di seguito il volantino distribuito Sabato.
Sabato 25, volantinaggio contro la lega nord
di seguito il volantino distribuito Sabato.
Sabato sera è stata lanciata una bomba carta all’esterno del centro sociale Newroz di Pisa. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai militanti del centro che da anni lavorano attivamente sui temi delle migrazioni e della precarietà. Le bombe, che siano fasciste, che siano di stato (la stessa identica cosa), non fermeranno chi ha in mente e nel cuore un orizzonte nuovo.
Anarchici Pistoiesi.
Ieri, 23 ottobre, sono stati convalidati gli arresti per i quattro compagni
accusati per le bombe carta alla sede dei vigili di Parma. Il capo
d’imputazione è l’art. 6 L. 895 che si riferisce ad accensioni ed
esplosioni pericolose di materiale esplosivo che provoca timore
pubblico. Restano quindi tutti in carcere anche una delle ragazze che è
incensurata e il compagno di Parma arrestato a casa per possesso di un
fumogeno. Dalle carte risulta che le due bombe carta fossero: un
fumogeno e un petardo.
Comunque, tutta la nostra solidarietà agli arrestati innocenti o colpevoli che siano.
Ricordiamo che i vigili di Parma spadroneggiano da tempo in città
procurando molto allarme e timore, oltre che lesioni fisiche, a tutti
gli immigrati poveri che incontrano sul loro percorso.
Anarchici di Bologna
1- Valutare la reale combattività e consistenza dei movimenti antagonisti, che verosimilmente appoggeranno le mobilitazioni studentesche.
2 in caso di “vittoria” della reazione governativa, oltre ad aver smantellato ogni possibilità di innesco di potenziali criticità, si potrà dare il via all’organizzazione di una scuola fatta da pochi per pochi in modo da poter creare da un lato i nuovi padroni del mondo che uscirà da questa crisi mondiale in corso, e dall’altro la nuova manovalanza asservita ad i loro scopi.
3 In caso di “vittoria” del movimento degli studenti si avrà la scusa per non toccare per molto tempo il problema dell’istruzione (quella pubblica) in Italia. Giova ricordare che se la riforma Gelmini è realmente irricevibile, anche la situazione attuale della scuola italiana è piuttosto vergognosa…
Quale dunque il ruolo dei Rivoluzionari (utilizzando il termine Rivoluzione nell’accezione più ampia del termine) all’interno di questa fase storica, potenzialmente rispondente quantomeno ad una parte delle nostre aspettative?
Premessa l’impossibilità di preconfezionare ricette adatte a tutte le stagioni e a tutte le situazioni –lasciamo volentieri ad altri il ruolo di pontefici- quello che realmente possiamo fare è partecipare attivamente alle mobilitazioni mettendo in campo tutto il nostro portato ideologico in maniera chiara ed inequivocabile, restando certo sui temi contingenti ma tentando di fare un passo in più tentando –per quanto possibile- di analizzare la mobilitazione all’interno del contesto nella quale è nata e si sviluppa, “aprendo” la tematica a tutte le correlazioni ch’essa ha con altre tematiche sensibili anche apparentemente lontane (economicizzazione esasperata dell’esistente, militarizzazione del territorio, inasprimento della piramide sociale, restringimento degli spazi di libertà e di azione, ecc…), al fine di poter contribuire alla nascita di un movimento cosciente sia di se che del ruolo che può avere in un reale cambiamento di rotta di questa società odiosa e priva di Libertà. Questo è quanto, ma ora fuori di qui, le strade ci aspettano.
Da ieri qualcosa è cambiato; se classico/pedagogico e istituto d’arte sono sempre occupati, alla lista si aggiungono anche l’itis "Silvano Fedi", l’istituto tecnico professionale "Pacinotti", all’istituto geometri stamani si capirà se sarà occupazione od altro, allo scentifico, che ieri ha occupato, la protesta sembra più orientata veso una coogestione senza interruzione della didattica. Anche il pacinotti comunque avrebbe nelle sue intenzioni di non interrompere le lezioni, ma vorrebbe spostarle tutte nella succursale. Stamani poi, al classico/pedagogico si svolgerà una votazione per decidere il da farsi…speriamo che l’occupazione continui.
SOLIDARIETA’ AGLI STUDENTI IN LOTTA!!
Sul nostro blog ci sono delle foto
(http://anarchism-jordan.blogspot.com/2008/10/update-on-anarchism-in-jordan.html).
