrone, non sentite l’olezzo insopportabile di sangue? RIVOLTA dovrebbe essere il colore delle vostre intenzioni, delle nostre lo è già.

Non c’è quasi niente da salvare, ma tanto da distruggere e tantissimo da ricostruire…l’impegno è grande ed il tempo stringe.

Carlo non c’è più, ma la lotta è ancora viva e vitale e noi abbiamo il dovere -e dobbiamo perché vogliamo!- di ribellarci in ogni maniera, grande o piccola che sia.

Carlo vive perché la lotta vive, Carlo vive perché il tramonto dei nostri sogni di libertà fugge con l’orizzonte e non arriverà mai…nonostante tutto…Carlo vive perché lo ricordiamo.

CARLO E’ VIVO! I MORTI SIETE VOI!

Evjenij Vasil’ev Bazarov

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Ciao, Comprati Arrapound!!

fonte lombroso.noblogs.org

Quando
i tempi sono cupi e saturi di cupidigia, la storia diventa una ciunga
che si tira, ci insegnano i loschi al governo. Mai morti, cullati e
nutriti tra le pieghe della storia, i nipotini mazzieri di oggi hanno
capito che adesso si possono rispolverare i fasti di ieri
(ri)presentandosi belli agghindati al primo appuntamento. È tempo di
balletti e debutti in società.

(clicca sui manifesti per scaricarli in alta qualità)

Vogliono
odorare di storia e cultura, nascondere certi olezzi, riempire con
altro i loro palinsesti altrimenti un po’ sgombri di simpatia (chi ci
mettiamo sui manifesti colorati? L’allegrone Himmler che gioca allo
sterminio in Ucraina? Oppure l’italianissima banda Koch della RSI che
in compagnia delle SS tortura, stupra e ammazza però tutti vestiti da
Pierrot? Noo, dobbiamo essere ancora più non conformi…). Per
sintonizzarsi allora su Radio Biricchinissima rubacchiano a destra e a
manca (spesso a manca) col fine di ricostruirsi un lacerato imene di
credibilità.
Più di tante parole, torna qui utile la saggezza
orientale dei monaci buddisti dell’antico Tibet: quando ti tiri dietro
un carretto fumante di merda, se la vaporizzi di Chanel n.5, mica
improvvisamente si mette a profumare.
Recente sfoggio di eleganza
predatoria da parte di questi "fascisti del terzo millennio"
(attenzione al pay-off di un marchio in pubblicità, spesso è
ingannevole: quelli del terzo sono identici a quelli del secondo), la
genialata di un manifesto in memoria di Rino Gaetano, il quale, detto
fuori dai denti, li sputerebbe a tutti quanti se fosse ancora in vita.
Però è morto.
Il federale di Casapound Gianluca "che turbofuori che
sono" Iannone, dopo aver seguito il corso di marketing per
corrispondenza della scuola Radioelettra, ha pensato di accaparrarsi
più deceduti possibili e farli passare per eroi organici alla solita
mefitica ideologia.
I morti, è risaputo, fanno fatica a difendersi.
Ci hanno provato con Luciano Bianciardi, quello che scriveva "se
vogliamo che le cose cambino, occorre occupare le banche e far saltare
la televisione. Non c’è altra possibile soluzione rivoluzionaria",
scrittore fuori dagli schemi sempre dichiaratosi anarchico.
E anche lui li sputerebbe quindi volentieri. Però è morto.
Succede adesso con Rino Gaetano, surreale colonna sonora delle
cinghiate dispensate dal Blocco studentesco/Casapound in Piazza Navona
a Roma quando intendevano imporre con la violenza la propria
superiorità territoriale camuffandola da "liberi pensieri". Già allora
papo Iannone deve avere ordinato ai suoi cuccioli al guinzaglio: a me
mi piace Rino Gaetano. Non era un compagno, è colpa delle zecche dei
centri sociali che infoibano la sua memoria… bazzicava l’autonomia e
scriveva certi testi perché dei non turbo-uomini lo drogavano di
nascosto… era un libero pensiero e quindi è dei nostri. Arruolato.
Alalà!
Così deve aver detto quel birbante anticonformista dalla
pelata volitiva, che gira che ti rigira ha però impregnato nei vestiti
quel sentore di vecchio e di stantìo, capito come… sì, come fossero
avanzi di regime.
Luciano Bianciardi e Rino Gaetano sono solo i
primi di una colossale impresa pubblicitaria tesa a battezzare con olio
di ricino le prossime icone sacre del movimento turbo-bastonatore.
Ecco in anteprima i nuovi manifesti.[…]

