Aggiornamenti su Nicola e Alfredo

Da Informa Azione:

Torino18 settembre – Alfredo e Nicola ad oggi rimangono alle Vallette. Non è dato di sapere se e quando saranno trasferiti, intanto mantengono il divieto di incontro tra loro e con altri anarchici. L’udienza a Perugia del 25 settembre, della cosidetta op. Shadow in cui anche Alfredo è imputato, è stata rinviata dal 25 settembre al 30 ottobre. Per scrivere ed inviare telegrammi ai compagni:

NICOLA GAI
ALFREDO COSPITO

C.C.VIA PIANEZZA 300
10151 TORINO

Attacco Adinolfi – Due arresti e perquisizioni [aggiornamento]

Un’operazione repressiva organizzata dalla procura di Genova in merito al ferimento dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, ha sguinzagliato ROS e Digos in diverse abitazioni e tratto in arresto due compagni anarchici torinesi, Alfredo e Nicola; Anna sarebbe indagata, ma non inprigionata. Le veline diffuse dai media di regime riportano di perquisizioni in corso nel Cuneese, a Pistoia e a Bordighera.
Potendoci basare, per il momento, esclusivamente su quanto diffuso dalle veline delle questure e riportato dai media di regime, invitiamo chiunque avesse maggiori notizie su fermi e perquisizioni a scrivere alla mail del sito.

Alfredo, Anna e Nicola, da mesi hanno reso pubblici i dispositivi di sorveglianza a cui erano sottoposti: dal ritrovamento di microspie ai continui pedinamenti da parte dei segugi in borghese. Oggi, sui peggiori giornali-gogna tra cui spicca la penna di Massimo Numa (La Stampa), possiamo leggere di una casa di famiglia al mare, in cui passare i fine settimana, che si trasforma in covo dove “alleggerire eventuali pressioni investigative e sparire dall’area torinese per un po’ di tempo”; mentre l’abitazione/domicilio nel quartiere torinese di San Salvario, diventa “La Base”.
Nel complesso, sotto il profilo mediatico, i soliti meschini tentativi di trattenere sotto il proprio ovile, con spettacoli e menzogne, quei sudditi che iniziano a dubitare che i facinorosi e gli anarchici siano più pericolosi e truci dello Stato e del Capitalismo.

La “repressione tecnica” doveva dimostrare la propria efficenza producendo prontamente dei responsabili per il ferimento di Adinolfi, al termine di un’estate che tra “Ardire“, “Mangiafuoco“, “Thor” e “Zecca“, ha visto gli anarchici balzare al primo posto tra i nemici interni da sterilizzare per evitare pericolosi e virulenti contagi di ostilità e di lotta.

Solidarietà agli arrestati e ai perquisiti, Nicola e Alfredo liberi!

Presidio anticarcerario in solidarietà con i prigionieri anarchici in AS2

15/09/2012 – 15:00
15/09/2012 – 19:00

“Galere e C.I.E. non ne vogliamo più,
colpo su colpo li tireremo giù”

Sabato 15 settembre a partire dalle ore 15.00 sotto il carcere di San Michele (Alessandria) in via Casale 50, si svolgerà un presidio di solidarietà per i compagni prigionieri in seguito alle operazioni repressive “Ardire”, “Shadow” e “Ixodidea”.

Libertà per Stefano Gabriele Fosco , Alessandro Settepani, Sergio Maria Stefani, Giuseppe Lo Turco, Massimo Passamani (da poco trasferito anche lui ad Alessandria) e per tutt* i/le Compagn* detenut*!!!

Anarchici Alessandrini

Prigionieri No Tav – Lettera di Alessio dal carcere di Prato

riceviamo e diffondiamo questa lettera del compagno Alessio del Sordo, recentemente trasferito dal carcere di Torino in quello di Prato:

23/8/12

Ciao a tutti.

