Bologna – Contro gli espropri in Val di Susa: riappropriazione, occupazione!

Da Informa-Azione:

riceviamo e diffondiamo:

L’11 aprile in Val di Susa vengono legalizzati gli espropri dei terreni dei valsusini per la costruzione del cantiere della linea dell’alta velocità Torino-Lione. Gli abitanti della Valle, con tanti solidali accorsi lì, hanno resistito e hanno bloccato ancora una volta autostrade, statali e sono tornati senza paura vicino le reti del cantiere. Nel resto d’Italia tante azioni si sono susseguite per tutta la giornata, mettendo ancora una volta in chiaro che la lotta NO TAV è dappertutto, perchè gli interessi che stanno dietro la realizzazione di quest’opera sono gli stessi che devastano territori e vite ovunque.

Nella serata di venerdì 13 aprile a Bologna, a seguito di un presidio NO TAV in piazza, abbiamo occupato la ex sede della polizia municipale di Via Libia 69 oggi di proprietà dell’amministrazione pubblica. Anche in questa città infatti non mancano le opere di devastazione a vantaggio dei soliti noti: il cantiere dell’alta velocità nella stazione centrale e il cantiere per la costruzione del polo amministrativo della città (Trilogia Navile) nel quartiere Bolognina sono sotto i nostri occhi ogni giorno. La tratta dell’alta velocità Bologna-Firenze ha già sventrato un intero territorio. Un’altra grande inutile opera che vorrebbero costruire è la superveloce e supercostosa monorotaia (People Mover) tra l’aeroporto e la stazione, già perfettamente collegati.

Riappropriarsi di spazi, strade e terreni, oltre ad essere la migliore risposta ai furti legalizzati che lo Stato ogni giorno compie verso tutti noi, vuol dire contrastare quei progetti che ci vorrebbero sempre più schiavi inermi sottomessi ai loro interessi economici. Abbiamo deciso di riappropriarci di questo spazio per rispondere agli espropri di Stato con l’occupazione, alle gerarchie con l’autorganizzazione, alla violenza degli sbirri con la solidarietà e la determinazione a resistere, alle loro galere con spazi di libertà.

PER ALLARGARE LA SOLIDARIETA’ ALLA LOTTA NO TAV LANCIAMO SABATO 14 ORE 15.00 ASSEMBLEA APERTA ALLO SPAZIO LIBERATO NO TAV BOLOGNA VIA LIBIA 69

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In un periodo nel quale gli apparati della repressione si scatenano contro chi ha deciso di percorrere l’impervio ma splendido sentiero non tracciato al di fuori dell’alveo della lecita oppressione del potere, fra arresti e gas CS, che nutrono il cuore e le intenzioni tanto quanto fanno lacrimare gli occhi e tossire, in tutto il paese si susseguono azioni di rivolta ed occupazioni; Urbino, poco fa Firenze, ora Bologna. La nostra idea esagerata di Libertà, la nostra esigenza di percorrere l’incerto Ridendo e combattendo continuano ad esserci compagni di lotta e ubriacature. A noi il fremito della possibilità!

Solidali e complici. Sempre. Anarchici Pistoiesi.

Grecia: Solidarietà al movimento NO TAV da Corfù

Riceviamo e pubblichiamo:

Ieri sera, 10-4/2012, un’iniziativa dei compagni dei centri sociali di Corfù abbiamo fatto un presidio in piazza Georgaki con una proiezione di controinformazione, testi e un striscione. Μa perché ci interessa il movimento NO TAV? In Italia la somiglianza con la realtà greca é chiara.

In Grecia (Papademos), come in Italia (Monti), i premier sono banchieri nominati. In tutti e due i paesi, ci danno “da mangiare” le stesse bugie riguardo lo sviluppo, come  beneficio per la società.

Perché il loro sviluppo, sia che si tratti del TAV, sia delle turbine eoliche sulla montagna Pantocratoras di Corfù, calpesta la vita dei residenti e della natura. L’unico ad avere beneficio é sempre il capitale.

Perché questo tipo di opere si fa a favore dei grandi appaltatori, che in Italia succede  essere la mafia, e in Grecia le grande ditte che prendono sempre i lavori pubblici e controllano i media.

