Firenze – Presidio e corteo contro la Lega

Lunedì 11 gennaio. Al termine di un assemblea
al 400Colpi di via del Parione, alcuni compagn* vengono pedinati e
fermati dalla polizia prima ancora di poter iniziare ad attacchinare i
manifesti che invitano al presidio antirazzista di mercoledì in piazza
Pier Vettori, di fronte alla sede della Lega Nord. Per l’operazione
vengono utilizzate 3 volanti di PS, uomini della Digos e un poliziotto
travestito da netturbino per seguiregli spostamenti dei compagn*.

Mercoledì 13 gennaio. Un centinaio di antirazzist* si radunano in
piazza Pier Vettori muniti di megafono volantini e striscioni. Su
questi si leggeva “No alla guerra fra poveri”, “Libertà per gli
immigrati in rivolta – No alle deportazioni”. Un altro striscione,
invece, palesava la presenza dei compagn* del Movimento di Lotta per la
Casa.
La sede della Lega Nord, per paura o per vergogna non c’è
dato saperlo, viene spogliata di manifesti e bandiere, oltre che chiusa
abbassando le saracinesche: un primo buon risultato della giornata.
Dopo
numerosi interventi e un volantinaggio serrato, che raccoglie
l’attenzione di molti passanti ed automobilisti imbottigliati nel
traffico, il presidio si sposta ed imbocca via Pisana.
Da qui
parte un corteo rumoroso che attraversa prima il quartiere di San
Frediano, sotto gli occhi un po curiosi e un po simpatizzanti dei molti
affacciati alle finestre, per poi dirigersi verso via Palazzuolo e
sciogliersi in San Lorenzo. Sul percorso diversi immigrati, che
affollano i due quartieri, ringraziano e simpatizzano con gli
antirazzist*, che intanto distribuiscono volantini in lingua francese.
Tanti
i cori contro la Lega e il suo ministro Maroni, i razzisti di ogni tipo
e i CIE, per la libertà di tutti gli immigrati deportati e in
solidarietà ai ribelli di Rosarno.
Scacco matto, invece, ai numerosi mezzi di polizia più volte colti di sorpresa dal percors
o del corteo e incastratisi con manovre maldestre nelle viuzze del centro.
Così si conclude una giornata di rabbia e solidarietà.

Guerra ai padroni, non agli immigrati.

questo il volantino distribuito…

NO ALLA GUERRA TRA POVERI. LIBERTA’ PER GLI IMMIGRATI DEPORTATI.

In questi giorni abbiamo assistito ad immagini di uomini
“invisibili” al servizio esclusivo di un padronato vampiresco e tenuti
in scacco da varie cosche, uomini la cui reazione esasperata ha per
molti offeso il quieto vivere e il senso civico. La violenza degli
sfruttati non poteva che ricevere una bella lezione di stile ossia
baracche rase al suolo e 1200 deportati nei vari centri di espulsione,
salvo chi ha avuto la “fortuna” di essere bastonato dagli abitanti di
Rosarno, che ha potuto usufruire della protezione umanitaria. Altri
episodi simili sono accaduti nel passato (Castel volturno, Bruzzano) e
ci spiace parlare solo ora della violenza vera, quella a cui si sono
sottratti gli “invisibili” di Rosarno, una storia di violenza che va
dai centri di controllo delle frontiere libiche fino all’azienda
padovana o calabrese; è una storia di violenza in cui sfruttamento,
strumenti penali sempre più oppressivi e una crisi che rende sempre più
precarie le vite dei cittadini e più esasperate le loro reazioni
formano una miscela devastante ; in questa cornice emerge chiaramente
ciò che caratterizza i nostri tempi ovvero una crescente guerra tra
poveri in cui si giungerà, sia da parte nostra che da parte dei
migranti/neo italiani, ad una reciproca identificazione nel nemico: noi
contro loro in quanto stranieri “incivili”, loro contro di noi in
quanto italiani sfruttatori e razzisti. Indiscusso protagonista di
questo clima di guerra silenziosa e permanente è Il partito di Maroni
Borghezio e Bossi che ha avuto “il merito” di aver accelerato quei
processi di tensione sociale ed insicurezza diffusa e violenta,
attraverso campagne becere e populiste di nitido stampo razzista. E’
chiaro che tali campagne hanno lo scopo di indirizzare la popolazione
verso l’idea della rigenerazione della” comunità Italia” attraverso la
violenza e l’esclusione di tutti gli indesiderabili. La Lega nord, e la
compagine governativa di cui fa parte, si rendono straordinari
interpreti di un paese che sta imparando a trovare un senso nei
pacchetti sicurezza, nell’istruzione impoverita, nel mercato come unica
cosa sensata nella vita di un paese e nell’ossessione per la legalità,
che sfocia in manifestazioni di violenze dal “basso”. In questo
scenario, non c’è da stupirsi se viene riscoperta la positività del
neofascismo, la spia di una idea diffusa per cui la società, in questo
momento, non può che organizzarsi su basi autoritarie e ghettizzanti
per sopravvivere. In questo contesto ricordiamo che nella quieta
Firenze durante la notte di Capodanno hanno avuto luogo pestaggi a
danno di immigrati e omosessuali.
Rosarno getta luce su una
società che distrugge e si distrugge, parla di ciò che resta da fare
quando non si ha più nulla, parla di una linea che unisce “noi” a
“loro”, di “noi” che rabbrividiamo di fronte alla violenza degli
“invisibili” e lasciamo indiscussa la violenza vera, quella davvero
“organizzata” da Stato e Capitale che ci toglie diritti, ci rende più
poveri (in tutti i sensi) e ci fa trovare un senso in tutto quello che
perdiamo. La violenza vera, di cui la Lega è l’interprete più volgare,
sta parlando di un “uomo nuovo” flessibile e razzista: a noi, come agli
uomini e alle donne di Rosarno, non ce ne frega un cazzo di questo uomo
nuovo e ne approfittiamo per gridare “libertà per gli immigrati in
rivolta!”. Va riscoperto chi è il nemico in questa società, chi è
veramente “organizzato” per la violenza e soprattutto, va rilanciata la
solidarietà nel tessuto sociale e va chiusa la stagione del ribellismo
del borghese piccolo piccolo.

