A seguito del triste siparietto che si consumerà oggi in Empoli sulla memoria dell’Anarchico Oreste Ristori, sputtanato a fianco di sindaci, sindacalisti e altre amene figure, pubblico volentieri questo desto del nostro, apparso in rete sul sito di Finimondo:
Data la babilonia infernale che impera intorno alle varie tendenze del socialismo di Stato ed al partito in cui esse s’incarnano, non sarà affatto inutile, credo, ch’io spenda un po’ di tempo in proposito, affinché il pubblico — che bene grosso — cessi di essere turlupinato e possa formarsi un esatto concetto di ciò che armeggia e vuole la social-democrazia.
Premetto, anzitutto, che non farò la critica agli uomini di questo partito; non prenderò di mira nessuna personalità; non sorprenderò l’individuo nelle sue attitudini enigmatiche, nella sua anfibiosità. L’uomo — come uomo — può errare, tergiversare, cambiar maschera e colore, secondo le circostanze, le necessità, e proclamare alternativamente buona e cattiva, giusta ed ingiusta una medesima cosa. Togliere a pretesto l’attitudine di un individuo per giudicare un intero partito, può essere un buon mezzo di turpe polemica o un buon espediente poliziesco; giammai onestà di discussione. Per questo, non seguirò il pettegolezzo linguacciuto che si fa intorno alle individualità. Buone o cattive che queste siano, passan qui inosservate.
È la collettività che deve esser discussa; sono i suoi desiderii, le sue speranze, le sue lotte, i suoi trionfi, le sue delusioni, che debbono essere evidenziati e ch’io farò passare per il caleidoscopio di una critica giusta e spassionata.
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