Perché i media hanno lo stesso ruolo dappertutto, quel ruolo che é sempre a favore di ogni padrone. Calunniano e distorcono ogni lotta sociale. Dividono i manifestanti in “buoni” e “cattivi”. Cercano di volgere l’opinione pubblica contro  ogni movimento, e presentano come “unica verità”, quella di ogni appaltatore.

I media costruiscono “un muro di silenzio” intorno ad ogni focolaio di resistenza, cercando di conviverci che la crisi economica e il suo affrontarla é una questione nazionale. Noi rompiamo questo “muro di silenzio”, per dimostrare che sul saccheggio delle nostre vite non c’é nessuna dimensione nazionale, ma solo quella di classe.

Da Keratea fino a Kulon Progo, e da Lefkimi (Corfu) fino alla Val di Susa, lo stato e il capitale cambiano molti nomi ma hanno sempre lo stesso volto quello del denaro e della morte.

LO SVILUPPO NON É PER IL POPOLO, MA PER I MAFIOSI E I PADRONI.
Forza compagni/e! Impariamo dalla vostra lotta!

Iniziativa di Solidarietà a NO TAV–Corfù
Elea squat & Draka squat

No Tav – Lettera di Luca Abbà per la resistenza agli espropri dell’11 aprile

Lettera di Luca Abbà tratta da notav.info

Ancora un piccolo contributo da parte mia per sentirmi più partecipe in vista delle mobilitazioni dei prossimi giorni.

Vi chiedo di esserci,  forti e determinati come sempre anche in nome mio. Che non potrò partecipare poiché ancora ricoverato al Cto di Torino.

La Val Clarea, come la Val Susa tutta, è dei valsusini! Non nel senso della proprietà privata ma poiché noi apparteniamo a questa terra. Per secoli la Val Clarea è stato un posto vissuto da generazioni dei nostri antenati. I prati e i boschi erano puliti, vigne e campi curati e le baite vissute da centinaia di persone. La strada che conosciamo è stata percorsa da migliaia di uomini e donne nella storia ed era una delle principali vie di comunicazione tra la Alta e la Bassa Valle di Susa e fino al dopo guerra era principale via di collegamento tra Cels-Ramats e Susa.

Poi con lo sviluppo e l’industrializzazione è arrivato l’abbandono, ma questo è uno stadio transitorio e reversibile. I piloni e le gallerie dell’autostrada invece no, e anche il tunnel del tav rappresenterebbe una distruzione irreversibile di questo eco sistema e territorio.

Dobbiamo impedire questo scempio e difendere con tutti i mezzi possibili questa terra dalle maledette brame di chi vorrebbe speculare sulle nostre vite. Questi signori non si meritano di godere i loro privilegi e dobbiamo fare in modo che chi vuole realizzare soldi alla fine dei conti ne perda più di quelli che vorrebbe guadagnare. Allora diamoci da fare e diamo loro fastidio, non devono poter lavorare tranquilli e la Val Susa deve diventare il loro incubo.

Abbraccio tutte e tutti sperando di poter tornare presto a lottare al vostro fianco.

Buona lotta da Luca.

Juan e Alessio – In merito a certa solidarietà

In merito a certa solidarietà, pubblichiamo alcune riflessioni di Juan e Alessio, prigionieri anarchici attualmente incarcerati per l’operazione repressiva del 26 gennaio contro la resistenza No Tav

Risposta di Juan all’AUT AUT

Sento che è necessario scrivervi come AUT AUT, non voglio scrivere ipocrisie o menzogne.

Sono del parere che la solidarietà può essere accettata o meno e soprattutto deve avere un minimo di coerenza dal mio punto di vista.

Vedete, non sapete che io ho abitato a Zena per quasi quattro anni, fino al mio arresto, poco fa (sei mesi) per un furto e per gli scontri in valle.

Tutto questo per dirvi che la vostra linea politica, che ho avuto modo di conoscere abitando a Genova, mi è sembrata aberrante e contraria ai miei principi. Magari in questa occasione voi non volevate fare distinzioni fra “buoni” e “cattivi”, “innocenti”o “colpevoli” ma in altre occasioni le distinzioni le avete fatte e come! A volte pure con amici miei!

A me non piace una linea portata vanti così, mi sembra da politicanti, la detesto e non solo ci lotto contro.

Non starò a fare nessun elenco, voi sapete e lo sanno pure i miei amici e compagni, questo è sufficiente. Voglio dirvi semplicemente e senza ipocrisia che voi non siete compagni miei.