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4° Potere / Tetano split 2008

Liberamente scaricabile l’ultimo lavoro di Tetano e 4° Potere, due band di punta del panorama anarco-punx nostrano… crust-core bello tirato e tendente al grind… i loro precedenti album sono inoltre scaricabili da www.punk4free.org

DIFFONDIAMO L’HARDCORE NEL MONDO! http://www.megaupload.com/?d=EH8O4PU5

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Poster e magliette AnarcoMunista!!

A tutti i compagni del movimento ,

vi consiglio stò sito su deviant:       

http://redclasspride.deviantart.com/

dove si possono trovare magliette anarchiste e antifa ,Skinhead , poster in vettori !!

COme     

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Trento – Escrementi e fumogeni contro la Lega

Venerdì 20 marzo, nel pomeriggio un lancio di escrementi e
fumogeni ha preso di mira alcuni militanti della Lega Nord presso un
loro gazebo. Le parole di Erminio Boso: "Sono dei vigliacchi di
sinistra, come i partigiani". Poi invoca l’intervento dell’Anpi.

fonte: l’adige

TRENTO – «Ci sono delle responsabilità da parte di chi ha
governato il Trentino in questi anni e ci sono delle responsabilità
politiche da parte del centrosinistra che non condanna questi giovani e
questi fatti». La Lega Nord del Trentino – che presenterà una denuncia
contro ignoti – condanna duramente l’episodio avvenuto venerdì
pomeriggio in centro città, quando sei persone col viso travisato hanno
gettato un fumogeno e degli escrementi addosso ad alcuni militanti del
Carroccio che stavano smontando il gazebo tra via Manci e via Oss
Mazzurana.

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aNarChik “Il nemico dello Stato” (storia di un fumetto)

Anarchik, figura auto-ironica, nata a Milano (e Torino) alla metà degli anni Sessanta ha avuto un notevole successo d’immagine, negli ambienti libertari, dapprima come fumetto e poi come personaggio di volantini, T-shirt…soprattutto in Italia e negli anni Settanta ma anche in altri Paesi e sporadicamente fino ai nostri giorni. Questa è la sua veridica storia, scritta dal suo primo autore, responsabile del personaggio fino ai primi anni Settanta, sostituito poi da autori anonimi più o meno fedeli nell’immagine e nello spirito.

Anarchik è forse il primo tentativo di dare alla propaganda anarchica un tono meno paludato e serioso di quello tradizionale, almeno dal dopoguerra in poi. Sua madre quindi è certa, l’anarchia. Il disegnatore è Roberto Ambrosoli, anarchik nasce all’epoca del depliant "Chi sono gli anarchici", prodotto nel 1966 dal gruppo Gioventù Libertaria di Milano. Qui, a corredo dello scritto, compare un tizio già dotato di quegli elementi che poi caratterizzeranno il personaggio, cappellaccio a falda larga e ampio mantello, il tutto rigorosamente nero, come nera e la mise (non chiaramente definita) che sta sotto.

 Lo stile dl disegno è di evidente derivazione fumettistica, sintetico ed essenziale nel tratto, molto contrastato, un po’ "americano" ma ancora tendenzialmente "naturalistico", nel drappeggio del mantello, nei pantaloni spiegazzati, nelle scarpe deformate da piedi fuori misura. L’approccio è comunque caricaturale, e ironizza sullo stereotipo anarchico della vulgata reazionaria: sotto il cappellaccio il tizio esibisce un nasone e una barba mal curata (altri elementi destinati a rimanere, in seguito) e guarda il lettore con un sorrisetto complice, estraendo dal mantello parzialmente aperto il gadget tipico dell’anarchicità banalizzata, la bomba. Una bomba "classica" e dunque antiquata, sferica, anch’essa nera, con tanto di miccia già pericolosamente accesa e relativo filo di fumo.Dopo l’esordio su Il Nemico dello Stato, Anarchik, vive nel 1968 e nel 1969 una vita precaria su volantini e opuscoletti (ma anche su manifesti seriografati), per approdare poi, nel 1971, sulle pagine di A-Rivista anarchica, dove rimane più a lungo, con una presenza all’inizio relativamente stabile e la funzione, nelle intenzioni del disegnatore, di fare del semplice "umorismo libertario". L’impostazione del fumetto si fa leggermente più complessa, evolvendo dalla singola striscia al modello a nove vignette (tre file di tre) e grazie alla maggiore disponibilità di spazio le storie diventeranno meno verbali e più dinamiche. Vi compare, a volte, un tipico "antagonista-vittima", il prete, grasso e un po’ patetico (niente a che vedere con gli omoni grotteschi e bestiali de L’Asino), che fugge con la tonaca alzata di fronte alla minaccia della bomba di Anarchik.