NO AL RAZZISMO!
NO ALLA LEGA NORD E AI SUOI AMICI!
NO ALLA GUERRA TRA POVERI!
LIBERTA’ PER GLI IMMIGRATI DEPORTATI NEI CIE!

LIBERTE’ POUR LES IMMIGRES DEPORTES!
NON A’ LA GUERRE DES PAUVRES AUX PAUVRES !

Autorganizzati contro il razzismo

Firenze: il Luzzi senza luce!!

La notte del 28 dicembre, in piena "emergenza freddo", allo stabile
occupato del luzzi a Pratolino, viene tolta l’erogazione dell’energia
elettrica per la consistente comunità di occupanti, Nessun preavviso,
nessun avvertimento. E così da oltre quindici giorni l’intera comunità
è senza luce, senza possibilità di scaldarsi e senza possibilità di
fare un regolare contratto dell’ENEL.

Non è la prima volta che l’intera comunità è sotto attacco. Le
continue pressioni del sindaco di Sesto Fiorentino per liberare l’area,
la mancata concessione delle residenze anagrafiche, la mancata
iscrizione dei minori nel tessuto scolastico, il mancato invio dei
cassonetti per la raccolta differenziata dei rifiuti. Un insieme di
comportamenti ostili che preludono allo sgomero della struttura.

Anzi, una lenta agonia, che costringe centinaia di persone
all’arte di arrangiarsi…a cercare di sopravvivere alla meno peggio,
sperimentando mille forme di resistenza umana.

Ma oggi accusiamo l’ente ENEL di essersi prestato a questo sporco
gioco. Ben lungi dall’essere vicino ai bisogni dei cittadini, non solo
per gli esagerati costi dei Kilowatt e per la graduale
"privatizzazione" del servizio, ma anche per l’impossibilità oggettiva
di potere ottenere un sevizio che dovrebbe essere garantito a tutti.

CONTRATTO SUBITO PER IL LUZZI !!!

