Per la libertà di tutti e tutte.
4 luglio 2009 – Compagne e compagni di Roma e Viterbo
Per scrivere ai compagni:
Per la libertà di tutti e tutte.
4 luglio 2009 – Compagne e compagni di Roma e Viterbo
Per scrivere ai compagni:
perquisizioni dei ros anche in toscana (prov. pisa) stamani all’alba perla stessa operazione.
non si sa ancora molto, probabilmente è tutto collegato alla cosiddetta operazione Brushwood del 2007 (spoleto).
Apprendiamo da alcuni compagni perquisiti che uno
degli arrestati è Sergio Maria Stefani, già colpito dall’operazione
Cervantes nel 2003. Le perquisizioni operate dai Ros hanno in molti
casi coinvolto le abitazioni di compagne e compagni già "visitati" solo
pochi mesi fa, il 18 febbraio 2009. A differenza di quanto illustrato
dalle veline dei Ros ripubblicate dai media di regime, il fermo dei due
compagni a bordo di un’auto rubata non è avvenuto subito prima delle
perquisizioni, bensì molte settimane prima… giusto il tempo di
imbastire l’ennesima inquisizione repressiva. Seguiranno aggiornamenti.
Roma, 3 lug. (Adnkronos) – A quanto apprende
l’ADNKRONOS, due esponenti dell’area anarco-insurrezionalista sono
stati arrestati questa mattina dai Carabinieri del ROS per associazione
sovversiva ed attentato alla sicurezza dei trasporti pubblici su
ordinanza di custodia cautelare del Giudice di Perugia.
Altre 40 perquisizioni disposte in Umbria, Lazio ed
altre regioni italiane dalla Procura della Repubblica di Perugia sono
in corso nei confronti di altrettanti indagati.
L’indagine era stata avviata dopo che i Carabinieri avevano
controllato i due arrestati odierni su un’auto rubata, mentre si
accingevano a sabotare la linea ferroviaria Orte-Ancona con ganci
artigianali appositamente costruiti, che avrebbero interrotto la linea
elettrica al passaggio del primo convoglio.
Erano pronti a passare all’azione, ma sono stati bloccati in tempo
dai carabinieri dei Ros. I militari hanno tratto in arresto due noti
esponenti dell’area anarchica. La coppia di anarchici e’ stata indagata
per organizzazione e partecipazione ad un’associazione sovversiva
d’ispirazione anarco-insurrezionalista dedita al compimento di azioni
criminose con finalita’ di terrorismo ed eversione dell’ordine
democratico; concorso in attentato alla sicurezza dei trasporti,
aggravato dalle finalita’ di terrorismo e di eversione dell’ordine
democratico, mediante l’utilizzo di ganci in ferro di fabbricazione
artigianale da collocare sui fili elettrici della linea ferroviaria
Orte-Ancona, realizzati seguendo fedelmente le modalita’ illustrate nel
manuale anarco-insurrezionalista clandestino: ”Ad ognuno il suo. 1000
modi per sabotare questo mondo”.
Il provvedimento e’ stato emesso dal Gip su richiesta della Procura
della Repubblica di Perugia, che ha anche disposto una serie di
perquisizioni, effettuate nel Lazio, in Piemonte, Lombardia, Toscana,
ed Abruzzo, nei confronti di altri 37 indagati per il reato
associativo, nonche’ di ulteriori 7 persone in stretto contatto e
ritenute in grado di poter fornire supporto al progetto eversivo.
”L’indagine, denominata convenzionalmente ”Shadow”-spiegano i
carabinieri- puntava ad approfondire i rapporti tra i soggetti della
stessa area arrestati il 23.10.2007 – attualmente a giudizio presso la
Corte di Appello di Terni – ed i ”gruppi di affinita”’ attivi nella
Regione”.
”Importanti e significativi elementi -proseguono i carabinieri-
giungevano dall’indagine convenzionalmente denominata ”Crocevia 2” –
diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma nei
confronti delle componenti viterbesi e capitoline- confluita nel
procedimento perugino”.
