[Firenze] 4gg. di autocostruzioni alla Riottosa

dal 30 aprile al 3 maggio 4 gg. in autocostruzione alla riottosa, galluzzo
(firenze)

no work no shop
(in alternativa al lavoro, non lavorare)

programma (circa)

giovedì 30. aprile
mattina (e poi perdurante finchè non la spunteremo): costruzione di una
caldaia a legna e del connesso impianto di riscaldamento ad acqua nel
gelido piano (e mezzo) superiore della riottosa.

venerdì 1. maggio
mattina: camminata riconoscimento/raccolta erbe officinali e mangerecce
nella campagna circostante la marcia città.
pomeriggio (e poi perdurante): costruzione del forno solare (anche detto
sorno folare o forno a macroonde) – come far cuocere un chilo di melanzane
mentre pensi ai cazzi tuoi.
sera: concerto? da definire coi gruppi che stan dandosi disponibili

sabato 2. maggio
dal mattino: erboristeria, scambio ricette e sperimentazioni pratiche
(creme tinture sciroppi)
sartoria, assalta la freebbox e smonta rimonta vestiti borsetti straccetti
senza ritegno
sera: concerto? da definire coi gruppi che stan…

domenica 3. maggio
pranzo: chiacchiere su – devastazione ambientale in toscana. punto della
situazione e prospettive.
– r/esistere 2009. costruendo la camminata montana (aggiornamenti in
arrivo).

il programma è in aggiornamento. per info lariottosa@insiberia.net

la 4gg. è "bellafica" (no denaro, solo partecipazione attiva, porta quel
che di te ti pare), vegana (quindi non portare la carnazza o derivati
animali), del tutto sprovvista di organizzazione ma piena di voglie
(mescola quel che vuoi, i tuoi progetti, idee, competenze). E ospitale: la
riottosa è minuscola, ma se vuoi porta la tenda, oppure staremo vicini
vicini…

Londra – Nuove sul morto al G20, non è un infarto.

G20 DI LONDRA
«Non è stato un infarto». L’autopsia sconfessa Scotland Yard
Jan Tomlinson è morto per emorragia addominale. Per la difesa è la
conferma che è stato ucciso dalla polizia
Paolo Gerbaudo
LONDRA
«Prima ci hanno detto che non c’era stato nessun contatto con la
polizia. Poi ci hanno detto che era morto per infarto. Adesso sappiamo
che è stato violentemente assalito da un agente ed è morto per
emorragia interna. Speriamo che un giorno sia finalmente possibile
ricostruire tutta la verità sulla morte di Ian».
La dichiarazione indignata della famiglia di Tomlinson riflette
l’incredulità e la rabbia di fronte alle bugie della polizia inglese,
dopo che il risultato della seconda autopsia ha gettato nuovo fango
sul blasone di Scotland Yard. Ian Tomlinson, il giornalaio della City,
deceduto durante le proteste contro il G20, nella sera del primo
aprile, è morto per «emorragia addominale» e non per cause naturali,
come sostenuto in un primo momento. Così per l’agente responsabile
della morte – che ieri è stato finalmente interrogato sulla vicenda,
ma di cui ancora non si conoscono le generalità – si fa sempre più
probabile l’accusa di omicidio preterintenzionale. Un reato per cui in
Inghilterra il massimo della pena è l’ergastolo.
I risultati del secondo esame post-mortem sono stati resi noti ad
oltre una settimana di distanza dalla nuova autopsia, a conferma
dell’imbarazzo che il caso sta creando alle forze dell’ordine
d’oltremanica. Nonostante il linguaggio anodino, dal documento
traspare un ribaltamento completo dei risultati del primo esame. Per
il dottor Nat Cary, incaricato della nuova verifica, nonostante il
cadavere di Ian Tomlinson mostri un indurimento delle arterie, il
decesso non è dovuto ad infarto ma ad «emorragia addominale», la cui
causa – si affretta a chiarire il comunicato – «non è ancora
accertata». Il documento svela pure come già nella prima autopsia –
condotta dal dottor Freddy Patel – fosse stata ravvisata «una
sostanziale presenza di sangue nella cavità addominale». Perché la
tesi dell’infarto allora? Un semplice errore o qualcosa di più?
Così in molti adesso si chiedono se la prima autopsia non sia stata
manipolata dalla polizia. Ad alimentare i sospetti è la scelta come
responsabile di un esame tanto delicato, di Freddy Patel, un dottore
che in passato era già finito sotto inchiesta. Nel 1999 Patel fu
multato dall’ordine dei medici dopo aver fatto trapelare dettagli
privati su Roger Sylvester, un trentenne nero, morto in circostanze
dubbie dopo essere stato fermato dalla polizia. Nel 2002 invece il
dottor Patel dichiarò come morte per cause naturali, quella di Sally
White una ragazza di 38 anni, rinvenuta dalla polizia nella camera da
letto del maniaco Anthony Hardy, che successivamente uccise altre due
ragazze. Una storia professionale discutibile che sembra ora destinata
a macchiarsi di nuovo.
Il risultato della seconda autopsia giunge a due settimana dal
decesso, dopo giorni durante i quali la versione sostenuta dalla
polizia è già stata contraddetta da filmati che mostravano Tomlinson
venire manganellato e cadere violentemente a terra dopo uno spintone
alle spalle. Negli ultimi giorni su Internet sono comparsi nuovi
filmati che forniscono ulteriori dettagli sulla morte di Tomlinson e
illustrano altri casi di violenza della polizia contro i manifestanti
durante le proteste attorno alla Banca d’Inghilterra. Mentre lo
scandalo sulla brutalità della polizia contro i manifestanti del G20
viene alimentato ogni giorno da nuove rivelazioni, nessuna conseguenza
ha toccato fino ad ora i vertici delle forze dell’ordine che hanno
coordinato la repressione delle proteste.