Vi scrivo dal carcere di Prato dove sono stato trasferito ieri sera. Era un po’ di giorni che fiutavo puzza di trasferimento e quindi mi ero preparato all’eventualità. Nei giorni precedenti c’erano stati un po’ di casini con un brigadiere che aveva dovuto abbandonare la sezione tra insulti e battiture.

Era scontato quindi che mi deportassero e quindi mi ero preparato.

Sono venuti alle 5.30 ero sveglio e ho detto che non avevo problemi a farmi il viaggetto. Ho guadagnato del tempo per andare in bagno, bermi un caffé (mai tarantelle senza caffé) e prepararmi al meglio per resistere. Alle 6.30 è tornata una sola guardia a dirmi che era ora di andare. Ho risposto che non mi sarei mosso. La guardia era sbigottita e gli ho suggerito di chiamare rinforzi. A quel punto ho allertato amici e compari in sezione dicendo che mi preparavo a resistere. Al mio nuovo concellino ho detto di non mettersi in mezzo.

Più o meno un’ora dopo sono venuti in otto credendo che la stazza potesse impressionarmi e che avrei ceduto.

Ero pronto, invece. Ben unto di olio di semi, un foglio con tutti gli indirizzi e tre francobolli attaccato all’uccello con lo scotch.

Per darmi un piccolo vantaggio ho riempito il pavimento dell’entrata della cella di olio. All’ennesimo rifiuto sono entrati, lo slancio ne ha fatti scivolare due sull’olio, un brigadiere ha sbattuto contro lo sgabello ed è rimasto stordito. Non ho potuto infliggere un altro colpo mi sono volati addosso. È cominciato un corpo a corpo. Grazie all’olio e a qualche nozione appresa all’aria ne ho prese ma ho resistito. Sono stato sopraffatto come previsto ma quando non puoi vincere allora devi rendere la sconfitta degna di essere raccontata.

Mi hanno trascinato di peso per tutta la sezione tra urla, insulti mischiati a saluti e in bocca al lupo.  Della mia roba non so nulla.

In matricola ho continuato a sfidare le carogne, invitandole ad entrare nella celletta di isolamento. I vigliacchi non sono entrati.

Dovevo partire alle 7.00. Ho lasciato Le Vallette alle 10.00 o poco prima. Dal blindato ho intravisto dei compagni venuti a volantinare all’uscita del carcere. Il viaggio è stato una sauna. I rottinculo della scorta si sono fermati a mangiare in Autogrill lasciandomi ad arrostire per un’oretta.

Quando siamo entrati a Prato ho visto una scritta rossa su un muro giallo vomito: “VIVA BRESCI”. E che cazzo, compagni, viva Bresci.

Sono entrato in sezione alle 19.00 dopo i trattamenti classici per chi entra.

III sezione, media sicurezza, telecamere ovunque nei corridoi.

Siamo in tre in cella, due ragazzi con me sono appena rientrati dall’isolamento. Ho detto “buonasera prigionieri si può”, mi è stato risposto “hai ragione siamo carcerati non detenuti. Certo che si può”. Mi hanno accolto preparandomi il letto e rifocillandomi. Per i racconti abbiamo atteso stamane. Ammetto che ieri ero un po’ stanco.

Ora so che in questo carcere siamo 700, 3/4 in media sicurezza e la restante parte in alta sicurezza. Mi dicono che Prato è un istituto punitivo. Intanto stamattina dopo che si era sparsa la voce che era arrivato un nuovo pellegrino sono venuti a salutarmi. In molti conoscono “Olga” e hanno una corrispondenza. Qualcuno ha cacciato un opuscolo c’era un mio scritto sopra quindi mi hanno accolto a pacche sulle spalle.

Ora cerco di risistemarmi al meglio, mi ambiento un po’ e vediamo cosa se ne cava.

Dopo mesi in XII a Torino posso trarre un primo bilancio e credo che si possa fare molto organizzandoci tra prigionieri. Posso sfruttare mesi di esperienza e una determinazione accresciuta.

Sono sereno, con il morale alto e consapevole che l’unica difesa possibile contro il potere è l’attacco diretto.

