Prigionieri No Tav – Maurizio trasferito a Ferrara

In concomitanza con il presidio solidale e anticarcerario sotto il carcere di Cuneo, apprendiamo che Maurizio Ferrari, arrestato il 26 gennaio scorso in seguito all’operazione repressiva contro la resistenza No Tav, è stato trasferito presso la prigione di Ferrara. Come prima risposta a questa subdola manovra viene confermato, con ancora più rabbia, il presidio davanti al carcere di Cuneo.

Per scrivere al compagno:

Maurizio Ferrari
C.C. Via Arginone, 327
44122 FERRARA

Prigionieri – “Il mondo in due righe” | Lettera di Massimo

IL MONDO IN DUE RIGHE

A volte, certi episodi minuti hanno per noi la forza di una metafora sul mondo.
Nei giorni scorsi ho ricevuto molti telegrammi, sia di compagni sia di altri che compagni non sono o non si definiscono. Poche righe, come la forma impone, generalmente due.
Eppure in quelle righe c’è un mondo, il nostro mondo. Parole di libertà, di solidarietà, di sogno, di ironia, di amore. Parole che rincuorano, fanno ridere, commuovono. Parole magiche, perché rendono presente l’assenza. Alludono alle lotte, a galere che saltano in aria, ad affetti che non si spezzano; alla vita per cui ci battiamo.
Una sera, in isolamento, sentiamo i detenuti delle altre sezioni battere sulle sbarre e urlare – le urla di sempre, “libertà”, “amnistia”…
Anche noi, pochi, decidiamo di unirci alla battitura. E’ il minimo. E urliamo non solo la libertà, ma anche il nome di un ragazzo, a noi sconosciuto, morto il giorno stesso, impiccato in un carcere a una quarantina di chilometri da quello in cui siamo rinchiusi.
Dopo un po’, arriva la guardia e ci dice semplicemente: “Adesso scrivo due righe!!” “Due righe”, nel gergo del secondino, significano un rapporto disciplinare. Anche quelle due righe, così come i telegrammi, contengono un mondo intero. Di meschinità, di servilismo, di potere. Con due semplici righe, una prigionia si può allungare. Ed è in fondo poca cosa. Ma con due righe altre vite vengono spezzate. Degli individui, in altre parti della città e del mondo, vengono espulsi, cacciati, cancellati, condannati a morte. In altre epoche, finivano in una nuvola di gas, o sotto la neve, o davanti a un plotone di esecuzione, o su isole lontane.
Ripeto mentalmente qualche frase dei telegrammi, e penso che aveva proprio ragione Stig Dagerman: “Chi costruisce prigioni si esprime sempre meno bene di chi costruisce la libertà”. Poi torno a battere e a urlare, assieme ai miei fratelli.

Massimo
(scritto nel carcere di Tolmezzo il 30 agosto 2012)


Per scrivere al compagno, trasferito nel carcere di Alessandria:

Massimo Passamani
Carcere San Michele strada Casale 50/A
15122 Alessandria

Prigionieri – “Settembre con chi vuoi?” | Libertà per Alfredo e Nicola

Settembre con chi vuoi?
Venerdi 14 settembre vengono arrestati Nicola ed Alfredo, anarchici conosciuti da anni a Torino ed in Italia,l’ accusa non è delle più lievi:attentato con finalità di terrorismo  per il ferimento dell’  AD di Ansaldo Nucleare, azione rivendicata nel maggio 2012 dal Nucleo Olga Fai- Fri. Al momento del fermo non emerge nulla se non una ricostruzione fatta con poca arte da ROS e Digos , in litigioso connubio,che aveva portato ad una prima richiesta di arresti  l’11 luglio 2012, rigettata dallo stesso g.i.p. per l’ insussistenza del quadro probatorio.Al rifiuto del g.i.p. il P.M. torna alla carica, sguinzagliando con magri risultati RIS,ROS,Digos,ecc ,fomenta compulsivamente  i suddetti che dopo un ulteriore  rimescolamento di intercettazioni, vecchi fascicoli informativi ed amenità varie producono il capolavoro:vanno arrestati per pericolo di fuga,vogliono scappare, prima a giugno poi a settembre ,finanziandosi la latitanza dorata con con i proventi di una tattoo convention,andranno in Francia, no in Portogallo, no in Messico, probabilmente con l’ ausilio di una Toyota picnic da rottamare, forse vendendosi i  quadri che hanno in casa, vanno arrestati x pericolo di fuga, anzi no perchè uno sta andando a lavorare, non riesce neppure a  progettare le vacanze,vanno arrestati perchè anarchici insurrezionalisti,anzi no  filobrigatisti (visto che vanno ad ascoltare la conferenza del già noto brigatista da poco uscito dal carcere Sante Notarnicola) vanno arrestati perchè strappano microfoni e telecamere quando se le trovano in giro x casa,perchè frequentano pregiudicati , perchè controllano su internet  le notizie delle indagini   sul suddetto ferimento e su altre notizie di repressione antianarchica,perchè fanno commenti scherzosi sui continui retatoni ed indagini benchè ben consapevoli di essere ascoltati,perchè fermano a loro discrezione gli stessi sbirri che li seguono,perchè fanno un giornale che si chiama KNO3,perchè hanno un altro processo  in corso, per 270 bis a Perugia, perchè  è da 15  anni, dal processo Marini in poi ,che vengono indagati dalle più svariate procure d’ Italia, quindi qualcosa dovrà pur esserci.

