Hanno Ucciso Ivan

 

Hanno ucciso Ivan Khutorskoy di 26 anni,
antifascista, anarchico, R.A.S.H. e streight edge.

Le foto e gli indirizzi di lui ed altri antifascisti russi sono state messe sui siti nazisti da
tanto tempo. Questo è già il quarto tentativo di uccidere Ivan, il primo era stato nel 2005,
quando gli tagliarono con le lame la testa, la seconda volta i nazi lo aspettarono
sotto casa. A gennaio in una rissa lo avevano accoltellato, ma anche dopo tutte
queste aggressione è riuscito ad andare avanti. Invece stavolta le merde
naziste hanno ottenuto quello che volevano….

Ivan si occupava della sorveglianza dei concerti di gruppi
antifascisti, organizzava i tornei di pugilato.

Era uno dei pochi moscoviti che non sparava le cazzate, che
non si nascondeva… un ricordo a lui, nel nostro piccolo…

R.A.S.H. Pistoia

PISTOIA: AGGRESSIONE CASAPOUND; I PISTOIESI RESTANO AI “DOMICILIARI”

fonte di qualche pennivendolo:

I due antagonisti di sinistra pistoiesi, arrestati una settimana fa in
seguito alle indagini sul raid di Casapound avvenuto lo scorso ottobre,
resteranno ancora ai domiciliari.
E’ quanto ha deciso il giudice
delle indagini preliminari Matteo Zanobini che ha così deciso di
respingere la richiesta di revoca delle misure cautelari presentata
dagli avvocati difensori.
A questo punto, probabilmente, i legali faranno ricorso al tribunale del riesame.
Al tribunale del riesame ricorreranno anche i due livornesi, anche loro arrestati all’alba di lunedì scorso.
Per
la stessa vicenda (sede sfasciata e due persone aggredite) erano già
state arrestate altre 4 persone fra le quali Alessandro della Malva,
segretario regionale dei Carc, i Comitati di Appoggio alla Resistenza
per il Comunismo.

SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI INNOCENTI!!!

NO ALLA REPRESSIONE!!!

sabato Presidio sotto il Carcere di S. Caterina – Pistoia

Dalle ore 16 in poi!

Firenze – Studenti in piazza… e sui binari

Cinquecento studenti manifestano alla stazione di Santa Maria Novella

Circa 500 studenti medi e appartenenti ai movimenti antagonisti
hanno sfilato in centro partendo da piazza San Marco. All’improvviso il
corteo ha cambiato percorso e si è diretto alla stazione passando da
via San Gallo,via XXVII Aprile e via Nazionale.
Alla  stazione i
manifestanti hanno occupato due binari bloccando per circa 20 minuti
due treni regionali che stavano per partire. Poi si sono diretti verso
i viali fino a piazza Bambini e bambine di Beslan. Nel corteo molti
cori contro le forze dell’ordine, il governo e i giornalisti. Alcuni
cronisti sono stati insultati personalmente. I manifestanti sono stati
tenuti sotto controllo a distanza dalle forze dell’ordine, Alla
stazione sono stati intercettati dagli agenti del reparto celere in
assetto antisommossa.

Verona – Arresti

riceviamo e pubblichiamo

Questa mattina hanno arrestato due compagni (P. e L.) a Verona con
l’accusa di aggressione a un fascio. Non si hanno ulteriori notizie, ma
domattina ci sarà udienza di convalida…


fonte corriere.it

VERONA
(17 novembre) – La Digos di Verona ha arrestato due militanti della
sinistra antagonista per aver picchiato, lo scorso, a luglio, un
esponente di Forza Nuova.In manette P., e L.

I provvedimenti seguono le indagini coordinate dalla magistratura
scaligera sul pestaggio, accaduto nella piscina di un complesso
sportivo di Verona, di un ventunenne che lavorava come bagnino,
appartenente a Forza Nuova e noto alla polizia per atti di violenza
commessi in passato. Gli indagati, frequentando la piscina, avevano
riconosciuto il giovane che, assieme ad altri militanti di Forza Nuova,
li avevano aggrediti quattro anni prima.

