Cronache No Tav tra Susa, Torino, Chianocco.
Le cariche di Coldimosso – i tre feriti – i blocchi di strade e autostrade
I prossimi appuntamenti
Martedì
16 febbraio intorno alla mezzanotte. Questa volta manca un pelo. La
trivella piazzata a Coldimosso di Susa, sotto il cavalcavia che
oltrepassa l’autostrada viene intercettata dai No Tav, in allerta da
ore, che quasi riescono a precederla. Volano manganellate per
disperdere i primi arrivati. Seguono lunghe ore di assedio, con le
forze dell’ordine e gli addetti alla trivella bersagliati da palle di
neve e gavettoni, mentre il tubo per l’acqua viene più volte
riposizionato. La mattina successiva sul sito de “La Stampa on line” la
solita sequela di falsità: le palle di neve diventano sassi, l’acqua
orina.
Mercoledì
17 febbraio, ore 17. I No Tav si ritrovano al presidio dell’autoporto a
Susa e decidono di fare una passeggiata sino alla trivella. A Torino
intanto una cinquantina di No Tav si ritrovano alla stazione di Porta
Susa per un presidio informativo. La stazione è blindata.
Il
corteo partito dall’autoporto arriva alla trivella. Qualche palla di
neve e la polizia carica più volte. Cariche feroci. Chi cade viene
massacrato. Un ragazzo, Simone, viene più volte colpito, cade. I
poliziotti infieriscono su di lui mentre è a terra. Vomita sangue, non
riesce più a muovere le gambe. Ad una donna spaccano la faccia
infierendo ripetutamente sul volto, una ragazza riporta numerose ferite
al capo. Molti altri guadagnano lividi ed escoriazioni.
Un No
Tav grida ai poliziotti di aver puntato in modo esplicito a Simone e
loro gli dicono “sì, quello lo conosciamo”. Già è normale: Simone è
anarchico e gli anarchici facilmente si guadagnano le attenzioni delle
forze del disordine statale.
I tre
feriti vengono portati all’ospedale di Susa. La donna viene operata
subito, la ragazza ricucita, ma purtroppo la situazione del ragazzo
ferito alla testa è più grave. Ha un’emorragia cerebrale, non sente le
gambe, vomita. Viene deciso il trasferimento alle Molinette a Torino.
Il tam
tam No Tav scandisce presto la notizia dei gravi pestaggi di Susa.
L’appuntamento è alla rotonda di Chianocco. I No tav bloccano la
statale 24, la statale 25 e l’autostrada. Sulla A32 i poliziotti
vengono sommersi di urla quando arriva la notizia che sta per arrivare
l’ambulanza che porta Simone alle Molinette. In breve spariscono. Una
colonna di poliziotti e carabinieri viene intercettata sulla 25 e non
gli viene permesso di passare: l’indignazione per quanto è accaduto è
altissima. La polizia spara lacrimogeni prima di andarsene. I blocchi
terminano intorno a mezzanotte e trenta.
Simone
arriva alle Molinette ma nemmeno qui viene lasciato in pace. La digos
entra nella sala degenze del pronto soccorso. Compagni ed amici di
Simone li cacciano con energia e chiamano l’avvocato. La nuova tac
effettuata mostra che le sue condizioni restano gravi ma stabili.
Simone viene finalmente trasferito in reparto.
Alcuni
No Tav decidono di bloccare l’uscita dei camion che portano le copie
della prima edizione de “La Stampa”, facendo un picchetto all’ingresso,
in via Giordano Bruno 84. Quando, un’ora dopo, arriva la celere il
presidio si scioglie.
A
Condove, in gennaio la polizia aveva spaccato il braccio di Maurizio,
un No Tav che contestava la trivella, la scorsa settimana,
sull’autostrada, qualche manganellata aveva lasciato il segno. Ma a
Coldimosso la polizia si è scatenata. In queste ore di attesa e
trepidazione per la sorte del compagno ferito, sappiamo meglio quello
che abbiamo sempre saputo. I signori del Tav e i loro servitori in
divisa non si fermano davanti a niente. Le lunghe ore di blocco in
valle sono la risposta di un movimento che resiste e non si fa
spaventare dalla violenza legalizzata degli uomini in divisa.
Nuovo appuntamento giovedì 18 febbraio alle 11, davanti alla RAI in via Verdi.
Mercoledì 24 febbraio ore 17 presidio No Tav, in via Roma, davanti alla sede de “La Stampa”
No Tav Autogestione
notav_autogestione@yahoo.it
338 6594361
La resistenza concreta contro i sondaggi
precedenti alla realizzazione del progetto TAV si attiva in zona
Coldimosso. Durante le cariche della polizia in due restano a terra, un
ragazzo e una signora. I manifestanti li sottraggono alle mani della
polizia che vorrebbe portali via per nascondere la propria violenza e
orchestrare meglio denunce e referti. Attualmente sono in ospedale a
Susa. Il compagno ha la testa spaccata e da poco ha ripreso i sensi, lo
stanno trasferendo all’ospedale Molinette di Torino per una possibile
emorragia cerebrale. Tutta la zona è militarizzata, ma l’appello è
comunque a portare solidarietà e resistenza, ovunque.
Ascolta l’audio delle cariche tratto da Radio Blackout.
PER AGGIORNAMENTI IN DIRETTA E INDICAZIONI ASCOLTATE RADIO BLACKOUT, O CONSULTATE INDYMEDIA PIEMONTE
Gravi le condizioni del compagno trasferito alle Molinette,
sottoposto alla seconda TAC. La digos è stata cacciata dall’ospedale.
Ai compagni in Val Susa va tutta la nostra solidarietà, per l’ennesima volta lo stato, per mano dello sbirrame suo devoto, viscido e servile schiavo, attacca la popolazione che si oppone alla devastazione del proprio territorio. Siamo con voi, contro le devastazioni ambientali, la repressione e per l’autogestione, VIVA L’ANARCHIA!