NO ALLO SGOMBERO !!!
LA COMUNITA’ INTERETNICA DEL LUZZI – IL MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA

Rosarno: è troppo tardi per chiedere scusa

Dopo
le tragiche giornate di Rosarno il bilancio è pesantissimo: decine di
feriti, almeno 5 arrestati e numerosi dispersi ancora nelle campagne. A
Rosarno gli africani non ci sono più, non ci sono più nemmeno i ruderi
diroccati, vergogne a cielo aperto dove per anni migliaia di lavoratori
hanno vissuto in condizioni disumane. Come se, insieme ai ruderi, le
ruspe potessero cancellare tempestivamente ogni traccia della loro
ingombrante presenza sul territorio. Come se si volessero cancellare
sangue e sudore di chi per anni ha sostenuto l’economia agricola della
Piana di Gioia; come se si volesse rimuovere il coraggio dei ragazzi
africani, gli unici ad aver dimostrato la forza di ribellarsi
all’arroganza e alle angherie dei clan mafiosi locali.
Gli africani non salveranno più Rosarno!
La
nostra presenza oggi davanti al CPA S. Anna di Isola Capo Rizzuto vuole
essere un gesto di solidarietà e vicinanza a quei migranti reclusi nel
campo di Crotone come in quello di Bari dove circa 1200 degli africani
di Rosarno sono stati confinati in seguito alla loro cacciata. È
assurdo che dopo anni di vessazioni, sfruttamento, riduzione in
schiavitù e indifferenza, queste persone oggi rischino di essere
espulse dal territorio e vengano ulteriormente criminalizzate. Siamo
stati troppo tolleranti, ha dichiarato il ministro leghista, ed è
vero! Lo sono stati nei confronti di chi da tempo lucra sulla pelle
degli indifesi a spregio dei più elementari diritti della persona. Le
pesanti condizioni di vita in cui versavano i migranti a  Rosarno erano
conosciute da tempo: dalle forze dell’ordine ai sindacati di categoria,
dai partiti politici alla società civile. Rosarno era una polveriera
pronta da tempo ad esplodere ma che nessuno ha concretamente provato a
disinnescare. Si è preferito fomentare l’odio sociale e la guerra tra
poveri, anziché raccogliere la sfida della ribellione  contro chi nel
nostro territorio detta le leggi a suon di Kalasnikov, forti delle
complicità istituzionali, sia esse locali che nazionali. I governi si
susseguono, le maggioranze si rovesciano e le porte continuano a
chiudersi in faccia a questa umanità dolente che ha provato ad alzare
la testa.
La mafia ringrazia!
12 Gennaio 2010

Rete antirazzista di Cosenza

Pistoia : comunicato stampa

MERCOLEDI’  20 
GENNAIO 
2010

PRESSO  il 
TRIBUNALE  di  PISTOIA

SI  PROCESSA L’
ANTIFASCISMO

 

 

     Mercoledì 20 gennaio si apre il processo
che vede imputati 8 antifascisti (1 attualmente in carcere a Parma, 6 ai
domiciliari e uno a piede libero perché minorenne) prelevati durante lo
svolgimento di un’assemblea regionale contro le ronde con l’accusa di aver
contemporaneamente danneggiato la locale sede di Casa
Pound.

     L’attacco alle libertà di tutti è
evidente: con un banale pretesto si colpiscono quegli individui che alla luce
del sole si ostinano ad opporsi ad un sistema sempre più liberticida, di cui il
razzismo rappresenta soltanto uno degli a spetti più
aberranti.

     La montatura giudiziaria è altrettanto
evidente: tra gli indagati figurano persone che al momento dei fatti si
trovavano in treno sulla linea Prato-Pistoia; altri sono stati riconosciuti da
un fascista di Casa Pound 2 giorni dopo l’accaduto (lo stesso fascista che il
giorno stesso nella deposizione affermava di non aver riconosciuto
nessuno
).

     Le accuse: “devastazione e
saccheggio”
, un reato che comporta fino a 15 anni di carcere. Per 2 vetri
rotti e un tavolo rovesciato non c’è che dire!

     Ancora una volta a Pistoia, come ovunque,
si utilizza il vergognoso strumento della
carcerazione
preventiva
per indebolire le lotte
nascenti e quelle già esistenti. Che questa sia la volontà di polizia e
magistratura è reso clamorosamente evidente dal fatto che nel caso di 3 compagni
già indagati il provvedimento sia stato disposto a 1 mese (!) di distanza
dai fatti (smentendo le solite motivazioni di pericolo di fuga, inquinamento di prove, reiterazione di
reato).

     Se la cecità della “giustizia” di
polizia, magistratura e fascisti è sotto gli occhi di tutti, è quanto mai
necessario dare una risposta forte e decisa in occasione della prima udienza del
processo.

