SIAMO TUTTI MIGRANTI, QUANDO LA REALTÀ È DIVERSA DA QUELLA CHE CI DESCRIVONO

Riceviamo e pubblichiamo:

sabato 28 febbraio 2009, Circolo 1° Maggio via di Porta San Marco, 38

L’immigrazione non è un’emergenza ma un processo normale, da sempre e da ogni luogo. La storia delle migrazioni degli ultimi due secoli è strettamente connessa ai rapporti di potere economici e sociali, all’interno dei quali i lavoratori salariati, precari o senza diritti rappresentano l’anello più debole della catena, la risorsa dalla quale trarre sempre profitto. Fin dalla legge Martelli del 1990 l’immigrazione è stata intesa come un problema d’ordine pubblico, da controllare e regolamentare, piuttosto che come una risorsa. Il governo Berlusconi, con gli ultimi provvedimenti di legge e con quelli attualmente in discussione, ha ulteriormente esasperato il pericoloso binomio immigrazione=insicurezza, una tesi priva di qualsiasi fondamento.

ORE 20.00 – Cena conviviale (piatti etnici)

ORE 21.30 – parliamone con:
Roberto Niccolai      (Studioso delle migrazioni e coordinatore Sportelli Informativi per Migranti)

Sergio Bontempelli (Presidente Associazione Africa Insieme di Pisa)

info: Comitato Antifascista San Lorenzoca.sanlorenzo@tiscali.it

 

Primo resoconto Corteo Studentesco Regionale


Castelnuovo Occupata
 

 

Oggi venerdì 20 febbraio, al termine del corteo promosso e partecipato dalle realtà studentesche autorganizzate di tutta la Toscana, gli studenti hanno deciso di occupare il liceo Castelnuovo di Firenze. L’occupazione nasce dall’esigenza primaria di liberare uno spazio in cui ospitare un Assemblea Regionale del movimento studentesco Toscano, continuando così il percorso di lotta in cui si sono riconosciuti gli studenti scesi in piazza stamattina, e rilanciando le mobilitazione dell’autunno scorso. 
Con quest’occupazione vogliamo: 
– Rivendicare il diritto da parte degli studenti e delle studentesse di auto-gestire la propria scuola, rippropriandosene direttamente e senza compromessi; 
– Manifestare la nostra opposizione a tutte le riforme della scuola e dell’università che si inseriscono in un percorso che va avanti da anni portando avanti mercificazione della cultura e privatizzazione dell’istruzione; 
– Resistere ad ogni processo reazionario e repressivo nelle nostre scuole, in cui cinque in condotta, videosorveglianza, controllo elettronico del "rendimento" ed SMS spia stanno andando ad aggravare sempre ulteriormente il clima oppressivo che già da prima noi studenti eravano costretti a subire;
– Continuare la nostra lotta per una scuola autogestita e libera da ogni asservimento alle logiche del mercato, che abbandoni il proprio ruolo di fabbrica di lavoratori obbedienti del domani, e torni ad essere un luogo di elaborazione e diffusione gratuita di conoscenze.
Nell’ora successiva all’occupazione la celere si è schierata nelle vicinanze del liceo, mentre tutt’ora la digos continua ad essere presente. Si fa appello a tutti i compagni a recarsi sul posto e sostenere l’occupazione.
Dopo una prima assemblea, a cui hanno partecipato gli studenti presenti al corteo e in cui sono intervenute le relatà studentesche medie ed universitarie della regione, alle ore 16 si terrà la prima assemblea degli occupanti.
Lottare è giusto
Occupare è necessario 
Assemblea riunitasi a Castelnuovo Occupata il 20 febbraio 2009

 

Grecia – Rivendicate le ultime azioni incendiarie

fonte http://www.anarchistnews.org/?q=node/6477

 