Per i carabinieri e’ stato cosi’ possibile neutralizzare una
pericolosa cellula anarco-insurrezionalista, il cui programma
criminoso, spiega l’Arma, ”si inquadrava nel piu’ ampio progetto
sovversivo di preordinate ”campagne rivoluzionarie” di lotta,
raccordate con quelle intraprese da omologhe formazioni operanti in
Spagna e Grecia; appurare l’impegno delle frange piu’ radicali del
circuito anarco-insurrezionalista nel rilancio di ”percorsi di lotta”
piu’ incisivi, al fine di realizzare ”uno sbocco insurrezionale” del
progetto rivoluzionario anarchico”. E ancora, documentare
l’elaborazione e la divulgazione clandestina del manifesto ”Kno3” –
MARZO 2008 – FOGLIO ANARCHICO RIVOLUZIONARIO 0 NUMERO 0”, strumento.,
spiegano i carabinieri, ”di diffusione del pensiero
anarco-insurrezionalista, inserito nel piu’ ampio progetto di lotta
contro lo Stato”.
L’attentato, che doveva essere realizzato attraverso l’utilizzazione
di ganci in ferro artigianali da collocare sui fili elettrici della
linea ferroviaria che sarebbe stata cosi’ tranciata dal passaggio del
primo treno, e’ stato impedito dall’intervento di una pattuglia di
Carabinieri in perlustrazione, che aveva bloccato i due a bordo di
un’auto rubata e sequestrato il materiale.
Fonte ANSA:
Quaranta perquisizioni soprattutto in Umbria e Lazio Nel mirino c’era la linea elettrica lungo la Orte-Ancona.
ROMA (3 luglio) – I carabinieri del Ros
hanno arrestato stamani due esponenti dell’area
anarco-insurrezionalista per associazione sovversiva e attentato alla
sicurezza dei trasporti pubblici, con riferimento al progettato
sabotaggio di una linea ferroviaria. Quaranta perquisizioni sono in
corso, su disposizione della procura di Perugia, nei confronti di
altrettanti indagati.
L’indagine era stata avviata dopo che i carabinieri avevano controllato
i due su un’auto rubata, mentre si accingevano – secondo l’accusa – a
sabotare la linea ferroviaria Orte-Ancona con ganci artigianali
appositamente costruiti, che avrebbero interrotto la linea elettrica al
passaggio del primo convoglio. Gli arresti sono stati eseguiti in
esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare del giudice di
Perugia. Le oltre 40 perquisizioni, disposte dalla procura del
capoluogo umbro, sono in corso in Lazio, Umbria ed altre regioni
italiane. Le quaranta perquisizioni disposte dalla procura di Perugia
riguardano altrettanti esponenti dell’area anarco-insurrezionalista,
alcuni dei quali – come in particolare uno dei due arrestati – già noti
agli inquirenti.
Un’azione attentamente pianificata e in fase avanzata di attuazione:
così gli investigatori definiscono il fallito sabotaggio della linea
ferroviaria Orte-Ancona da parte dei due esponenti dell’area
anarco-insurrezionalista arrestati oggi dal Ros. Obiettivo dei due
anarchici, sottolineano gli investigatori, era quello di interrompere
con degli appositi ganci l’alimentazione elettrica al passaggio del
primo convoglio e quindi bloccare la circolazione dei treni sulla linea
ferroviaria: un’azione di sabotaggio tipica, viene rilevato, di questo
tipo di eversione.
Siamo vicini ai compagni sequestrati stamani dallo stato, Solidali se innocenti, complici se colpevoli!
Viva l’Anarchia, Morte allo stato e all’autorità!
Anarchici pistoiesi
Ringraziamo fraternamente tutti i
compagni che, sino ad oggi, hanno mostrato queste tendenze positive e
che, malgrado le differenze e le divergenze, hanno espresso
concretamente la loro solidarietà al compagno Valter e agli altri
antifascisti processati.