Io so di avere due amici, compagni, fratelli, o come ho preferito chiamarli in 15 anni di amore ed amicizia nostra , so che sono in galera, in isolamento, so che  bisogna lottare per la libertà loro e per quella di tutti i prigionieri, tutto il resto sono veline di questura e chiacchere da osteria.

irrimediabilmente x l’ anarchia  anna

PER SCRIVERE AI COMPAGNI:  

NICOLA GAI
ALFREDO COSPITO

CASA CIRCONDARIALE SANREMO
VIA VALLE ARMEA  144
18038  SANREMO (IM)

Napoli – Trovate microspie all’interno dello spazio anarchico 76/A

riceviamo e diffondiamo:

Mentre facevamo dei lavori all’interno dello spazio anarchico 76/A abbiamo trovato due microspie. Le due sfogliatelle erano posizionate nelle bocche di lupo dei locali sottostanti, nelle due sale dove facciamo i concerti e le iniziative.
L’intero marchingegno era composto da tre pile da 9 volt montate in parallelo tenute assieme al microfono-trasmettitore da nastro isolante coperto a sua volta da comune nastro da imballaggio.

Così apparivano le microspie al momento del ritrovamento. La parte vicino ai 2€ è il microfono, dalla parte opposta è attaccata l’antenna.

La microspia privata del nastro più esterno. Il microfono è stato reciso da noi.

Particolare dell’antenna-trasmettitore con e senza coperchio di protezione.

Il tutto smontato. Le pile sono risultate essere scariche.

Lettera di Massimo Passamani a Radio Blackout


carcere2

Alessandria, diciotto giorni di settembre 2012

Cari compagni e compagne,

con questa lettera voglio raccontarvi qualcosa che mi sta a cuore e mettervi a parte di un’intenzione. Quando sono stato portato, il 27 agosto scorso, nella sezione di isolamento del carcere di Tolmezzo ho conosciuto alcuni ragazzi lì rinchiusi. Sono stato accolto in modo non solo solidale, ma anche fraterno. Sia pure per una settimana ( poi sono stato trasferito nella sezione di Alta Sorveglianza qui ad Alessandria) abbiamo condiviso cibo, caffè, sigarette, urla e battiture. Quello di Tolmezzo è un carcere punitivo, dove quotidiani sono gli abusi e i pestaggi.
Al gip, di fronte a cui mi sono avvalso della facoltà di non rispondere, ho denunciato tutto questo.

Tra gli altri ho conosciuto Maurizio Altieri, in carcere ormai da diciotto anni senza aver mai goduto dei giorni di liberazione anticipata per aver sempre lottato a testa alta. Da oltre tre mesi in isolamento per le tante denunce di pestaggi che ha raccolto e fatto uscire, viene di continuo minacciato ( l’ultima volta come ritorsione verso il presidio di solidarietà organizzato lì a Tolmezzo dai compagni: negazione del colloquio telefonico, consiglio di disciplina per lui e gli altri ragazzi). La capacità e la fraterna gentilezza di Maurizio mi sono andate dritte al cuore. Lo stesso vale per i compagni e le compagne con cui Maurizio è in contatto, più forte e deciso di prima. Minacciano, dopo averglielo fatto subire a lungo, di sottoporlo di nuovo al regime di 14 bis (niente tv, blindo sempre chiuso, restrizioni sulla’aria ecc.).

Con questa mia lettera dichiaro anticipatamente – di modo che ognuno si assuma le proprie responsabilità- che se la direttrice del carcere di Tolmezzo dovesse applicargli tale misura vendicativa e vigliacca, comincerò subito uno sciopero della fame. Non ho una grande simpatia per gli scioperi della fame ( per il principio che, se sono gli oppressori a commettere le ingiustizie, non vedo perché dovremmo essere noi a soffrire….), ma altre forme di lotta per il momento voglio riservarle per eventuali questioni che riguardino anche gli altri compagni rinchiusi con me in Alta Sorveglianza.
Questa forma di protesta servirebbe innanzitutto per mantenere vivi il pensiero e la vicinanza con Maurizio. Questa sezione ha lo scopo di isolarci non solo dal resto del mondo e dalle lotte, ma anche dagli altri detenuti e, più in generale, dalla nostra classe. Il mio sforzo vuole andare in direzione ostinata e contraria. Parliamo spesso, nei nostri volantini e nei nostri testi, di gioventù selvaggia, di classe pericolosa, di ribelli sociali quali nostri complici “naturali” nella rivolta e nella riscossa. In fondo il potere, con le sue pretese “associazioni”, attacca preventivamente la nostra disposizione, in una società che è un “formicaio di uomini soli”, a condividere idee, sogni, bisogni, pratiche, vita. Proprio come ha fatto un rapinatore di nome Maurizio con uno sconosciuto quale ero io.
Chiedo a chi condivide sentimenti e visione della vita simili di mobilitarsi affinchè questo 14 bis – carcere nel carcere – non passi. Per essere un po’ più liberi. Per non dimenticare chi ha continuato a lottare, anche in carcere, anche solo.
Approfitto di questa lettera – visto che la precedente mai giunse – per ringraziare tutti per la calorosa solidarietà che rischiara le mie giornate.
Un abbraccio giunga ai compagni detenuti, ai miei fratelli rinchiusi in isolamento a Tolmezzo, alla Valle che resiste e a coloro che si battono per la libertà di tutti, anche a rischio di giocarsi la propria.

