Francoforte: azione di solidarietà per “Lampedusa in Hamburg”

Solidarietà con i rifugiati

Durante la notte da Mercoledì a Giovedi 17.10.2013 abbiamo attaccato un ufficio della SPD ( Partito Socialdemocratico di Germania) nel distretto Nordend di Frankfrut , e distrutto le finestre e le porte .

Funzionari di partito come la SPD sindaco Olaf Scholz sono responsabili della politica nei confronti dei rifugiati in Amburgo , una politica che esclude e criminalizza le persone a causa del loro background , la storia o il colore della pelle . Sappiamo che , per quanto riguarda tali questioii, la SPD ad Amburgo non è diversa da SPD di Francoforte . Pertanto , questo attacco non si applica al DOCUP solo a Francoforte , ma è invece è  diretto contro l’intero partito e chi sostiene questa politica .

L’arrivo dei rifugiati in Europa è la conseguenza delle parole d’ordine capitaliste, che rendono impossibile per gran parte dell’umanità  condurre una vita di autodeterminazione . Un volo per i ghetti benestanti d’Europa sembra essere l’ ultima possibilità di fuga dalla persecuzione e minaccia di esistenza economica . Le élite politiche rispondono con leggi discriminatorie , l’Unione europea , con la preclusione militare . In Germania , gli immancabili risentimenti si esprimono sempre con l’opposizione attiva ai rifugiati .

Ci leviamo contro un tale sistema di sfruttamento , contro questa politica , e contro il razzismo quotidiano del sociale “medio “, e invece promuoviamo la nostra solidarietà con i rifugiati e la nostra lotta contro il capitale , gli stati e le nazioni .

Con questa azione siamo solidali con gli esseri umani “illegali” ad Amburgo e ovunque . Sosteniamo la richiesta di un diritto di soggiorno per tutti.

Vogliamo anche inviare  saluti di solidarietà a tutti gli attivisti che , ad Amburgo e altrove , hanno messo su una lotta contro questa politica razzista .

No Border , No Nation!

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Premiata norcineria Napolitano – Ovvero dei maiali in divisa e della manipolazione della realtà.

Il Maiale (con tutto il rispetto dovuto a questo nobile animale) Napoletano, del quale pubblichiamo il grugno nel caso qualcuno incontrandolo per strada volesse condirlo di sputi, ha deciso di riprendere le retate contro i migranti che già aveva tentato di attuare qualche anno fa.

L’essere immondo parla dei migranti, i parcheggiatori abusivi, i venditori di fazzoletti, come di elementi che creano “percezione d’insicurezza” mentre il povero demente dovrebbe sapere che –come “insegnano” tutti gli esperti di comunicazione- tale percezione è creata, spesso ad arte, da una riproposizione ossessiva, veicolata attraverso i media, di un assunto che può o meno avere attinenza con la realtà ma che informa sé stesso –autoavverandosi- nel momento in cui la liturgia diventa familiare all’orecchio di chi ascolta. Il migrante diventa elemento di percezione d’insicurezza (che commetta “reati” o meno poco importa, in questo caso l’abito fa il monaco) nel momento in cui le tv e i giornali ripetono ossessivamente la filastrocca immigrazione/delinquenza e utilizzano –nel trattare i fatti di cronaca legati ai migranti- un linguaggio allarmistico e veterorazzista (l’articolo del Tirreno che mi ha spinto a scrivere queste righe è paradigmatico). Nella società drogata di notizie la verità e quella ripetuta a mò di matra dai media e non importa che le cose stiano effettivamente come vengono presentate. Ma tant’è. Il Paria Napoletano in realtà sembra sapere bene tutto ciò ed utilizza ad arte un linguaggio misto di delirio securitario, allarmismo e razzismo velato…che abbia letto Chomsky o McLuhan? Personalmente dubito molto, probabilmente si sarà limitato a riproporre a pappagallo le indicazioni di qualche direttiva vigilesca…Lo schifoso essere in divisa in una città avvelenata dai vivai e da discariche ed inceneritori, strozzata dalla speculazione edilizia, individua come emergenza sociale gli ultimi, i derelitti, coloro che per vivere vendono accendini o ti chiedono un euro…il porco ci dice che “qualcuno”  “potrebbe” aver paura…ebbene qualcuno “potrebbe aver paura” anche del poliziotto cocainomane che ti ferma in strada e che magari ti porta in questura e ti ammazza (capita, basti vedere i due omicidi avvenuti solo qualche settimana fa nella cella di sicurezza della questura di Firenze, eventi del quale pochi parlano)…aspettiamo che l’idiota annunci sui giornali che i vigili eseguiranno retate contro Carabinieri, questurini, militi e loro stessi.

