Bologna – Richieste di sorveglianza speciale per quattro compagni

La questura di Bologna ha richiesto la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per 2 compagni. Solo pochi giorni fa abbiamo scoperto che era già stato fissato il processo a carico di uno dei due compagni per il 22 gennaio di quest’anno, processo rinviato al 5 marzo perchè l’udienza non era stata ancora notificata al compagno, mentre per l’altro compagno il processo è fissato per il 17 febbraio.
Nei curriculum giudiziari si evidenziano le partecipazioni in manifestazioni contro il CIE, il Carcere, in solidarietà con i compagni anarchici, in manifestazioni antifasciste e nelle occupazioni che l’anno scorso hanno “animato” Bologna e più in particolare il quartiere della Bolognina.
I fascicoli infatti sono stati aperti a luglio, dopo l’arresto di 3 compagni per lo sgombero di Casa Mannaja e le perquisizioni di luglio, fatte per cercare materiale inerente alle occupazioni e ai danneggiamenti delle sedi del PD dei mesi precedenti.
Inoltre il Questore, nell’ambito dello stesso provvedimento, ha richiesto il curriculum giudiziario per un altro compagno e un’altra compagna, già destinatari di diveto di dimora, ma al momento non sappiamo se siano state richieste o meno, anche per loro, le sorveglianze speciali.
Impossibile non notare la coordinazione con le Questure di Torino e di Varese, che stanno cercando di adottare le stesse misure speciali nello stesso periodo. Salgono infatti a 9 (sicure, più 5 in forse) le sorveglianze richieste in meno di 2 mesi dalle diverse questure.
Che sia l’inizio di una nuova strategia comune per contrastare gli anarchici, che si va ad affiancare a quella degli arresti preventivi e delle associazioni varie, forse non più sufficienti visto che il germe anarchico continua ad infestare queste città?
Non sarebbe una novità!
Che si scervellino pure a cercare nuove strade, noi continueremo sulla nostra!

Anarchici e anarchiche di Bologna

Aggiornamento: La sorveglianza è stata richiesta anche per l’altro compagno e l’altra compagna che erano in forse, la prossima settimana sapremo le date delle udienze.

INFAMI NEL MOVIMENTO

Udine, 15 gennaio 2015
Prendiamo la tastiera per dire brevemente la nostra su questa questione, sgomenti di fronte al
silenzio del movimento. Infatti, fatta eccezione per il sito francese non-fides.fr, per le/i compagn*
trentin* e poch* altr* il silenzio è assordante.
Il fatto: il sito notav.info (gestito da area infoaut) pubblica un articolo redazionale, I burabacio, e il
comunicato, pubblicato sullo stesso sito, del magistrato Imposimato (PM responsabile di aver
seppellito sotto anni di galera decine di rivoluzionari*) a proposito dei recenti sabotaggi avvenuti
contro l’Alta Velocità in Italia. Ne I burabacio (poi vigliaccamente modificato), notav.info indica
le/gli autrici/autori di finimondo.org come coloro che «fino a qualche annetto fa usavano i loro
petardoni postali che qualche rintocco facevano, ora usano qualche straccetto di benzina
inneggiando alla rabbia generale». Notav.info cioè infama delle/dei compagn*, indicandoli agli
sbirri, di cui evidentemente si sente collega, come responsabili del sabotaggio No TAV di dicembre
a Bologna. Continua a leggere

AZIONE DIRETTA e SABOTAGGIO – DISSOCIAZIONE e DELAZIONE: E’ IL MOMENTO DI SCEGLIERE, SENZA PIU’ ESITARE!

“Come fai a parlare se non hai il cervello?”

“Non lo so. Ma molta gente senza cervello ne fa tante di chiacchiere”

Riteniamo assolutamente necessario prendere la parola in maniera decisa dopo aver assistito a qualcosa che consideriamo inammissibile. Già da tempo trovavamo preoccupante il diffondersi di determinate pratiche all’interno degli ambiti di lotta. Ora non crediamo sia più possibile soprassedere oltre. Ciò che spesso viene spacciato per disputa ideologica o discussione tra punti di vista ha raggiunto la vera e propria pratica della delazione.
Questo è quanto accaduto con la pubblicazione del testo “I burabacio” nei siti notav.infoe infoaut.org, in seguito ai sabotaggi avvenuti nel dicembre scorso alle stazioni di Firenze e Bologna. Siti che, sicuramente, non rispecchiano le posizioni dell’intero movimento No Tav, che a sua volta non può avere certo la pretesa di rappresentare chiunque decida di intraprendere un percorso o una singola azione di contrasto all’Alta Velocità e alle nocività.

