Saragozza[Spagna]: Attacco alla Basilica del Pilar. Rivendicazione

RadioAzione - Pilar  in fiammeTesto rivendicativo:

“Inoltre ho ben il diritto di uscire dal teatro quando la commedia mi diventa odiosa ed anche sbattere la porta uscendo, col rischio di turbare la tranquillità ...”

Emile Henry

 L’autorità, principio fondamentale della società, assume il potere attraverso le varie istituzioni, la Chiesa è una delle più importanti per la sua complicità storica con la carica dello Stato-Capitale con il compito di cementificare e perpetuare lo stato attuale di oppressione patriarcale ed etero. La Basilica del Pilar è uno dei templi significativi per chi è al potere. Visitato da ripetutamente da Franco in varie occasioni e dal papa Giovanni Paolo II nel 1982 e nel 1984, si pone come uno dei principali simboli e punto di incontro del fascismo. La Vergine di Pilar è la Patrona e Regina degli ispanici, e all’interno del tempio sono appesi come i trofei della verità le bandiere di tutti gli Stati che dominano il territorio latino-americano. Facendo galà di sterminio causata della civilizzazione al lato del tempio c’è la Plaza del Pilar, che caratterizza l’origine ispanica che disegna la mappa di Centro e Sud del continente americano.

Insieme a tutto quanto sopra, nel settembre 1864 è stata nominata patrona della scuola di giovani guardie e nel 1913 la Vergine del Pilar venne proclamata patrona degli assassini assoldati dalla Guardia Civil. L’ordine sarà firmato da Alfonso XIII, l0 stessa que fuera blanco del anarquista e che dà il nome al nostro gruppo e ci fa rivivere nel febbraio di quest’anno in un altro attacco contro un simbolo di potere. I compagni uccisi in azione vivono solo attraverso l’azione.

Dopo la vittoria del fascismo, nel 1939, viene dichiarato come un pilastro nazionale tempio e santuario della razza. Essa divenne un luogo ideale per Franco e il suo entourage, che gli diedero un’importanza centrale nella vittoria decisiva su Saragozza e precedentemente sul Fronte di Aragona. In questo tempio si trova il corpo dell’impresario e cardinale Juan Soldevila, ucciso dai Los Solidarios nel 1923 per essere stato uno dei finanziatori dei pistoleri dei padroni. Questo personaggio nocivo fu rilevante nella storia di questo luogo e viene ricordato ad ogni emblematica celebrazione del potere, come ogni 12 ottobre quando i nostri nemici festeggiano con preghiere su preghiere la loro espansione coloniale in questo spazio intimo, dove il transitano in totale tranquillità.

Ma oggi 2 Ottobre 2013 si è persa la solita calma. Intorno 13:15 ore, abbiamo installato un ordigno esplosivo costituito da una bombola di gas butano riempito con 2 chili di polvere nera, oltre a un sistema di attivazione con timer. Questa azione non era destinata a danneggiare parrocchiani e turisti, ed è per questo che abbiamo dato avviso al Giornale stampa (Saragozza) e El Heraldo, e anche alla Basilica del Pilar, con 10 minuti prima della detonazione in modo che potevano lasciare il tempio.

Questa azione mira a mettere in guardia che i loro stendardi fascisti come questo non sono e non saranno mai posti sicuri.

Comando Insurreccional Mateo Morral

Perché tifiamo Rivolta e diffidiamo della rivoluzione

Perché tifiamo Rivolta e diffidiamo della rivoluzione

Ebbene per comprendere il senso di questo scritto devo forzosamente chiarire l’utilizzo di alcuni termini. In queste poche righe intendo la “Rivoluzione” come rivoluzione di stampo autoritario, alla russa per intenderci, mentre per rivolta intendo un movimento che nasce spontaneo, per varie motivazioni non necessariamente afferenti all’immaginario rivoluzionario, nel quale la partecipazione degli antiautoritari si configura come dimostrazione della fattibilità anarchica senza velleità egemoniche ma con precisa riconoscibilità e chiarezza. Non si tratta quindi di uno scritto contro la “Rivoluzione”, ma bensì contro la rivoluzione autoritaria di stampo comunista classico, che ancora esercita una discreta fascinazione negli ambiti dei riottosi. Una provocazione? Forse…ma anche no.

