Genova – Chicco a Testa basta

Genova 26 ottobre 2010

Oggi alla biblioteca comunale Berio di Genova era in programma la presentazione del libro “Tornare al nucleare? L’Italia, l’energia, l’ambiente” di Chicco Testa, libro di assai becera propaganda a favore del nucleare. Nella sala erano presenti l’autore, il mediatore e un pubblico assai poco numeroso , difatti non veniva superato il numero di dieci persone a sentire l’ex Presidente di Legambiente ed ex presidente del Consiglio di Amministrazione di Enel. Dopo pochi minuti dall’inizio della presentazione, un nutrito gruppo di antinuclearisti/e è intervenuto in sala con uno striscione e alzando i toni fino ad interrompere l’evento. Evidentemente i meritati appellativi rivolti ad uno dei più viscidi sostenitori della morte nucleare lo hanno fatto desistere dal continuare, e dopo alcune diatribe col mediatore e il personale della biblioteca, Chicco Testa s’è alzato, ha preso la giacca e se n’è andato.

Pensava forse di poter presentare il suo libro in tutta tranquillità? Credeva di poter far pubblicità al nucleare senza alcuna opposizione? Beh così non è stato: hanno provato a chiedere di sederci e discutere, ma ovviamente non eravamo assolutamente interessati a confrontarci con chi pubblicizza centrali nucleare e bombe atomiche. La nostra opposizione al nucleare è chiara e radicale, e non avevamo certo bisogno di discutere con una persona qual’è Chicco Testa sui perché e sui come dell’energia nucleare.

Per oggi, questo è tutto.

Aggiornamento indirizzi dei compagni anarchici ecologisti detenuti in Svizzera

Successivamente allo sciopero della fame intrapreso da Silvia, Costa, Billy e Marco tre di loro sono stati trasferiti. Non sappiamo se questi trasferimenti siano da intendere come una piccola rappresaglia dell’apparato repressivo svizzero posto di fronte alla fierezza di questi compagni, o se riguardino invece la meccanica e burocratica gestione di chi privano della libertà. Tuttavia il trasferimento di Marco verso il carcere di massima sicurezza di Orbe, senza alcun preavviso, si connota abbastanza evidentemente come vigliacco gesto di vendetta.

Di seguito gli indirizzi aggiornati dei prigionieri anarchici ecologisti detenuti in Svizzera.

Marco Camenisch
Penitencier de Bochuz
Case Postale 150
1350 Orbe
Svizzera

Luca Bernasconi
c/o
Regionalgefängnis Bern
Genfergasse 22
3001 Bern

Costantino Ragusa
c/o
Regionalgefängnis Thun
Allmendstr. 34
3600 Thun

Silvia Guerini

c/o

Regionalgefängnis Biel

Spitalstrasse 20

2502 Biel/Bienne, Switzerland

RIVOLTA!!

La Grecia è in rivolta permanente, La Francia è bloccata da giorni dagli scioperi e le manifestazioni, lo sfondo è sempre la crisi, che secondo media e politicanti vari si avvia verso la fine ma che in realtà –lo sa bene chi si barcamena ogni giorno tra stipendi da fame e contratti da medioevo- morde sempre più in attesa della bolla speculativa che secondo alcuni dovrebbe scoppiare a breve. Continua a leggere

Livorno: Contro il militarismo! Corteo cittadino.

Livorno 23 ottobre 2010MANIFESTAZIONE

Contro la guerra, contro i licenziamenti, contro i tagli

I gruppi e le individualità presenti domenica 10 a Livorno alla riunione degli anarchici toscani lanciano un appello a partecipare alla manifestazione che si terrà sabato 23 ottobre a Livorno.

Ogni anno la Brigata Paracadutisti Folgore assieme alle autorità civili celebra l’anniversario della battaglia di El Alamein. Questa parata militarista che si terrà il 23 ottobre, sarà la celebrazione della rapina e dello sfruttamento che subiamo quotidianamente. Per questo una assemblea unitaria di organizzazioni politiche e sindacali ha promosso per quel giorno un corteo cittadino, per reagire ai tagli, ai licenziamenti, a quella “cultura della miseria” che secondo il padrone della FIAT Marchionne, i lavoratori dovrebbero accettare per lavorare.

La festa nostalgica sarà come sempre caratterizzata dallo sfoggio alla Rotonda d’Ardenza di quelle stesse armi e strumenti di morte utilizzati nelle missioni all’estero, e che adesso sono impiegati nella guerra di aggressione in Afghanistan.

I militari italiani sono presenti in numerosi conflitti in diversi paesi del mondo. Quelle che chiamano “missioni di pace” o “missioni umanitarie”, sono invece interventi armati e guerre di aggressione, per far valere gli interessi del governo italiano e dei suoi alleati, per garantire lauti guadagni all’industria bellica ed in generale ai poteri economici che traggono profitto dalle guerre, dalle ricostruzioni, e dal controllo di determinate zone del mondo.