Da tempo assistiamo alla pubblica diffusione sul web di testi e controversie inquietanti, episodi ritenuti accettabili da alcuni, spacciati come dibattiti dagli autori o considerati in maniera marginale da altri, ora siamo arrivati ad un punto di non ritorno in cui è necessario che ognuno si assuma le proprie responsabilità.
Dalla richiesta di incolumità per un’infiltrata, alle continue dissociazioni e prese di distanza rispetto ad attacchi contro il dominio, inclusi quelli riconducibili alla lotta contro il Tav, fino a tergiversare con tolleranza sulla presenza di collaboratori di Giustizia negli spazi occupati, ecco che si giunge a postare articoli su internet in cui si denunciano pubblicamente presunti responsabili di azioni specifiche (in questo caso i redattori di Finimondo.org, autori del testo “A stormo!”).

Probabilmente il non essere sempre puntuali nell’esprimersi in modo critico riguardo a questi eventi ha fatto si che queste pratiche prendessero campo e scadessero in questo degenero. In nome della strategia politica e di una esasperata ricerca di legittimazione mediatica e sociale, ogni critica radicale all’esistente, espressa attraverso parole e/o azioni, che esula dal già predisposto, viene spesso messa all’indice o, nel migliore dei casi, snobbata.
A dimostrazione di ciò, nel momento in cui gli autori stessi prendono atto della sconvenienza (a proprio svantaggio) di queste degenerazioni vigliacche ed insolenti, di cui si rendono protagonisti, non fanno altro che rivisitare goffamente le proprie parole, negandone la paternità o semplicemente cancellando le parti più gravi dei loro testi, già nati come impellente necessità di pararsi il culo.
Si passa dall’ipocrita ossessione di voler differenziare a tutti i costi gli attacchi che colpiscono solo oggetti inanimati a quelli che coinvolgono anche esseri umani (o presunti tali), giustificando i primi e criminalizzando duramente i secondi; per arrivare alla contraddizione di promuovere una politica che incita, almeno apparentemente, a determinate pratiche (come il sabotaggio) per poi prenderne realmente le distanze, addirittura puntando il dito verso altri.

Proprio perché “il sabotaggio è una pratica seria”, storicamente prassi di chiunque nella storia abbia deciso di mettersi in gioco per combattere una singola ingiustizia come l’intero sistema di dominio, non può essere relegato a diventare oggetto di una campagna specifica, tanto meno necessita di essere legittimato da parte di una qualsiasi assemblea, dall’intellettuale di sinistra di turno o dal politicante di movimento a seconda della convenienza e delle relative manovre repressive.

Riteniamo fondamentale che da ora in poi ognuno si assuma la responsabilità di non far più finta di nulla.

Da parte nostra la presenza delle persone responsabili di delazione (riconducibili ai redattori di notav.info e infoaut.org) ad iniziative pubbliche rimane cosa inaccettabile. A maggior ragione nel momento in cui si arrogano la pretesa di disquisire su sabotaggio, accuse di terrorismo e prigionieri anarchici, come stava per avvenire a Genova il 13 di questo mese.
Ora o in futuro, indipendentemente da dove, si ripresenterà la medesima situazione, continueremo a ritenere la loro presenza non gradita.

Rinnoviamo la nostra solidarietà a chi continua ad opporsi al potere e all’autorità senza mediazioni e pericolosi distinguo.

I presenti all’incontro del 12/01/2015 al Mainasso Occupato, Genova

 

Sambuci (Roma) – Tre denunce per l’occupazione dell’Improbabile Squat

A due anni e mezzo dalla nascita dell’Improbabile Squat a Sambuci (Roma), si è conclusa l’indagine premiliminare per tre persone, alle quali vengono contestati i reati di: invasione di proprietà privata, minacce al proprietario, modifiche abusive al casale e taglio di alberi in proprietà privata.

