Attenti, passa la ronda della bellezza!
4 giorni tra Villa Panico, Riottosa
mercoledì 29 luglio p.za s. spirito
ore 20: cena e controinfo antimilitariste
gara di sputi al neosindaco matteo renzi
gira la ruota, girala-la: la ruota della sfiga
Attenti, passa la ronda della bellezza!
4 giorni tra Villa Panico, Riottosa
mercoledì 29 luglio p.za s. spirito
ore 20: cena e controinfo antimilitariste
gara di sputi al neosindaco matteo renzi
gira la ruota, girala-la: la ruota della sfiga
riceviamo e diffondiamo:
Nella mattina di giovedì 23 Luglio la DIGOS di Verona ha effettuato
15 perquisizioni in diverse città: Verona; Padova; Treviso; Venezia;
Trento; Rovereto; Brescia; Bergamo; Torino; Genova.
11 compagni
sono indagati per i reati di: travisamento; porto di oggetti atti ad
offendere; danneggiamento aggravato; fabbricazione, detenzione,porto ed
esplosione di congegno micidiale.
Le operazioni, coordinate dal
pubblico ministero Carlo Villani, riguardano fatti che sarebbero
avvenuti durante la manifestazione dell’ 8 Maggio 2008, indetta in
seguito all’uccisione di Nicola Tommasoli da parte dei fascisti di
Forza Nuova.
Una manifestazione caratterizzata dalla presenza di uno spezzone
autorganizzato pronto a rispondere alla violenza fascista,
contrapponendosi alle rituali e stantie forme di protesta e ai generici
quanto inutili appelli alla cultura antifascista.
A chi ci accusa di essere un gruppo isolato di violenti e facinorosi
vogliamo rispondere che l’unico peso che abbiamo sulla coscienza è
quello di avere fatto troppo poco per impedire che si ripetano omicidi
come quello di Nicola Tommasoli; troppo poco per disperdere le violenze
squadriste e razziste che infangano la città. Riteniamo, infatti, che
quella di organizzarsi per l’autodifesa sia la strada giusta da
percorrere, e continueremo a farlo.
Nicola Tommasoli è stato ucciso brutalmente da un manipolo di
vigliacchi, coperti nella loro azione dalla presenza di una “zona
grigia” che li giustifica e alimenta. Nicola Tommasoli è stato ucciso
dalla magistratura che per anni ha insabbiato le violenze fasciste, dai
giornali sempre prontia coprire le loro azioni, dai cittadini che hanno
applaudito alle loro “gesta”, dalla rassegnazione di coloro che pur
sapendo non hanno mai fatto nulla.
La squadraccia che ha assassinato Nicola è il prodotto di un clima,
ormai imperante ovunque, di normalizzazione e di guerra ad ogni forma
di diversità. Un mondo in cui i poveri sono un nemico da isolare,
criminalizzare, deportare. E dove anche un codino, segno di diversità,
è da punire. Media e giornali hanno rappresentato gli assassini come
dei ragazzi normali: i ragazzi normali che un mondo disumano si merita.
Noi abbiamo ben chiaro che chi ha ucciso quella sera l’ha fatto
adempiendo ad un preciso progetto politico: l’anticipazione di quelle
ronde per la sicurezza che ora stanno per essere legalizzate dallo
Stato.
La magistratura che fin da subito ha coperto la natura politica di
questo assassinio ora si accanisce su chi ha inteso opporsi alla
violenza fascista. Non ci meravigliamo, anche i giudici con il loro
operato difendono la città della dei privilegiati da chi ne è escluso e
si attrezza per assalirla. L’unica giustizia che ci interessa è quella
che faremo nelle strade quando il calderone dei soprusi e
dell’oppressione si scoperchierà. In quelle strade i fascisti e i
razzisti non potranno più mettere piede.
In una città marcia, che si è scelta come sindaco un razzista
dichiarato, abbiamo preferito rivolgerci ai pochi che lottano con
dignità piuttosto che adulare i corrotti ed i pavidi. A coloro che si
indignano il giorno successivo ad un brutale assassinio ma che per anni
hanno ignorato un clima di continue aggressioni da parte dei fascisti e
dello Stato ricordiamo che non ci si può lavare la coscienza a buon
mercato. Siamo, invece, al fianco di chi è stanco di subire
sopraffazione e miseria e ribadiamo la necessità di organizzarsi e
agire direttamente per fermare la barbarie che monta.