I due hanno atteso che il giovane fosse solo in uno stanzino per
picchiarlo con calci e pugni, sferrati anche dopo che era caduto sul
pavimento, minacciandolo di morte. Le urla del bagnino e il soccorso da
parte di alcuni dipendenti del centro sportivo ha evitato il peggio al
giovane che subì lesioni gravi. Nonostante l’arrivo della polizia i due
aggressori avevano atteso che il bagnino uscisse dalla struttura per
aggredirlo di nuovo, azione non portata a termine per l’intervento
degli agenti.

Milano – A proposito degli arresti…

riceviamo ed inoltriamo…

Report prima giornata di mobilitazione per gli arrestati di venerdì e prossime iniziative (aggiornato)

Oggi prima giornata di mobilitazione in statale per gli arrestati di venerdì.

Alcuni enormi striscioni di solidarietà sono apparsi all’interno dell’ateneo.

"sid, paolino, marcelo, tia, inez liberi subito! Sbirri infami!"
"5 arresti per rapina di fotocopie mentre la cusl ogni anno ruba 25 mila euro alla statale. Vergogna!"
"questi
ciellini: Alberto Vignali, Matteo Provasoli, Francesco Panunzio,
Francesco Costantini, Fedra Finessi, nuociono gravemente alla libertà"

Centinaia e centinaia di volantini sono stati distribuiti e
altrettanti manifesti attaccati sui muri. Alcune lezioni interrotte per
dare notizia di quanto accaduto.

Alle 14.30 un centinaio circa di studenti e amici si è radunato in aula 422 per un’assemblea.

L’assemblea rilancia alcuni appuntamenti:

– martedì 17 ore 9, presenza presso il tribunale di milano,
partecipazione all’udienza in tribunale per la rivolta avvenuta nel
Centro di Identificazione ed Espulsione di via Corelli.

Uno degli studenti arrestati, attivo tra l’altro nella lotta contro
i CIE, non ha la cittadinanza italiana e rischia, una volta scontata la
pena, di vedersi negato il rinnovo del permesso di soggiorno e di
finire in uno di questi centri e di essere poi espulso. Unire queste
due istanze di libertà, quella per gli arrestati per rapina di
fotocopie e quella per i ragazzi arrestati per la rivolta all’interno
del centro di via corelli, significa inoltre intessere contatti tra
varie esperienze di resistenza alle eccezionali brutalità di stato.

– martedì ore 14, dal tribunale si torna in statale per un volantinaggio massiccio di fronte alla libreria CUSL.

– mercoledì: giornata di iniziative di controinformazione diffusa
sugli arresti e sulla ristrutturazione universitaria in corso. Stampa,
attacchina, parla, racconta, inventa nuove forme di solidarietà ovunque
tu sia.
Alle 12.30 assemblea in scienze politiche sulla governance,
più tardi assemblea di interfacoltà sulle lotte universitarie presso la
facoltà di lingue.

– giovedì: giornata di mobilitazione contro gli arresti.
Dalle 12
nell’atrio centrale della Statale (fdp). Banchetto controinformativo,
speakeraggio, autofinanziamento per i 5 arrestati. Dalle 15 iniziativa
su CL, compagnia delle opere, Movimento per la Vita, tutto ben
allestito di fronte alla libreria CUSL. Cerchiamo di capire quale
impero economico e politico si nasconde dietro questi organismi e quale
è il loro ruolo all’interno delle università. Intanto colpiamoli lì
dove sembrano essere così sensibili: al portafoglio, boicottando per un
giorno intero i loro lauti affari.
Porta materiali controinformativi, cibo, bevande, tutto quello che può servire.

