Gorizia | Anifascismo – Riflessioni sul triste corteo del 23 maggio contro Casapound

Nulla di nuovo sotto il sole, situazioni simili sono capitate e capitano spesso quando si decide di partecipare a questi “blocchi unici” antifascisti, spesso vetrine pubbliche da giocarsi in un’ottica tutta politica.
Ormai è quasi insopportabile invece l’atteggiamento degli sbirri in bandiera rossonera della Federazione Anarchica Infamoni, autoritari che oltre a scrivere spesso esimie ed incondivisibili amenità non si fanno problemi a comportarsi né più né meno da birri di movimento, come se ce ne fossero pochi.
A fronte di ciò ci chiediamo: ha senso partecipare a queste liturgie della rappresentazione sperando che possano essere qualcosa di diverso o che si possa riuscire ad avere libertà di manovra all’interno di esse, o non sarebbe più proficuo e  soddisfacente organizzarsi da sé, al di fuori dello schema manifestazione/contromanifestazione senza tanti proclami, manifesti o volantini, e mettere in pratica quel che si chiama azione diretta?

 

GORIZIA, 23 MAGGIO 2015, VINCE LA PACE… SOCIALE

Udine, 24 maggio 2015

Ieri, 23 maggio, si è svolto un corteo antifascista e antimilitarista per le vie di Gorizia per rispondere a quello, in contemporanea, indetto da CasaPound per commemorare il centenario dall’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale.

Sin dalle assemblee dell’Osservatorio Regionale Antifascista FVG, esponenti di alcune realtà ivi presenti, come l’ex CSA di Udine, Rifondazione Comunista e la FAI di Trieste, hanno imposto una linea pacifista per la totalità dei partecipanti al corteo di ieri,
permettendosi di mettere nella lista nera dei compagni sgraditi da non invitare alcune realtà antagoniste di altre regioni. Continua a leggere

MENO PRETI E PIÙ ARRABBIATI, PERFAVORE…

disegno-iniziale.jpgChe si spazzino via le ambiguità, il momento dovrebbe esser giunto. E’ arrivato il momento di chiarire candidamente le cose. Tanto per essere chiari due compagni, Nicola ed Alfredo, il prossimo 30 Ottobre andranno a processo imputati d’aver momentaneamente inibito alle corse campestri lo schifoso nuclearista Adinolfi.

Il 30 dunque lo stato celebrerà i suoi riti d’esorcismo contro i “mostri” rei, dal loro punto di vista, d’aver impugnato la propria vita (e non solo) contro l’orizzonte di sfruttamento e devastazione cui ci vorrebbero relegare, muti e acquiescenti, chini verso il futuro grigio e preconfezionato.

Non ci interessa minimamente disquisire della loro presunta o meno colpevolezza, ogni attacco contro il sistema non può che ricevere il nostro plauso incondizionato. E dunque a che pro spendere queste righe? E’ necessario essere chiari e sputare, sputare in faccia agli anarco sacerdoti, ai rivoluzionari da operetta, ai pontificatori da convegno espertissimi nell’analizzare e plaudire il fuoco greco salvo poi inorridire -che abbiano bisogno dei sali?- e gridare alla provocazione quando qualcuno anche nel paese delle chiacchiere da bar alle parole fa seguire i concreti fatti. Ebbene non avendo particolari problemi a parlar chiaro vogliamo che i signori federati sappiano quanto non spetti a nessuno, tanto meno a loro,  distribuire  patentini d’anarchismo (le tessere attengono a loro e solo a loro) o d’opportunità rivoluzionaria. Un conto è  condividere o meno un’azione, un altro è sfiorare(?) l’infamia trattando a male parole compagni che rischiano di passare molti anni nelle grinfie della macchina repressiva del potere, negandogli sostanzialmente non solo la solidarietà, ma rispolverando i soliti e vetusti arnesi della presa di distanza, con tutto il bagaglio di distinguo ed insinuazioni…diceva Oscar Wilde che è meglio stare zitti e dare l’impressione di essere degli imbecilli che parlare e togliere ogni dubbio…in questi mesi probabilmente le fantomatiche menti della CDC della FAI avrebbero dovuto bellamente fare altro. Chi scrive non ha mai avuto pregiudiziali di fondo nei confronti della federazione e , pur ritenendola ben lontana dai propri orizzonti, non ha mai avuto problemi ha partecipare alle sue iniziative, ma quando è troppo è troppo.

Contro ogni chiesa, fieri nemici di ogni autorità, sia essa palese o ammantata dai colori della rivoluzione, siamo al fianco di Nicola e Alfredo e di TUTTI i compagni colpiti dalla repressione. Questo è quello che conta, il resto non sono altro che rumori di fondo che in realtà poco interessano ma sui quali ogni tanto è bene chiarire la propria posizione.

Per la Rivolta, sempre! Alfredo e Nicola Liberi

! Liberi/e Tutti/e!

VIVA L’ANARCHIA!

MERCOLEDI’ 30 PRESSO IL TRIBUNALE DI GENOVA, ORE 9 PRESENZA SOLIDALE CON I COMPAGNI INQUISITI