Un esempio fra tutti: nei giorni scorsi è stato firmato l’accordo quadro per la realizzazione del gasdotto che porterà gas dal Turkmenistan a India e Pakistan. Il gasdotto transiterà dalla zona presidiata dai militari italiani e, guarda caso, l’ENI si prepara a diventare uno dei principali realizzatori-fruitori dell’opera.

Ma la guerra in atto è anche interna, è la guerra ai lavoratori, ai disoccupati, agli studenti.

I profitti dei padroni crescono mentre, con la scusa della crisi, si cancellano posti di lavoro. Si parla di sacrifici mentre miliardi e miliardi di euro vengono destinati alle spese militari.

La guerra interna è la guerra dichiarata alle persone immigrate, portata avanti con criminalizzazione, segregazione nei Centri di Espulsione, retate, ronde ed altri provvedimenti razzisti volti a deviare ogni malcontento. E’ la guerra al dissenso, ad ogni opposizione sociale, una guerra vera, fatta con l’esercito armato nelle strade, con le cariche di polizia a studenti e lavoratori, con la repressione che colpisce i movimenti e chi lotta, con leggi liberticide contenute nel pacchetto sicurezza.

Questa guerra, sia sul fronte esterno che sul fronte interno, è pagata da chi vede peggiorare le proprie condizioni.

Da chi viene sfruttato sul lavoro, da chi lavoro non ce l’ha, da tutti coloro ai quali viene detto che bisogna sacrificarsi perché la crisi economica è ancora lunga, mentre per l’apparato militare e per quello repressivo vengono spesi miliardi su miliardi di euro.

23 OTTOBRE ore 15:30

CORTEO

concentramento in piazza garibaldi.

Anarchici Toscani

Livorno 10/10/2010

Pistoia-detenuto si impicca

Ieri un detenuto del carcere di Pistoia si è impiccato, ora è grave all’ospedale. Se è vero, e vero è che la situazione di sovraffollamento del carcere Santa Caterina è drammatica, con i reclusi costretti in 10, 12 in una cella da 6 e quindi spinti a dover organizzare i turni per dormire su un materasso, con dormitori di fortuna allestiti nelle sale colloquio ecc, noi crediamo che parlando di carcere si debba allargare il discorso non tanto alle modalità della sua gestione, ma più in profondità alla sua reale (in)utilità e funzione. Se Michael Focault ha spiegato –nel suo “sorvegliare e punire”- l’evoluzione storica del carcere e delle sue funzioni, occorre anche notare come le case di reclusione siano utilizzate come strumento di disciplinamento sociale in prima battuta contro le fasce più disagiate della società, è più facile rinchiudere chi ruba per fame che analizzare ed affrontare i nodi strutturali che creano e perpetuano le miserie sociali; in seconda battuta invece il carcere, con tutte le sue problematiche che devono necessariamente rimanere irrisolte per garantirne la funzione, serve anche da monito per tutti coloro che in qualche maniera possono entrare in conflitto con l’impianto sociale esistente, le sue istituzioni (economiche e politiche) e le sue convenzioni, si tratti di “delinquenti comuni” o “sovversivi”, entrambi –anche se in diversa maniera- potenzialmente destabilizzanti per Quello che si suol chiamare “status quo”.

Noi per conto nostro ribadiamo che l’unico carcere tollerabile è quello che brucia, che l’unica gabbia preferibile è quella scassinata…Un noto poeta e cantante genovese ci ricorda che “non ci sono poteri buoni…”, noi aggiungiamo che nemmeno i mezzi che il potere usa per garantirsi autoconservazione lo sono, né possono esserlo e le carceri sono uno di questi aberranti strumenti.

Anarchici Pistoiesi.

Firenze-Benefit studenti ed antifascisti colpiti dalla repressione

Sabato 9 Ottobre, al CPA in via di Villamagna 27a, si terrà una serata benefit a favore delle spese processuali dei compagni della rete Antifascista pistoiese e di quelli della rete dei collettivi fiorentini colpiti dalla repressione;

Dalle 20,30 Cena benefit a 5 Euro ed a seguire concerti (3 Euro) con:

Doomed Humanity, The Drunken Nights, Soul rebel, Tullosaicomesono.

