Il castello dei fantasmi

Da Finimondo:

S-a-b-o-t-a-g-g-i-o

 1. (sost. m.) Azione clandestina di danneggiamento, distruzione, in genere violenta, mirante a rendere inutilizzabile un materiale, una installazione civile o militare.
2. (sost. m.) Manovra, atto avente come scopo la disorganizzazione, il fallimento di una impresa, di un progetto. 
3. (sost. m.) Atto materiale tendente ad impedire il normale funzionamento di un servizio.
Talvolta siamo indotti a credere di abitare in un mondo di fantasmi. Senza corpo né forma, essi infestano i nostri giorni e le nostre notti, cercando di determinare e di controllare la nostra intera esistenza. Si chiamano Economia, Nazione, Politica, Bene Pubblico, Stato, Ordine. Nessuno sa esattamente in cosa consistano, perché esistano e, soprattutto, i pareri sono discordi. Fantasmi quindi, inafferrabili, estremamente resistenti alla critica benevola o costruttiva, come si dice, perché dotati di una incredibile capacità di assorbimento delle mezze opinioni, degli all’incirca e delle critiche superficiali.
Il potere scava di continuo l’abisso fra questi concetti ideologici e la materialità tuttavia innegabile dello sfruttamento, dell’oppressione, dell’ingiustizia, dell’assenza di libertà. Si parla di Economia come se fosse qualcosa di separato dalle ore di lavoro che si svolgono soffocando, come se non riguardasse gli abiti che tutti indossiamo, fabbricati da milioni di schiavi in un paese lontano. Si parla di Ordine senza rendersi conto che questo concetto, applicato alla realtà, riguarda per esempio le migliaia di immigrati morti alle frontiere. Si parla di Reclusione, di Punizione e di Giustizia, ma colui che parla è difficile che trascorra i suoi anni in nove metri quadrati.

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Maggio 2015: 6° Aggiornamento no liberazione Parere forense-psicologico: no “benefici”/”risocializzazione” … ma solo se…

Fine 2014, come da info del Soccorso Rosso anche in italiano, il tribunale federale aveva rigettato il reclamo inoltrato un anno prima contro il rifiuto del DAP Zurigo della liberazione condizionale. Tuttavia sollecitò l’inizio di una “risocializzazione “, vale a dire di “alleggerimenti” (“benefici” come uscite, permessi, carcere semi-aperto, ecc.) della detenzione per una “risocializzazione” atta a “diminuire il pericolo di recidiva” dopo il fine pena (maggio 2018).
L’avvocato sollecitava il “responsabile del (mio) caso” nel DAP di pronunciarsi sul seguito (o meno) a tale sollecitazione (ed opinione analoga dei due carceri di Lenzburg e Bostadel). Il responsabile dichiarò che dovrà ben procedere in tal senso, ma che prima dovrebbe chiedere “delucidazioni” (non vincolanti) alla sezione forense-psicologica del DAP nell’ambito della modalità ROS-Abklärung(*). ROS sta per Risikoorientierter Strafvollzug, ossia “esecuzione pena orientata al rischio”, ed Abklärung per “chiarificazione”, “delucidazione”. Continue reading