So che molti compagni considerano la mia scelta di non avvalermi della difesa giuridica una scelta poco intelligente, poco furba e che mina l’unità del movimento NO TAV. Pensatela come volete compagni posso solo rispondervi che userò l’intelligenza, la furbizia di cui dispongo per unirmi agli uomini ed alle donne che combattono contro questo esistente per sferrare colpi sempre più precisi e per ribadire che continuerò a battermi ovunque e nonostante tutto.

E fanculo qualunque accomodamento da politicanti.

Detto ciò sto bene anche se sono sprovvisto praticamente di tutto.

Riscrivo presto.

Fuoco e rivolta.

Alessio

Op. Ixodidea – Massimo trasferito nel carcere di Alessandria

Apprendiamo che Massimo è stato trasferito dal carcere di Tolmezzo presso la sezione Alta Sicurezza 2 (AS2) del carcere di Alessandria, dove i prigionieri anarchici vengono tenuti separati dal resto della popolazione detenuta.

Per scrivergli:

Massimo Passamani
Carcere San Michele strada Casale 50/A
15122 Alessandria

Comunicato riguardo al presidio NO TAV di Sabato 1 Settembre sotto il carcere di Prato

PRATO – Sabato 1 settembre

Circa 50 giovani (e non solo) hanno partecipato al Presidio di Solidarietà con Alessio, in carcere dal 26 gennaio scorso come anche Maurizio.
Trasferito nel carcere “punitivo” di Prato, dove si trova anche una sezione di “massima sicurezza” perchè per lo stato il compagno Alessio è incoercibile.
E per questo ha ed avrà sempre tutta la nostra stima.

…L’unica risposta …che lo stato c.d. “democratico”, gestito da una casta politico-mafiosa sa dare a tutti i Movimenti, ed in particolare oggi al Movimento No Tav è la Repressione. Criminalizzazione, manganelli, gas lacrimogeni (gas C:S: proibiti dalle convenzioni internazionali), tortura, carcere: questa la risposta che solo sa usare lo stato contro le legittime richieste delle popolazioni.
Con questo Presidio abbiamo voluto portare anche sotto il carcere della Dogaia di Prato le bandiere No Tav come simbolo di RESISTENZA.

La risposta dei detenuti è stata molto positiva: bandiere, stracci, magliette, federe sventolavano dalle finistre; grida e brevi battiture hanno accompagnato la nostra battitura e i nostri slogan per la Liberazione di Tutti/e, per la distruzione di tutte le carceri.

Basta Repressioni!!!
ORA E SEMPRE RESISTENZA!!!
ORA E SEMPRE NO TAV!!!
ALESSIO e MAURIZIO LIBERI SUBITO!!!
LIBERI/E TUTTI/E

Sabato 1 Sett presso il carcere di Prato, Presidio di solidarietà con Alessio Del Sordo, Pfrigioniero NO TAV

SABATO DALLE 15 TUTTI SOTTO IL CARCERE DI PRATO, NO TAV! CONTRO OGNI REPRESSIONE!

Apprendiamo che il prigioniero anarchico Alessio Del Sordo, in carcere per l’operazione repressiva contro il movimento No Tav del 26 gennaio 2012, è stato trasferito dal carcere di Torino presso il carcere di Prato. Per il momento non conosciamo ancora le motivazioni alle quali si sono appigliati i ragionieri delle pene e dei supplizi per giustificare il suo trasferimento e rispetto a questo seguiranno aggiornamenti.

Per scrivere e fare sentire la propria solidarietà al compagno:

Alessio Del Sordo

C.C. via La Montagnola 76 – 59100 Prato

Alessio e Maurizio Liberi! Per un mondo senza gabbie!

Solidarietà a Massimo Passamani!

