Ai prigionieri anarchici
Il carcere è il paese dei prigionieri. Da qui vogliamo inviare i nostri saluti ai compagni imprigionati in tutto il mondo e dare l’avvio ad una proposta.
Nel paese dei prigionieri i giorni si susseguono lentamente ed indifferentemente, mentre dappertutto prevale il cemento ed una noia immensa.
Tuttavia, con frequenza le nostre menti evadono e di soppiatto visitano i nostri fratelli imprigionati in Cile, Messico, Italia, Germania, Svizzera, Inghilterra, Russia, Danimarca e dove vi sono altri rinchiusi in celle, ma che non si son dimenticati del desiderio per la libertà.
Compagni, conversiamo con voi anche se non parliamo la stessa lingua. Ci osserviamo anche se non ci siamo mai visti, sorridiamo tra noi anche se non ci conosciamo. Continua a leggere