Un piccolo gruppo di anarchici ha rivendicato la responsabilità per i 17 attacchi incendiari compiuti nell’ultima settimana e di altri attacchi precedenti.
Tutti, eccetto uno, sono stati fatti con ordigni artigianali nei giorni di mercoledì e giovedì e hanno avuto come obiettivo personaggi come il procuratore antiterrorismo, un politico e un giudice.
Nessun danno fisico o materiale, ma gli attacchi sono stati compiuti durante il giorno, aspetto alquanto strano per gli attacchi incendiari in Grecia.
“ I nostri attacchi non sono simbolici, sono atti di guerra.. torneremo presto “, parole della Conspiracy of Fire Nuclei, un gruppo che si autodefinisce di guerriglia urbana, questo è quanto pubblicato in una dichiarazione su un sito di sinistra nella giornata di sabato.
Inoltre dicono che gli attacchi sono dedicati ad un autentico rivoluzionario, Dimitris Koufodinas, un esponente di spicco dell’organizzazione terrorista 17 Novembre, arrestato nel 2002 e condannato a diversi ergastoli.
La piccola Conspiracy of Fire Nuclei è emersa solo nell’ultimo anno, e la polizia ha detto di sapere poco a riguardo ma prende sul serio le loro azioni di guerriglia.
“Questo è un nuovo sviluppo “, ha detto il ministro dell’interno Christos Markoviannakis ai media greci nella giornata di domenica, aggiungendo “Dobbiamo essere vigili”.

 

Sulle perquisizioni agli anarchici del 18/02

Ieri 18 Febbraio 2009
all’alba una folta schiera di digos e polizia in divisa ha provveduto a
buttarci giù dal letto e a curiosare nella nostra vita…questa volta
l’accusa è relativa ad un duplice attentato anarchico a firma R.A.T.
avvenuto nel 2007 nel quartiere ricco di Torino, la Crocetta.
Il P.M. è il famigerato Tatangelo (vecchia conoscenza degli anarchici
torinesi in quanto responsabile con Laudi delle nefandezze
dell’operazione che portò nel 1998 all’arresto e conseguente morte di
Maria Soledad Rosas ed Edoardo Massari) famigerato per la sua
stolidezza di magistrato che periodicamente sguinzaglia nelle case di
anarchici e loro amici e parenti un manipolo di sbirri atti a
raggranellare quello che loro già conoscono e controllano (telefonini,
hard-disk di computer, giornali, volantini, ecc) sventolando i soliti
avvisi di garanzia per 270 bis e varie ed eventuali.
L’unica novità (presumiamo ispirati dai loro idoli televisivi C.S.I.) è
la metodica raccolta di peli umani e animali oltre al fatto che lo
stipendio da poliziotto non gli basta visto che si ostinano ad avvisare
i giornalisti locali che si appostano sotto casa (cogliendo così
significative foto di compagni a testa alta e sbirri avvolti in
sciarpe, cappellini, cappucci e occhiali neri…ah, la vergogna di ciò
che si è…) per poi scrivere pittoreschi articoli di contorno.
La realtà è un indagine che il P.M. Tatangelo si trascina tempo, come
già ufficialmente è risultato e che come al solito cerca di puntellare
con il supporto di media compiacenti. La realtà è che siamo anarchici e
che da circa quindici anni siamo soggetti alle loro attenzioni, ovvero
a perquisizioni e avvisi di garanzia per 270 bis e co. per le varie
forme di lotta che il movimento anarchico si è dato (nonostante alcuni
anarchici da operetta cerchino di svilirle e sminuirle, presi dalle
loro recondite paure).
Lusingati di ciò…ci viene solo da pensare che o siamo diventati il vendicatore mascherato o loro sono i soliti coglioni…
Non pensino comunque di spaventarci, siamo anarchici e lo saremo a vita!
Con immutato amore per la libertà e per quanti combattono in suo nome.