La prima è stata scattata durante una manifestazione. Le altre sono di
uno sciopero al quale abbiamo partecipato, di alcuni lavoratori che
perderanno i posti di lavoro perché l’azienda mineraria di Stato è
stata venduta a un’azienda canadese.
Ecco due nostri blog:
http://anarchism-jordan.blogspot.com
http://1ofamany.wordpress.com
Notizia completa su informa-azione.info:
MERCOLEDI’ 29 OTTOBRE
Ore 9 presenza al tribunale di Pisa, via Cavour n°57
Ore 11 presidio presso il dipartimento di Ingegneria Meccanica
Nucleare e della Produzione, Via Diotisalvi 2, zona Stazione San
Rossore
CONTRO LA SOCIETA’ NUCLEARE RILANCIAMO LA LOTTA E LA SOLIDARIETA’
In passato le inchieste per 270 bis dispensate dalle varie procure,
hanno dimostrato l’intenzione di rendere ufficiale, duraturo e
permanente l’apparato di controllo nei confronti delle realtà radicali;
in questi ultimi anni le accuse di “associazione sovversiva” si stanno
traducendo in lunghe carcerazioni preventive e anni di misure
restrittive, come firme e sorveglianza speciale.
L’interesse dell’azione repressiva sembra concentrarsi su contesti in
cui le lotte si fanno riproducibili, solidali, dove nascono lotte e si
sviluppano idee, dove anche situazioni specifiche possono diventare
parte di qualcosa di più ampio. Con l’evidente volontà di disgregare le
realtà conflittuali, rendono di fatto difficoltoso, e talvolta
impossibile, portare avanti i propri progetti, soprattutto collettivi e
di movimento.
Annichilire, recuperare, gestire, mistificare le lotte, cercare di
spezzare in queste ogni radicalità e ogni pratica che voglia partire e
rimanere dal basso.
Tramite mirate operazioni di polizia, vengono applicati pesanti
provvedimenti repressivi alle e ai militanti, partendo esclusivamente
da un giudizio politico sulla loro collocazione e identità,
riformulando a proprio piacimento le accuse prima di qualsiasi
eventuale seguito processuale.
Tutto ciò che sta avvenendo, e allo stesso tempo si sta sperimentando,
non è certo una semplice casualità. E’ il frutto di una
riorganizzazione e di un adeguamento, da parte del potere, nel
tentativo di consolidare il nuovo ordine mondiale, recuperando o
arginando dove possibile, annientando ogni focolaio di conflittualità.
Sono anni che le situazioni ecologiste anarchiche toscane,
soprattutto pisane, sono sotto pesante attacco da parte della procura
di Firenze che, seguendo le linee del Ministero degli Interni, ha
imbastito sei inchieste per associazione sovversiva con finalità di
terrorismo. Senza contare le precedenti cadute nel vuoto.
L’ultima in ordine di tempo è l’operazione “Ardesia” che ha colpito i
compagni e le compagne della sede anarchica di Via del Cuore: dodici
richieste di arresto per associazione sovversiva, quattro accolte, due
verso compagni già in carcere con l’accusa di rapina.
L’attività delle componenti ecologiste e anarchiche sul territorio
toscano si è concentrata su una serie di iniziative volte a denunciare
e contrastare ogni forma di nocività: sia quelle presenti sul
territorio, come inceneritori e rigassificatori, sia in opposizione a
questioni come la vivisezione e lo sfruttamento animale, la
psichiatrizzazione, le biotecnologie; anche attraverso la realizzazione
di “Terra Selvaggia”, pagine anticivilizzatrici e di altre
pubblicazioni, dando un senso di priorità a determinati argomenti
all’interno di una prospettiva di liberazione da ogni logica di
dominio, per uno stravolgimento dell’esistente, nella sua totalità.
Le pratiche e i contenuti radicali delle lotte, sono tanto più forti
quando (o quanto) sono capaci di tessere rapporti di solidarietà, che
in tempi di repressione possono determinarne la continuità; solidarietà
indirizzata verso prigionieri rivoluzionari e pratiche di lotta fuori
dai canali prefissati dal potere.
Il 29 ottobre comincia il processo per l’inchiesta “Gruppi di Affinità”.
Dopo due anni di carcere, arresti domiciliari e altre misure
restrittive, l’accusa principale di associazione sovversiva è caduta in
fase preliminare. Otto compagni e compagne di Via del Cuore e del
Silvestre sono stati comunque rinviati a giudizio per i due reati
specifici: un sabotaggio contro un traliccio di alta tensione della
Terna, rivendicato contro la ripresa del nucleare, e un attacco verso
un’agenzia interinale, rivendicato in ricordo di Carlo Giuliani,
entrambi con l’aggravante di eversione.