I compagni secondo il mio modesto parere si scelgono a vicenda!
La solidarietà è una pratica che va accettata se c’è complicità e sincerità, e questo non mi sembra proprio il caso. Non  voglio aprire un dibattito con voi semplicemente  pretendo che non mi nominiate neanche, sotto nessun aspetto. Attentamente.

Juan

Lettera dell’Aut Aut

Ciao Juan,

questa lettera ti arriva da Genova dalle compagne e dai compagni tutti.

Sentiamo che è necessario scriverti, per dirti che sentiamo che è necessario scriverti per dirti che ciò che sta succedendo a te  e a tutti i compagni arrestati non fa che rafforzare ancora più la nostra determinazione nel portare avanti questa lotta, giusta e bella.

La repressione che  stiamo vivendo non fa che accrescere la consapevolezza di essere uniti e compatti, lo dimostrano le iniziative e i messaggi che rimbalzano da una parte all’altra d’Italia. Sappiamo che siete consci di non essere soli e vogliamo dirvelo anche con questa lettera.

Il movimento sta attraversando un momento sicuramente duro, allo stesso tempo formativo e aggregante: quello che stiamo facendo nelle piazze di tutta Italia lo stiamo facendo per voi, per noi stessi, per la Val Susa.

Continuiamo la nostra lotta compagni, molto presto tornerete con noi nelle strade delle città, sui sentieri, delle montagne, tutti assieme.

Un grande abbraccio da Genova.

AUT AUT 357


Risposta di Alessio in merito al comunicato di solidarietà di Ska e Officina

In merito al comunicato di solidarietà dello ska e di officina 99 ho da fare alcune precisazioni. Solo poche righe, molto facili da capire se lette con attenzione, non tornerò più su questo specifico argomento, a meno che non venga costretto da un altro ributtante comunicato come questo.

Le parole e soprattutto gli scritti hanno sempre un peso, è bene quindi, tenere conto quando si accenna ad altri individui, soprattutto quando gli stessi in questione sono in carcere.

Nel vostro comunicato mi tacciate come un compagno che si impegna contro questo sistema fascista, nelle lotte ambientali, contro la precarietà e nella difesa del territorio.

Vi ricordo che sono anarchico. Io non mi impegno nella lotta come se fosse un passatempo della domenica, quotidianamente io cerco angoli di attacco e gli utilizzo per colpire il sistema politico economico vigente. In quanto antiautoritario odio qualsiasi sistema di potere sia esso dittatoriale o democratico, fascista o comunista o liberale. Io combatto contro lo stato ed il capitale.

E’ proprio perché considero lo stato come il cane da guardia della proprietà dei padroni che mi sono scontrato ripetutamente con le sue truppe armate.

Non è certo per velleità ambientaliste che mi sono battuto contro l’apertura di nuove discariche o la costruzione della TAV. Semplicemente in quelle lotte ho apportato i miei metodi e le mie idee per contrastare il potere. E’ perché considero la solidarietà un’arma e so bene come usarla. In più vi permettete di accostare il mio agire alle lotte contro la precarietà.

Non c’è niente di più falso in tutto ciò.

Sono per la distruzione completa della proprietà, considero il ricatto del lavoro salariato, in qualunque forma si manifesti, come un cancro che ha reso gli individui esseri acquiescenti che si sono piegati per trenta e passa anni a qualunque porcata padronale.

Questo surrogato di vita in cui noi sfruttati quotidianamente annaspiamo, si basa sulla produzione di merce e servizi. E di tutto questo sono responsabili anche i lavoratori. Precari o a tempo indeterminato che siano.

Sulla difesa del territorio non equivocate.

Intervengo in situazioni di questo tipo perché sono consapevole che l’arroganza del potere si manifesta ovunque.

Ed è dappertutto quindi che la contrasto, che sia tra le mura di un carcere così come nelle strade. Dappertutto è necessario battersi per far si che il conflitto sociale avvampi sempre più, senza nessuna sorta di mediazione con le istituzioni.

Proprio prendendo in considerazione quest’ultima frase vi invito caldamente a non permettervi più, neanche lontanamente, a dichiararvi miei complici.

Sono complice di quegli individui che durante gli assalti contro il potere non dispongono di nessuna protezione se non la pratica delle proprie idee, il rispetto della parola data e la mancanza di calcoli politici, senza nessuna mediazione con lo stato e le sue istituzioni.

