Montale(PT): L’inceneritore uccide!

Nel 2007, a fronte del fermo dell’inceneritore di Montale comitati ambientalisti, collettivi politici, tra cui alcuni compagni anarchici e semplici cittadini esasperati da una situazione di inquinamento prolungato, decisero di dar vita ad un presidio permanente in un campo davanti l’impianto. Alla richiesta di alcuni del comodato d’uso gratuito del suolo pubblico l’allora sindaco di Montale Razzoli rispose negativamente motivando la sua decisione con l’assenza –nel presidio- di valore sociale e per la cittadinanza. A fronte della decisione del sindaco decidemmo di occupare ugualmente un campo incolto prospiciente il termodistruttore. In sette mesi di attività al presidio sono state organizzate un centinaio di iniziative, sono passate altrettante persone e sono state condivise esperienze e saperi. Il coronamento di tutto ciò fu una multa di più di 3000 Euro per occupazione di suolo pubblico.

 

Ora dopo anni, lentamente, tutte le nostre tesi stanno trovando riscontro, dall’inquinamento massiccio vomitato dall’impianto montalese ed ai gravi danni da questo provocati, alle accuse di conferimento di rifiuti dannosi alla discarica del Cassero.

Stupisce ora che le amministrazioni comunali vogliano scaricare le responsabilità degli avvelenamenti solo sui gestori diretti dell’impianto, risulta quanto meno singolare che chi ci ha sempre accusato di catastrofismo ora decida di porsi a baluardo della salute pubblica…in realtà quello che non stupisce assolutamente è che chi per anni –i sindaci e le amministrazioni- ha chiuso gli occhi sugli evidenti danni portati all’ambiente ed alla salute di tutti dall’impianto – l’inceneritore era ed è una gallina dalle uova d’oro per molti.-, ora tenti goffamente di salvare il salvabile.

 

Ci piacerebbe sapere cosa pensano realmente oggi coloro che nel 2007 ci hanno deriso ed emarginato, tacciandoci di catastrofismo e “terrorismo” psicologico; ci piacerebbe sapere cosa veramente pensano i tecnici ARPAT ed ASL che hanno sempre coperto i danni dell’impianto; ci piacerebbe sapere cosa pensano ora coloro che a suo tempo precipitarono sulla nostra schiena quei famosi 3000 Euro; ci piacerebbe sapere -in ultima analisi- come si tenterà ora di salvare quell’arma di distruzione di massa in tempo di pace che è l’inceneritore.

Dal 2007 ad oggi la nostra attività contro l’inceneritore non si è fermata nonostante tutto, ovviamente non si arresterà proprio ora.

Come dicevamo anni fa: Sarà dura, ma per loro!

Contro tutte le nocività, ambientali e sociali.

 

Anarchici Pistoiesi.