Anna e Alfredo

P.S. La giornata in questura, con annessa attesa per foto
segnaletiche ed impronte di rito, non ha fatto altro che rammentarci,
casomai fosse possibile scordarsene le nazistiche attenzioni che la
polizia riserva agli immigrati fermati in attesa di essere
identificati, ovvero ragazzini con gli occhi pieni di terrore, e per
fortuna anche odio: numero appuntato al bavero dei giubbotti, transenne
a dividerli dai più "civili" fermati italiani, ordini sommari e
scherno, i nuovi sottoproletari urbani trattati come bestie da
macello…

Perquisizioni a due redattori di Terra Selvaggia

Alle prime ore dell’alba il 18 febbraio è stata
effettuata una prima perquisizione da parte della digos di Torino per
ordine del sostituto procuratore Tatangelo nei confronti di Silvia
Guerini e Costantino Ragusa, compagna/o anarchica/o del Silvestre.
Effettuata in provincia di Milano, dove Costantino sottoposto a misura
di sorveglianza speciale, sta lavorando, successivamente la
perquisizione si è estesa alla loro abitazione a Traversella (Torino).
I due compagn* non sono indagat*, le indagini fanno riferimento ad
un’azione esplosiva compiuta dalla F.A.I. – R.A.T. a Torino nel 2007,
fatto per cui viene contestato anche il reato 270 bis. I perquisit*
secondo la Digos sarebbero "in stretto contatto con gli indagati".
E’ stato sequestrato materiale cartaceo, informatico, indirizzari, un
computer, con particolare attenzione a tutto ciò che riguardava la
Coalizione contro le nocività, Terra Selvaggia, materiale antispecista,
corrispondenza e scritti solidali con Marco Camenisch. Inoltre sono
stati sequestrati oggetti personali con lo scopo di prelevare DNA, come
disposto dalla procura.

Il Silvestre
Corso Vercelli, 70 10015 Ivrea

Milano – Urgente sorveglianza speciale

Colpite uno di noi… ci aggredite tutti.
e noi siamo di quelli che se aggrediti reagiscono…

…un grave procedimento repressivo sta colpendo uno di noi, e più
in generale tutti quelli che si battono contro lo stato di cose
presenti.
Si tratta della sorveglianza speciale(art.1)
Una misura di polizia riciclata dal codice Rocco del ventennio fascista
ed entrata nella dotazione repubblicana alla voce “misure speciali”
della tristemente nota legge Reale per contrastare la rivolta .

Un intimidazione squisitamente politica. Pericoloso precedente se si
pensa ad un uso di provvedimenti del genere nei confronti di chi lotta.

Un grave attacco che non può e non deve passare in silenzio .

chiediamo a tutti una presenza solidale ed attiva
venerdi 20 febbraio h.11,00 Palazzo d’inGiustizia . Milano

se chi si oppone all’esistente è " socialmente pericoloso" lo è anche ognuno di noi

firmato:

agitazioneintertuttomucchioselvaggioordautonomastudentilibertarilongjonhsilver
comecazzovipare