Apprendiamo dai giornali di oggi che anche Firenze avrà i militari in
strada.
Lo ha deciso ieri il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, su impulso del
prefetto che ha chiesto e ottenuto dal governo 50 soldati. Entusiasta il
neo-sindaco Renzi, che appena ieri, in campagna elettorale, tuonava contro
la militarizzazione della città; favorevole pure il consigliere eletto da
Rifognazione e Verdi, Valdo Spini.
I 50 pupazzi in mimetica si concentreranno per ora di fronte al consolato
americano e alla sinagoga. La sperimentazione partirà nei primi giorni
d’agosto; secondo i politicanti delle varie risme permetterà di utilizzare
più poliziotti, finanzieri e carabinieri in altre operazioni di polizia,
come il contrasto dell’abusivismo commerciale.
Si tratta in realtà della via fiorentina alla piena militarizzazione del
territorio. Furba, misurata, prudente e bottegaia come la città in cui si
attua. Un’altra amara sorpresa di questa torrida estate, come i tentativi
di sgombero del 13 luglio.
A seguire
…Quelli che hanno vissuto I fatti di
Dicembre. Quelli che hanno conosciuto la violenza dei meccanismi.
Quelli che hanno vissuto la durezza della cella in detenzione con o
senza pena. Quelli che sanno che l’ unica via per la libertà è la
resistenza. Quelli che reagiscono contro l’ ingiustizia giudiziaria e
la sua schiffezza. Tutti questi sono coloro che mi capiscono e saranno
al mio fianco….
Li ringrazio da adesso
Thodoris Iliopoulos
9. 7. 09
Carcere di Koridalos [Atene]
Thodoris è l’ unico ostaggio della rivolta di dicembre che –dopo l’
esito negativo della sua richiesta di scarcerazione- rimane in
detenzione preventiva nelle galere della democrazia greca. Thodoris dal
10.07.09 ha iniziato uno sciopero della fame, usando il proprio corpo
come arma per ottenere la sua liberta. In questa lotta non sarà solo,
perche Thodoris è uno di noi, uno dei tanti che si sono incontrati
nelle strade della rabbia e della rivolta…
LIBERTA’ PER THODORIS ILIOPOULOS
SOLIDARIETA’ CON TUTTI GLI ACCUSATI DELLA RIVOLTA’ DI DICEMBRE
compagn@ anarchic@ antiautoritar@ atenies@
Apprendiamo da alcuni volontari della CRI che, qualche notte fa, ignoti hanno sfasciato le vetrate della sede di Rovereto lasciando sul muro la scritta: “Dissociatevi dai CIE”.
I volontari non capiscono – dicono – il perché di simili gesti.
Chissà, forse li capirebbero un po’ di più se pensassero anche solo per un momento a tutti gli immigrati che hanno fatto lo sciopero della fame, che hanno ingerito pile o lamette, che si sono feriti le braccia o si sono cuciti le bocche, che sono stati pestati o uccisi, che si sono scontrati con la polizia, che hanno bruciato le gabbie, che sono evasi, che vivono nel terrore di essere braccati… per quei lager che la Croce Rossa contribuisce a gestire. Chissà.
Comunichiamo il trasferimento di Sergio ed Alessandro. Ora si trovano entrambi
detenuti nel carcere di Alessandria. Per entrambi si è in attesa della
decisione del Tribunale del Riesame, presso il quale gli avvocati della difesa
hanno fatto ricorso chiedendo l’annullamento delle custodie cautelari, in
subordine i domiciliari.
A giorni le risposte.
L’indirizzo del carcere di Alessandria, adibito secondo le disposizioni del D.
A.P.a rinchiudere gli anarchici, è:
VIA CASALE,50/A
15040-SAN MICHELE(AL)
Il compagno Massimo arrestato il 10 Giugno è stato trasferito a Siano. Per scrivergli l’indirizzo è:
Riccardo Massimo Porcile
Tre Fontane
88100
Catanzaro
Aspettando il sol dell’avvenire…il sole lo prendiamo sui tetti
il 13 luglio in quel di firenze verso le 11 di mattina villa panico
e la riottosa zquat ricevono contemporaneamente la sgradita visita da
parte di un manipolo di digossini, carabinieri, poliziotti e vigili del
fuoco guidati dal questore Tagliente e dal suo viscido vice Bernabei.
