Firenze – Assolti i 19 compagni sotto processo per associazione sovversiva

Ieri il tribunale fiorentino ha assolto i 19 compagni processati per associazione sovversiva, smontando di fatto i ridicoli teoremi dell’isterica PM Pietroiusti.

Alcuni compagni sono però stati condannati per reati specifici.

Non ci interessa tessere le lodi di qualsiasi tribunale, ci mancherebbe, probabilmente questa volta il teorema era troppo palesemente ridicolo anche per chi generalmente non si perita ad emettere sentenze al limite del grottesco.

Rileviamo invece l’oscenità veicolata nuovamente dai media che nel riportare le assoluzioni ha dato più spazio ai capi di imputazione, nel caso per esempio de “Il sito di Firenze” gli infami ostensori dell’ “articolo” si sono profusi nella spiegazione di cos’è e cosa recita l’articolo 270bis, che alla sentenza e, sempre nel caso del simpatico sito, sono stati pubblicati tutti i nomi ed i cognomi degli imputati, evidentemente con l’intento di marchiarli…ma sappiano i libellisti che nessuno si vergogna di niente, che anzi che l’onore di essere invisi all’autorità è direttamente proporzionale allo spessore dei muri entro i quali vorrebbero rinchiuderci.

Un abbraccio agli imputati. Viva l’anarchia!

 

Firenze – Fissata prima udienza per associazione sovversiva

riceviamo e diffondiamo:

Oggi 6 ottobre doveva cominciare il processo per associazione sovversiva con finalità di terrorismo (270 bis) contro 19 anarchici, accusati a vario titolo di reati come occupazioni abusive di edifici, danneggiamenti, interruzioni di pubblico servizio e manifestazioni non autorizzate.

L’udienza, prima in un fitto calendario, è stata però rinviata al 18 ottobre.

Comincia dunque la fase dibattimentale di un procedimento che vede schierato come pubblica accusa il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Quattrocchi, subentrato all’ormai screditata Angela Pietroiusti, pm che ha tratto più infamia che gloria da questa come da altre inchieste (è stata pm anche nei due processi contro i compagni di Pisa).

Questo raffazzonato procedimento giudiziario, che ha tentato anche, con scarso successo, di attribuire agli anarchici fiorentini il possesso di una pistola, si deve alla Digos fiorentina, recentemente rilanciatasi con un’inchiesta per associazione a delinquere contro la componente radicale del movimento studentesco.  Ma è stato fortemente voluto pure da Graziano Cioni, ex assessore alla sicurezza poi trombato da un’inchiesta sulla speculazione edlizia e pare, anche, gravemente malato.

Nota a margine: il capo della Digos che gestì l’operazione, Alfredo Pinto, marito di Angela Pietroiusti, è stato poi allontanato con infamia dalla questura.

Morale: forse gli anarchici non fanno paura, ma portano sfiga.

Possibile che entro la fine dell’anno si arriverà alla sentenza di primo grado. Si consigliano quanti frequentano il tribunale di dotarsi di cornetti rossi ed amuleti.

jettatori sovversivi