Prigionieri No Tav – Mambo ai domiciliari, in 7 restano in carcere

Apprendiamo che da lunedì mattina anche Mambo è stato trasferito agli arresti domiciliari.
Lo stato continua a sequestrare nelle sue galere altri sette resistenti No Tav:

Alessio Del Sordo – C.C. via Pianezza 300 – 10151 Torino

Maurizio Ferrari – Carcere San Vittore – Piazza Filangeri 2 – 20123 Milano

Marcelo Damian Jara Marin – Carcere San Vittore – Piazza Filangeri 2 – 20123 Milano

Niccolò Garufi – Carcere San Vittore Piazza Filangeri 2 – 20123 Milano

Giorgio Rossetto – C.R. – loc. Cascina Felicina via Regioni Bronda 19/b – 12037 Saluzzo (CN)

Luca Cientanni – C.C. corso Vercelli 165 – 10015 Ivrea (To)

Juan Antonio Sorroche Fernandez – C.C. – Via Beccaria, 13 – Loc. Spini di Gardolo – 38014 Gardolo – TN

Pistoia- tensione durante corteo NO TAV, arrestata compagana

Durante il corteo NO TAV di ieri a Pistoia, che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone, una compagna è stata caricata e portata via da una volante. Sul momento nessuno si era accorto di niente, poi notata l’assenza è bastato poco per capire cosa potesse essere accaduto. Subito un certo numero di solidali si sono recati sotto la Questura cittadina, già presidiata in forze. Dopo qualche tempo la compagna è stata rilasciata, non prima di essere identificata e denunciata per imbrattamento, resistenza, minacce ed altre cose del genere. La fascioquestura pistoiese non perde tempo, come sempre, per provocare e lanciare messaggi intimidatori nei confronti di chi non vuol chinare il capo di fronte allo schifo che lo circonda…eppure lo sbirrame cittadino dovrebbe aver capito che denunce ed arresti non servono a nulla, noi qui siamo e qui restiamo.

Ma è d’uopo anche un riconoscimento alle forze dell’ordine ed al loro utile ruolo sociale: in tempi di crisi acuta come questi, dove il lavoro manca e in molti non sanno come tirare avanti, il mestiere di poliziotto è la più grande apologia della disoccupazione che si possa fare, infatti dimostra ad ogni disoccupato che tra avere e non avere un lavoro c’è sempre qualcosa di ben peggiore…fare il picchiatore per quella grande associazione a delinquere finalizzata alla schiavitù che è lo stato. Grazie ragazzi.

Pistoia-Sabato 24 Marzo, Manifestazione NO TAV

SABATO 24 MARZO 2012
Ore 16 STAZIONE FF.SS. Pistoia
Manifestazione-Corteo d’informazione

Il TAV è un’opera inutile, dispendiosa, distruttiva.
Il governo Monti ha risposto ai 360 Tecnici (scienziati, docenti universitari, studiosi) che affermano le 150 ragioni per dire NO al TAV con un documento in 14 punti, che si è dimostrato frutto di falsità e bugie.
La Lotta della Valle che Resiste, si protrae oramai da 23 lunghissimi anni. I valsusini, sempre più decisi a salvaguardare il loro territorio, sempre più convinti nel voler lasciare in eredità ai loro figli una valle viva, ci insegnano che solo la Lotta e la Resistenza possono pagare e permettere la salvaguardia del territorio dal-le Speculazioni mafiose del potere.
Non sono stati sufficienti 40 arresti di militanti (della Valle, di Torino, di varie città della penisola, com-preso un militante pistoiese) per intimorire e far arretrare il Movimento No Tav. Tutt’altro: questa operazio-ne repressiva, e ogni giorno che passa la Procura di Torino dimostra che questa è solo frutto di rappresa-glia, di vendetta, ha rafforzato la Valle che Resiste. Ha “esportato” il Movimento su tutto il territorio della penisola.

Il Tav è diventato il simbolo di Lotta e Resistenza per tutti coloro che nei propri territori combattono battaglie in difesa dell’ambiente come dei Beni Comuni, di salvaguardia del territorio da operazioni speculative e distruttive.