Per il resto chi c’era sa di cosa si è parlato, chi non c’era ma è interessato ci sarà la prossima volta.

L’attacco all’agibilità di chi si muove all’interno delle
università, la disparità di mezzi nelle università, come nella società,
degli individui rispetto alle grandi lobby di potere come CL, la
sproporzione delle rappresaglie di stato, la violenza della polizia, è
sotto gli occhi di tutti…certo è che per vedere è necessario tenere
gli occhi aperti.
Sabato ore 19.00 TAZ Concerto per raccogliere soldi per le spese legali
Cov Animal Factory and Much More

in continuo aggioramento


fonte ilgiornale

Vendetta anarchica, assaltata libreria

Urla, minacce, insulti («pezzi di m…»). Così ieri mattina alle 11
la libreria Cusl all’interno dell’Università Statale alla fine ha
dovuto abbassare la saracinesca per evitare guai peggiori. Motivo
dell’assalto: l’arresto per rapina di cinque militanti anarchici e dei
centri sociali, catturati venerdì mattina dai carabinieri del Nucleo
Informativo. Alla base dell’arresto dei cinque c’è un episodio avvenuto
il 3 ottobre proprio all’interno della libreria, quando un gruppo di
autonomi aveva fotocopiato seicento fotocopie di un volantino e al
momento di pagare il conto avevano riempito di botte cassieri e
commessi. Da qui la denuncia, gli arresti, il corteo di protesta di
venerdì sera. E la vendetta di ieri mattina.
L’irruzione avviene
intorno alle 11, ad opera di una ventina di giovanotti, tutti o quasi
tutti frequentatori della Statale. La libreria dove avviene
l’irruzione, la Cusl, è legata a Comunione e liberazione: e questo,
agli occhi dei centri sociali, è un’aggravante dell’infamia commessa
sporgendo denuncia. Gli autonomi entrano in libreria, cominciano a
ribaltare libri e a insultare. Lasciano copie di un volantino dal testo
decisamente esplicito: gli arrestati vengono definiti «cinque studenti
che non hanno mai smesso di portare dentro l’università un agire
critico verso l’esistente e la sua miseria», la Cusl viene definita una
«libreria cattomafiosa o cartoparrocchia legata a Cl». In un altro
manifesto, affisso nei giorni scorso, i compagni degli arrestati si
spingevano ancora più in là, indicando con nome e cognome i
responsabili della libreria che avevano firmato la denuncia.
«Non
ci soffermiamo – dice ancora il volantino diffuso ieri – a discutere
della possibilità che sia avvenuta o meno questa rapina o della sua
definizione in quanto tale, ma riconosciamo il clima nel quale si sono
svolti questi arresti: la repressione sistematica di qualunque
dissidenza per mantenere la normalità e l’apatia dominanti dentro
l’università quanto fuori di essa». «L’evidenza della catastrofe è
dover giustificare il fatto di non avere pagato delle fotocopie mentre
i nostri cinque compagni si trovano in carcere».
In realtà, quasi
tutti gli arrestati hanno ottenuto da subito i «domiciliari». A
trovarsi in carcere è solo uno degli arrestati: Valerio Ferrandi, una
lunga serie di denunce alle spalle, riconosciuto alla testa
dell’«esproprio proletario» delle fotocopie. All’indomani del suo
arresto, nel pomeriggio di sabato, si era tenuto un corteo di protesta
terminato davanti al carcere di San Vittore dove, oltre a rivendicare
la sua scarcerazione, era stata rievocata «la compagna Diana, uccisa
dal 41 bis, che salutiamo con i pugni chiusi». Cioè Diana Blefari,
brigatista, una degli assassini del giuslavorista Marco Biagi,
impiccatasi il 31 ottobre in una cella del carcere romano di Rebibbia.