 

ALESSANDRO,
ELISABETTA, ALESSANDRO, MARCO

JURI,
VITTORIO, SELVAGGIO

L I B E R
I   S U B I T
O

 

MERCOLEDI’  20 
GENNAIO  ORE
9.00

P
R E S I D I O

DAVANTI
AL TRIBUNALE

PIAZZA
DUOMO – PISTOIA

 

                                                                               

Per contribuire alla colletta x gli avvocati contattateci su: anarchicipistoiesi@canaglie.org

Genova:Presentazione del dossier R.A.F.PIstoiese

Domenica 17 gennaio 2010
dalle ore 18.00

presso il Circolo Bianchini di Genova
(piazza Romagnosi 3)

si terrà l’incontro dibattito

"2 pesi e 2 misure" sulla persecuzione degli
antifascisti.

  

 

 

L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione
Solidarietà Proletaria in solidarietà con i compagni antifascisti toscani
arrestati nel mese di ottobre e di novembre in seguito ai fatti avvenuti a
Pistoia l’11 ottobre scorso, quando in seguito a dei danneggiamenti avvenuti
contro una sede neo fascista (Casa Pound di Pistoia) la Polizia locale ha fatto
irruzione all’interno del Circolo Primo Maggio (senza mandato) fermando e
portando in Questura 23 compagni che stavano partecipando alla riunione di
coordinamento della "Campagna toscana contro le ronde nere".

I fermi si sono tramutati in 7 arresti, fin da
subito è apparso molto chiaro che i danneggiamenti della sede neo fascista sono
stati presi a pretesto per colpire il movimento antifascista toscano molto
attivo contro le leggi razziste e fasciste del "pacchetto sicurezza"
Maroni.

Ricordiamo che sei dei compagni arrestati sono
attualmente agli arresti domiciliari, mentre il compagno Alessandro Della Malva
(segretario regionale del P. dei CARC) è ancora ingiustamente detenuto presso il
carcere speciale di Parma.

Durante l’incontro verrà presentato dai compagni
della Rete Antifascista Pistoiese il dossier "Cronaca di una rappresaglia" che
ricostruisce fase dopo fase tutti i fatti che hanno portato agli arresti dei
compagni.

Al termine dell’incontro si terrà presso il
circolo Bianchini una cena di sottoscrizione.

Invitiamo tutti a partecipare al dibattito e alla
cena per dare un contributo di solidarietà, parte del ricavato della cena verrà
devoluto per sostenere le spese legali dei compagni toscani
arrestati.

 

Invitiamo tutti a promuovere iniziative in
solidarietà con gli antifascisti arrestati in vista dei processi che si
terranno il 20.01.2010 per i fatti di Pistoia e il 26.01.2010 per i
fatti di Marina di Massa successivi alla ronda popolare antifascista e
antirazzista promossa contro le ronde fasciste SSS (Servizio
Sicurezza Sociale) della Destra
.

 

Ricordiamo inoltre che agli arresti degli
antifascisti toscani si sono aggiunti nel mese scorso ulteriori arresti di
antifascisti in Emilia Romagna: Roman Nicusor e Nadalini Roberto sono
attualmente rinchiusi nel carcere della Dozza di Bologna, mentre Andrea Vaccari
è agli arresti domiciliari per aver partecipato il 12 dicembre a un corteo
contro il concerto organizzato dai fascisti nel centro della città. Anche a
questi compagni va tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno

 


Per scrivere agli antifascisti in carcere:

 

Alessandro
Della Malva

Carcere di  Parma

Strada Burla n. 59  

43100   PARMA

 

 

Roman Nicusor e Nadalini
Roberto

Casa circondariale Dozza 

via del Gomito 2 

40127 Bologna

 

 

L’antifascismo non si
processa!

Stroncare sul nascere le prove di
fascismo!

Ora e sempre
Resistenza!

Pistoia: Aggiornamenti sui fatti dell’11 ottobre!

Il 20 gennaio al tribunale, in piazza del duomo a Pistoia, si terrà il processo politico per i fatti dell 11 ottobre!

Fuori dal tribunale  Presidio illustrativo/informativo/solidale!! 