Hanno paura, hanno paura che l’autunno sia caldo, ben più caldo di questa asfissiante estate…hanno paura, hanno paura che il loro mondo, i loro privilegi, la loro signoria cada sotto i colpi possenti della rivolta…hanno paura e, come una belva ferita, colpiscono ciechi chi da sempre lotta, con la mano e la mente, contro l’oppressione dell’autorità, della gerarchia e dello sfruttamento…tremano, tremano scossi dai brividi della rivolta che ribolle in una valle piemontese e che fa vacillare, non accettandola, la loro autorità fatta di ruspe e manganelli, devastazione e lacrimogeni. In questo stralcio di 2012 tanti compagni sono stati sequestrati dallo stato e a loro va il nostro più fraterno abbraccio. Giusto ieri 27 Agosto Massimo ha subito stessa sorte, assieme alla compagna Daniela…ebbene non credano di poterci fiaccare o intimorire, non credano, lor signori, di poter prevenire l’imponderabile…non sperino birri, politicanti ed affaristi di tutelare i propri interessi (e le proprie tibie) dispensando manganellate ed anni di carcere…la voglia di Libertà è un virus contagioso e resistente al vaccino autoritario, e ci sarà sempre qualche infetto pronto ad attizzare il bracere della rivolta. Solidarietà a Massimo e Daniela, solidarietà ai sequestrati nelle operazioni Aediere e Mangiafuoco! Viva l’Anarchia!

Anrachici Pistoiesi.

Op. Ardire – Contatti compagne e compagni prigionieri

Seguono i contatti per inviare lettere e telegrammi a compagne/i arrestati nel corso dell’Op.Ardire
[aggiornati al 15 giugno 2012]:

Stefano Gabriele Fosco
Elisa Di Bernardo
Via Don Bosco, 47
56127 Pisa

Alessandro Settepani
Paola Francesca Iozzi
CC Capanne
via Pievaiola 252
06132 Perugia

Sergio Maria Stefani
CC Regina Coeli
Via Della Lungara, 29
00165 Roma

Katia Di Stefano
CC Rebibbia Femminile
Via Bartolo Longo
00156 Roma


Giuseppe Lo Turco
CC Marassi
Piazzale Marassi, 2
16139 Genova


Giulia Marziale
CC Teramo
Contrada Castrogno
64100 Teramo

OP. Ardire, lo stato che si sfascia attacca i ribelli…in aggiornamento

Alessandro e Paola hanno già fatto l’interrogatorio di garanzia, hanno visto i rispettivi avvocati e possono ricevere la posta.
Sono nel carcere di Perugia, l’indirizzo è:

Alessandro Settepani
Paola Francesca Iozzi

casa circondariale Capanne
via Pievaiola 252
06132 Perugia

Sergio e Katia, rinchiusi rispettivamente a Regina Coeli e Rebibbia, faranno l’interrogatorio domani, nel momento in cui vedranno l’avvocato e nel frattempo non ricevono posta.
Anche Giulia, a Teramo, non è ancora stata interrogata.

Sono tutti in isolamento.

SOLIDARIETA’ CON GLI ARRESTATI, GLI INDAGATI, I PERQUISITI.

Aracnide – Cassa di solidarietà contro la repressione
aracnide@autistici.org

(si invita chi è in possesso di ulteriori informazioni a pubblicare aggiornamenti)

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Alle 4 di questa mattina i carabinieri del ROS hanno fatto irruzione in una quarantina di abitazioni attuando l’operazione repressiva contro il movimento anarchico denominata “Ardire”, ordinata dalla pm Manuela Comodi di Perugia: 10 arresti (8 in Italia, 1 in Germania e 1 in Svizzera) e 24 indagati.

Le compagne e i compagni arrestati sono:

Stefano Gabriele Fosco
Elisa Di Bernardo
Alessandro Settepani
Sergio Maria Stefani
Katia Di Stefano
Giuseppe Lo Turco
Paola Francesca Iozzi
Giulia Marziale

Per quanto riguarda le misure cautelari in Germania e Svizzera, si tratta di due anarchici già sequestrati dallo Stato da diversi anni, Gabriel Pombo Da Silva e Marco Camenisch. Tra i nomi degli indagati sono presenti anche molti compagni e compagne prigionieri/e in Grecia per il processo alla CCF.