 

Rivolta e rivoluzione sono due termini che vengono riferiti alla medesima aspirazione sociale che vede in un rivolgimento radicale dell’esistente un rinnovamento totale del medesimo.

a mio vedere invece Rivolta e rivoluzione parlano due lingue ben diverse, l’una fatta di Vitalità, Furore, Colore, Fuoco, Nuovo, talmente Nuovo da non esistere figura retorica per descriverla; l’altra fatta di preconcetti, schemi, appretto, ingessata come le fantasie di chi la preconizza e le speranze di chi vorrebbe dirigerla. Possessore esso della verità da vidimare.

Non sono rivoluzionario, sono bensì Rivoltoso, non sono prete, bensì Io. La rivoluzione chiama alle armi gli uomini in nome di un futuro preordinato, già chiaro nella mente delle avanguardie rivoluzionarie. Ma la rivoluzione ed i rivoluzionari spesso non tengono conto dell’imprevisto, del non calcolato del non pensato…e per questo nascono tribunali rivoluzionari  e prigioni del popolo, per questo la libertà viene strozzata in nome di un realismo che non è altro se non un voler piegare il divenire ad uno schema, ad una forma mentis non necessariamente adatta a decodificare ed affrontare il non pensato, l’imprevisto, il contingente. Il pensiero diventa azione (turpe filastrocca di

velleitarie tartarughe fascistoidi), la teoria fatta potere diventa prigione, il rivoluzionario diventa dittatore. La rivoluzione non ammette alterità, la controrivoluzione è tutto ciò che si muove fuori dagli uffici, la rivoluzione non può che essere autoritaria.

 

La Rivolta invece compie un percorso diverso, nasce come lava nel profondo degli animi, selvaggia come una fiera, crudele come i bambini, imprevista come un lampo a ciel sereno, impetuosa come un’onda anomala, riscalda come l’incendio di Roma.

La Rivolta nasce da un sentimento profondo, atavico, di Riscatto che nessuna teoria può instillare sì profondamente nell’animi; la rivolta è (in)coscienza Individuale che si fa molteplicità; la Rivolta è un Fuoco che concimando con le ceneri che produce nutre il suolo dal quale germinerà l’Avvenire…quale Avvenire? Non è dato di saperlo. La rivolta, figlia di rabbia e necessità informa con il quotidiano l’idea, dall’azione al pensiero, o meglio, azione e pensiero si fanno massa inscindibile…pensiero e azione – azione e pensiero…e così nasce come continuo divenire.

Non voglio certo gettare il bambino con l’acqua sporca e mi rendo ben conto che in una realtà ove l’abitudine inoculata a mezzo educazione verso la delega e l’eterodirezione un’esplosione come quella preconizzata possa ben rivolgersi a soluzioni (rosse, nere, arancioni, viola…) autoritarie e verticali, non sto dicendo che debba comunque rinunciare a lavora  re per un futuro liberato, ed orizzontale, sto solo dicendo che non mi pongo come apostolo, ma che mi pongo come possibilità il concorrere a dimostrare fattivamente la possibilità dell’Anarchia attraverso semplicemente l’essere, le pratiche individuali e quella collettiva formata dalla somma, non dalla sintesi, di queste ultime devono essere il mezzo; conta più una sacca d’autogestione autorganizzata funzionante che mille pagine di astruse teorie, conta più il fare del predicare. Lasciamo le certezze che si fanno catena agli altri, giochiamo con l’inconoscibile, la fantasia e l’istinto ci appartengono più d’ogni altra cosa. La rivolta negando prepotentemente afferma, afferma che non c’è più spazio per il sopruso, che il nuovo nasce mentre tutto crolla, che non c’è niente da salvare, e quindi che tutto bruci.