A seguire aggiornamenti…

*Per inviare contributi x  Marco  (colletta x l’avvocato):anarchicipistoiesi@canaglie.org

Pisa: Assemblea Antifà

Lunedì・18 gennaio alle 21:15, al Circolo Agorà, via Bovio 48, Pisa

Assemblea antifascista con la partecipazione di:

Rete antifascista pistoiese, Movimento antagonista livornese, Comitato parenti e amici degli arrestati Colle Val d’Elsa

Il tribunale di Pistoia, il 20 gennaio, si prepara a condannare gli antifascisti che una montatura poliziesca e giudiziaria ha privato della libertà ormai da tre mesi, accusandoli infondatamente di aver fatto irruzione nel circolo fascista pistoiese di Casa Pound.
E’ in corso a livello nazionale un progetto politico liberticida che si articola nell’arresto degli antifascisti, nella persecuzione degli immigrati e nella repressione delle lotte operaie e studentesche.
A questo dobbiamo rispondere costruendo le condizioni di forza per opporci, a partire dalla mobilitazione per la restituzione alla libertà degli antifascisti arrestati per i fatti di Pistoia.

Nel corso dell’assemblea saranno presentati documenti su questi fatti.

Coordinamento antifascista antirazzista Pisano
caap@email.it

Rosarno : Rivolta dei migranti schiavizzati!!

fonte: rainews24

Centinaia di auto distrutte, cassonetti divelti e svuotati
sull’asfalto, ringhiere di abitazioni danneggiate. Scene di guerriglia
urbana a Rosarno, nella Piana di Gioia Tauro, per la rivolta di alcune
centinaia di lavoratori extracomunitari impegnati in agricoltura e
accampati in condizioni inumane in una vecchia fabbrica in disuso e in
un’altra struttura abbandonata. A fare scoppiare la protesta il
ferimento da parte di persone non identificate di alcuni cittadini
extracomunitari con un’arma ad aria compressa. I feriti, tra i quali
c’e’ anche un rifugiato politico del Togo con regolare permesso di
soggiorno, non destano particolari preoccupazione, ma la volonta’ di
reagire che, probabilmente, covava da tempo nella colonia di lavoratori
ammassati nella struttura di Rosarno in condizioni ai limiti del
sopportabile, e di altri nelle stesse condizioni a Gioia Tauro in
locali dell’Ex Opera Sila, non ci ha messo molto ad esplodere. Armati
di spranghe e bastoni, gli extracomunitari in larga parte provenienti
dall’Africa hanno invaso la strada statale che attraversa Rosarno
mettendo a ferro e fuoco alcune delle vie principali della cittadina.
Gli episodi di violenza non hanno risparmiato nulla: tutto cio’ che si
trovasse alla portata dei manifestanti, dalle auto, in qualche caso
anche con delle persone a bordo, alle abitazioni, a vasi e cassonetti
dell’immondizia che sono stati svuotati sull’asfalto. A nulla e’ valso
l’intervento di polizia e carabinieri schierati in assetto antisommossa
davanti ai piu’ agguerriti, un centinaio di persone tenute sotto
stretto controllo. Nel corso della serata sono arrivati rinforzi e, in
un clima di palpabile tensione, si e’ intavolata una trattativa nel
tentativo di fare rientrare la protesta. Anche la popolazione ha
reagito davanti alla situazione di caos venutasi a creare e, in queste
ore, alcuni giovani di Rosarno, circa un centinaio, stanno seguendo
l’evolversi della situazione ad alcune centinaia di metri dalle forze
dell’ordine. A Rosarno arrivati tutti i dirigenti dei commissariati di
Pubblica sicurezza e i dirigenti delle compagnie di carabinieri della
Piana. Tra Rosarno, l’ex fabbrica in disuso, e Gioia Tauro in un
immobile dell’ex Opera Sila sono circa 1.500 gli extracomunitari che
lavorano come manodopera nell’agricoltura.

Livorno :manifestazione BASTA MORTI DI STATO!

Sabato 16 gennaio 2010

  Concentramento alle Ore 10.00
 

in 

Piazza della Repubblica – Livorno 


Manifestazione 16-01-2010 Livorno

 Manifestazione 16-01-2010 Livorno

Hanno confermato la presenza:

MARIA CIUFFI per MARCELLO LONZI

HAIDI GIULIANI per CARLO GIULIANI

PATRIZIA ALDROVANDI per FEDERICO ALDROVANDI

ORNELLA GEMINI per NIKI APRILE GATTI

BIANZINO per ALDO BIANZINO

RITA CUCCHI per STEFANO CUCCHI

MARIA IANNUCCI per IAIO

INFORMIAMO ED INVITIAMO I FAMILIARI DELLE ALTRE VITTIME di STATO

A PARTECIPARE ADERENDO

Ecco qui gli appelli alla manifestazione:

da Milano:

