Stasera dalle 21 allo spazio liberato
breda sud di Pistoia si terra un’assemblea straordinaria per discutere
dei provvedimenti che l’amministrazione comunale dovrebbe prendere in
giornata…
a seguire performance teatrale dell’associazione Associazione Culturale K.lab
Ecco la presentazione dello spettacolo…
NDDDI // Niente di diverso da indossare
uno spettacolo di Purple Haze
con Fabio cerri, Lucia Mazzoncini, Massimiliano Meoni, Luca Privitera
testi Marco Carlesi
costumi O’re Do
NDDDI è un progetto teatrale che affronta la tematica dell’abitudine
vista come indumento ricorsivo con cui l’individuo si veste per non
porsi mai il problema di qualcosa di diverso. Il vivere, rivivere e
ripetere nuovamente, affinché tutto sia già stato vissuto; nessuna
novità, niente di nuovo, perché niente di diverso e fuori
dall’ordinario possa accadere. La sicurezza, ricercata
nell’eliminazione e nell’assenza dei fattori variabili; lo scegliere
sempre lo stesso per non porsi mai il problema di decidere davvero.
Attorno ad un tavolo, emblematico luogo dell’abitudine, l’ego si siede
con le abitudini di spazio, tempo ed azione, ed attorno a questi
fattori si sviluppa la soluzione scenica: una soluzione scenica fatta
di traiettorie, elettrodomestici, fasci di luce, suoni, parole. Nascono
così gesti e significati che rendono vivo e tangibile il concetto di
abitudine, in un meccanismo perverso ed irreversibile fatto di
sicurezze ripetute e che appare fisicamente sempre più inarrestabile.
Le nostre abitudini, il nostro fare senza mettere in discussione, sia
esso frutto di strutture e contesti sociali, o sia invece strettamente
legato all’esperienza della propria soggettività, conduce alla mera
negazione della libera iniziativa. Si crea così una gabbia, una
prigione di tempi e spazi, un sequenza di movimenti concentrici che
imprigiona, e non salva.
Simbolo delle possibilità di cambiamento che ogni giorno si incontrano
e che mai si colgono, il prendere finalmente coscienza delle proprie
abitudini è il primo passo di un possibile percorso di liberazione; ma
ciò che si rivela non è che il modificarsi di un’abitudine per
aggiungerne altre. Quando qualcosa è cambiato ma comunque tutto è
rimasto uguale, quando si arriva al punto morto, allora l’abitudine
dell’abitudine stessa prende il sopravvento, risucchia, ingloba.
Non è possibile o non certo facile mutare ciò che da molto tempo si è
impresso nel carattere. Le forze in gioco sono quelle dell’inerzia e
della conservazione, della stabilità sociale e degli equilibri di
potere, del mercato e dei bisogni, degli usi e dei costumi, e di
quant’altro caratterizza le azioni, i luoghi, i ritmi e i riti
dell’oggi. Ma ancor quando si muti, l’umana tendenza all’abitudine
ostacola il recupero della piena libertà. Poco dopo l’essersi vestiti
lo stimolo creato dall’abito scompare dal nostro sistema nervoso e ne
diventiamo inconsapevoli. Così si cade di nuovo nell’abitudine, ed il
grande meccanismo prosegue.
In quella che non è soltanto un’indagine estetica, ma la ricerca del
luogo più profondo dove si muovono l’anima e la personalità stessa: una
realtà colma di estasi e tensione, cadenzata daritmi ossessivi, da
calcoli meticolosi, da traiettorie obbligate, da un progressivo ordine
stringente, da un susseguirsi frenetico di plasticità e frasi
sussurrate, come un urlo al vento.
Un mero dipinto delle nostre misere vesti, pilastri del grigio
quotidiano moderno e della struttura sociale dell’oggi. Un teatro di
abitudini che animano, governano e dominano; a meno che non si scelga
diversamente.
per arrivare allo spazio:
dalla stazione: tutto a dritto, in fondo alla strada a sinistra, 150 mt…e ci siete.
dall’autostrada: uscire a Pistoia, prendere lo svincolo sulla destra ed
imboccare la superstada, uscite a pistoia sud-motorizzazione (prima
uscita), allo stop a sinistra e costeggiate lo stabilimento Breda;
passate la ferrovia, all’incrocio a destra e siete alla stazione. di li
fate la rotonda, seguite la strada e all’incrocio a sinistra…150 mt e
ci siete!