In questa occasione, dove vengono messi sotto processo le lotte, le
compagne e i compagni, vogliamo ribadire che i veri progetti di terrore
sono il ritorno di vecchi strumenti di morte e sfruttamento come le
centrali nucleari, e le nuove appendici del dominio
scientifico-economico-politico: biotecnologie e nanotecnologie.
Dalle scorie stoccate in tutto il territorio, dalle centrali
disattivate con annessi centri urbani fantasma, come un’esalazione
mortifera risorge lo spettro del nucleare, evocato nei palazzi del
potere politico, economico e scientifico.
Con freddezza e avidità, tra la noncuranza di una popolazione
rassegnata a subire, governo, aziende e centri di ricerca gettano le
basi per il ritorno alla tecnologia nucleare in Italia.
Il bagaglio di nocività con cui bussa alle nostre porte è tristemente
noto: parte dalle miniere di uranio per riversarsi nelle discariche, si
manifesta con la militarizzazione dei territori interessati e con il
segreto di Stato su eventuali “incidenti di percorso”, passando per la
complicità dei consumi da cui la nostra società è dipendente.
E sono proprio i consumi (e i costumi) che mantengono in vita questo
sistema a necessitare del nucleare: la massiccia produzione
industriale, l’onnipotenza della merce, il torpore indotto dalla
tecnologia, nutrono la macchina economica-politica di cui siamo tutti
ingranaggi, una macchina che per continuare a questo regime, dopo aver
fagocitato ogni risorsa naturale, necessita di nuova linfa.
Non sappiamo se il nucleare sarà economicamente più conveniente di gas,
carbone o petrolio, e non ci interessa: ci stiamo autodistruggendo e
uno sconto sui veleni potrà solo accelerare questo processo.
Provano a convincere la popolazione dicendo che siamo già circondati da
centrali nucleari, omettendo che a Tricastin, a pochi chilometri dal
confine con la Francia, si sono verificati 4 incidenti nell’arco di un
mese.
Ma non vogliamo basare la nostra critica sull’allarmismo, di emergenze
e allarmi si nutre già questo sistema, ed è proprio per l’emergenza
energetica che si progetta il ritorno al nucleare. Siamo contro il
nucleare perché insieme a biotecnologie e nanotecnologie rappresenta
l’ennesimo sotterfugio per prolungare l’agonia di un sistema in crisi.
Un sistema che si nutre dello sfruttamento di tutto ciò a cui può
accedere, che sacrifica forme viventi e la stessa sopravvivenza del
pianeta sull’altare del progresso economico, il cui imperativo non sarà
mai la terrorizzante armonia ma il feroce dominio.
Complici di questo modello di dominio sono gruppi come Enel, Sogin o
Ansaldo, laboratori di ricerca e politecnici come quelli di Milano e
Torino, le università di Piacenza, Roma e Pisa, che lavorano
congiuntamente riunite in un consorzio interuniversitario per la
ricerca scientifica e tecnologica nucleare: il CIRTEN con sede a Pisa.
Non proponiamo alternative al nucleare né guardiamo alle fonti
rinnovabili, poiché saranno utili esclusivamente al rinnovo di questo
modello di civiltà.
Le soluzioni non vanno cercate all’interno di questo contesto
mortifero, ma altrove. In un’opposizione al nucleare che non sia solo
contro questa tecnologia, ma che guardi verso un cambiamento sociale,
per uno stravolgimento dell’attuale sistema di dominio.
MERCOLEDI’ 29 OTTOBRE
Ore 9 presenza al tribunale di Pisa, via Cavour n°57
Ore 11 presidio presso il dipartimento di Ingegneria Meccanica
Nucleare e della Produzione, Via Diotisalvi 2, zona Stazione San
Rossore
Anarchiche e Anarchici di Via Del Cuore, Coalizione Contro Ogni Nocività, Il Silvestre, Individualità Ribelli di Pietrasanta
Oggi Mercoledì 22 ottobre a PISA
il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud presenta
COME E PERCHE’ FARE A MENO DELLA PSICHIATRIA
Mercoledì 22 ottobre a PISA
al POLO CARMIGNANI OCCUPATO in piazza dei Cavalieri (dietro la Normale)
alle ORE 18:30
INCONTRO/DIBATTITO con il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
+ PROIEZIONE DI VIDEO ANTIPSICHIATRICI
a seguire Aperitivo Musicato