MORTI DI STATO
ovvero
ASSASSINATI dallo STATO
 nelle GALERE ITALIANE e nelle STRADE

NELLE CARCERI ITALIANE SI MUORE?
Venerdì 18 dicembre il giovane Uzoma Emeka, 32 anni nigeriano, muore in
circostanze misteriose nel carcere di Castrogno (Teramo); tre mesi
prima aveva assistito al pestaggio da parte delle guardie di un altro
detenuto. Come accade sempre in questi casi le "autorità" spiegano gli
omicidi con la solita frase "decesso per cause naturali" ma è
sufficiente vedere le foto del corpo di Marcello Lonzi per capire che
non c’è assolutamente niente di naturale – eppure dopo più di sei anni,
un’archiviazione, una riapertura del caso e un iter di esami e perizie
costosissime – per Marcello Lonzi si attende a breve una risposta
proprio dalla Procura di Livorno. Purtroppo la lista dei morti nelle
carceri italiane è lunga e non ha mai fine (nel 2009 sono stati 175 i
morti, il numero più alto registrato dal 2000 ad oggi per un totale di
1564 persone in neanche 10 anni), è un bollettino di guerra, quella
stessa guerra che lo Stato Italiano conduce contro i proletari anche
mediante le galere. Recentemente la morte di Stefano Cucchi che
stranamente ha interessato parecchio stampa e tv, gli stessi che non si
sono per nulla occupati della recente archiviazione per la morte di
Aldo Bianzino, avvenuta nel carcere di Perugia. Federico Aldrovandi
pestato a morte una notte mentre tornava a casa da solo e non
dimentichiamo neanche Carlo Giuliani ucciso dal potere che veniva
duramente contestato nelle giornate del G8 di Genova nel 2001. E quante
sono le morti che nessuno rivendica, quelle facilmente occultabili,
quelle di tanti e tante immigrate che non avendo il permesso di
soggiorno scompaiono come se non fossero mai esistiti? E nei CIE
(Centri di Identificazione ed Espulsione), cioè galere speciali per
soli immigrati/e, sono botte e suicidi, quindi omicidi da parte dello
Stato, messi a tacere e considerati effetti collaterali della guerra
contro l’immigrazione.
Noi non dimentichiamo né perdoniamo gli assassini in divisa.

NELLE CARCERI ITALIANE SI MUORE PERCHE’ SI VIENE UCCISI.

SABATO 16 GENNAIO 2010
    Manifestazione a Livorno
Concentramento ore 10.00 in Piazza della Repubblica a Livorno

Roma – Attaccate diverse sedi politiche

fonte l’unico

di Simone Sperduto – Abbiamo per curiosità riportato i
cinque attentati di questi ultimi giorni su una cartina di Roma,
scoprendo che ce n’è stato almeno uno per ogni quadrante della
Capitale. Tre in una sola notte, quella tra 30 e 31 dicembre, ai danni
di un circolo di Forza Nuova, di uno del PdL e, dato alquanto strano, anche di uno di Rifondazione, l’unico di sinistra in questi ultimi eventi. Poi è arrivato quello che ha colpito l’associazione "Roma Nord" in zona Monte Mario, nella notte tra sabato e domenica scorsi, e infine quello di questa notte di nuovo a FN, stavolta all’Appio Latino.

Soltanto due di questi cinque attentati, eseguiti con metodi
comunque differenti tra loro, sono stati accompagnati da volontini,
seppure senza rivendicazioni. A parte la stella a cinque punte, con
minacce al Premier, ritrovata disegnata a spray sul cancello esterno
del circolo PdL Garbatella, e un volantino con la scritta "Fuoco ai
fasci e alle loro sedi", recapitato insieme ai due ordigni alla sede FN
di Piazza Vescovio, gli altri attentati restano senza segni di
accompagnamento. Un precedente, anche recente, di più attentati in una
stessa notte e di episodi comunque ravvicinati nel tempo c’è stato
prima delle scorse elezioni europee. Sul finire di maggio, nella stessa
notte sono stati fatti oggetto di attacco un circolo PdL, al Collatino,
e a distanza di pochi chilometri una sede del PD, al Prenestino. Anche
all’epoca si pensò, più o meno con convinzione, a gruppi vicini ai
movimenti anarchici. Ma di prove concrete, proprio come ora, non ve ne
sono state. (L’UNICO)