18/02/2009: Lettera dal carcere di Montorio

(…) Mi trovo ristretta al femminile di Montorio dove divulgare all’esterno quello che succede qui è praticamente impossibile.
Sono
venuta a conoscenza della parola “ergastolo” tramite gli opuscoli di
Ampi Orizzonti, Scarcerando, La Bella, ho fatto una ricerca di
informazioni per capirne di più.
Sono vicina di cella di Maddalena,
isolata, con la posta censurata, ma nonostante tutte queste barriere
abbiamo aderito allo sciopero della fame dal 12 al 18 gennaio
coinvolgendo detenuti del maschile e associandoci a detenuti di Due
Palazzi di Padova. Adesso mi chiedo, come posso fare per far
comprendere al mondo fuori quello che sta succedendo all’interno di
queste mura?
Ho portato i vari opuscoli a un insegnante che lavora
con i detenuti sulla stesura di un giornalino titolato “Microcosmo”, ma
senza risultato. Le mie possibilità sono limitate sia a livello
informativo che divulgativo, chiedo aiuto a voi che avete i mezzi per
poter pubblicare sul vostro opuscolo quello che scrivo e per tenermi
aggiornata; per avere aiuto nell’impostazione di un articolo diretto a
sensibilizzare la massa all’esterno per portarla alla conoscenza
dell’ergastolo, della burocrazia lenta e delle ingiustizie che subiamo
all’interno di queste istituzioni penitenziarie.
Facendo un mio
piccolo sondaggio all’interno del carcere, sez. femminile, ormai pieno
di reati minori, di extracomunitarie con una cultura e conoscenza
ristretta rispetto a tematiche inerenti la parola “ergastolo” o ai
semplici diritti e doveri che riguardano detenute e detenuti, ho
cozzato contro un’ignoranza spaventosa. La maggior parte agisce sotto
la “paura”, tutto ciò porta gli agenti ad instaurare un regime con
regole proprie.
Come fare per cambiare le cose?
Di mio cerco sia
di informare le detenute sia di lanciare appelli al maschile affinché
resistano di fronte agli oltraggi, alle minacce, che non si facciano
plagiare dalla “paura”. Ma è come parlare con i muri. Non ho mai avuto
a che fare con tante orecchie sorde!
Potete aiutarmi con la vostra
esperienza ed indicarmi quali metodi adottare per poter fare circolare
le informazioni da me citate in questa lettera?
Il mio obiettivo
sarebbe quello di far capire a queste detenute che non sono “burattine”
dell’istituzione, telecomandate per lavorare con “sfruttamento”, per
rispettare degli orari e diventare in questo modo succube di questo
regime.
Possibile non poter far niente!? (…)
Sono con voi, aspetto una vostra risposta e i vostri opuscoli, tenendoci a farne parte.
Daniela, una vostra compagna, sempre avanti.

1° febbraio 2009

http://www.autprol.org/

[Firenze] LaRiottosa benefit denunciati: un martedì obeso.

dalle 22.30 alla Riottosa
4 dischi e un po’ di whisky

24 Febbraio 09, Il Martedì Obeso

 

ovvero "4 dischi e un po’ di whisky" benefit contro le leggi (le denunce si moltiplicano, la solidarietà pure!)

dalle 22.30 puri vinili:

*ober knights (beat e calci nei denti con el climatico, millelemmi, johnny boy, miyazaki, bobby kebab)

*margot (breakbeat)

la riottosa è al galluzzo, ci si arriva e la si lascia scavalcando il
guardrail che vi trovate tre metri dopo il Ponte Bailey sulla sin. (è
l’unica strada!).
bus 37 o 68 da p.za santa maria novella, dietro la stazione.
autostrada, esci firenze certosa, passa il monastero sulla sin., poi
parcheggia nello spiazzo alberato davanti alla certosa e vai verso il
ponte di ferro (ponte bailey), scavalca il guardrail a dx.

lariottosa@insiberia.net

 

Lampedusa – Rivolta nel centro di accoglienza violenti scontri tra i migranti e la polizia

LAMPEDUSA – Una rivolta è scoppiata questa
mattina nell’ex Cpa ora trasformato in Cie (Centro di identificazione
ed espulsione) di Lampedusa, che attualmente ospita oltre 800
immigrati, in gran parte tunisini. Nel complesso si è sviluppato anche
un incendio di vaste proporzioni. Le forze dell’ordine, che hanno
chiamato rinforzi, sono intervenute con i lacrimogeni per cercare di
riportare la calma all’interno della struttura. Ci sono stati scontri e
ci sarebbe un numero imprecisato di feriti e ustionati tra gli
extracomunitari, i poliziotti e i vigili del fuoco. "La colpa è del
governo che ha trasformato il centro in un lager – ha denunciato il
sindaco, Bernardino De Rubeis – Gli immigrati sono esasperati".