Frammenti automatici… delle Cellule di Fuoco

da Culmine, 17.11.09

Il 16 novembre la Cospirazione delle Cellule di Fuoco – Fazione Nichilista ha
diffuso un lungo comunicato. Dal greco abbiamo estratto dei frammenti,
per chi volesse leggere lo scritto in versione integrale:

athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_id=1104666

Nel
comunicato, il gruppo greco si assume la responsabilità dell’attentato
esplosivo ai danni del politico di sinistra Mimis Androulakis. Si
spiegano le ragioni che hanno portato a colpire un esponente della
sinistra e si avanzano alcune riflessioni anche in merito all’estrema
sinistra greca ed in particolare al movimento anarchico "ortodosso".
Ciò perché le azioni di guerriglia urbana da parte di questo e di altri
gruppi sono state criticate da alcuni settori dell’anarchismo classico.
In effetti, fonti di agenzia riportano che, durante l’ultima azione,
pur con un preavviso di 15 minuti gli sbirri non siano arrivati in
tempo per evacuare l’edificio e che nel frattempo la domestica del
"sinistro" abbia trasportato la borsa contenente l’ordigno all’esterno
della casa. Questo particolare ha scatenato la polemica di sempre:
violenza/nonviolenza.

Altro
aspetto che viene messo in rilievo nel comunicato è la tempistica
dell’azione repressiva. Ormai, è la seconda volta che si verifica lo
stesso fenomeno: a poche ore da un attentato esplosivo delle Cellule di
Fuoco c’è una retata, o perlomeno un arresto, con dichiarazioni stampa
in merito allo smantellamento definitivo del gruppo. La prima volta il
raid repressivo ha colpito 3 giovani tra i 19 e i 20 anni in un
presunto "covo" pieno di pentole a pressione… stavolta appena dopo
l’ultima azione diretta è stata arrestata una 22enne, già nota alle
forze dell’ordine, in quanto sottoposta all’obbligo delle firme. Sia i
primi 3 che l’ultima arrestata hanno proclamato la loro estraneità alla
Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Infine, come nel precedente comunicato, viene avanzato un parallelismo con la situazione vissuta in Italia qualche anno fa.

Ecco, dunque, i frammenti:

Assunzione di Responsabilità

Il 12 novembre gli investigatori anni hanno esaminato il caso del
presunto "covo" di Halandri, appartenente alla Cospirazione delle
Cellule di Fuoco – Fazione Nichilista.
È per questo che abbiamo
scelto il fatidico giorno per collocare l’ordigno esplosivo contro il
noto ex deputato e attuale avventuriero di sinistra Mimis Androulakis.
L’individuazione dei tempi non è stata accidentale.
(…)
Il
percorso che abbiamo scelto di non fare è un passo indietro… Questa
non è arroganza o sprezzo del pericolo, ma la decisione definitiva e
irrevocabile per noi alla scoperta di una vita nei territori
liberati…

(…)
[segue attacco contro esponenti della sinistra in Grecia]
Per
quanto riguarda la sinistra più radicale, questa inizia a lamentarsi ed
a ripudiare la violenza rivoluzionaria, l’equipollenza con la violenza
di Stato.

(…)
Ma
venti poliziotti, feriti dalle raffiche di estranei, conoscevano la
ragione per quel che si meritavano. In contrasto, decine di coetanei
delinquenti o gli immigrati uccisi dalle pallottole e dai pestaggi dei
poliziotti, non hanno nemmeno il tempo di chiedersi il perché …