Massimo Passamani
Per scrivere a Maurizio: Maurizio altieri – c.c. via paluzza 77 – 33028 Tolmezzo (Udine)
Anche lettere e cartoline alla direttrice sarebbero utili

Prigionieri – Aggiornamenti su Nicola e Alfredo [22/9/2012]

riceviamo e diffondiamo:

Torino 22 settembre 2012

Alfredo e Nicola sono tuttora alle Vallette, non si ha ancora notizie di trasferimenti. Sono sottoposti a tutte le misure di rito  isolamento, censura della corrispondenza, sono in cella  singola con annesse microspie, non possono avere colloqui con familiari e conviventi. Possono ricevere posta, giornali, riviste, libri.

Per scrivere ai compagni:  
Nicola Gai
Alfredo Cospito

C.C. Lorusso e Cotugno
via  Pianezza 300
10151 Torino

Prigionieri – Resoconto del presidio davanti al carcere di Alessandria [15/9/12]

Riceviamo e diffondiamo questo resoconto del presidio tenutosi davanti al carcere di Alessandria, sabato 15 settembre 2012, in solidarietà con tutti i prigionieri e con i compagni anarchici rinchiusi nella sezione AS2:

Ore 15:00 -Già allo sbocco dell’autostrada iniziano i blocchi alle auto; si capisce subito che il clima è teso.
Arriviamo al carcere che si trova fuori dal paese, per raggiungerlo con i mezzi pubblici esiste solo un autobus a chiamata.
Alle 16:00 il gazebo è montato e la musica inizia ad arrivare oltre le mura del carcere di Alessandria. Ci aspettavano in alto i secondini, sulla torretta ad angolo, e la DIGOS stava già filmando.
I primi volti coperti, i primi lanci di pietre. La sterpaglia tra  la rete esterna e la strada di cemento adiacente le mura era secca, dalla nostra parte. Il fuoco ha bruciato per parecchio tempo mentre le persone vicino alla rete urlavano, salutavano chi poteva vedere aldilà delle sbarre e tiravano pietre, petardi, pannocchie e zucchine; tutto quello che si trovava nella campagna. I botti ed i sassi arrivano fino ai secondini, su, sulla torretta. Dopo svariati ( ed inutili ) tentativi di spegnere le fiamme la situazione non sembrava cambiare. È partito il blocco stradale, all’entrata del carcere. Molte sono le scritte di solidarietà, ma era palpabile il desiderio di fondo di aprire ogni gabbia ed abbattere qualsiasi muro. La polizia penitenziaria lancia una manciata di gas CS, ma poca roba. Ci spostiamo qualche metro più avanti ed il blocco continua, insieme al lancio delle pietre, per circa un’ora. Sono ormai le 19, gli ultimi botti fluorescenti vengono sparati sopra al carcere e i detenuti ci salutano.
I giornali parlano poco, omettono (per quanto sia stato un intervento minimo e ridicolo) il fatto che l’unico modo per spostarci dall’ingresso sia stato gettare dei lacrimogeni sulla folla che stava bloccando, da poco, il traffico. I giornali locali parlano di 200 persone.
Lunedì Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha affermato che una prima soluzione potrebbe essere quella di impiegare i militari per i servizi di vigilanza esterna degli istituti penitenziari per “garantire, oltre a quella interna, anche la sicurezza esterna delle strutture carcerarie”.
Niente di nuovo nelle sue parole. Questo presidio è stata l’ennesima dimostrazione che più il collare stringe e più l’animale abbaia, si ribella, è furente.
Un abbraccio ai carcerati e a tutte le vittime della repressione.

“Fuori tutti dalle galere! dentro nessuno, solo macerie.”

Aggiornamenti su Nicola e Alfredo

Da Informa Azione:

Torino18 settembre – Alfredo e Nicola ad oggi rimangono alle Vallette. Non è dato di sapere se e quando saranno trasferiti, intanto mantengono il divieto di incontro tra loro e con altri anarchici. L’udienza a Perugia del 25 settembre, della cosidetta op. Shadow in cui anche Alfredo è imputato, è stata rinviata dal 25 settembre al 30 ottobre. Per scrivere ed inviare telegrammi ai compagni:

NICOLA GAI
ALFREDO COSPITO

C.C.VIA PIANEZZA 300
10151 TORINO