M.

 

Spoleto – E’ morto Damiano Corrias

da anarchaos

Spoleto – E’ morto Damiano Corrias

Con queste brevi righe diamo l’orribile notizia della morte, a 31 anni, di Damiano Corrias. Uno dei 5 spoletini arrestati il 23 ottobre 2007 nella cosiddetta Operazione Bruswood.

Non è il momento di cadere in complottismi o peggio ancora in esoterismi (è il secondo morto, dopo Fabrizio, su 5 giovanissimi arrestati). Domani sera, dopo l’autopsia, ne sapremo di più. Damiano soffriva di epilessia. Lunedì si terrano i funerali al Duomo di Spoleto.

Ma anche il giorno della sua morte, anzi ancora di più in queste ore ferali, vogliamo alzare al cielo la nostra maledizione nei confronti dei suoi persecutori. Nei confronti dei ROS guidati dal generalissimo Ganzer, quello che smerciava mitra e droga. Nei confronti dell’allora Presidente regionale Lorenzetti, oggi ai domiciliari per corruzione.

Nei confronti dello zerbino di Perugia, il pm che firma tutto quello che i ROS le ordinano di firmare, errori di battitura compresi: la dottoressa Comodi. La belva di Perugia, quella che contro Damiano chiese ben 6 anni di carcere per una scritta su un muro!

E comunque non si è piegato.

Era il dj di tutte le feste in montagna organizzate dagli anarchici spoletini. E di molti altri rave, più o meno politici.

L’ultima volta che è stato in piazza è stato il 23 giugno del 2012 al corteo in solidarietà con gli anarchici arrestati per l’Operazione Ardire. Facendo, nella notte, anche delle bellissime scritte sui muri. Alla faccia della Comodi. Siamo sicuri che lui dalla tomba le sta alzando il dito medio.

CIAO DASCHIA

Prigionieri – Comunicato sull’arresto di Adriano e Gianluca

da rete-evasioni

Nel pomeriggio di mercoledì 18 Settembre alcune squadre dei carabinieri del Ros si sono introdotte nelle abitazioni di quattro ragazzi/e dei Castelli Romani. Sono state portate a compimento perquisizioni e sequestri di oggetti personali e, con l’accusa di associazione a scopo terroristico, sono stati arrestati due giovani: Adriano e Gianluca, ai quali vorrebbero ricondurre azioni firmate da diverse sigle, sono ora in cella di isolamento nelle carceri romane. L’articolo usato questa volta è il 270bis del codice penale in materia di antiterrorismo che recita “associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordinamento democratico”. A solo un mese dalle mobilitazioni previste a Roma e in tutto il paese la macchina repressiva si è messa in moto scatenando la solita bufera mediatica della disinformazione e dell’allarmismo preventivo. I due ragazzi, che come migliaia di altri abitanti dei Castelli Romani sono scesi in piazza per mobilitarsi contro la messa a profitto dei territori, potranno esser visti dalle famiglie solo tra qualche giorno. In attesa di ulteriori informazioni invitiamo tutte e tutti ad attivarsi per portare solidarietà agli arrestati per non farli sentire soli. Terrorista è chi ogni giorno mette in pericolo la salute di migliaia di persone per costruire piccole e grandi opere di profitto, chi sfrutta ogni giorno migliaia di persone sul lavoro quando restano ormai solo poche famiglie ad arrivare alla fine del mese, è chi reprime e uccede nelle strade e nei quartieri restando impunito, chi sta colonizzando e devastando ogni giorno di più i nostri territori in nome del dio denaro.

