Spoleto – E’ morto Damiano Corrias

da anarchaos

Spoleto – E’ morto Damiano Corrias

Con queste brevi righe diamo l’orribile notizia della morte, a 31 anni, di Damiano Corrias. Uno dei 5 spoletini arrestati il 23 ottobre 2007 nella cosiddetta Operazione Bruswood.

Non è il momento di cadere in complottismi o peggio ancora in esoterismi (è il secondo morto, dopo Fabrizio, su 5 giovanissimi arrestati). Domani sera, dopo l’autopsia, ne sapremo di più. Damiano soffriva di epilessia. Lunedì si terrano i funerali al Duomo di Spoleto.

Ma anche il giorno della sua morte, anzi ancora di più in queste ore ferali, vogliamo alzare al cielo la nostra maledizione nei confronti dei suoi persecutori. Nei confronti dei ROS guidati dal generalissimo Ganzer, quello che smerciava mitra e droga. Nei confronti dell’allora Presidente regionale Lorenzetti, oggi ai domiciliari per corruzione.

Nei confronti dello zerbino di Perugia, il pm che firma tutto quello che i ROS le ordinano di firmare, errori di battitura compresi: la dottoressa Comodi. La belva di Perugia, quella che contro Damiano chiese ben 6 anni di carcere per una scritta su un muro!

E comunque non si è piegato.

Era il dj di tutte le feste in montagna organizzate dagli anarchici spoletini. E di molti altri rave, più o meno politici.

L’ultima volta che è stato in piazza è stato il 23 giugno del 2012 al corteo in solidarietà con gli anarchici arrestati per l’Operazione Ardire. Facendo, nella notte, anche delle bellissime scritte sui muri. Alla faccia della Comodi. Siamo sicuri che lui dalla tomba le sta alzando il dito medio.

CIAO DASCHIA

Prigionieri – Comunicato sull’arresto di Adriano e Gianluca

da rete-evasioni

Nel pomeriggio di mercoledì 18 Settembre alcune squadre dei carabinieri del Ros si sono introdotte nelle abitazioni di quattro ragazzi/e dei Castelli Romani. Sono state portate a compimento perquisizioni e sequestri di oggetti personali e, con l’accusa di associazione a scopo terroristico, sono stati arrestati due giovani: Adriano e Gianluca, ai quali vorrebbero ricondurre azioni firmate da diverse sigle, sono ora in cella di isolamento nelle carceri romane. L’articolo usato questa volta è il 270bis del codice penale in materia di antiterrorismo che recita “associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordinamento democratico”. A solo un mese dalle mobilitazioni previste a Roma e in tutto il paese la macchina repressiva si è messa in moto scatenando la solita bufera mediatica della disinformazione e dell’allarmismo preventivo. I due ragazzi, che come migliaia di altri abitanti dei Castelli Romani sono scesi in piazza per mobilitarsi contro la messa a profitto dei territori, potranno esser visti dalle famiglie solo tra qualche giorno. In attesa di ulteriori informazioni invitiamo tutte e tutti ad attivarsi per portare solidarietà agli arrestati per non farli sentire soli. Terrorista è chi ogni giorno mette in pericolo la salute di migliaia di persone per costruire piccole e grandi opere di profitto, chi sfrutta ogni giorno migliaia di persone sul lavoro quando restano ormai solo poche famiglie ad arrivare alla fine del mese, è chi reprime e uccede nelle strade e nei quartieri restando impunito, chi sta colonizzando e devastando ogni giorno di più i nostri territori in nome del dio denaro.

La nostra arma è la solidarietà

Tutte e tutti fuori dalle galere

ADRIANO E GIANLUCA LIBERI SUBITO

Compagni/e e amici/e dei Castelli Romani


Per scrivere a Adriano: Antonacci Adriano, Regina Coeli, Via della Lungara, 29

Per scrivere a Gianluca: Iacovacci Gianluca, Regina Coeli, Via della Lungara, 29

Prigionieri G8 2011 – Urgente sostegno spese legali per Gimmi

riceviamo e diffondiamo:

Ciao, sono Paola la ragazza di Gimmi, condannato a 14 anni di carcere per i fatti del G8 di Genova e si trova a Roma Rebibbia a scontare. Il compagno Gimmi ha bisogno di urgente aiuto economico per le spese d’avvocato di Catania che deve aprire fascicoli vecchi per sconti di pena…l’avvocato vuole essere pagato e Gimmi ha una condizione economica pari a zero. Ha bisogno di urgente aiuto.