Scherzi a parte per l’ennesima volta si vuol trovare uno specchietto per le allodole, un dito da mostrare dietro al quale nascondere la realtà dei fatti, una crisi che morde e che affama, figlia di un capitalismo (nella sua forma storicizzata) che nei suoi ultimi spasmi sta tentando ti trascinare nella fossa quante più persone possibili. Trovare sempre il capro espiatorio, questo l’imperativo. Per contro è innegabile di come chi abbocchi all’amo dell’immondo Napoletano non sia proprio migliore del suddetto…mi sono stancato di giustificare chi “non ancor cosciente” avalla certe scelte, chi, non preparato culturalmente cade nella trappola del potere, chi “ha troppi problemi per fermarsi a riflettere”, come mi sono stancato di sentir ripetere dai sinistroidi di ogni risma che nella società c’è una generale disinformazione e che si deve lavorare su questo, che “l’uomo della strada”, quello che difende gelosamente le catene che da solo si forgia, dev’essere accompagnato in un percorso che lo porti ad acquisire coscienza di sé e del mondo che lo circonda…amenità da prete e da parrocchia! Io non sono prete di nessuna religione, chi difende le proprie disgrazie come una benedizione può tranquillamente impiccarsi con la corda che egli stesso avrà tessuto in anni di lavoro abbrutente e rapporti personali distrutti dalla contingenza.

IO lotto per urgenza e necessità individuale, Con gli altri e non PER gli altri. Io non prometto niente se non la possibilità dell’inconoscibile, non ho orizzonti preconfezionati da offrire ai dopati di certezze…eppure una certezza anche questi reietti la dovrebbero avere, che questo ordine di cose li porterà all’annientamento; se poi lor signori ritengono questa prospettiva l’unica percorribile che facciano pure, ma che piangano e si lamentino in silenzio, LA MIA MUSICA È TROPPO SUBLIME PER ESSERE IMPASTATA CON LE STRIDULE NOTE DELLA LORO RASSEGNAZIONE. Se lo volete tenetevi Napoletano il vigile, esempio principe dello schifo che accettate.

A MORTE L’AUTORITÀ, A MORTE LA MASSA, VIVA L’INDIVIDUO!

[Firenze] 25 settembre, NO CIE in piazza Santo Spirito a Firenze

25 Settembre 2010, dalle ore 17 fino a notte in Piazza Santo Spirito a Firenze

Giornata contro i CIE in Toscana e ovunque!

Contro i CIE, in solidarietà con i migranti detenuti e ribelli, un pomeriggio e una serata di musica, testimonianze, incontri.
Con la partecipazione degli Assalti Frontali e di molti altri gruppi musicali.

Il programma completo della giornata è disponibile su

http://toscananocie.noblogs.org/

Piombino: Nessuna pace per la Croce rossa

Dal giornalaccio il Tirreno:

Irruzione nella Croce Rossa
scritte a spray e minacce

Il blittz ieri sera: venti ragazzi a volto scoperto
“Solidarietà con i ribelli di via Corelli”. Si riferisce ai disordini di Milano

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Hanno fatto irruzione nella sede della Croce Rossa di Piombino, imbrattando con la vernice le ambulanze parcheggiate, i muri e scrivendo con bombolette spray, su uno di essi, la frase ’11/9 Solidarieta’ con i ribelli di Corelli, Cri assassinì. La notizia è pubblicata oggi da alcuni giornali locali. Il blitz, ad opera di una quindicina di ragazzi a volto scoperto, è avvenuto ieri intorno alle 20.

A motivare l’azione del gruppo di giovani, come riportato nelle scritte sul muro, sarebbe un episodio accaduto sabato scorso in un centro di identificazione ed espulsione di via Corelli a Milano, gestito dalla Croce Rossa. Cinque extracomunitari, detenuti nel centro, erano stati arrestati dalla polizia dopo una sommossa. Gli scontri erano avvenuti dopo che, alcuni giorni prima, un ragazzo si era rotto una gamba e, secondo altri detenuti del centro, era stato picchiato dalla polizia.

Al momento dell’irruzione nella sede della Cri, su cui stanno indagando carabinieri e polizia, erano presenti un medico e tre volontari. L’azione degli uomini, tutti a volto scoperto e non armati, è durata solo pochi minuti e si è conclusa prima dell’arrivo dei carabinieri e degli uomini della Digos. Il fatto che i protagonisti del blitz fossero a volto scoperto fa pensare che possano non essere del posto. Secondo quanto appreso le forze dell’ordine starebbero indagando sulla presenza di alcuni ragazzi a un raduno di gruppi politicizzati a Riotorto, che è terminato proprio nel pomeriggio di ieri.