La nostra arma è la solidarietà

Tutte e tutti fuori dalle galere

ADRIANO E GIANLUCA LIBERI SUBITO

Compagni/e e amici/e dei Castelli Romani


Per scrivere a Adriano: Antonacci Adriano, Regina Coeli, Via della Lungara, 29

Per scrivere a Gianluca: Iacovacci Gianluca, Regina Coeli, Via della Lungara, 29

Prigionieri G8 2011 – Urgente sostegno spese legali per Gimmi

riceviamo e diffondiamo:

Ciao, sono Paola la ragazza di Gimmi, condannato a 14 anni di carcere per i fatti del G8 di Genova e si trova a Roma Rebibbia a scontare. Il compagno Gimmi ha bisogno di urgente aiuto economico per le spese d’avvocato di Catania che deve aprire fascicoli vecchi per sconti di pena…l’avvocato vuole essere pagato e Gimmi ha una condizione economica pari a zero. Ha bisogno di urgente aiuto.

Potete sostenere Gimmi inviando un vaglia postale telegrafico, senza codice, normale, al suo indirizzo:

Francesco Puglisi
Casa Circondariale di Roma Rebibbia
nuovo complesso in via Raffaele Majetti 70
00156 Roma

oppure alla mamma di Gimmi:

Pace Giuditta, via Zurria 37, 95121, Catania

Prigionieri – Indirizzo di Adriano e Gianluca arrestati il 19/9/2013

Apprendiamo che i due compagni arrestati nell’operazione repressiva del 19 settembre 2013 dovrebbero essere attualmente prigionieri nel carcere romano di Regina Coeli. E’ tuttavia probabile che nei prossimi giorni vengano traferiti nella sezione Alta Sicurezza di Ferrara, dove vengono rinchiusi i compagni anarchici in attesa di giudizio. Invitiamo chi avesse maggiori informazioni a scrivere alla mail <informa-a @ autistici.org>

per scrivergli:

Gianluca Iacovacci
Adriano Antonacci 

C.C. via della Lungara 29
00165 Roma

Atene – Comunicato degli arrestati dopo gli scontri in risposta all’omicidio di Pavlos Fyssas

Riceviamo e diffondiamo la traduzione di un comunicato degli arrestati dopo gli scontri del 18 settembre ad Atene avvenuti in seguito all’omicidio per mano fascista di Pavlos Fyssas, :

Comunicato degli arrestati

Mercoledì 18/9 ci hanno presi durante il corteo che c’è stato a Keratsini dopo l’omicidio di Pavlos Fyssas da parte di un manipolo di fascisti, avvenuto la seta precedente. Gli arresti sono stati numerosi, dopo l’intervento dei MAT.

Oggi, siamo trattenuti  a G.A.D.A., caricati di una serie di false accuse per “fatti” che non sono mai avvenuti. Diversi di noi sono stati feriti gravemente durante l’arresto.

Eravamo lì, e se potessimo tornare indietro nel tempo, sempre lì saremmo stati. Perchè una persona è stata uccisa, questa volta per la sua azione politica.
Ci siamo trovati lì contro il fascismo e gli attacchi omicidi, che arrivano sia dai manipoli di neonati, che dallo stesso stato e dalla repressione.

Respingiamo tutte le accuse.

Per i nostri accusatori:

non riuscirete ad applicare a noi la teoria degli “opposti estremismi”.
La teoria di uno stato che mantiene “l’equità” davanti ai fascisti e agli antifascisti, per consolidare l’immagine di “gestione lineare” che ipocritamente tenete, gettando nel fango tutto e ancora altri dei nostri.

Alcuni potrebbero pensare di applicare per l’ennesima volta la stessa favoletta degli arrestati e dei feriti, gettando il panico tra noi. Sappiamo molto bene che questo giochetto è una pugnalata alle spalle di tutti noi.

Qua, conoscendoci l’un l’altro siamo più forti.

