Uscite interessati in questo mese di Marzo, pubblicato su Microstoria un ottimo articolo a firma dell’amico Roberto Daghini su Egisto Gori. Il pezzo si intitola “Egisto Gori, una vita per l’Anarchia – Un libertario pistoiese tra grande guerra, fascismo e Resistenza”. Ovviamente consigliamo di cercarlo e dargli un’occhiata e vogliamo anche ringraziare Roberto per l’instancabile lavoro di ricerca che ovviamente non si esaurisce con questo articolo…a breve nuove interessanti!
Archivio mensile:Marzo 2011
Guerra – Anoymous attacca il sito di Finmeccanica
fonte: rainews24
Il gruppo hacker Anonymous ha lanciato alle 21.15 un attacco informatico contro il sito di Finmeccanica, per protestare “contro la fornitura di armi alla Libia” e “l’ipocrita condanna di Gheddafi da parte di Berlusconi”, si legge in un comunicato del network.
“Anonymous – si legge in un comunicato – giudica inammissibili gli stretti rapporti economici/politici e di ‘cooperazione’ nel contrasto all’ immigrazione clandestina intercorsi fra il governo italiano e quello libico, resosi responsabile, nella figura del Colonnello Muammar Gheddafi e dei suoi collaboratori, di una repressione senza precedenti contro le forze di opposizione e i pacifici manifestanti nel suo Paese”.
Il “target” Finmeccanica e’ stato scelto, prosegue il gruppo, perche’ “il governo italiano, tramite aziende private e a partecipazione pubblica operanti in Italia”, ha “esportato in Libia ingenti quantita’ di armamenti leggeri/pesanti e mezzi d’assalto che ora vengono impiegati contro civili inermi e in attivita’ contrarie al rispetto dei diritti umani e della liberta’ di parola, in palese violazione delle regolamentazioni internazionali sul commercio d’armi”.
nUOVAMENTE SCARICABILI TUTTI I NUMERI DELL’OPUSCOLO
Facendo seguito alle segnalazioni abbiamo risolto i problemi di download dei primi numeri dell’opuscolo, ora sono nuovamente scaricabili ed a breve lo sarà nuovamente anche il testo di Cafiero.
Dal CIE di Bologna
fonte: corriere di bologna
Nel giorno in cui gli immigrati scendono in piazza, un centinaio di
attivisti della rete Welcome e de centro sociale Tpo hanno tento
l’irruzione nel Cie bolognese di via Mattei. E sono arrivati fino
all’ultima barriera interna che circonda la struttura. Provocando la
protesta all’interno.
«Stiamo occupando il Cie di via Mattei», ha annunciato un’attivista
del Tpo attorno alle 11. I manifestanti – circa un centinaio – hanno
scavalcato con una scala un muro sulla parte posteriore del Cie, in
corrispondenza di una piccola stazione ferroviaria e sono arrivati a
ridosso della cancellata che delimita i confini del centro. Lì, mezzi
delle forze dell’ordine hanno bloccato la strada ai manifestanti. E
quando i ragazzi hanno tentato di oltrepassare la recinzione sono stati
fermati: c’è stato – dicono gli attivisti – un contatto tra loro e le
forze dell’ordine.
A quel punto, gli attivisti hanno iniziato a sbattere le mani contro
le inferriate e a intonare cori di solidarietà verso gli stranieri nel
Cie. Dall’interno, gli stranieri hanno risposto agli slogan urlati,
finché, hanno riferito i manifestanti, si è cominciato a vedere fumo
nero uscire dalla struttura. Gli immigrati – sentendo quello che stava
succedendo fuori – hanno iniziato una protesta anche incendiando alcuni
materassi e facendo rumore contro le sbarre interne.
Verso le 13, i militanti si sono radunati all’esterno, davanti al
cancello del Cie, e hanno chiesto di poter entrare nel centro in una
delegazione. Poco dopo è arrivata la decieione di questura e prefetto:
potranno entrare i consiglieri regionali Roberto Sconciaforni e
Gabriella Meo per verificare le condizioni in cui si trovano gli
immigrati. Con loro ci saranno anche due legali.
————————————————————————————————————————-Dopo che ieri i reclusi hanno bruciato materassi e qualunque altra cosa a loro disposizione nelle camerate, le condizioni interne sono pessime.
Dalla sezione maschile fanno sapere che sono al freddo, senza coperte e con 3 materassi per 50 persone. Denunciano inoltre i quotidiani maltrattamenti da parte dell’ Ufficio Stranieri e dei mediatori culturali.
Non lasciamoli soli!!!