Comincio questa lettera mandando un saluto sincero ai compagni e le compagne che sono all’esterno di queste mura, sperando che nei vostri cuori continui a battere all’unisono il ritmo della ribellione e che si rifletta nelle azioni quotidiane.
La scorsa settimana ho ricevuto con gran piacere un piccolo pensiero che previamente i compas mi avevano anticipato. Nel mezzo della monotona e pesante vita quotidiana del carcere uno si aspetta che succede “qualcosa” fuori dalla routine ed è per questo che più o meno alla ora segnalata ho cominciato a guardare fissamente il cielo ed il saluto è arrivato in forma di fuochi d’artificio. Continua a leggere