Benevento – Comunicato udienza processo vilipendio

Stamattina, venerdì 17 aprile 2009, si è svolta presso il Tribunale di
Benevento
la seconda udienza del processo che vede imputati cinque compagni per
il reato di “vilipendio delle forze armate”, riferito ad
un’iniziativa antimilitarista svoltasi il 4 novembre 2006, che finì –
lo ricordiamo – con 4 ore “ricreative” in caserma.
Il Tribunale, era per l’occasione zeppo di guardie e sgherani dello Stato
di ogni tipo. All’entrata era stato anche montato un metal detector per
controlli mirati. Per entrare, passando sotto le forche caudine, gli
imputati ed alcuni solidali, sono stati sottoposti ad una generica
perquisizione.
In aula erano presenti naturalmente carabinieri e Digos, chiamati a
testimoniare contro i compagni. Purtroppo gli “illustri signori” non
hanno potuto aprir bocca, in quanto l’avvocato della difesa, in fase
predibattimentale, ha esposto un vizio di forma nel procedimento. Sembra
che per il reato di vilipendio sia necessaria, per procedere con le
indagini, l’autorizzazione del Ministero di Grazia e Giustizia. Non solo
tale autorizzazione è assente dagli atti, ma latitante è anche la
richiesta stessa di tale atto.
Dopo un’affannosa quanto infruttuosa ricerca dell’atto nel faldone da
parte del PM, il giudice ha deciso il rinvio che dovrebbe dare il tempo
all’accusa di provare (probabilmente invano) a trovare l’autorizzazione
mancante.
Il prossimo appuntamento è quindi fissato al 5 Giugno.
Con le guardie a bocca asciutta e costrette ad un riso amaro, esprimiamo
ancora una volta solidarietà ai nostri compagni e fratelli.

CONTRO LA GUERRA E CHI LA PRODUCE


Gruppo Anarchico, “Senza Patria”, Benevento

Torino – Comunicato Velena Squat

fonte tuttosquat

Ieri sera, Giovedì 16 Aprile, è stato rioccupato il Velena Squat.

Il Gruppo di Occupanti è arrivato presso la palazzina dopo le 20:00
Appena
saliti sul tetto sono giunte sul posto un paio di volanti del 113. Dopo
pochi minuti è arrivata una macchina con a bordo alcuni agenti della
digos.
Intanto via sms e tramite Radio Blackout 105:250 FM i solidali che erano già sotto il Velena 
davano la notizia e  invitavano gli amici a raggiungerli.
Dopo le ore  22 si è svolta la cena BellaVita del Barocchio, che per l’occasione si è spostata alla nuova Rioccupazione.
Passate a trovare gli occupanti del Velena!
Tenetevi sempre in contatto tramite i siti di movimento per sapere le nuove iniziative.