Udienza tribunale di sorveglianza di Milano per il compagno Valter
Mercoledì
primo luglio presso il tribunale di sorveglianza di Milano, si è svolta
l’udienza per il compagno del CCP (Collettivo Comunista Piemontese)
Valter Ferrarato durante la quale i giudici avrebbero dovuto decidere
se accettare o rigettare l’istanza di affidamento in prova ai servizi
sociali o in subordine di arresti domiciliari presentata dall’Avvocato
Giuseppe Pelazza, difensore del nostro compagno. L’istanza era stata
presentata a seguito della condanna definitiva a 4 anni di carcere per
“concorso morale in devastazione e saccheggio, possesso di molotov,
oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale” relativa alla manifestazione
che l’11 marzo 2006 tentò di sbarrare la strada a una parata fascista
autorizzata dalle Autorità milanesi. Il procuratore generale, dopo
avere ascoltato la giudice relatrice, la quale “dimenticava” di
accennare al fatto che i precedenti penali di Valter risalivano agli
anni ottanta e non erano quindi recenti (come da “omissione” avrebbe
potuto emergere) e l’avvocato Pelazza il quale ricordava alla corte
l’omissione fatta dalla giudice relatrice, annunciava parere favorevole
alle richieste del nostro compagno. La corte quindi si ritirava
riservandosi di decidere.
Ricordiamo
che durante l’udienza di Cassazione che confermò le pene di 4 anni di
carcere (pena ridotta di 3 anni grazie all’indulto), in via definitiva
per gli antifascisti di corso Buenos Aires dell’11 marzo 2006 a Milano,
il Procuratore Generale aveva chiesto l’annullamento della condanna a
causa di “anomale modalità di indagine degli agenti predisposti”
paragonando queste modalità a quelle che caratterizzarono le indagini
sul G8 genovese. Malgrado questa richiesta, presentata proprio
dall’Autorità che avrebbe dovuto rappresentare l’accusa, la Corte di
Cassazione decise di convalidare la condanna a 4 anni rendendola
definitiva.
Quell’11 marzo antifascista scosse
(dimostrando anche alcuni limiti, certo!) le coscienze di molti e
restituì attenzione nei confronti dello sdoganamento del fascismo e
della necessità di praticare l’antifascismo quotidianamente, nelle
piazze e nei quartieri delle nostre città. Crediamo che quell’11 marzo
antifascista abbia in se molti insegnamenti che tutti gli antifascisti
dovrebbero fare propri a partire dalla necessità di costituire un
fronte comune antifascista
– che sappia coordinarsi nelle città e su tutto il territorio nazionale
– che impari a dibattere e ad affrontare anche le battaglie politiche interne nel nome di un unità superiore
– che
si mostri solidale, al di la delle pratiche differenti che si mettono
in campo, con gli antifascisti colpiti dalla repressione
Ringraziamo
fraternamente tutti i compagni che, sino ad oggi, hanno mostrato queste
tendenze positive e che, malgrado le differenze e le divergenze, hanno
espresso concretamente la loro solidarietà al compagno Valter e agli
altri antifascisti processati.
Seguiranno aggiornamenti sulla decisione del tribunale di sorveglianza.
Questa mattina è iniziato il trasferimento dei compagni nel carcere-confino di Siano, Catanzaro!
Sembra
che il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria voglia
trasferire i compagni due alla volta; non sappiamo a che distanza
temporale gli uni dagli altri, ma proprio questa mattina hanno
imbarcato in aereo per il carcere di Siano,
Andrea Scantamburlo e Alfredo Davanzo.
Più di mille chilometri di distanza dagli affetti, dai compagni di lotta e dalla sede processuale!!!
Costruiamo e rilanciamo ogni tipo di iniziativa di solidarietà di
classe, denunciamo e lottiamo uniti dando voce alla resistenza dei
compagni in carcere.
Non appena avremo notizie di altri trasferimenti, aggiorneremo tutti e tutte!
No alle carceri-confino e alle deportazioni!
Teniamo alta la bandiera della solidarietà di classe!
Per scrivere ai compagni:
_ Andrea Scantamburlo
_ Alfredo Davanzo
Casa Circondariale, Via Tre Fontane 28 – 88100 Siano (CZ)
VENERDI 3 LUGLIO DALLE ORE 19.00
DI FRONTE AI CANCELLI DELLA GKN, VIA FRATELLI CERVI, CAMPI BISENZIO INSIEME AL COMITATO CASSAINTEGRATI GKN
“CHI STA PAGANDO QUESTA CRISI?”