(…)
Il
rischio potenziale di lesioni al bambino con la nonna a causa dei
"consigli" meramente criminali della moglie di Androulakis, guardando
alla pelle e alla sicurezza fisica della sua casa, ha ordinato la casa
di un’assistente (mettendola a rischio) per il trasferimento della
borsa da 10 kg in un appartamento in costruzione. La gente ha bisogno
di capire che non deve curiosare o spostare degli oggetti "sospetti"
che possono essere e "sono" lì per uno scopo. Inoltre, perché i nostri
obiettivi sono mascherati e non in luoghi di passaggio, abbiamo sempre
avvisato con chiamate telefoniche nelle zone in questione per farle
evacuare. L’integrità fisica dei poliziotti non è inclusa nelle "misure
di sicurezza" da adottare.
Tuttavia, prendendo atto del fallimento
della polizia giudiziaria, non in tempo per rimuovere gli ordigni,
d’ora in poi, ci assicuriamo per metodi più "sicuri" in modo che
l’esplosivo possa danneggiare in modo efficace l’ unico obiettivo che
abbiamo scelto.

[sulla violenza e non-violenza rivoluzionaria]
La vita stessa, ci ha convinti della giustezza della nostra posizione.
(…)
Per
quanto riguarda le ideologie canaglia di umanesimo e "rivoluzione"
pacifica, sconvolte dalla ferocia degli attacchi… Sappiamo che
l’attacco a titolo personale o istituzionale, che logistico ( bomba
incendiaria-azioni), è per i rivoluzionari di tutto il mondo una
questione chiave per i pensieri e sentimenti.

(…)
Sappiamo che dobbiamo essere spietati.
[critica alla società tele-dipendente]
In
chiusura vogliamo chiarire una cosa e fare un ulteriore riflessione.
Spesso, a quasi ogni azione segue una dura critica, non solo da parte
delle forze di polizia istituzionali e sociali, ma anche da parte dello
spazio anarchico-antiautoritario.
Un luogo da cui abbiamo preso l’avvio, in cui siamo attivi (la gran parte di noi) che ci ha trovati amici e nemici…
Questa
non è un’opinione ostile verso l’intero pensiero anarchico, ma
piuttosto una critica della ideologia anarchica, un rallentamento
CONTRO lo stile anarchico di vita alternativa, questa è una rivoluzione
all’interno della rivoluzione …
Così abbiamo messo la nostra
parte per costruire il nuovo concetto e la pratica, che cerca di
accogliere tutti quei compagni che non sono contemplati nelle ideologie
anarchiche ufficiali. Tutti quelli negativi non "adatti" al settore
ortodosso di comportamento sociale, alle tradizioni..
Infine si ricorda che d’ora in poi gli attacchi saranno portati avanti con la possibilità di estendere la guerriglia.
In
questo contesto inizia la cooperazione dei gruppi … i compagni della
Cospirazione delle Cellule di Fuoco e gruppi di ribelli si alleano …
promozione sfida sociale, insieme con la collaborazione costante di
alcuni nuclei con la Fazione Nichilista.
Sappiamo che i nostri
sostenitori sono una minoranza, ma molto sostanziale. La nostra prima
preoccupazione è l’allargamento della nostra tendenza ad un parte
radicale dello spazio antiautoritario e "sano" di gruppi di
delinquenti. Gli attacchi e segnali di fuoco ad Heraklion, Creta, a
Salonicco, ci riempiono di potenza e confermano la nostra convinzione
"Se non ora, quando? Se non noi, chi?"


Sui recenti avvenimenti:
… La storia sta divenendo familiare, fastidiosamente familiare…
Poche
ore dopo l’attacco contro Androulakis, la squadra anti-terrorismo ha
arrestato a Exarchia una giovane di 22 anni, con l’accusa di
appartenenza alla nostra organizzazione. Le similitudini con la
scoperta del "covo" di Halandri sono spaventosamente notevoli. La
ragazza era già nota alla polizia al punto che era sottoposta
all’obbligo delle firme…
(…)

La
cattura "accidentale" della ragazza, solo dopo un paio d’ore dal nostro
attacco ci ha colpiti. Questa ansia tra le autorità incaricate
dell’applicazione della legge, per mostrare la debolezza reale della
nostra "disintegrazione" come un successo, ci preoccupa.