"Nube tossica verso il paese". "Una nube tossica sprigionata
dall’incendio dei pannelli coibentati del centro di identificazione sta
raggiungendo il paese" ha aggiunto De Rubeis. "Rischiamo anche che si
inquini l’acqua. Chiedo l’immediata evacuazione della struttura. So che
ci sono poliziotti ricoverati al Poliambulatorio per le esalazioni.
Potrebbero esserci intossicati anche tra gli extracomunitari".

Scontri provocati dai tunisini. La tensione covava da giorni. I
tafferugli sono scoppiati dopo che ieri un gruppo di circa 300 tunisini
aveva cominciato lo sciopero della fame per protesta contro il
trasferimento di 107 loro connazionali a Roma, in vista del rimpatrio
coatto. Proprio questo gruppo di tunisini, secondo il questore di
Agrigento, Girolamo Fazio, avrebbe innescato gli scontri.

Rogo nel Cie, distrutta una palazzina. Ad appiccare l’incendio
sarebbero stati gli stessi immigrati. Un centinaio di tunisini hanno
prima cercato di sfondare dall’interno i cancelli della struttura senza
riuscirci e poi hanno ammassato materassi, cuscini e carta straccia
appiccando le fiamme. Una palazzina del centro sarebbe interamente
distrutta. Le operazioni di spegnimento del rogo sono rese difficili,
oltre che dal forte vento, anche dal difficile accesso e dai pochi
mezzi a disposizione.

Centro privo di certificato antincendio. La struttura dell’ex Cpa è
stata realizzata con materiale Isopam, altamente infiammabile. Anche
per questo il centro è privo di certificato antincendio e di
abitabilità. La procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta per
indagare sulle condizioni di vita e di salute al centro di accoglienza.
Conoscendo le condizioni degli edifici, alcuni giovani che lavorano nel
centro sono fuggiti quando hanno visto divampare le fiamme.

Il sindaco: "Dieci poliziotti intossicati". "Gli immigrati hanno
dato fuoco al centro di accoglienza. Le fiamme sono alte dieci metri"
ha detto il sindaco De Rubeis. "In mattinata – ha raccontato – ci sono
stati scontri fra forze dell’ordine e immigrati. Poi gli immigrati
hanno appiccato il fuoco nella palazzina centrale e le fiamme hanno
invaso le palazzine vicine". "L’immobile centrale del Cie è andato
distrutto" ha proseguito il sindaco, "molti migranti sono stati messi
al sicuro, ma una decina di poliziotti sono rimasti intossicati e sono
stati portati al poliambulatorio. Non ci risultano immigrati ricoverati
al poliambulatorio, ma non sappiamo se ci sia qualcuno dentro
l’immobile distrutto dalle fiamme".

Acnur: "Evacuare subito i migranti". "Evacuare immediatamente tutti
i migranti e gli operatori che si trovano nella struttura di Lampedusa
in modo da evitare intossicazioni e ustioni". E’ quanto chiede l’Alto
commissariato delle Nazioni Unite (Acnur) per i rifugiati che sta
seguendo la rivolta scoppiata all’interno del Cie a Lampedusa. L’Acnur
è in contatto con il Viminale a cui ha chiesto di intervenire al più
presto per evitare il peggio. La struttura è stata trasformata nelle
settimane scorse da Centro di soccorso e prima accoglienza (Cspa) in
Centro di identificazione ed espulsione (Cie) provocando la protesta
dei migranti e quella della popolazione.

Un altro incendio nei giorni scorsi. Un paio di settimane fa un
incendio era scoppiato nella base Loran di Lampedusa, che ospita un
centinaio di donne extracomunitarie che erano state trasferite nell’ex
base militare per il sovraffollamento del centro principale dove oggi è
scoppiata la rivolta.

(18 febbraio 2009)