SERATA DI MOBILITAZIONE, INFORMAZIONE E PROTESTA CON MUSICA, INTERVENTI, CENA, BANCHINI
ALLE 21.00 CONCERTO DI BANDAK100, FRATELLI ROSSI, E FINO ALL’ALBA CON GLI STORNELLI DEL MENESTRELLO………
Cantiere Sociale K100fuegos (Campi Bisenzio), CPA Firenze sud,
Collettivo Politico Scienze Politiche, Rete dei Collettivi studenteschi
fiorentini
Poche
ore sono passate da un tragedia immane, che ha distrutto una piccola
città che vive di turismo e del suo famoso Carnevale. 17 morti
carbonizzati, 16 persone in fin di vita, ancora un numero imprecisato
di dispersi e di feriti.
In questo contesto il Presidente del Consiglio ha fatto visita a
Viareggio e, fin qui (davanti ad una catastrofe senza pari) si può,
solo per un momento, mettere da parte anche le contestazioni politiche.
Ma la giornata era iniziata male, quel suo "Vado a prendere in mano la
situazione" dopo più di 15 ore di intenso lavoro da parte dei
soccorritori dove lo stesso Bertolaso ha preso atto del lavoro svolto
dai soccorsi che fin da subito si erano riversate sulla scena del
disastro e che ha creato alcuni mal di pancia nei volontari.
Quello che invece è successo è l’espressione più chiara
dell’imbarbarimento della gente berlusconiana riassumibile
nell’inciviltà di quel gruppo organizzato venuto anche da fuori
Viareggio che, invece di rispettare il dolore in silenzio, ha voluto
trasformare una visita istituzionale dovuta, in un comizio ed ha
iniziato ad applaudire, a scandire "Silvio, Silvio" e a fare cori.
fasciterr.jpgMentre cittadini comuni assistono a questo, altri
leccapiedi dal balcone del Comune iniziavano ad inveire contro
esponenti di Rifondazione che eranol ì per seguire la situazione da
vicino ("Comunisti di merda, andate via!", sono alcune frasi dette)
senza che nessuno avesse in mente di contestare. E’ a quel punto che
sono partiti i fischi spontanei della gente, le grida buffone e la
contestazione a chi specula sulla morte facendo indegne passerelle con
il codazzo di signore imbellettate che fanno foto con il cellulare.
Ma non è tutto, giovani con le maglie del Duce (vedi foto), signori
sulla cinquantina che fanno le corna e provocano, spintoni, il tutto
davanti ad una polizia basita per questi comportamenti in una
situazione del genere.
I media hanno fatto il loro, un noto giornalista locale della Nazione
ha subito messo le "cose in chiaro" urlando e sbraitando che la gente
non doveva contestare (evidentemente i cori e gli applausi scanditi e
ben organizzati partiti all’arrivo del capo non erano indegni di una
situazione drammatica di lutto), i TG hanno tagliato i
fascio-berlu11.jpgfischi e i cori, giornalisti esclusi dalla conferenza
stampa.. Per finire con Berlusconi costretto a scappare dall’uscita
posteriore.
Questa gente ha dimostrato di non avere rispetto nemmeno di fronte alle tragedie.
Per Senza Soste, Ulisse Ognistrada
30 giugno 2009
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Sul fronte della cronaca c’è da sottolinerare la rabbia venuta fuori
dall’assemblea dei ferrovieri che avevano già segnalato molte volte i
rischi connessi al cattivo funzionamento dei carrelli. L’assemblea
nazionale dei ferrovieri esprime profondo cordoglio per le vittime e
invita le autorità a non sottovalutare le segnalazioni di pericolo.