Segue il Comunicato degli Occupanti :

Il Velena oggi risorge nonostante l’ennesimo sgombero attuato
per mettere a tacere la canea mediatica contro gli anarchici che come
sempre si perde in poche righe di carta straccia.
Valgono poco le
parole di Chiamparino sindaco per caso che già nel periodo pre-olimpico
dichiarava di avere mille progetti per rimpiazzare ogni casa occupata
con fantomatiche associazioni; forse non si accorge che oltre alle case
occupate (che non sono vuote ma vivono eccome!) di posti  abbandonati
ce n’è in abbondanza per le sue “proposte”Forse Chiampa pensava di
allestire un nuovo orto botanico nel quale coltivare diversi tipi di
muffe e funghi?
Già, perchè proprio questo sembrava la palazzina di Corso Chieri 19 quando è stata occupata la prima volta il 28 febbraio 2009.
Ma
si sa, uno sgombero è sempre un ottimo contentino per i cittadini
benpensanti e inebetiti dalla televisione e per chi, come loro,
preferisce lasciare una casa vuota cadere a pezzi piuttosto che vederla
nascere a nuova vita.
BUFFONI!
Ci fate solo ridere e noi ridiamo !! ah ah ah !!
Non
sarà uno sgombero a fermare la nostra voglia di fare e di proporre, e
occupare ci sembra nuovamente l’unico modo di concretizzare le nostre
idee per rilanciare l’autogestione liberi dalle costrizioni che la
società odierna ci impone, per mettere in pratica autocostruzione e
controinformazione.
Rinnoviamo l’invito a partecipare
all’occupazione e al suo svolgimento, molte sono state le iniziative e
altrettante ne verranno.
Non bastano i mattoni per murare le passioni!

I velenosi
VELENA RIOCCUPATO

PERQUISIZIONE ALL’ALBA NEL SARONNESE

PERQUISIZIONE ALL’ALBA NEL SARONNESE

Questa mattina (17/04) all’alba quattro carabinieri si sono
presentati a casa di un compagno, alla ricerca di (citiamo): "armi,
proiettili, materiale esplodente, missili e bombe". Questa
perquisizione è stata giustificata a detta dei militari dalla comparsa
avvenuta qualche giorno addietro di alcune scritte anarchiche e contro
i razzisti della Lega nei comuni del saronnese.

La perquisizione ha dato i suoi frutti: requisite quattro pericolose
bombolette spray di vario colore, oltre a numerosi fogli riempiti da
deliranti e sovversive frasi su Anassagora, Anassimandro e Talete,
contornati da scarabocchi inneggianti all’anarchia e al telos, evidenti
prove di eversivi progetti filosofici ai danni dello stato, partoriti
nelle lunghe ore di lezione… Il compagno è stato quindi avvisato
della prossima denuncia ai suoi danni per presunto danneggiamento, e
della prosecuzione delle indagini.

Questa perquisizione avviene dopo che nelle ultime settimane le
provocazioni sbirresche nei confronti del movimento saronnese si sono
susseguite in una escalation di repressione.

Un paio di settimane fa, verso mezzanotte, una volante dei
carabinieri appostata di fronte al TeLOS ha puntato il faro posizionato
sul tetto della macchina verso lo spazio, indirizzandolo verso ogni
movimento, per circa un quarto d’ora.

Qualche giorno dopo un’altra volante si è posizionata nello stesso
punto ad effettuare il controllo stradale, con l’evidente intento di
intimidire e controllare i movimenti intorno allo spazio…

La sera successiva due compagni che si stavano dirigendo al TeLOS
sono stati fermati e perquisiti per strada, senza nessun apparente
motivo, per essere poi portati in caserma e denunciati per possesso di
sostanze stupefacenti (qualche grammo di fumo).

Qualche mattina dopo sulla porta d’ingresso del TeLOS è stato
rimosso un foglio di divieto di accesso agli sbirri, e al suo posto è
apparsa una frase di insulti a Carlo Giuliani, poi canticchiata, in
presenza dei compagni la sera successiva in caserma, da un esaltato
brigadiere.

Quattro compagni difatti nella notte tra il 14 e il 15 sono stati
fermati nel centro di Saronno, con l’accusa di aver attacchinato nelle
vie saronnesi, e di aver imbrattato con la scritta "Assassini" la
vetrina di un negozio della catena di abbigliamento Max Mara, al centro
di una campagna nazionale di boicottaggio contro la vendita di pellicce.

I quattro sono stati fermati all’interno di una macchina e, sotto
minaccia di una pistola, fatti scendere dall’auto e violentemente
perquisiti, a suon di schiaffoni e insulti di basso livello. I quattro
sono stati poi sequestrati in caserma per 10 ore, mentre i compagni
accorsi all’esterno dell’infame stabile per portare solidarietà ai
fermati venivano minacciati e intimiditi da alcuni carabinieri esaltati
dalle gesta eroiche compiute qualche ora prima. Solo verso mezzogiorno
i ragazzi sono stati rilasciati, dopo la notifica delle denunce per
danneggiamento, resistenza a pubblico stronzo, e detenzione di canne…
di bambù atte ad offendere! Il tutto contornato da quattro multe per
non aver indossato le cinture di sicurezza nei sedili anteriori e
posteriori (?!).