Concludo facendovi presente un’ultima cosa: quando dite di esprimere solidarietà militante nei confronti di tutti coloro che stanno facendo i conti con il braccio armato dello stato, avete in mente che in carcere esistono sezioni intere riempite di infami, pezzi di merda di varia natura e quei pochi fascisti al gabbio?

Riflettete bene su questo: in quanto anarchico sono per la distruzione totale di tutto il sistema carcerario. Non augurerei il carcere neanche ad un infame, mi guarderei però da accordargli la mia solidarietà.

Come dicevo in apertura di testo, le parole come gli scritti hanno un peso, conviene ponderarlo bene.

Alessio Del Sordo

Pistoia – Presentazione de “Le scarpe dei suicidi”

Sabato 7 Aprile, presso la Libera officina Primo Maggio, in via Argonauti 10 a Pistoia Mario Farisetti (Skizzo) presenta “Le scarpe dei suicidi” di Tobia Imperato.

Il 5 marzo 1998 i PM di Torino Maurizio Laudi e Marcello Tatangelo arrestano gli anarchici (squatters) Silvano Pelissero, Edoardo Massari (BALENO) e Maria Soledad Rosas (SOLE) con l’accusa di Associazione Sovversiva, accusandoli di alcuni attentati in Val di Susa con prove inesistenti e/o costruite a tavolino. La stampa di Regime non perde tempo costruendo intorno ai tre squatters torinesi una campagna diffamatoria e infame basata su accuse semplicemente false.

I tre squatters vengono sottoposti  da subito ad un trattamento d’isolamento carcerario e fatti oggetto di angherie, oltraggi e soprusi di ogni sorta.

Il 28 marzo 1998 BALENO viene trovato “impiccato” nella sua cella di isolamento.

Successivamente, l’11 luglio sarà la sua compagna SOLE a “impiccarsi”.

 Dopo mesi e anni d’ingiurie e calunnie dei giornali di Regime, dopo aver subito le peggiori vessazioni, nel 2002 la Corte di Cassazione stralcia l’accusa di Associazione Sovversiva, riconoscendo la falsità di tutte le accuse montate ad arte dai PM torinesi.

La MONTATURA non ha retto, ma Laudi e Tatangelo possono andare fieri di aver eliminato due Anarchici!

 Tobia Imperato, con questo libro smonta tutte le falsità, riporta la VERITA’ su Silvano, Baleno e Sole. Ma pagherà a caro prezzo questo suo impegno, perseguitato con denunce e fermato in diverse occasioni. Tuttora è fatto oggetto della repressione della Procura di Torino: il 26 gennaio è stato tratto in arresto nell’indagine contro il Movimento No Tav. Per questo il 7 non sarà possibile la sua presenza.

Dalle ore 20 Cena, a seguire la presentazione.

Il ricavato sarà destinato alle spese legali dei NO TAV arrestati il 26 Gennaio

COORDINAMENTO NO TAV PISTOIA

11 Aprile. Appello dal movimento No Tav

Dopo la terribile giornata del 27 febbraio, quando uno di noi ha rischiato di morire per aver tentato di intralciare l’allargamento del fortino della Maddalena, il moltiplicarsi dei cortei, dei blocchi di strade, autostrade, porti e ferrovie, in decine e decine di grandi e piccole città italiane ci ha dato forza nella nostra resistenza sull’autostrada.
In quell’occasione abbiamo capito che, nonostante le migliaia di uomini in armi, il governo e tutti i partiti Si Tav erano in difficoltà. Si sono aperte delle falle nella propaganda di criminalizzazione, si sono aperte possibilità di lotta accessibili a tutti ovunque.

 Il 27 febbraio non si sono limitati a mettere a repentaglio la vita di uno dei noi, hanno occupato un altro pezzo di terra, l’hanno cintata con reti, jersey, filo spinato.

 Il prossimo mercoledì 11 aprile vogliono che l’occupazione diventi legale.
Quel giorno hanno convocato i proprietari per la procedura di occupazione “temporanea” dei terreni. Potranno entrare nel fortino fortificato come guerra solo uno alla volta: se qualcuno non si presenta procederanno comunque. L’importante è dare una patina di legalità all’imposizione violenta di una grande opera inutile. Da quel giorno le ditte potranno cominciare davvero i lavori.

 I No Tav anche questa volta ci saranno. Saremo lì e saremo ovunque sia possibile inceppare la macchina dell’occupazione militare.