Appena possibile diffonderemo gli indirizzi delle carceri in cui sono prigionieri e invitiamo chi avesse queste informazioni a comunicarcelo.

Tra le abitazioni perquisite, ufficialmente in cerca di materiale esplodente, documenti informatici e cartacei, anche quella di un curatore di informa-azione, a cui hanno sequestrato, tra le altre cose, i computer necessari per l’aggiornamento del sito, e di due compagni di Culmine, tratti in arresto.

Attendiamo maggiori notizie per comprendere nella sua interezza la portata e la strategia sottendente questa operazione repressiva. Non attendiamo invece ad esprimere solidarietà e vicinanza a tutti i compagni e le compagne colpiti da perquisizioni, indagini e arresti.


riceviamo e diffondiamo:

E’ la stessa storia che si ripete.

Nel contesto di una maxi-operazione (“Operazione Ardire”… ma che nome del cazzo è?) contro anarchici ed incendiari della pace sociale, alle 4.00 della notte tra il 12 ed il 13 giugno, subisco una perquisizione domiciliare da parte dei ROS di Perugia e di Bologna, oltre ad un paio di carabinieri locali (anche se con esito negativo, a differenza dell’ultima). Cercavano le stesse cose dell’altra volta: computer, materiale esplodente, ecc.
Questa volta, però, con una simpatica sorpresa: i signori in divisa, per ordine dell’ormai nota suor M. Comodi, mi informano del fatto che è stata aperta un’indagine nei miei confronti, per il solito articolo 270bis.
Voglio comunque chiarire che, sebbene mi sia stato assegnato al momento un avvocato d’ufficio, revocherò ogni difesa legale, poiché nego il diritto e non riconosco nessuna autorità, giudiziaria o meno.

In ogni caso, una classica retata in grande stile, per la quale, tra l’altro, sono in custodia cautelare una decina di anarchici e sono sotto indagine più di una ventina di persone, tra cui anche alcuni/e compagni/e della CCF, ma è ancora presto per avere un quadro generale della situazione.

Che dire? Sarebbe ripetitivo sottolineare che, nonostante tutti gli anni di galera sotto i quali possono seppellirci, l’incendio che portiamo dentro è ormai inarrestabile.
Esso si espande, fiero, ed incontra le fiamme degli affini di ogni dove, coloro che, in un mondo come questo, accettano un’unica posizione: quella dell’attacco.
Questi straordinari compagni, il cui odio brucia come mille soli che splendono nel cielo, sono gli amici ed i fratelli con cui condividiamo rabbia e dolore, lacrime e sorrisi, dubbi e passioni che pesano come macigni e fischiano come piombo; sono coloro che minacciano la società, le sue leggi ed i suoi difensori con la loro stessa esistenza; sono quei ribelli indomiti che illuminano le notti e dipingono le città coi colori della distruzione e della rivolta.
Anche da dietro le sbarre delle carceri o all’interno dei tribunali, i loro sguardi, le loro parole ed i loro pensieri sono armi pericolose e si fanno lime affilate per l’evasione, benché giudici e PM tentino di soffocare in loro qualsiasi barlume di potenza individuale.
Ma questi scarti umani non possono fermare la furia iconoclasta che si sta diffondendo come un virus.
Noi siamo l’infezione… e non c’è nessuna cura. Né per i “padroni”, né per i “servi”.

Il caos è alle porte…

Un gigantesco, incandescente, complice abbraccio di fuoco a voi, compagni.

SOLIDARIETA’ TOTALE CON I RIBELLI ARRESTATI ED INDAGATI
PER LA DISTRUZIONE DELLA SOCIETA’
CHE IL RUGGITO DELLE POLVERI SQUARCI IL SILENZIO DELLA PACE SOCIALE

VIVA L’ANARCHIA!

Tomo, 13 giugno, dal mio Nulla.