“Vogliamo esprimere personalmente e a nome di tutta la Croce Rossa Italiana la nostra solidarietà al comitato di Piombino, ai volontari, agli operatori ed ai dipendenti, colpiti da un vigliacco assalto nel fine settimana ad opera di una squadra di teppisti”. Lo affermano in una nota congiunta il commissario straordinario della Cri, Francesco Rocca, e il direttore generale dell’organizzazione, Patrizia Ravaioli.

“Non è la prima volta – proseguono – che questi gruppi di teppisti colpiscono e insultano il mondo del volontariato: attaccare i volontari e le loro sedi è un atto infame, contro la dignità della cultura del dono che i nostri volontari quotidianamente compiono in tutto il mondo e in Italia, anche nel Cie di via Corelli dove la nostra presenza garantisce un vero e proprio cuscinetto umanitario agli ospiti. Anche dopo l’assalto di Piombino non ci faremo intimidire: la nostra risposta, come sempre, sarà in nome dei Sette Principi della Croce Rossa, lavorando per alleviare le sofferenze dei più vulnerabili”.———————————————————————————————–

Non stupisce che per l’ennesima volta i giornalisti(?) del Tirreno non capiscano o facciano finta di non capire il nodo della questione, gli attacchi rivolti in questi mesi a CRI, come alla Misericordia o alle cooperative impegnate nell’opera di secondinaggio all’interno dei CIE non vogliono colpire i singoli volontari, sicuramente in buona fede e convinti di poter dare una mano prestando servizio in queste realtà (non sono loro che prestano servizio all’interno dei Lager), ma quelle stesse realtà che lucrano sulla pelle di quei disgraziati che finiscono in uno dei tanti gironi infernali disseminati per l’Italia, che in questi lager vengono torturati, stuprati, vessati sistematicamente e che sempre più spesso trovano come unica scappatoia da quegli inferni “democratici” il suicidio.

Spiacenti che le vernici macchino la vostra indifferenza quotidiana vestita di lindo quanto ipocrita umanitarismo (purché porti utile) e che riportino a galla il marcio che avete dentro. C’è chi non si rassegna e chi lotta contro un presente che sempre più si fa gabbia, che alza muri, che sempre più esclude. Sempre solidali e complici con chi si ribella, con chi agisce, insomma, con chi non si rassegna a sopravvivere.

Anarchici Pistoiesi.

 

Modena – Tentativo di evasione dal Cie

fonte: il resto del carlino (clandestini, clandestini, clandestini…)

Modena, 1 settembre 2010. Notte di tensione, quella tra lunedì e martedì, al centro identificazioni ed espulsioni di via Lamarmora. Alcuni clandestini hanno tentato di scappare dalla struttura che trattiene gli stranieri in attesa del rimpatrio.

Erano circa le 2.20 quando in tre hanno scavalcato il cancello del primo blocco arrivando fino nel piazzale interno, quello tra i blocchi in cui sono chiusi gli immigrati e gli uffici. Qui si sarebbero nascosti per una ventina di minuti senza che nessuno si accorgesse di nulla. Avrebbero tentato di arrampicarsi su una grondaia, trovata rotta, senza riuscirci. Sono quindi rientrati nel blocco. Ma prima che trovassero un altro modo per tentare di scappare, i militari di guardia si sono accorti che qualcosa non andava. Hanno quindi bloccato il tentativo di ‘evasione’, ma a questo punto gli animi si sarebbero riscaldati coinvolgendo anche gli altri clandestini.

Alcuni materassi sono stati gettati nel piazzale interno : i clandestini hanno minacciato di incendiarli tanto che sono stati chiamati anche i vigili del fuoco. Alla fine le forze dell’ordine sono riuscite a riportare la calma. Il tentativo di evasione è stato ricostruito visionando i filmati delle telecamere. Subito è stata messa a segno una perquisizione in tutti i blocchi, che avrebbe permesso di trovare una corda, pare fatta con le lenzuola, e un ‘rampino’ ottenuto sradicando una panca: pare che anche gli ospiti dei blocchi numero quattro e cinque avessero pensato alla fuga. Al Cie sono arrivati poliziotti e carabinieri, mentre per questa mattina è atteso l’arrivo del comandante del reggimento dei militari che presidiano il centro, per fare il punto della situazione.