L’azione
sbirresca avviene sotto il pretesto di una perquisizione fantoccio la
cui causa scatenante sarebbe stata l’apertura di uno striscione (la
legalità è l’arma dei padroni) avvenuta il 29 febbraio scorso in piazza
della
Repubblica per denunciare il crescente clima di repressione a Firenze nello specifico come altrove.
Un
clima dove la violenza di stato prende forma nei vari pacchetti
sicurezza, nell’arroganza mostrata nel far tacere il dissenso, nelle
scuole come nei CPT, nelle piazze come nelle galere.
Per resistere a
quello che già si preannunciava come uno sgombero alcuni occupanti
delle due realtà sono saliti sui tetti e li sono rimasti fino a quasi
le 11 di sera.
Da subito in entrambi i posti si sono creati presidi
di solidarietà; alcuni tra i primi solidali accorsi al panico, in
seguito alla provocatoria richiesta dei documenti, sono stati malmenati
e portati in questura, per essere poi rilasciati dopo qualche ora.
La
volontà di resistere dai tetti, nonostante la mancanza anche dell’acqua
sulla riottosa, e la presenza dei compagni accorsi ha fatto si che la
pressione sbirresca sfumasse in una ritirata verso le 11 di sera, dopo
inutili tentativi
di convincere gli occupanti a scendere, tra false promesse e vili minacce.
Spariti
sbirraglia e affini, i compagni hanno proceduto alla smuratura delle
porte e finestre chiuse durante la giornata dagli operai: la gioia è
stata tanta.
Solo che dove passano le merde la puzza si sente… al panico sono stati sequetrati 5 computer, un paio di libri di recente
pubblicazione,
un barattolo di vernice rossa e poc’altro. hanno tagliato la luce e
l’acqua in più punti così da rendere difficile un rapido collegamento.
Alla
riottosa è andata un pò peggio,quì ancor più palesemente la
perquisizione si è rivelata essere solo un pretesto dal momento che gli
sbirri, a parte aver portato via qualche volantino, hanno semplicemente
devastato tutto: il bagno, costruito interamente dai riottosi non
esiste più e il massimo divertimento per i porci in divisa è stato
spezzare gli spazzolini da denti, aprire tutte le conserve sputandoci
dentro e lasciare pisciate ovunque.
Sono state rotte le pompe
delle cisterne dell’acqua e la corrente è stata tagliata per ordine del
questore all’enel, nonostante il regolare contratto. questo fa emergere
chiaramente il modus facendi della forza repressiva che là
dove non può schiacciare cerca di distruggere per sfinimento.
Preso
atto, andiamo avanti perchè niente può fermare la passione per la
libertà. per questo riaffermiamo l’importanza dell’autodifesa e
dell’autorganizzazione delle lotte.
Non riusciranno facilmente a
spegnere il fuoco interiore che ci spinge a non chiedere permessi ma a
riprendereci quello che ci viene sottratto quotidianamente da questa
società aberrante e mortifera.
Per la rivolta!
Viva l’anarchia e lunga vita ai ribelli.
Terrorista è lo stato.
alcuni anarchici di villa panico.
Il duplice tentativo di sgombero di lunedì 13 è doppiamente fallito
a parte acqua ed elettricità, le dimore sono di nuovo agibili, macerie
rimosse, e anche la puzza di sbirro se ne è andata.
Occupanti e
solidali, rinfrancati da questa piccola vittoria, si preparano a una
lotta più lunga e intanto lanciano un appello a tutti quelli che lunedì
notte, magari a molti chilometri di distanza, saputo della ritirata
della questura hanno gioito con loro:
*sabato 18 luglio festeggiamo in p.za s.spirito, ore 22, disco trash electro e chi più ne ha-
*lunedì 20 pizza alla riottosa, porta i tuoi condimenti sul posto trovi la pasta la legna e il forno (che è strettamente vegetariano!)
*mercoledì 22 banchino informativo e mostra
antimilitarista in piazza al galluzzo durante questi giorni azioni,
chiacchiere, punteggiature porta ciò che vuoi trovare, ma soprattutto
te stesso, le tue idee, le tue voglie e la tua rabbia
per info:
lariottosa@insiberia.net
www.ecn.org/panico2