A Pistoia la Lotta contro il Parcheggio sotterraneo in S. Bartolomeo, il Movimento per una mobilità pubblica e rispettosa dell’ambiente (mentre in Val di Susa si vuole costruire una nuova linea ferroviaria dove esiste già un linea Internazionale, qui si punta a eliminare la Porrettana e si taglia il Trasporto Pub-blico Locale) il Movimento per i Beni Comuni, l’opposizione alla terza corsia dell’autostrada, impegna tutta la città nella difesa di un territorio già martirizzato dall’uso smodato di coperture di centinaia di ettari di terra con teli impermeabili alle piogge e al sole, dall’uso eccessivo di pesticidi e di ogni altra forma di veleni nei vivai.

CONTRO la repressione del Movimento NO TAV;
CONTRO l’imposizione di opere inutili e lo sperpero di denaro pubblico a favore di interes-si privati.
CONTRO la speculazione della Curia su una zona verde utilizzabile per interessi pubblici;
CONTRO la cementificazione del territorio pistoiese!
CONTRO la centrale a metano che la Repower vuole costruire al Bottegone;
PER la difesa dei Beni Comuni e il rispetto del voto referendario;
PER la chiusura di tutti gli inceneritori esistenti e il blocco dei nuovi progetti e per la ridu-zione, il riciclaggio e il riutilizzo dei “rifiuti”;
PER la Liberazione dei manifestanti arrestati: Liberi/e Tutti/e;
PER la Liberazione di Antonio;
In solidarietà a Luca Abbà;

COORDINAMENTO PISTOIESE “NO TAV”

Ultima lettera di Tobia dal carcere di Cuneo prima che Caselli gli tappasse la bocca

Chi vince contro lo Stato?

Chi vince contro lo Stato? Questo mi ha chiesto un secondino, saputo che ero un arrestato NO TAV, mentre frugava tra i miei effetti personali, cercando nella pasta portatami da casa un’improbabile lima.
Chi vince contro lo Stato?
Non gli ho risposto. Non spreco tempo a convertire gli sbirri.
Ma dentro di me avevo non una ma decine di risposte. Sapevo di aver già vinto io.
Io che, completamente nudo, ero costretto a fare piegamenti davanti a lui per dimostrare che non mi ero infilato niente nel culo.
Io che non avevo paura di lui né di quelli come lui, né dentro né fuori.
Io che non mi piegavo e non mi sottraevo alla lotta.
Io che ero disposto a mettermi in gioco, sempre e comunque, per difendere la mia libertà e quella di tutti.
Io che non ero e non sarò mai solo.
Io che ricevevo in continuazione telegrammi, lettere, giornali, anche da compagni che non conoscevo.
Con me c’era una Valle intera, violata da un’occupazione militare che imponeva la devastazione in nome di un falso progresso. Una Valle che mi sosteneva. E sosteneva tutti gli altri arrestati, rispedendo al mittente le accuse di essere noi dei violenti infiltrati nel movimento. Anzi, ci considerava a pieno diritto dei valsusini. Ci ringraziava per aver condiviso con i suoi abitanti assemblee, momenti conviviali e situazioni di lotta.
E insieme alla Valle, in tutta Italia si moltiplicavano le iniziative in nostro sostegno. E anche all’estero, come quando il procuratore capo Giancarlo Caselli, deus ex machina dell’inchiesta che ci ha condotto in carcere, è stato duramente contestato in Svizzera.
Queste erano le cose che mi passavano per la testa, mentre mi rivestivo dopo l’umiliazione subita.
E dentro di me ridevo.
Sapevo di essere io il più forte.
Lo Stato, per mezzo di giudici e poliziotti, avrebbe potuto anche distruggere la mia esistenza.
Io ho già vinto.

Tobia Imperato

Dal sito NOTAV.info:

Apprendiamo con disappunto dal sito de LaRepubblica di Milano di un’iniziativa fatta da una decina di militanti di Forza Nuova (organizzazione neofascista) di fronte alla sede del Giornalee rivendicata come azione No Tav.

Stamane quindi, mentre sfilava per le strade della città un corteo di studenti No Tav che in tarda mattinata ha poi occupato  i binari della stazione Milano-Rogoredo, un manipolo di nostalgici fascisti ha deciso di farsi un po’ di pubblicità con la bandiera No Tav in mano.

