Firenze – Villa Panico di nuovo sotto attacco

VILLA PANICO DI NUOVO SOTTO ATTACCO

All’indomani delle pesanti condanne per la resistenza di Vicolo del Panico, un gruppo di operai si è
presentato la mattina dell’11 febbraio attorno alle 8. Preceduti circa due ore prima da una visita
della polizia, gli operai hanno circondato le occupazioni di San Salvi (attorno a Villa Panico ci
sono infatti altre case occupate) con massicci blocchi di cemento, con tutta l’aria di voler
allestire un cantiere. Questo si somma ad altri fatti inquietanti: una serie di processi contro gli
anarchici fissati per questo febbraio, tra i quali la prima udienza per associazione sovversiva;
ripetute intimidazioni poliziesche nella zona di San Salvi, compreso un blitz con tanto di unità
cinofile che è costato diverse ore di fermo a tre stranieri “colpevoli” di non avere i documenti; una
serie di articoli di giornale (in particolare della solita, immonda La Nazione) sul “degrado” del
parco, i “punkabbestia” e i loro cani; un’indagine per associazione a delinquere contro diversi
compagni di Firenze, tra i quali almeno una compagna di Villa Panico, due compagni della Riottosa
Zquat e tre compagni dei 400 colpi.

Ma c’è dell’altro. Da tempo si parla infatti di un gigantesco progetto di speculazione edilizia che,
attraverso la vendita di tutti gli immobili (comunali e ASL) ai privati, trasformerebbe il parco
di San Salvi in un nuovo quartiere residenziale. Non molto tempo fa il sindaco Renzi rilanciò
con entusiasmo il progetto, contando di arricchire le casse del Comune con gli oneri di
urbanizzazione, per la gioia di qualche costruttore “amico”. Salvo poi fare marcia indietro, almeno a
parole, di fronte alle numerose polemiche sollevate dalla svendita del secondo parco di Firenze.
Vendere in blocco il parco di San Salvi, diciamolo, è proprio di cattivo gusto: meglio procedere un
pezzo alla volta. Quindi la ASL ha messo in vendita, per ora, due immobili tra i quali…Villa Panico,
passata da alcuni mesi a ESTAV Centro (gestore del patrimonio regionale).

Sgomberare Villa Panico permetterebbe all’alleanza dello Stato e dell’Impresa di cogliere i classici
due piccioni con una fava: da una parte colpire e reprimere una volta di più alcuni dei loro nemici
dichiarati; dall’altra realizzare l’ennesima operazione milionaria, avviando la svendita del Parco di
San Salvi e tappando, nel frattempo, i numerosi buchi di bilancio della ASL, come quei 180
milioni di euro “spariti” all’Azienda Sanitaria di Massa. Tutto in linea con la filosofia dei
“volumi zero” cara al sindaco e alla sua cricca: recuperare i “contenitori vuoti” (che spesso “vuoti”
non sono) per costruire una città completamente impestata dalla merce e dominata dai padroni, fatta
di quartieri residenziali e centri commerciali. Una logica che minaccia tutto ciò che odora di vita e
non di denaro, dalle case occupate ai centri sociali, passando dalle sedi di associazioni, dai parchi
pubblici e dai più diversi luoghi di ritrovo, gettati nel gran calderone del “degrado” dai servi dei giornali.

Vogliono eliminare un punto di incontro per tutti quelli che amano la libertà,
per sostituirlo con l’ennesima struttura destinata a alimentare profitti milionari.
Dal canto nostro non staremo a guardare. Difenderemo Villa Panico, come abbiamo sempre fatto.

anarchici di Villa Panico

Martedì 15 febbraio 2011 dalle 8 del mattino
PRESIDIO DAVANTI A VILLA PANICO
colazione e banchetti informativi

Firenze – Cinema al circolo Anarchico

Nel suo mare a capofitto,
il turista và in Egitto!

C’è il cammello, c’è la sfinge
…ma ora il sangue li dipinge!

Sono scontri e tanti guai,
se ti trovi nel Sinai!

E di certo non ti gasa,
se passeggi intorno a Gaza!

Se è matura la và colta,
gran bel frutto è la rivolta!

Il problema però è quello
di capir che non c’è il bello…

..tra Mubarak e Al Barade’i,
egiziano scelga lei!

Non stupitevi se trama,
e complotta con Obama!

Non ballate la mazurca,
se alle donne lascia il burqua!

Ma mirate a verità,
e a cotanta libertà!

QUESTO MERCOLEDÌ CENA ALLE ORE 20.00
E PROIEZIONE DEL FILM “GLI ANNI IN TASCA” di François Truffaut ORE 21.30

CIRCOLO ANARCHICO FIORENTINO
Via dei Conciatori 2/r

Firenze – trovate microspie

Da Indy Toscana:

Nelle ultime settimane sono state trovate 2 microspie nella sede del nostro collettivo

La prima è stata trovata in una scatolina elettrica, sospettosamente calda. Questa prima microspia era formata, oltre che da un microfono, da una telecamera.
A distanza di poco più di una settimana ne abbiamo trovata un’altra in una presa industriale.
In allegato le foto.