Pistoia-allagata Cassapound

Fonte Ansa:

La settimana scorsa la sede pistoiese di Cassapound è stata vittima di un violento attentato, dalle prime ricostruzioni sembra che le indagini si indirizzino verso un elemento già noto alle forze dell’ordine, si tratta di Giove Pluvio, accusato dagli inquirenti di aver scatenato un violento nubifragio atto a colpire la sede del circolo fascista. L’interessato, resosi irreperibile, ha fatto sapere tramite i suoi avvocati di essere estraneo ai fatti, ma ad aggravare la sua posizione ci sono ora nuovi elementi, tra cui spicca la testimonianza di Massimo Dessì, che interrogato una prima volta dagli inquirenti aveva affermato di non poter essere utile alle indagini e che ora, a distanza di giorni, tornando sui suoi passi, afferma di aver riconosciuto Giove accompagnato da numerose gocce d’acqua che il Dessì afferma di aver più volte visto in città. Ad avvalorare la sua tesi anche la testimonianza del pizzaiuolo Marco Lucarelli che pur essendo altrove, tramite una visione, afferma di aver assistito alla scena e di poter riconoscere Sia il Giove che gli altri indagati. La DIGOS di Pistoia, dopo aver giudicato credibili e circostanziate le testimonianze ha deciso di spiccare mandato di cattura sia per Giove Pluvio che per le precipitazioni piovose avvenute nei giorni immediatamente precedenti e successivi l’increscioso fatto.

Fatti di Pistoia, la montatura si sfalda!

Venerdì 1 Ottobre si è svolta l’ennesima udienza legata ai fatti dell’11 Ottobre 2009 che portò –a seguito di una montatura giudiziaria- all’arresto di 7 compagni di aree varie.

 Ad un anno da quegli eventi, grazie al lavoro dei compagni che in questi mesi hanno lavorato sia alle iniziative di solidarietà, che alla raccolta di materiale, testimonianze e documenti che dimostrassero la montatura questurina a carico degli imputati, l’inganno sbirresco ha cominciato a sgretolarsi: è stato demolito il teste principale dell’accusa che messo faccia a faccia con un giornalista (che solo ora ha deciso di testimoniare) che aveva raccolto una sua dichiarazione poco dopo i fatti “non ho visto niente perché non c’ero” ha dimostrato evidenti segni di nervosismo contraddicendosi, negando quello che aveva dichiarato fino a quel momento ed ammettendo di aver raccolto (e di farlo tutt’ora) fondi per Cassa pound tanto da avere una cassettina salvadanaio con le effigi del gruppo neofascista nella sua pizzeria…e pensare che fino a quel momento era stato considerato un testimone neutrale! La ciliegina sulla torta è stata l’ammissione dello stesso PM Dell’Anno (che ha sostituito Boccia, complice della montatura) dell’inaffidabilità del teste Marco Lucarelli.

La nuova udienza si terrà il 19 Novembre 2010, quel giorno assisteremo al confronto tra un altro testimone “granitico” dell’accusa, Michele Romondia, ed un nuovo teste convocato dal giudice e che ha già negato la versione dei fatti di Lucarelli.

 

A fronte di tutto ciò c’è da notare come il lavoro fatto dai compagni in questi mesi abbia costretto il giudice Costantini a rimettere in discussione fatti e testimonianze fino ad oggi considerate assodate, i materiali –circostanziati- della controinchiesta presentati nell’udienza di Venerdì 1 sono stati acquisiti dal giudice (e non poteva essere altrimenti, almeno che non si fosse voluto rendere ancora più spudorata la montatura e l’accanimento giudiziario) ed hanno fatto si che la sentenza che sembrava già scritta da tempo sia finita al macero.

 

Il nervosismo dei questurini durante le varie fasi dell’udienza (quanti telefonini fumanti e facce tirate…) è stata la cartina di tornasole del buon lavoro fatto in questi mesi.

 

A margine di tutto ciò stanno anche emergendo inquietanti connessioni fra elementi della questura di Pistoia ed i gruppi neofascisti cittadini e toscani, basti citare l’esempio del poliziotto Carobbi Corso che sulla sua pagina Facebook non fa mistero delle sue simpatie d’estrema destra e della sua amicizia con Dessì (il fascista confidente di questura presente dentro cassa pound quell’11 Ottobre) e che oltretutto risulta frequentante della fondazione RSI di Terranova Bracciolini…e pensare che questo personaggio ha partecipato all’arresto di uno dei sette compagni…sarà una casualità che un poliziotto dichiaratamente fascista (ma potevano colleghi e superiori non sapere…?) ed iscritto alla pagina FB del circolo Agogè (così si chiama la sede di Cassa pound Pistoia), nonché amico di Dessì abbia partecipato alla perquisizione della casa ed al fermo di un compagno accusato di aver danneggiato la sede di un gruppo neofascista di cui è simpatizzante? Ancora, non è strana casualità che un testimone dei fatti sia fratello di un altro poliziotto coinvolto negli arresti e cassiere del SAP, il sindacato di polizia di cui Carobbi Corso è segretario? Le domande sono molte, le risposte si stanno facendo sempre più chiare, il vaso di Pandora si sta scoperchiando…