Tale periodo spensierato termina presto. Il maggio ’68, la strage di Stato e tutto ciò che ne segue, impongono un atteggiamento più consapevole e il nostro si dedica, sempre a modo suo, a commentare o sottolineare aspetti considerati importanti di quanto va accadendo. Si sveglia da un incubo in cui alcuni leader rivoluzionari svelano le proprie intenzioni autoritarie (allusione a certe componenti marx-leniniste delle lotte studentesche e operaie), oppure si presenta alla polizia munito di certificato medico, per giustificare con motivi di salute l’esigenza di essere interrogato a finestre chiuse (allusione al volo di Pinelli dalla finestra della Questura milanese).

E’ la fase certamente più intensa della vita pubblica di Anarchik, durante il quale l’accresciuto impegno politico determina la scomparsa della bomba, dimenticata in giro, o nascosta nell’attesa di tempi migliori, come preferite. In un momento segnato dalla ricorrente presenza di altre bombe, non anarchiche e assolutamente non umanitarie, l’uso di un simile strumento per scopi ludici appare inopportuno. . .

Ecco alcune splendide tavole . ..(clikka sopra x ingrandire)

         

          

          

       

    

 

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Video dal CIE di Torino

L’appello video trasmesso clandestinamente da dentro il Cpt di corso  Brunelesschi a Torino e caricato su Youtube e’ stato visto da oltre 1200 persone in tre giorni.

Oggi il video e’ stato censurato "a causa di una violazione delle Norme della community di YouTube". Effettivamente il video viola il secondo comandamento: "non pubblicare brutte cose"…

Ma le “brutte cose” bisogna avere il coraggio di guardarle, e di farle guardare a tutti, affinché non accadano più. Vale a dire, affinché i luoghi dove queste “brutte cose” accadano vengano semplicemente distrutti, assieme – come si dice – a tutto quel mondo che li ha costruiti
e ne vuole costruire di nuovi, a quel mondo che li riempie, a quel mondo che li gestisce.

potete scaricarlo dall’indirizzo
 http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/video_clandestino_cpt_torino.mp4

La redazione di www.autistici.org/macerie

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Prato: Giovedi 19 appuntamento con ”Anno-zero” in diretta su Raidue

PRATO. I riflettori della televisione nazionale si accendono sul tessile. Dopo l’appello del Papa all’Angelus (?!?) e numerose troupe che hanno deciso di raccontare il caso Prato è arrivato in città il giornalista Sandro Ruotolo. Ad occuparsi della crisi del distretto e a raccontare uno spaccato delle difficoltà della piccola e media impresa italiana sarà la trasmissione Anno Zero di Michele Santoro.
Per giovedì sera è in programma una diretta dalla rifinzione Santo Stefano. L’azienda di Renato Cecchi si aprirà per ospitare i rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni e del sindacato pratese (oltre a numerosi imprenditori e lavoratori). E in diretta la città tessile potrà interagire con lo studio con gli ospiti di Michele Santoro. Sembra si tratterà di una trasmissione interamente dedicata alla città con in evidenza le sue caratteristiche, dalle migliaia di persone che hanno perso il lavoro fino alla convivenza con il distretto parallelo cinese.
Il giornalista Ruotolo ieri ha avuto un’agenda fittissima di appuntamenti. Nella prima mattina ha incontrato l’imprenditore Renato Cecchi e visitato la Santo Stefano, ha parlato con il segretario generale della Cgil Manuele Marigolli, incontrato operai e artigiani in piazza e nelle loro case. E anche per oggi sono in programma nuovi appuntamenti.

La diretta si terrà Giovedi 19 presso la fabbrica ”Rifinzione Santo Stefano” in via Arezzo 35 a Prato (nei pressi dell’ ospedale)

 

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