Grecia: Aggiornamenti sulla condizione di salute di Panagiotis Argirou

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Lunedi ‘, 11 marzo il compagno anarchico membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, Panagiotis Argirou, è stato trasferito dall’ospedale generale di Nikaia all’ospedale della prigione di Koridallos. Il suo trasferimento è stato effettuato perchè il suo stato di salute è molto migliorato.

Panagiotis ha ormai pienamente recuperato dal suo infortunio grave e ha parlato con i suoi compagni al telefono. Rimarrà sotto cura dell’ospedale del carcere Koridallos per farlo riprendere del tutto dopo che a causa di suoi due mesi di ricovero in ospedale e la durata del tempo in cui era sotto sedativo ha problemi di mobilità. Per ora, si sta riprendendo e “divide” la stessa cella con il suo amico Spyros Dravilas , che sta bene dopo lo sciopero della fame concluso con successo.

Sappiamo che non abbiamo fornito aggiornamenti sulla condizione di salute di Panagiotis per lungo tempo, ma questo non è stato fatto a caso: ogni volta che abbiamo pubblicato notizie positive sulla salute del compagno, le forze dell’anti-terrorismo forza e le guardie armate esterne che controllavano il compagno mettevano  sotto pressione il personale dell’ospedale per consentire l’immediato trasferimento di Panagiotis al carcere per «motivi di sicurezza»(il suo fascicolo portava l’indicazione’ pericoloso di fuga ‘).

Un grande grazie a tutti i compagni e gli amici che sono stati interessati a Panagiotis, e che hanno inviato lettere, donazioni di sangue, e sostenuto la O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Infine, un abbraccio di fuoco ai fratelli e le sorelle della cellula Argirou / International Conspiracy for Revenge / FRI-FAI dall’Indonesia, nonché la Cellula Insurrezionale Anti- Autoritaria Panagiotis Argirou/ FAI-Ven dal Cile, che hanno fatto della solidarietà tra gli anarchici una prassi attraverso i loro attacchi incendiari.

 

Solidali con la O.R. CCF

fonte

Grecia – Aggiornamenti sulla resistenza contro miniera in Calcidica

Sulla resistenza contro il progetto minerario sul monte Kakkavos

riceviamo e diffondiamo:

CALCIDICA – GRECIA DEL NORD

L’ACQUA INQUINATA NON SI PULISCE CON TUTTO L’ORO DEL MONDO

La parata degli studenti e delle forze armate che si svolge ogni 25 Marzo in memoria della liberazione dallo stato ottomano è stata caratterizzata in quasi tutta la Grecia da scontri e lanci di lacrimogeni. Vi sono stati 299 perquisizioni e 40 arresti. Il tentativo di imporre ordine e sicurezza da circa due anni ha trasformato il panegirico dei potenti in un urlo di protesta contro la repressione e l’autoritarismo.
A Ierissos, il capoluogo del municipio Aristotelio in Calcidica, gli studenti hanno sfilato con il laccio nero al braccio, in segno di protesta e di lutto. Un’iniziativa nata esclusivamente dai ragazzi stessi per denunciare la catastrofe imminente che travolgerà il loro territorio: la riapertura delle miniere da parte della Ellinikos Xrisos, un immenso cratere a cielo aperto che piano piano si estenderà a tutta la montagna.
Dopo l’episodio della montagna, nella zona di Skouries, dove 400 impiegati inviati dalla ditta di estrazione si sono dati al linciaggio degli abitanti che presidiavano il luogo, vi è stata l’occupazione del municipio di Aristotelio, che comprende i comuni della Calcidica. All’occupazione è seguita una grande assemblea permanente nella piazza del municipio stesso. Il giorno 25 Marzo subito dopo la parata, voluta a tutti i costi dalle autorità e svoltasi con il segno di protesta al braccio degli studenti, l’assemblea ha chiamato tutti per un grande corteo a Megali Panagia, il paese più vicino al sito dove dovrebbero cominciare i lavori delle miniere. Una fila di 15 chilometri di automobili ha raggiunto il posto dell’incontro. Da quella strada si vede tutto il golfo tra il secondo piede della Calcidica ed il Monte Athos. Si scorge anche il tratto di mare che una mattina del 2001 gli abitanti di Stratoni trovarono colorato di rosso a causa di acque acide provenienti dalle vasche di contenimento delle scorie derivanti dall’attività della miniera. Al corteo hanno partecipato più di 2000 persone, le uniche bandiere sono quelle nere della protesta e non trovano posto né le bandiere greche né i vessilli di quei partiti in cui peraltro nessuno più si riconosce. I manifestanti vengono da tutti i paesi della Calcidica, ma c’è anche gente solidale dalla Tracia, Kilkis e Salonicco. Riuniti nella piazza decidono di sfondare il blocco della polizia all’imbocco della strada che porta alla montagna.
Dal video si vede chiaramente la risposta della polizia al solo lancio di slogan contro il governo, la ditta di estrazione e la polizia. Sugli striscioni c’era scritto che l’estrazione dell’oro la stanno facendo col sangue del popolo, che l’acqua inquinata non si pulisce con tutto l’oro del mondo, che non si vende il nostro futuro ai cercatori d’oro. La polizia lancia i lacrimogeni, la gente scappa gridando lo slogan che ormai unisce tutta la Grecia: sbirri porci assassini.

Il silenzio non è oro!