Potete sostenere Gimmi inviando un vaglia postale telegrafico, senza codice, normale, al suo indirizzo:

Francesco Puglisi
Casa Circondariale di Roma Rebibbia
nuovo complesso in via Raffaele Majetti 70
00156 Roma

oppure alla mamma di Gimmi:

Pace Giuditta, via Zurria 37, 95121, Catania

Prigionieri – Indirizzo di Adriano e Gianluca arrestati il 19/9/2013

Apprendiamo che i due compagni arrestati nell’operazione repressiva del 19 settembre 2013 dovrebbero essere attualmente prigionieri nel carcere romano di Regina Coeli. E’ tuttavia probabile che nei prossimi giorni vengano traferiti nella sezione Alta Sicurezza di Ferrara, dove vengono rinchiusi i compagni anarchici in attesa di giudizio. Invitiamo chi avesse maggiori informazioni a scrivere alla mail <informa-a @ autistici.org>

per scrivergli:

Gianluca Iacovacci
Adriano Antonacci 

C.C. via della Lungara 29
00165 Roma

Atene – Comunicato degli arrestati dopo gli scontri in risposta all’omicidio di Pavlos Fyssas

Riceviamo e diffondiamo la traduzione di un comunicato degli arrestati dopo gli scontri del 18 settembre ad Atene avvenuti in seguito all’omicidio per mano fascista di Pavlos Fyssas, :

Comunicato degli arrestati

Mercoledì 18/9 ci hanno presi durante il corteo che c’è stato a Keratsini dopo l’omicidio di Pavlos Fyssas da parte di un manipolo di fascisti, avvenuto la seta precedente. Gli arresti sono stati numerosi, dopo l’intervento dei MAT.

Oggi, siamo trattenuti  a G.A.D.A., caricati di una serie di false accuse per “fatti” che non sono mai avvenuti. Diversi di noi sono stati feriti gravemente durante l’arresto.

Eravamo lì, e se potessimo tornare indietro nel tempo, sempre lì saremmo stati. Perchè una persona è stata uccisa, questa volta per la sua azione politica.
Ci siamo trovati lì contro il fascismo e gli attacchi omicidi, che arrivano sia dai manipoli di neonati, che dallo stesso stato e dalla repressione.

Respingiamo tutte le accuse.

Per i nostri accusatori:

non riuscirete ad applicare a noi la teoria degli “opposti estremismi”.
La teoria di uno stato che mantiene “l’equità” davanti ai fascisti e agli antifascisti, per consolidare l’immagine di “gestione lineare” che ipocritamente tenete, gettando nel fango tutto e ancora altri dei nostri.

Alcuni potrebbero pensare di applicare per l’ennesima volta la stessa favoletta degli arrestati e dei feriti, gettando il panico tra noi. Sappiamo molto bene che questo giochetto è una pugnalata alle spalle di tutti noi.

Qua, conoscendoci l’un l’altro siamo più forti.

Ringraziamo tutti i solidali e tutte le solidali, e i compagni e le compagne che si trovano dappertutto. Esprimiamo alla famiglia e agli amici di Pavlos la nostra vicinanza.

Prigionier* del “dipartimento  di sicurezza dello stato sociale”
(sesto piano, G.A.D.A.)

Lazio – Due arresti e tre perquisizioni

19 settembre 2013 – Apprendiamo dalle veline del ROS (Reparto Operazioni Sporche) riportate dai media di regime che Adriano e Gianluca, due compagni di Albano Laziale e Frascati, sono stati arrestati questa mattina nel corso di un’operazione repressiva contro realtà anarchiche attive nell’area dei Castelli Romani; perquisite anche le abitazioni di tre compagni. Le azioni dirette di cui sono accusati riguarderebbero complessivamente 13 attacchi contro filiali bancarie, punti Enel ed Eni, contro il cantiere della discarica di Albano Laziale e altri sabotaggi in solidarietà con prigionieri/e, contro aziende e progetti responsabili di devastazione ambientale e sfruttamento animale. Azioni rivendicate da sigle differenti tra cui “Fronte di Liberazione Animale”, “Azione Diretta in Difesa della Terra” o più semplicemente vergando “A cerchiata” e “Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale”. Quest’ultima sigla particolarmente enfatizzata dagli studios del ROS e considerata come bottino succulento per i loro teoremi mediatico-repressivi.

In attesa di maggiori informazioni e comunicati, esprimiamo la nostra solidarietà ai due compagni e a tutti coloro che hanno avuto un brutto risveglio.

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Esprimiamo tutta la rabbia e la solidarietà che ci sono possibili nei confronti di tutti i compagni colpiti dalla repressione, Adriano e Gianluca Liberi, sergio Libero, Nicola e Alfredo liberi1 Liberi/e Tutti/e!

[Firenze] Terzo incontro “a testa alta” per una presenza solidale al processo contro Nicola e Alfredo

15/09/2013 – 14:00
15/09/2013 – 18:00

Domenica 15 settembre alle 14:00 si terrà alla Riottosa Squat a Firenze il 3°incontro sulla lotta e solidarietà rivoluzionaria e per una presenza solidale al processo a Nicola e Alfredo che si terrà il 30 ottobre a Genova.

A testa alta!