Tutto ciò ad ennesima dimostrazione del fatto che l’Autorità, quando
si trova di fronte ad un movimento impossibile da imbrigliare,
controllare e far rientrare negli schemi della protesta folkloristica e
pseudoribelle, da loro costruita e preconfezionata, mostra la sua vera
natura di dittatura democratica, tesa alla costruzione di un pensiero
unico, dove ogni forma di vera opposizione deve essere cancellata non
solo nel suo manifestarsi ma anche nel suo essere pensata.

Le nostre vite sono l’opposizione che non potranno mai cancellare

Finchè esisteremo saremo la spina nel fianco del loro sistema presuntuosamente Perfetto e Giusto.

Rassegnazione è morte, silenzio è complicità.

TeLOS

Marcello Lonzi

ncontro con Dott. Giaconi sul tema dell’assassinio di Marcello Lauri

Pisa, 16/04/2009

Amici Vari,
ieri, mercoledì 15 mi sono recato in Procura a Livorno accompagnato da
mio cugino, Avv. Fabrizio Bianchi, perché convocati dal Dott. Antonio
Giaconi che svolge le indagini sulla morte di mio figlio Marcello Lonzi.
Invece di comunicarmi novità sul caso, mi è stato mostrato un articolo
del quotidiano "Il Tirreno" datato 9 Aprile 2009, a me assolutamente
ignoto fino a quel momento.
Ho tentato di spiegare la mia assoluta estraneità all’articolo comparso
sulla stampa e che certamente non ero stata io a dettarlo ai
giornalisti; ciononostante ho dovuto constatare con sommo rammarico che
il tono della voce del Dott. Giaconi si fosse sensibilmente e
inspiegabilmente raffreddata nei miei confronti.
Adesso mi domando: sono ben 6 anni che Marcello è morto… c’è un
Giudice in tutta Italia che mi possa o mi sappia dire chi sia stato ad
ucciderlo?!?
Sono un mamma brutalmente privata del suo bene più caro: avrò almeno il
diritto di sapere la verità?!? Non chiedo nient’altro che giustizia,
quella stessa che ancora non ha saputo giungere ad una legittima
conclusione, quella stessa che continua a prendersi tempo.
Avrei voluto chiedere al Dott. Giaconi perché, piuttosto che irritarsi
con la sottoscritta per la manifestazione del 22, quando ha convocato
il Medico Legale Dott. Salvi, cioè colui che di mio figlio ha riesumato
la salma, ho dovuto pagargli 500,00 € per le spese di viaggio!
Vivo con 250,00 € di pensione e sono incasinata al punto che se mi si
prospettasse un colpo in banca quasi quasi lo accetterei e mi si
convoca per qualche frase sul web che il giornalista de "Il Tirreno" di
Livorno Luciano De Maio ha prontamente ricopiato… perché non è stato
convocato il giornalista? Oppure sono io così stanca da non capirci più
nulla?!?

Un abbraccio a tutti,
Maria Ciuffi

Modena – Denunciato attivista AIP per danneggiamento

fonte: ilrestodelcarlino

Modena, 15 aprile 2009. Il 17 dicembre scorso
danneggiò il negozio ‘Max & Co’ in via Menotti, a Sassuolo, armato
di martello (come testimoniato dalle immagini delle telecamere di
videosorveglianza).

A conclusione delle indagini, gli agenti del
commissariato di Sassuolo, sono risaliti al responsabile dell’assalto
al negozio: si tratterebbe di un animalista […]. Il giovane,
censurato, è affiliato al movimento Aip (Attacca l’industria della
pelliccia).

Questa mattina, alle 5.30, gli agenti hanno
perquisito il suo appartamento e trovato materiale e documenti che
dimostrerebbero la sua appartenenza ad ambienti anarchici. Il giovane è
indagato in stato di libertà per danneggiamento.

Pistoia – concerto di pizzica tammurriate e saltarelli

Riceviamo e pubblichiamo:

Sabato 18 Aprile 2009

 

CIRCOLO 1° MAGGIO
via di porta san marco, 38 – Pistoia
ore 20.00 cena a offerta per autofinanziamento
ore 21.30 MeZaLuNa
concerto di pizzica tammurriate e saltarelli
possibilità di ballare e imparare danze tradizionali
 
ingresso gratuito
 
Comitato Antifascista San Lorenzo