Milano | 1° maggio No Expo – Informazioni su Lello Valitutti

Note a margine del corteo no Expo del 1° maggio a Milano

Uno dei redattori del progetto editoriale di Crocenera, Lello Valitutti, sul finire del corteo No Expo del 1°maggio si è trovato isolato dal resto dei compagni in coda alla manifestazione. Lello ritiene importante far sapere che in quest’occasione due poliziotti in borghese lo hanno avvicinato, colpendolo alla testa e proferendo minacce di morte (… “lo sappiamo chi sei”,  “verremo a trovarti a casa”, “ti  facciamo saltare le cervella”, ecc, ecc) … ed invitando i poliziotti in divisa presenti a fermarlo.. .fatto non avvenuto visto che Lello circola su di un’ingombrante carrozzella  elettrica, cosa che, possiamo immaginare, oltre alle difficoltà logistiche ad effettuare un simile fermo… provocherebbe qualche danno di immagine ai solerti tutori dell’ordine.

Lello, negli innumerevoli anni di lotta anarchica non si è mai fatto intimidire da provocazioni e prevaricazioni sbirresche (a partire dal lontano 1969 a Milano, negli scioperi della fame e nelle carcerazioni subite in Italia per la partecipazione ad Azione Rivoluzionaria, nonché  innumerevoli fermi ed arresti in esperienze di lotta in America Latina) non saranno due guardie in borghese a fermarlo ora.

Lontani da qualsivoglia vittimismo, riteniamo comunque importante far circolare queste notizie ed invitiamo chi abbia notizia di queste, o similari sgradite avances, di inviarcele o comunque farle circolare… foto comprese… che le facce delle merde è meglio memorizzarle subito.

Croce Nera Anarchica, 3 maggio 2015

crocenera.org
croceneranarchica@autistici.org


Massima solidarietà ed un Abbraccio a Lello, sappiamo che non basta certo questo per intimidirlo. Tutto il disprezzo possibile invece, e come sempre, alle merde in divisa ed in borghese….

Milano | 1° maggio No Expo – “Un po’ di possibile, altrimenti soffochiamo…”

Pubblico il seguente testo pur non condividendone una discreta parte ma che trovo interessante soprattutto per le righe iniziali e per l’analisi della non spendibilità politica della giornata milanese e del suo ruolo di sirena assordante rivolta a chi, nello schifo che ci circonda è sempre pronto a voltarsi dall’altra parte; a chi si rassegna ogni giorno, chi accetta questo esistente così com’è, con il suo sfruttamento e le sue gabbie, i ribelli di Milano hanno urlato che ogni tanto lo schifo esplode e torna al mittente, si tratti di una banca o di chi ne accetta l’esistenza e accetta il sistema che certe istituzioni sottendono. Altresì trovo pericolosa la logica del calderone da barricata:
“E così, tutti quelli che erano in piazza a Milano, determinati ad abbellire un degradato arredo urbano e pronti a scontrarsi con la polizia (autonomi o anarchici che siano) dovrebbero aver capito di essere in questo momento l’unica forza reale, radicale e dirompente in questo paese di fascisti, infami, delatori e democristiani. E non parliamo delle aree, quelle resteranno sempre separate, ma dei compagni e delle compagne che per l’ennesima volta si sono ritrovati insieme per le strade. E le relazioni, che in questa “internazionale” sono tutto, condensano anni e anni di lotte comuni. Lotte in cui la posta in gioco è la vita, lotte che combattano quel capitalismo che ha devastato e saccheggiato il pianeta e i suoi abitanti umani e non umani.”
non basta essere assieme fra i gas lacrimogeni per rivendicare cameratismo con “compagni(?)” che hanno nel portafoglio il santino di Lenin, soprattutto a fronte di recenti gravi fatti, detto ciò gli spunti interessanti ci sono:

Milano, corteo no-⁠expo del 1 maggio.

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