Torino – Non basta una firma, arrestata una compagna

da macerie

Sabato mattina la polizia ha nuovamente arrestato Marianna, una delle tre compagne finite in carcere in seguito all’occupazione dell’Unep dell’11 marzo. Il giudice ha sostituito l’obbligo di firma quotidiana – misura cui Marianna era sottoposta da quando era stata scarcerata – con la custodia cautelare in carcere. Secondo pm e polizia, a quanto pare, una denuncia per resistenza e lesioni risalente a due settimane fa dimostrerebbe che una firma al giorno non è sufficiente a tenerla a bada.

Per chi volesse scriverle, l’indirizzo è:


Marianna Valenti

c/o Casa Circondariale “Lorusso e Cotugno”
via Pianezza 300
10151 Torino

Rovereto – Arrestato un compagno

riceviamo e diffondiamo:

Ieri pomeriggio il nostro amico e compagno Enrico (Rasta) è stato arrestato a Calliano (Rovereto) per un residuo di pena di quattro mesi per il furto di gasolio avvenuto dentro un cantiere dell’Anas a Gravere in Valsusa il 29 agosto 2011.
In serata è stato portato al carcere di Spini di Gardolo a Trento.

Libertà per Enrico
Libertà per tutti

Per scrivergli:

Enrico Ferrari
Via Beccaria 13,
loc. Spini di Gardolo
38014 (Trento)

Anarchici ed anarchiche di Trento e Rovereto

Solidarietà anarchica contro l’Europa delle polizie e contro tutte le autorità

Il 13 Giugno 2012, dopo diverse operazioni contro altri compagni, lo Stato italiano ha lanciato un giro di vite contro decine di anarchici, denominata  ”Ardire”, portando avanti  40 perquisizioni, 24 rinvii a giudizio e 8 arresti. Questa volta, si avrebbe dato anche una dimensione supplementare, accusando inoltre a compagni già incarcerati in diversi paesi europei, tra cui Grecia, Svizzera e Germania. Come al solito, lo Stato intende vedere il suo volto autoritatio  nella sorrissa dei suoi nemici irriducibili, costruendo, ad esempio, dei ruoli di lider, esecutori e di coordinatori all’interno di un’ennesima “associazione terroristica”, lì dove ci sono affinità, corrispondenza con i prigionieri, lotta e voluntà di combattere. E così che Gabriel Pombo da Silva e Marco Camenish, imprigionati per molti anni, si trovano in questa indagine inseguito a uno sciopero della fame internazionale intrapreso nel dicembre del 2009, trattati come “simboli” e punti di riferimento di un nuovo progetto sovversivo” del cuale sarebbero “gli ideologi e sostenitori.”

Dopo 20 anni passati nelle carceri spagnole (di cui 14 in regime FIES) riesce a fuggire. Arrestato nel 2004, Gabriel rifarà altri nove anni supplementari in Germania, dopo un controllo e una sparatoria con la polizia in questo paese. Estradato in Spagna il 25 febbraio, per la purga della fine delle codanne, è già stato spostato tre volte in meno di due mesi. Ora è nella carcere di Valdemoro (Madrid), sarà chiamato a testimoniare al Tribunale Nazionale il Martedì 16 Aprile 2013, perché li sia notificato il mandato di arresto europeo ( euro- ordine)  emessa dall’Italia contro di lui nel marco dell’ Operazione “ardire”. Gabriel è deciso a respingere queste misure. Se invece la procedura viene convalidata, lui dovrà ripassare davanti a tre giudici per che prendano una decisione circa una settimana più tardi, questa volta nel corso di un’audizione pubblica …

Attraverso questo requisito contro Gabriel per inviarlo certo al modulo della prigione di Ferrara (Italia), costruito appositamente per sottomettere agli anarchici e dove vari compagni sono già in isolamento, rendono pubblica una avvertenza  contro tutti. Perché le teste rimangano abbassate, le bocche imbavagliate e gli occhi chiusi. Ma è un avvertimento che non lo seguiremo mai. In mezzo ai prigionieri di questo mondo,  tiriamo fuori la nostra forza ,anche, della non partecipazione, della ribellione, dell rifiuto di fronte a tutti gli obblighi che ci invitano ad osservare, e del conflitto permanente con le istituzioni. E continueremo a difendere che, se non possiamo sfuggire a questa realtà,  siamo in grado di attaccargli in tutte le sue sfaccettature. Da soli o in buona compagnia, di giorno e notte, con i fatti e con le parole.

Ora che il governo italiano ha chiesto che li sia consegnato Gabriel Pombo da Silva per continuare il loro sporco lavoro, dimostriamogli che se i potenti sanno concordare i suoi interessi, noi anche possiamo opporre una delle nostre armi, quella della solidarietà da entrambi i lati del muro, tra i prigionieri della guerra sociale, che anche lei tanto meno conosce i confini.

No al trasferimento di Gabriel  a Italia.
Giù tutti gli Stati, i loro recinti, la loro polizia, i loro tribunali e il suo traffico di prigionieri,
Libertà per tutti/e!

Alcuni anarchici internazionalisti
13 di aprile 2013 [volantino scritto per diverse iniciative pubbliche in solidarietà a Gabriel Pombo da Silva nello stato spagnolo ]