 Facciamo appello perché quel giorno e per tutta la settimana, che promoviamo come settimana di lotta popolare No Tav, ci diate appoggio. Abbiamo bisogno che la rete di solidarietà spontanea che ci ha sostenuto in febbraio, diventi ancora più fitta e più forte.

Non vi chiediamo di venire qui, anche se tutti sono come sempre benvenuti, vi chiediamo di lottare nelle vostre città e paesi.

Vi chiediamo di diffondere la resistenza.

 

Movimento No Tav

 

Firenze: Presentazione del libro “Le scarpe dei suicidi” di Tobia Imperato

VENERDI 30 MARZO 2012

ORE 21:00

Mario Frisetti, autore di “Tutto x niente”, presenterà il libro “Le scarpe dei suicidi”
-autoproduzioni fenix

di Tobia Imperato, attualmente con l’Obbligo di dimora

presso Libreria Edison

Piazza della Repubblica, 27, I-50123 Firenze

Piazza della Repubblica, 27

I-50123 Firenze

Tel: 055/213110

http://www.inventati.org/fenix/db_news/dettaglio_news.php?nId=1410
http://tuttosquat.net/news/firenze-libreria-edison-presentazione-le-scarpe-dei-suicidi
http://notav.eu/modules.php?name=Kalender&op=view&eid=2327

28 marzo 1998 – 28 marzo 2012 con Sole e Baleno nel cuore. No Tav!

SOLEDAD, HERMANA…

Solitudine, compagna…

In fondo al tuo lenzuolo c’è la nostra disfatta
la fine del pensiero, la certezza inutile
che ogni nostra rivolta era una frase fatta
gridata per confondersi a un universo futile.
Solitudine, compagna…

In fondo alla tua vita c’è la roccia perduta
la cima irraggiungibile, la distanza infinita
la nostra vita fatta, quotidiana e fottuta
il lavoro, la casa, la tristezza, la vita…

Compagna solitudine, noi partiamo in vacanza
la tua disperazione conservacela in frigo
ce ne occuperemo alla fine del rigo
dove nei nostri slogan parliamo di speranza.
Solitudine, compagna…

In fondo a quest’estate, quando ritorneremo,
fatti trovare ancòra come un’àncora rotta
ed affondando insieme potrò dirti «Porteremo
quest’ odio sociale nella storia corrotta»
Solitudine, compagna…

La storia ormai è finita e affoga dentro un pozzo
se la stanno sbranando questi quattro assassini,
l’urto sui nostri volti, la violenza del cozzo
ci ha strappato le armi e spezzato i canini.

Compagna solitudine qui son tutti colpevoli:
la repressione che ci ammazza senza pausa,
gli schiavi abbrutiti, il torpore della causa,
lo Stato assassino i boia consapevoli.
Solitudine, compagna…

Però anche noi tutti, compagni troppo stanchi
troppo occupati a cercare un domani
per difendere l’oggi dai colpi sui fianchi
per difenderci oggi, per usare le mani.
Solitudine, compagna…

Brindavamo alla chiusura del luglio libertario
alla nostra sconfitta onorevole e certa
questo treno in partenza di cui non so l’ orario
e non esce più sangue ma la ferita è aperta.

Compagna solitudine, di te posso dire “morta”
ma io non sono certo di poter respirare
questo paesaggio aspro di continuo dolore
questo cielo fumoso, questa luna contorta.
Solitudine, compagna…

In fondo al tuo lenzuolo c’è la nostra sconfitta
la fine del futuro, la perdita d’ orgoglio
la rivolta ingabbiata, c’è la morte già scritta
c’è la mia speranza impiccatasi in luglio.

11 luglio 1998

Questa canzone fu scritta all’indomani della notizia del suicidio di Maria Soledad Rosa, appunto la “Compagna Solitudine”. Ci sono attaccatissimo, ma non la propongo mai, né nei dischi né in concerto perché tocca il fondo di un dolore senza fondo. Quel fondo che fa si che nessun anarchico si senta mai del tutto solo, perché ci sono gli altri anarchici dovunque lui vada ed è pazzesca la solidarietà. Ma per converso quando uno di noi se ne va, la ferita non può rimarginarsi e butta sangue ancora. E poi è forse troppo disperata… e mi rompe fare canzoni sui fatti sociali senza un minimo di speranza.

Alessio Lega