Quella degli sbirri è un’estorsione informale: "più colpite, più persone saranno arrestate".
Infatti,
la polizia continua ad aumentare il numero dei nostri membri: in un
primo momento parlava di 10-15 persone, poi di 20-25, mentre adesso
saremmo arrivati a 50-60.
Le intenzioni sono note.
Costruire
un teorema aperto con il quale la polizia potrà accusare coloro che
"mostrano un comportamento deviante" rispetto alle norme della società.

Mentre
in Italia, i pubblici ministeri hanno dovuto costruire la Orai
(un’organizzazione fantasma che esisteva solo nella mente e nelle
finalità di applicazione della legge, si veda la causa Marini) decine
di anarchici in carcere, senza dati, ora in Grecia, i loro colleghi
vogliono "utilizzare" la Cospirazione delle Cellule di Fuoco per lo
stesso motivo.
Ma noi rimaniamo qui, in posizione rigida di attacco, in piedi, lavorando a nuovi progetti con nuovi obiettivi…
[analisi delle proteste degli ultimi anni, e individuazione di una nuova generazione di rivoluzionari]
Le conclusioni appartengono a coloro che vogliono pensare…
[citazione da un tupamaro]
Dedicato ai ribelli, quelli che continuano e quelli che verranno…

Milano – Solidarietà ai 5 anarchici arrestati venerdì 13/11

I compagni
rischiano di essere accusati di rapina per il  mancato pagamento di
fotocopie fatte all’interno della libreria Cusl gestita da Comunione e
liberazione, rischiando 4 anni di galera per alcuni fogli di carta.
Quelle merde di Cl e le feci del loro braccio destro economico Opus
Dei, sono sette cattoliche che contribuiscono a dirottare i soldi
destinati al sociale. Il loro giro di speculazioni e affari è
imponente: 70 miliardi di euro, realizzati da 35 mila aziende e
professionisti, il 69% dei quali opera nel Nord-Ovest italiano. Ma
ripassiamo la storia:
L’8 settembre 1969 nasce a Reggio Emilia il
gruppo dell’ "appartamento "fondato da brigatisti rossi. Nella
componente brigatista, si era già infiltrato un gruppo di cattolici
dissidenti, si chiamavano One Way, una via. Avevano una libreria e
partecipavano a tutti i dibattiti, i loro leader erano i due fratelli
Folloni. Uno, Guido, sarebbe poi diventato direttore di "Avvenire",
senatore democristiano e, nel 1998, ministro del governo D’Alema. C’era
poi la componente cattolica di Franco Troiano, che proveniva dallo
stesso ambiente da cui sarebbe nata comunione e liberazione. Erano due
gruppi, Giovani studenti e Giovani lavoratori, in cui militava gente
come Maurizio Ferrari, Arialdo Lintramir, Giorgio Semerari, poi Giulia
Archer, una inglese e l’allora fidanzato, Sandro D’alessandro, un
rampollo della borghesia intelletuale milanese e infine, il gruppo dei
tecnici della Sit-Siemens, di cui faceva parte Mario Moretti.
L’ispiratore era Corrado Corghi ex presid. di Azione cattolica. Padre
fondatore della Gladio bianca che in seguito sarebbe stata assorbita
(Osoppo)nella rete Nato Stay Behind.Voleva che la cultura cattolica e
quella marxista si incontrassero per entrare nel potere politico. Nelle
loro idee ambigue, c’era una anticipazione di quello che sarebbe stato
il ’68 e le sue contraddizioni.
Ai 5 anarchici (in particolare a
Valerio, che nel frattempo starà finalmente organizzando la tanto
attesa rivolta carceraria di San Vittore) esprimiamo tutta la nostra
solidarietà.
Su la testa companeros

By Ricercatori senza padroni (Rsp)

