Pistoia – assemblea Regionale Antifascista/antirazzista e contro la repressione

La recente sentenza sui fatti di Pistoia del 2009, chiudendo il cerchio con le nuove condanne, ha dimostrato a chi ne avesse avuto ancora bisogno che là dove la repressione ha deciso di colpire la ridicola pantomima tribunalesca fatta di indagni, indizi, testimoni, ecc…, non può che essere smascherata per quel che è, uno strumento ad uso e consumo del potere.

A Pistoia in questo anno e mezzo abbiamo assistito a scene degne di una rappresentazione burlesca da commedia dell’arte, tra palesi falsi “testimoni” pescati o tra parenti dei questurini o tra i fascisti e contraddizioni lampanti fra le versioni dei suddetti…; ma tutto ciò non deve stupire, ormai in pochi si rendono conto che il re è nudo e la seriosa autorità non si vergogna –ma mai di niente si è vergognata- di vestire i panni della farsa.

A fronte di tutto ciò è necessario dare una risposta decisa a chi pensa di poter stroncare quei compagni e quelle realtà da sempre impegnate a costruire un orizzonte altro rispetto a quello di sfruttamento ed oppressione che gli si para davanti, attraverso i manganelli nelle strade ed i pavidi giudici nelle aule dei “giustizia” –concetto che andrebbe smascherato per quel che è, il diritto del più forte di disporre delle esistenze altrui nascosto dietro la ridicola formula “la legge è uguale per tutti”- .  Vogliamo ricordare che l’operazione di montatura giudiziaria perpetrata a Pistoia è volta a colpire non solo i compagni direttamente coinvolti, ma tutte le realtà che si muovono all’esterno dell’alveo della dialettica (virtuale) politica ufficiale legittimando contestualmente l’esistenza dei poveri neofascisti del terzo millennio, assurti al ruolo di martiri vittime dello “squadrismo”…il capolavoro del rovesciamento di senso…

Sabato 12 Febbraio si terra a Pistoia un’assemblea regionale Antifascista e contro la Repressione, crediamo sia necessaria una forte presenza delle realtà anarchiche toscane, noi ci saremo, speriamo di non essere soli. La repressione ci ha colpito, un nostro compagno è stato arrestato, ha passato quasi cinque mesi ai domiciliari ed è stato condannato a due anni, ma nonostante tutto non ci ha fermato e non ci fermerà

Ci vediamo il 12 a Pistoia, ore 15 presso il circolo di Gello

Anarchici Pistoiesi



Pistoia – Sentenza sui fatti di Casa Pound – alcune considerazioni.

Partiamo dalla fine, Lunedì 31 Gennaio, dopo due ore di camera di consiglio, il giudice Costantini del tribunale di Pistoia ha condannato a due anni cinque dei sei imputati per l’assalto avvenuto l’11 Ottobre 2009 alla sede di Casa Pound, il sesto imputato è stato assolto.
Nonostante il molto materiale della controinchiesta raccolto dai solidali in quasi due anni di lavoro, il pavido Costantini ha deciso di non delegittimare il lavoro(?) dei questurini pistoiesi, probabilmente per non turbare il placido equilibrio dell’apparato repressivo di una piccola e ridente città toscana.
Due anni di condanna e quasi 9000 euro di risarcimenti contro i nove anni chiesti dal PM Dell’Anno, sentenza da alcuni definita “salomonica” e che per altri ha ratificato la difficoltà di un giudice che non se l’è sentita di spingere agli estremi la montatura contro gli antifascisti ma che non ha avuto il coraggio –a causa delle pressioni che dialogando confidenzialmente con una persona ha confessato di aver subito da subito da ambienti vicini alla questura (la città è piccola e le cose saltano fuori caro giudice)- di assolvere.

Ripercorrendo velocemente i fatti vogliamo ricordare che il lavoro di controinchiesta svolto in questi mesi ha non solo dimostrato le simpatie dei due testimoni principali dell’accusa, Marco Lucarelli “il pizzaiolo” e Michele Romondia, nei confronti di Casa Pound (il primo era solito raccogliere fondi per i fascisti all’interno della sua pizzeria con tanto di cassettina marchiata con il logo del gruppo neofascista), non ha solo dimostrato le connivenze di consiglieri comunali del PDL con ambienti neofascisti italiani ( Alessandro Tomasi, il pdellino che si trovava all’interno del covo assieme a Massimo Dessì quell’11 Ottobre qualche anno fa organizzò un incontro in città con l’ex NAR Adinolfi), ma ha anche messo in luce alcuni fatti inquietanti, come ad esempio la parentela di uno dei “testimoni” (il Giuliani Guzman) con un poliziotto incaricato dell’arresto di uno degli imputati, o le connessioni di settori della questura pistoiese con gli ambienti neofascisti italiani (Andrea Carobbi Corso, uno dei poliziotti che ha partecipato agli arresti, frequenta la fondazione rsi di Terranova Bracciolini).

La sentenza non può stupirci. L’occasione di colpire non solo i compagni direttamente interessati, ma il movimento antifascista ed Antirazzista tutto attraverso una pena esemplare era troppo ghiotta.
Come sempre il potere ha esercitato la sua violenza e volto i suoi strali nei confronti di chi non si rassegna a subire passivamente ma decide di reagire.

Chi aveva creduto che giustizia sarebbe stata fatta ora sa che “giustizia” è solo una vuota parola, chi aveva pensato che l’inconsistenza degli indizi avrebbe portato ad un’assoluzione ora sa che davanti alla volontà di colpire del potere questi ultimi non sono che particolari trascurabili, chi aveva sperato che sotto toghe e divise si celassero comunque esseri umani ora sa che sotto quegli immondi stracci non si nascondono che automi decerebrati o viscidi esseri asserviti totalmente ai capricci dell’autorità.

Nei prossimi mesi contiamo di raccogliere in dossier tutto il materiale raccolto in quest’anno e mezzo facendo il punto non solo sulla montatura sfociata in questa sentenza, ma mettendo in luce le connivenze che il neofascismo cittadino conta all’interno della questura, del potere economico e politico pistoiese.

Gli arresti non ci hanno fermato, non ci fermano le condanne, muoia lo stato, soccomba l’autorità con i suoi partigiani, viva l’Anarchia!

Anarchici Pistoiesi.