Scopriamo solo ora, dagli atti, che risulta un ordine di sgombero, emanato dalla procura di Tivoli, eseguibile dal 14 gennaio scorso.
A distanza di un anno nessuna infame divisa si è presentata alla porta.
Siamo ancora qui, pronti e pronte ad accoglierli

a proposito del pericolo di trasformare l ‘Anarchia in un insieme di pratiche alternative senza contenuto di offensiva contro il potere

Da  https://contratodaautoridad.wordpress.com/2014/10/16/sobre-el-peligro-de-transformar-la-anarquia-en-un-conjunto-de-practicas-alternativas-sin-contenido-de-ofensiva-contra-el-poder-septiembre-2014-1/

Senza dubbio uno dei grandi pericoli sempre in agguato per l’anarchia è la possibilità di diventare un insieme di pratiche prive di tutti i contenuti di offensiva contro il potere.

Questa situazione è favorita, da un lato, dallo stesso nemico attraverso i suoi valori vincolanti di governo democratico, come la “diversità”, la “tolleranza”, il “pluralismo”, così come l’integrazione economica attraverso la mercificazione della ribellione ed il consumo “alternativo”. Continua a leggere

Tu cosa fai?

Eh sì, lo possiamo capire. Chi è ghiotto solo di complimenti e suggerimenti, non tollera in alcun modo le critiche. Quando capita che qualcuno sostenga pubblicamente tesi avverse, la vista gli si annebbia e perde le staffe. Passi che ciò avvenga in privato, possibilmente a quattr’occhi. Ma davanti a tutti? Magari critiche messe pure nero su bianco, al riparo dall’oblio e dalla sordità interessata! Per certa gente una critica non è un avvio di dibattito, macché, è un oltraggio di lesa maestà. Di controbattere alle critiche non ci pensano proprio (chi per paura di lasciare troppi neuroni sul campo, chi per paura di scoprire di avere a disposizione solo ormoni) e quindi, per evitare ogni discussione, ricorrono sempre al medesimo antico espediente. Anziché rispondere sul cosa, interrogano sul chi – «Mi critichi? A meeeee? Come osi, bifolco! Dimmi subito chi sei e cosa fai!».

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Nai discutere con i politici

da Finimondo:

Secondo una antica massima, la cui origine alcuni fanno risalire a Confucio, non bisogna «mai discutere con gli stolti, chi ascolta potrebbe non accorgersi della differenza». In effetti si tratta di un ottimo consiglio da seguire quando ci si imbatte in chi parla solo perché ha una lingua, scrive solo perché ha una mano, legge solo perché ha gli occhi e ascolta solo perché ha orecchie – ma senza conoscere il significato delle parole, né delle proprie né di quelle altrui. Incontri che diventano purtroppo sempre più frequenti in quest’epoca in cui ogni pensiero viene sollecitato a rimpicciolirsi fino ad adeguarsi alle striminzite dimensioni di un cinguettio, moderna minima.

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Grecia: Scarcerati i compagni anarchici Spyros Mandylas e Anreas Tsavdaridis!

Lunedì, 12/01, nel pomeriggio, i compagni anarchici Spyros Mandylas e Andreas Tsavdaridis sono stati rilasciati dato che i 18 mesi di detenzione cautelare che è stata a loro imposta sono finalmente scaduti.

Ricordiamo che i compagni sono stati arrestati il 12/07/2013 accusati di essere membri del gruppo di guerriglia anarchica della Cospirazione delle Cellule di Fuoco e per la spedizione di un pacco bomba all’ex comandante dell’agenzia anti-terrorismo, Dimitris Xorianopoulos, nel luglio 2013 da parte del  Commando “Mauricio Morales” -FAI / IRF, nell’ambito del progetto “Phoenix” (atto 4), un attacco di cui Andreas ha rivendicato la responsabilità. Accogliamo con grande gioia i nostri compagni tornati nelle strade dell’insurrezione continua.

Forza ai compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Libertà ai prigionieri anarchici di guerra

Furia e Coscienza

Traduzione: RadioAzione
fonte

Prigionieri | Usa – Scarcerato il prigioniero ecologista Eric McDavid

Usa, il prigioniero anarchico ecologista Eric McDavid rilasciato dal carcere

Dopo 9 anni di carcere, l’8 gennaio 2015 Eric McDavid ha ricevuto l’ordine di scarcerazione. Era stato arrestato il 13 gennaio 2006 ad Auburn, CA, e la data prevista della sua uscita era febbraio 2023, essendo stato condannato a quasi 20 anni di carcere. Continua a leggere