Torino – Centri sociali, si va verso lo sgombero ma con gradualità

fonte tuttosquat

Torino 16 Novembre 2009

Hanno deciso
Vogliono sgomberare tutti i posti occupati torinesi.
Lo faranno con gradualità.
Lo hanno deciso questa mattina in prefettura dove le istituzioni si son
riunite in quello che si chiama Comitato per l’ordine pubblico e la
sicurezza. Si apprende dal TG RAI TRE PIEMONTE delle ore 14:00 che Gli sgomberi li effettueranno in modo graduale, per non creare inutili tensioni in città . Così dicono.
Nessun intervento immediato.Al Consiglio Comunale di Torino è stato
chiesto di esprimersi sugli sgomberi dei centri sociali con un ordine
del giorno, un atto politico di supporto a ciò che il Comitato per la
sicurezza ha deliberato.
In Consiglio Comunale se ne discuterà forse Lunedì prossimo – 23 Novembre 2009.
Ma la destra non concorda con la gradualità: parole di Agostino Ghiglia "Vogliamo
lo sgombero dei centri sociali occupati da delinquenti estremisti. Non
c’è nessuna possibilità di dialogo. Non va fatta nessuna trattativa.
Vanno sgomberati. L’unica cura è la tolleranza zero.
Chiamparino obbedisce!


fonte labusiarda

Centri sociali, si va verso lo sgombero ma con gradualità

Pdl e Lega Nord premono per un documento nel quale siano ribaditi rigore e tolleranza zero»

Un altro passo avanti verso lo sgombero dei centri sociali di
Torino. Entro due settimane il consiglio comunale preparerà un
documento che impegna la Città a ottenere la restituzione degli edifici
occupati.
È quanto è stato deciso oggi in Prefettura
nell’incontro, coordinato dal prefetto Paolo Padoin, al quale hanno
partecipato i responsabili delle forze dell’ordine, il sindaco Sergio
Chiamparino, il presidente del consiglio comunale Giuseppe Castronovo e
i capigruppo di maggioranza e opposizione nell’assemblea cittadina.

«È stata ribadita – è il commento di Chiamparino – la decisione
degli sgomberi per la restituzione al pubblico degli edifici,
all’insegna della gradualità, resa necessaria dal contesto ambientale».
Una linea ritenuta «troppo prudente» da Pdl e Lega Nord che premono per
un documento nel quale siano ribaditi «rigore e tolleranza zero perchè
non esiste – dice Agostino Ghiglia, consigliere di An-Pdl – una terza
via tra quest’impostazione e chi è contrario alla sgombero».

«Siamo pronti a ritirare il nostro documento – spiega Mario
Carossa, capogruppo della Lega Nord – se tutti i gruppi concorreranno a
prepararne uno analogo».

«Questo documento del consiglio – aggiunge Daniele Cantore,
capogruppo di Fi-Pdl – obbligherà ancora una volta il sindaco a fare i
conti con le contraddizioni all’interno della sua maggioranza e siamo
sicuri che nel centro sinistra ci saranno delle defezioni».

Intanto, una quindicina di anarchici ha tenuto un presidio, questa
mattina a partire da mezzogiorno, di fronte al municipio di Torino, in
piazza Palazzo di Città, per protestare contro lo sgombero dell’asilo
occupato di via Alessandria, giudicato imminente.

I manifestanti hanno affisso striscioni neri con scritto «Giù le
mani dall’asilo» e «L’autogestione non si tocca» e hanno portato
impianti audio facendo suonare musica techno ad altissimo volume. «Si
vogliono cancellare 14 anni di autogestione e di attiva presenza nel
quartiere Porta Palazzo per mascherare le vere magagne di una Torino
sull’orlo del collasso – si legge nel volantino che gli autonomi hanno
distribuito a tutti i passanti -. La sinistra si appresta a consegnare
alla destra fascista una città ’ripulità dei pochi che ancora osavano
andare in piazza a smascherare i nuovi fascisti, ormai sempre meno
paurosi di mostrarsi in pubblico».