Spazio liberato 400 colpi.

FI-MERCOLEDI’ 22 CORTEO STUDENTESCO

Da Indy Toscana:

LA NOSTRA RABBIA NON SI FERMA

Dopo l’esplosione di rabbia dei senza futuro di piazza del Popolo il governo si prepara all’ennesima offensiva reazionaria tesa a difendere i privilegi dei ricchi e ristabilire l’ordine, il Loro ordine, nelle piazze, nei posti di lavoro e nei quartieri
I mazzieri di ieri (Alemanno, La Russa e camerati vari) oggi si atteggiano a difensori della cricca al potere (a cui partecipano arraffando e distribuendo) ed insieme ai nuovi berluscones fanno a gara a chi disegna lo scenario repressivo più apocalittico blaterando di arresti preventivi, Daspo come allo stadio, costituzione di squadracce antiguerriglia e gestione delle piazze alla tedesca.

Fondamentalmente, niente che abbia neppure il minimo fondamento giuridico in democrazia.

Alla manifestazione c’erano più di 100.000 persone e, per quanto politici e sedicenti intellettuali (la lettera di Saviano è esemplificativa)abbiano condannato fermamente gli scontri di Roma riducendoli all’azione di provocatori, infiltrati e teppisti, noi sappiamo che la realtà è molto diversa.
Eravamo in quella piazza. Eravamo dietro quegli scudi. Eravamo con il casco in testa a pretendere un futuro che ci stanno togliendo giorno dopo giorno

La verità è che hanno paura, una paura fottuta…

Per questo si arroccano, fanno quadrato, si guardano in faccia impauriti, destri, sinistri, centristi… Immaginano di equiparare la protesta politica e sociale allo sfogo sterile di chi assiste ad una partita e fa casino: non sapendo più a cosa appigliarsi…
sanno solo vietare, punire, manganellare,incarcerare, inquisire…

Nel passato hanno dovuto uccidere e fare stragi per fermare i movimenti… Ora ci riprovano alzando piano piano il tiro…
Ma hanno fatto i conti senza l’oste: gli studenti NON si fermeranno!

Cosi come auspichiamo che non lo facciano le popolazioni, vittime innocenti di devastazioni ambientali e speculazioni sulla loro pelle, i lavoratori ostaggio degli interessi di confindustria e dei diktat padronali, le masse precarie.

Gli studenti non si fermeranno perchè perfettamente consapevoli della posta in gioco: il futuro di una generazione che vede all’orizzonte nessun potere contrattuale nelle università come nei posti di lavoro.
Le prime privatizzate e riformate nei loro apparati decisionali (cda in mano a privati ed ai soli professori ordinari, i baroni) e i secondi in balia della chirurgica destrutturazione dello statuto dei lavoratori (fatta di limitazione al diritto di sciopero, di piani Marchionne e di collegati lavoro).

Tutti i governi europei, chiamati a gestire una crisi creata in ambiti del tutto estranei alle dinamiche di studenti e lavoratori, stanno affamando le popolazioni, tagliando posti di lavoro, creando disoccupazione e fine dei diritti collettivi, questo lo sappiamo benissimo.
Tutto ciò dimostrandosi ciechi, sordi e muti davanti alle oceaniche proteste di tutti i settori a cui si sta cercando di far pagare la crisi.

In questo contesto è lecito constatare come le democrazie occidentali abbiano gettato la maschera di difensori di diritti sociali e del lavoro, rivelandosi per ciò che veramente sono: regimi funzionali al mantenimento del sistema capitalista, dei privilegi dei ricchi, a scapito delle masse e pronti a tutto pur di non disattendere le ambizioni dei padroni.

In questo contesto è lecito rivendicare l’esplosione di rabbia del 14/12 ed è fondamentale mantenere la protesta viva e partecipata, se possibile più di prima.

In questo contesto non faremo più sconti ai nostri nemici: siano essi governi reazionari, siano essi amici di Saviano, è lecito ribadire che pretendiamo potere decisionale, anche di fronte a governi terroristi e nemici delle contestazioni di massa.

LA LOTTA CONTINUA

MERCOLEDI’ 22/12 – CORTEO PIAZZA SAN MARCO ORE 16e30

Scontri e blocchi all’Università di Firenze contro i fascisti del PDL

Da Indy Toscana:

Scontri e blocchi stradali a Firenze, gli studenti e i lavoratori dell’università protestano contro De Corato e la Santanché invitati dai giovani del PDL

Bella giornata stamattina a Firenze, polo universitario di Novoli

Alle 10 centinaia di studenti, a tratti un migliaio hanno prima occupato l’aula in cui si sarebbe dovuto tenere un provocatorio convegno sull’immigrazione con la partecipazione del vice sindaco di Milani De Corato e della maitresse della Destra Daniela Santanché.
Poi sotto pesante scorta della polizia politica e dei reparti antisommossa il convegno è stato spostato in un altro edificio e i relatori fatti passare dai sotterranei dell’università bunker di Novoli. Davanti alla nuova sede ci sono stati scontri tra gli studenti che volevano entrare per fermare i relatori e la polizia. Sono state rette ben due cariche che hanno lasciato qualche ferito e si è risposto con lancio di uova e fumogeni, colpiti celerini e un digos pare abbia fatto ricorso a cure mediche.