Noi che in questa valle abbiamo combattuto contro le forze di occupazione nazifascista e che sentiamo nostra la storia di tutti coloro che per il nostro futuro le hanno combattute fino alla morte, non possiamo che leggere in questo gesto da parte di Forza Nuova Milano una provocazione bella buona.

Invitiamo pertanto questi loschi personaggi a desistere dal fare qualsiasi altra iniziativa a nome del movimento No Tav.

No Tav – Francia: sabotaggi e azioni solidali in Savoia e a Lione

No TAV – Dall’altro lato delle Alpi.

1. Sabotaggi in Savoia.

Apprendiamo dai media di regime che nel primo mattino di sabato 3 marzo ci sono stati alcuni sabotaggi alla rete ferroviaria francese. Tre incendi hanno colpito le strutture ferroviarie nei comuni di La Ravoire, Saint-Pierre-d’Albigny e Chamousset, vicino a Chambéry (Savoia).
I sabotaggi, di cui almeno due sulla linea ad alta velocità (TGV) hanno provocato ritardi, per gran parte della giornata di sabato, ad un centinaio di treni sulle tratte che vanno da  Chambéry a Modane (e l’Italia), Bourg-Saint-Maurice e Grenoble. A subire ritardi, quindi, oltre ai treni carichi di turisti che vanno a fare sci in zona (in Francia è periodo di vacanze scolastiche), i TGV diretti in Italia.
Sono stati dati alle fiamme i cavi di segnalazione, che sono particolarmente importanti su quella linea perché il TGV ha un solo binario, utilizzato nei due sensi di marcia. A quanto si legge, ignoti hanno scoperchiato le canaline in cemento che scorrono accanto ai binari e dato fuoco, per mezzo di  stracci imbevuti di benzina ed olio, ai cavi che ci sono dentro (quelli di segnalazione, appunto). Su una garitta delle ferrovie che si trova accanto ad uno degli incendi è stata lasciata la scritta NO TAV.
La polizia afferma di non avere la certezza che i sabotaggi siano da mettere in relazione con quanto sta succedendo in Valsusa (!), ma un gran numero di gendarmi, aiutati da due elicotteri equipaggiati di telecamere termiche, è stato mandato a tenere d’occhio i binari di quella zona…

Riassunto ed adattato da:
http://cettesemaine.free.fr/spip/article.php3?id_article=4793

2. Intanto, a Lione.

Giovedì 1 marzo a Lione c’è stata una manifestazione in solidarietà con il movimento No TAV. Ad un certo punto, un gruppo di persone a volto coperto si e staccato dal corteo ed ha obbligato un operaio ad aprire la porta di un centro tecnico delle ferrovie. Il gruppetto di manifestanti è salito sui binari ed ha lanciato alcuni sacchi di sabbia sui cavi aerei che alimentano i treni, bloccandoli. Tutti i treni che dovevano passare di lì sono stati così ritardati di un’ora e mezza (su uno di quelli c’erano pure due ministri, in visita in zona!). La notte precedente, invece, era stata gettata della vernice e fatte delle scritte contro il TAV sulle mura del consolato italiano della città.

Riassunto ed adattato da:
http://cettesemaine.free.fr/spip/article.php3?id_article=4789

Il Caselli piangente…

Gian Carlo Caselli e i No Tav : «C’è un clima d’odio, vogliono zittirmi»

Il procuratore di Torino che ha ottenuto l’arresto di alcuni esponenti del movimento: «Non la do vinta ai violenti, gli incontri si faranno in luoghi sicuri. Mi ricordano i camorristi».
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E’ singolare come chi difende gli interessi di un opera inutile, dannosa per l’ambiente e per chi gli abita attorno, permeata da pesanti infiltrazioni mafiose e regolata da una speculazione sistematica si permetta di tacciare di “Camorristi” chi lotta per un futuro diverso e per la propria sopravvivenza. D’altra parte il potere non ammette alterità e la combatte con le armi che gli sono consone: la diffamazione, la montatura, la violenza.
Il nostro dice che non la darà vinta ai violenti, ma cos’è la violenza? E’ violenza un sasso? E migliaia di lacrimogeni CS, quelli che i trattati internazionali hanno vietato in guerra perché cancerogeni e mutogeni(!), utilizzati solo dalla polizia italiana contro le popolazioni in lotta e dall’esercito israeliano in Palestina, non lo è?
Caselli è solo un cane da guardia ben pettinato del privilegio e degli interessi legati al suo partito di riferimento (il Partito Devastatore) e a quelli delle grandi lobbies economiche a loro collegate, la Impregilo di Ligresti, la CMC di Ravenna (della quale Bersani è stato dirigente), ecc…
C’è chi davanti a tutto ciò la testa non vuol chinarla, costi quel che costi. A SARA’ DURA!
Caro Caselli, a Settembre ti aspettiamo a Quarrata!