Ringraziamo tutti i solidali e tutte le solidali, e i compagni e le compagne che si trovano dappertutto. Esprimiamo alla famiglia e agli amici di Pavlos la nostra vicinanza.

Prigionier* del “dipartimento  di sicurezza dello stato sociale”
(sesto piano, G.A.D.A.)

FIRENZE-SOLIDARIETÀ ANTIFASCISTA INTERNAZIONALESABATO 21 SETTEMBRE ALLE ORE 17.00 MANIFESTAZIONEVIA CAVOUR SOTTO IL CONSOLATO GRECO PAVLOS VIVE!

La Grecia rappresenta per molti di noi un chiaro esempio della violenza con cui le misure economiche di austerità si scatenano contro la classe lavoratrice, i disoccupati e i più deboli; al tempo stesso però, è anche un esempio della resistenza che questi soggetti esprimono giorno dopo giorno.Ma se la crisi e le sue ricadute materiali generano resistenza osserviamo anche il preoccupante riaffacciarsi nell’attualità dello scontro politico, in molti Stati europei ed in forme diverse, di un fenomeno che pensavamo di aver sconfitto: il fascismo.In Grecia Alba Dorata agisce nei modi classici della dottrina fascista, con le stesse collusioni con ampi settori dello stato - padroni, esercito, forze di polizia - che coprono e finanziano i suoi membri, garantiscono loro impunità e trasformano la paura per il futuro in necessità di sicurezza: è così che il fascismo torna a rappresentare per la classe dominante un modo possibile di gestione della crisi.I fascisti di Alba Dorata hanno iniziato con la caccia all'immigrato e le ronde passando poi all'aggressione fisica nei confronti dei militanti di partiti e sindacati di sinistra con agguati e attacchi alle loro sedi.
È in questo contesto che si inserisce l'assassinio del compagno Pavlos Fyssas, avvenuto mercoledì  17 settembre a Amfiali da parte di una squadraccia di Alba Dorata.Pavlos Fyssas era un rapper e militante antifascista noto come “Killah P”: dal punto di vista artistico la sua attività e i suoi testi rappresentavano sicuramente un riferimento per l'antifascismo ellenico e per questo è stato ucciso.L'assassinio di Pavlos, arriva, non a caso, in un momento di particolare tensione sociale e politica mentre sono in corso gli scioperi di insegnanti, funzionari pubblici, medici e lavoratori della sanità contro i nuovi pesantissimi tagli che arriveranno entro la fine dell'anno.
Noi siamo a fianco degli antifascisti che hanno preso d'assalto le sedi di Alba Dorata e affrontato la polizia posta a difesa dei fascisti di cui sono complici. Alle ultime elezioni infatti Alba Dorata è stata votata dal 40% degli agenti delle forze di polizia e sono numerose le immagini che ritraggono la polizia e i militanti di Alba Dorata mentre reprimono fianco a fianco le manifestazioni della sinistra contro l’austerità.In molte occasioni la cacciata dei fascisti dalle strade e dalle piazze di molte città è stato il pretesto per un intervento in forze dei reparti antisommossa che hanno causato ore di scontri e arresti. Le questure hanno funzionato come luoghi di tortura per gli antifascisti e di protezione per i fascisti che spesso hanno ottenuto informazioni per portare a termine le loro aggressioni.
Crediamo che la risposta che gli antifascisti greci stanno dando in questi giorni sia la sola possibile.La solidarietà che invece possiamo dare noi di fronte all'ennesimo compagno morto per mano fascista è intensificare la lotta sul nostro territorio e impedire ai fascisti, sotto qualsiasi sigla si presentino, di affermarsi e imporre una politica di maggiore controllo, sfruttamento e repressione.
Con Dax, Clement e Pavlos nel cuore!
In Grecia, in Italia, ovunque, chiudere le sedi fasciste.Contro il fascismo con ogni mezzo necessario.
FIRENZE ANTIFASCISTA