Poi un corteo spontaneo ha bloccato con barricate di cassonetti e transenne ad interminttenza i due viali che conducono all’aeroporto ed alla autostrada fino alle 13.

foto:
http://www.rainews24.rai.it/it/foto-gallery.php?gallery…47726

Nel pomeriggio sono annunciate occupazioni di varie facoltà.

Crepino i baroni e tutti i papponi!
Università libera e popolare!

(FI)Scontri fra studenti e polizia

L’Università è in rivolta, occupazioni, cortei, scontri con le forze del (dis)ordine, sembra che anche l’Italia abbia deciso di seguire i passi di Grecia, Inghilterra e Francia. Nel recente passato c’è stata l’onda, infrantasi sugli scogli della pavida concertazione, sotto le cui ceneri però ha continuato ad ardere la brace –tenuta tenacemente in vita da pochi in suscettibili di ravvedimento- della rivolta.

Ad oggi non si tratta però di difendere un’istruzione pubblica strutturata per creare ingranaggi sempre sostituibili nel complesso macchinario del capitale, né si tratta soltanto di impedire un’ennesima svolta classista dell’università, ma si tratta di battersi per slegare il sapere dalle implicazioni di mercato che richiedono funzionari e non teste capaci di immaginare e perseguire un’alternativa a questo schifo di presente.

Lottare è necessario, ma conviene farlo per attaccare direttamente le basi dello sfruttamento, legando le proprie rivolte a quelle dei lavoratori che necessariamente dovranno muoversi, almeno che non decidano di indossare passivamente le rugginose catene che politicanti e capitale stanno forgiando.

Ci sentiamo anche di ribadire come non possano essere considerati lavoratori normali coloro che aggrediscono è manganellano, nascosti dietro una divisa, tutti coloro che non ci stanno più a subire passivamente i maneggi di un oligarchia che tenta –a fronte della crisi che loro stessi hanno creato- di salvarsi sacrificando tutto e tutti…ognuno è padrone delle sue scelte, ma scegliere una volta di far decidere per sempre altri per sé, come fanno coloro che si macchiano dell’onta della divisa, è evidentemente antitetico con il pensare…

Solidarietà agli studenti Fiorentini che si stanno battendo!

[Firenze] Senza frontiere

una lotta comune

discussione con un anarchico di Bruxelles
Mercoledì 17 novembre alle 18
presso il Trivio dei Tumultuosi
in Borgo Allegri 10r
a Firenze

Dietro l’immagine patinata della società del benessere rantola un intero mondo ormai in decomposizione. Il sorriso ipocrita della pace sociale, che ha garantito decenni di sordida convivenza, si sta tramutando nel ghigno della guerra civile. Le crepe che si cominciano a notare qui in Italia, sono da tempo visibili altrove. In Belgio, ad esempio.
A Bruxelles, sede del Parlamento europeo, le notti nei quartieri sono spesso ravvivate dal fuoco della sommossa. Nella città che ospita il quartier generale della NATO, chi indossa un’uniforme fa quotidianamente da bersaglio ad una disperazione bellicosa. Davanti ai riflettori dei media i signori della Politica e della Guerra hanno un bel pretendere di controllare l’intero pianeta, quando in realtà non governano nemmeno in casa loro.

La rabbia senza sogni, quando non coglie la causa del proprio malessere, produce solo rancore. Così si alimenta quella guerra fra poveri che non verrà arginata da nessun sentimentalismo umanitario, da nessuna politica antirazzista. Ma che può essere contrastata da una lotta contro i veri responsabili della miseria umana, i padroni (i politici e i ricchi) e tutti i loro tirapiedi, che ci costringono tutti
a un’esistenza da trascinare fra desideri avvizziti e bisogni indotti, fra devastazioni ambientali e massacri emozionali.

L’ostilità nei confronti di ogni autorità, animata dalla passione per una piena libertà, può avere innumerevoli occasioni da cogliere.

In Belgio, come in Italia, il governo sta costruendo nuovi centri di reclusione per immigrati clandestini. Contro uno di questi lager, quello di Steenokkerzeel, alle porte di Bruxelles, si è avviata da mesi una lotta che non conosce deleghe, non raccoglie firme, non stringe alleanze strategiche. Una lotta che non dà assistenza alle vittime del razzismo, ma riconosce i carnefici, risale ai loro collaboratori, ne pubblicizza i nomi e le responsabilità e li va a cercare per turbarne il sonno e gli affari. Un piccolo fiammifero che non intende scaldare qualche cuore, ma che va in cerca della polveriera.