Riottosi senza quartiere.

No Tav – Lettera di Marcelo dal carcere di San Vittore

Riceviamo e diffondiamo:

Sabato 18 ci è arrivata questa lettera del nostro compagno Marcelo, attualmente detenuto nel carcere di San Vittore a Milano:
Per scrivergli : Marcelo Damian Jara Marin – Casa circondariale di Milano San Vittore – Piazza Filangieri 2 – 20123 MILANO

Il vostro calore e la vostra solidarietà riscaldano queste mura fredde. Non mi sono mai sentito solo, sapere che la nostra lotta non è stata invano mi dà la forza che serve in momenti come questi. Ciò che non ci distrugge ci rende più forti.

Questa operazione di polizia non è stata fatta a caso, è stata studiata per cercare di attaccarci su due fronti.

Da una parte cercano di criminalizzare la lotta No TAV per colpire e fare paura a chiunque abbia avuto la pretesa di difendere il suo territorio, la sua vita, il suo presente. Questo perchè sanno bene che la rivoluzione è contagiosa. Tra il Cairo, Tunisi, Atene, Londra, Roma, i partigiani di ieri e i forconi di oggi, la Val Susa, c’è tanto in comune: i funerali dell’indignazione e la presa di posizione collettiva.

Abbiamo mangiato, vissuto e lottato insieme a quella bellissima gente che sono i valsusini. Tutti insieme giorno per giorno, metro per metro, così si sono venuti a creare dei legami affettivi solidi e indistruttibili, è qui che ci attaccano ancora com’è successo qui a Milano con “la banda delle fotocopie”, a Bologna con Fuori Luogo, a Firenze con tutto il movimento studentesco, a Cuneo con gli antifascisti.

In Val Susa si è creata una comunità in lotta che ha messo in atto la critica più radicale al sistema capitalistico degli ultimi anni in Italia e non solo. Il TAV è più che una grande opera inutile e nociva, in Val Susa si giocano le sorti della democrazia, non possono permettere che la volontà di un’intera popolazione vinca davanti agli affari sporchi delle quattro mummie che ci governano.

La militarizzazione del territorio è lo specchio della loro prepotenza, vogliono costringerci con la forza al silenzio e alla sopravvivenza cercando di annullare qualsiasi dimostrazione di autonomia e di riappropriazione della vita.

La Libera Repubblica della Maddalena e tutti i campeggi che ne sono seguiti erano proprio questo: riappropriazione della vita e autonomia, rifiuto del silenzio e della sopravvivenza, per questo il TAV è guerra alla vita.

Abbiamo imparato a non cadere nelle loro trappole. Hanno occupato la nostra Valle, ferito giovani e vecchi con lanci di CS ad altezza uomo, distrutto il nostro territorio, ma abbiamo imparato a non avere paura.

L’evidenza è davanti agli occhi di tutti e mi dispiace deludere le forze dell’ordine, i magistrati e i giornalisti ma nella lotta No TAV non ci sono pacifisti da una parte e “black bloc” venuti da Saturno dall’altra. L’unica divisione che c’è è una bellissima barricata che divide i No TAV da chi fa carriera con l’infamia e il potere.

Un caloroso abbraccio ai No TAV che sono in carcere in giro per l’Italia, a chi ha altre misure cautelari, un abbraccio a tutt*.

La legge non è altro che la cristallizzazione dei rapporti di forza esistenti, per questo mi permetto con modestia di finire questa lettera con una frase che qualcuno dall’altra parte del mondo pronunciò davanti ad una giuria tanti anni fa:

CONDANNATECI PURE
SARÀ LA STORIA AD ASSOLVERCI

A SARÀ DURA!

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