Dure le critiche alla dirigenza delle Ferrovie dello Stato. In una nota
i ferrovieri fanno sapere che "il trasporto ferroviario è un servizio
complesso in cui anche il più piccolo incidente o guasto, può
determinare immani tragedie e come tale va analizzato e preso, sempre,
nella massima considerazione. Rinnoviamo la più ferma critica al gruppo
dirigente delle Ferrovie che ha dirottato risorse e tecnologia sul
servizio ‘luccicante’ dell’ alta velocità lasciando che il resto del
servizio ferroviario, in particolare merci e pendolari, deperisse sia
in termini di qualità che di sicurezza".
I delegati dell’RSI aggiungono che "La rottura di un asse di un
carrello del vagone merci è un incidente tipico che non è stato mai
tenuto nella giusta considerazione nonostante l’elevatissimo rischio
connesso. Esso si è ripetuto innumerevoli volte, sempre fortunatamente
con conseguenze meno gravi, da ultimo nei giorni scorsi sempre in
Toscana, a Pisa S.Rossore ed a Prato". ( fonte repubblica.it )
Sentenza per Madda: 4 mesi, torna nel carcere di Vigevano, gli altri assolti.
Per inviare lettere e telegrammi di solidarietà:
Per scrivere a Madda dopo ultimo trasferimento del 18/06/09
Maddalena Calore
Casa Circondariale di Vigevano
Via Gravellona 240 – Frazione Piccolini
27029 Vigevano (PV)
fonte: il sole 24 ore – 25 giugno 2009
Un
grande archivio del Dna da utilizzare per scoprire gli autori di
crimini oggi difficilmente individuabili. Ieri il Senato con il sì
bipartisan ha approvato le norme di recepimento del trattato di Prum
che prevede l’istituzione di banche dati del Dna nei Paesi aderenti e
la loro reciproca connessione. Nel nostro Paese, con la nuova legge
sarà operativo un unico e molto più ampio archivio nazionale dei
profili biologici.
Entro
l’estate del 2010, a cura della polizia o della polizia giudiziaria
(che potrà stipulare convenzioni con laboratori specializzati), dovrà
essere completata la mappatura dei profili di tutte le persone detenute
o sottoposte a misure alternative alla detenzione in seguito a sentenza
irrevocabile, ma anche di tutti i soggetti sottoposti a custodia
cautelare, arresti domiciliari, arrestati in flagranza o sottoposti a
fermo.
Ma
nella banca dati sono destinati a confluire anche i profili di
sconosciuti, raccolti sul luogo del delitto, di persone scomparse o dei
cadaveri non identificati. Nutrito l’elenco dei reati per i quali è
escluso il prelievo forzoso dei campioni: da quelli fallimentari a
tributari e sono stati aggiunti alla Camera anche tutti i delitti
previsti in materia finanziaria dal Testo Unico.
L’accesso,
sarà possibile solo a forze di polizia, ma i profili del dna non
potranno contenere informazioni che permettano l’identificazione
diretta del soggetto a cui sono riferiti. Solo dopo esito positivo del
confronto sarà possibile agli investigatori ottenere il nominativo
dell’interessato (previsti fino a 3 anni di reclusione per i pubblico
ufficiale che fa uso e diffonde dati in violazione della disciplina di
protezione). I profili potranno essere conservati per un periodo di
tempo che verrà fissato dal regolamento applicativo e, comunque non
potrà essere superiore a 40 anni, mentre i campioni biologici verranno
distrutti non oltre i 20 anni.
Distrutti
d’ufficio i campioni e i profili acquisiti nei confronti dei soggetti
assolti con formula definitiva o se le operazioni di prelievo sono
state effettuate in maniera irregolare. Se l’autorità giudiziaria
considera necessaria l’effettuazione di un prelievo forzoso nei
confronti di chi non è iscritto nel registro degli indagati, emette un
ordinanza soggetta solo a due condizioni: che si proceda per un reato
non colposo punito con almeno 3 anni di carcere e che l’accertamento
sia assolutamente indispensabile per la prova dei fatti. In caso di
rifiuto è sempre prevista la possibilità dell’accompagnamento forzoso.
Il Pm potrà procedere solo dopo autorizzazione del Gip, ma è introdotta
anche una procedura d’urgenza che prevede la convalida solo successiva,
entro 48 ore, da parte del giudice.