Grecia: Testo dei membri di Lotta Rivoluzionaria, Nikos Maziotis e Pola Roupa

10 marzo 2010. Lambros Foundas, membro di Lotta Rivoluzionaria viene ucciso dai proiettili di uno sbirro a Dafni, durante un’azione preparatoria dell’organizzazione. Quattro anni più tardi l’azione politica proposta da Lambros Foundas e dalla Lotta Rivoluzionaria in cui agiva, è ancora più attuale, la scelta della lotta e della strategia dell’azione ancora più necessaria. Quattro anni più tardi e le condizioni di vita di milioni di persone stanno diventando sempre più misere nel nome della salvezza di un sistema politico-economico, che sta sprofondando sempre di più nella crisi. Quattro anni fa il compagno Lambros Foundas ha dato la sua vita per un tentativo politico di non trasformare la decadenza in un modo di vita, di non sacrificare le persone per la salvezza del sistema. Ha dato la vita per un tentativo politico il cui scopo finale era gettare il cadavere del capitalismo, e con esso anche lo Stato, nella spazzatura della storia. Ha dato la vita per aprire l’unica via per un completo superamento della crisi, per aprire la strada alla liberazione sociale, alla Rivoluzione Sociale. Questo è una cosa per cui vale combattere, e anche morire.

Lambros Foundas vive e sempre vivrà per tutti quelli che la rivoluzione rimane una prospettiva viva. Lui vive e sempre vivrà come questa figura rivoluzionaria che incarna i sogni dei rivoluzionari di oggi in ogni angolo del pianeta.

Lui vive e vivrà come un simbolo e come un faro della rivoluzione.

L’autorità ha sempre investito nella coltivazione e nello sfruttamento degli istinti più bassi dei suoi soggetti, per sterminare i rivoluzionari e gli oppositori politici. Lo stato greco ha una ricca tradizione in questo campo. Le taglie e le ricompense per lo sterminio dei combattenti di ELAS (Esercito Popolare Greco di Liberazione durante la seconda guerra mondiale) e dei guerriglieri dell’Esercito Democratico era un fenomeno ordinario. Nella guerra civile nella battaglia di propaganda del regime contro i suoi nemici politici, furono perseguitati come dei “comuni rapinatori”. E le ricompense per ogni testa tagliata di una guerriglia, che vari nazionalisti portavano, erano all’ordine del giorno.

Nonostante le differente condizioni dell’epoca odierna, il terrore dell’autorità attuale, che scuoia il popolo greco per nutrire le cornacchie del élite internazionale di fronte alla prospettiva dell’inizio di una nuova guerriglia che farà saltare i loro piani in aria, li fa ricorrere a dei squallidi e volgari metodi di taglie e caccia alle teste, cercando di svegliare gli istinti più spregevoli in ogni sorta di sostenitori dell’autorità. Continua a leggere

Atene [Grecia]: Rivendicazione per l’attacco molotov alla stazione di polizia, in ricordo del membro della lotta rivoluzionaria, Lambros Foundas

lambros

 

“Con le torce spente già da molto tempo, i miei vecchi compagni camminano aggirando le pupille dei miei occhi… Stringo le labbra e urlo… Succede quando loro selvaggiamente invadono le mie arterie trascinando l’asta spezzata, e là, nella ottava arteria, in una piccola cavità del cuore, dove i miei compagni morti dormono, io inizio la mia battaglia in sussurri…”

Devi spingere le tue azioni ai loro limiti più estremi; metterti alla prova nella lotta, con tutto il tuo essere all’erta combattiva; trovarti nelle assemblee, manifestazioni, scioperi selvaggi, sulle barricate, proprio come lo faceva Lambros; essere in tempo per i momenti cospiratori, presente nel mappare il nemico e la città, attento alle necessità dei rifornimenti, preparato ad oliare le armi da sparo, e gettarti con tutto il cuore nella lotta, come un tuono…

Dovresti iniziare tutti questi processi, e qualunque sia il loro inizio assicurarti un buon fine, perché la Storia rimane scarsa se noi non le diamo un tocco…

Da nostra parte, muovendoci costantemente in questo contesto, abbiamo onorato la memoria del combattente anarchico e rivoluzionario, Lambros Foundas, sabato notte, 8 marzo 2014, attaccando la stazione di polizia in Nea Chalkidona, sobborgo di Atene; cogliendo nuovamente il meccanismo statale di sorpresa, abbiamo bruciato la macchina di pattuglia parcheggiata fuori, come pure la guardiola e l’entrata della stazione degli sbirri, mostrando a loro che sono i combattenti, e solo loro, che scelgono il luogo, il tempo e il modo per scatenare il loro odio contro i stabiliti nemici della libertà…

Lambros: non sei stato assente da nessun momento di lotta, perché sei sempre presente, come lo sei sempre stato…

Lambros: niente è finito, perché tutto continua…

Onore per sempre a Lambros Foundas, che quattro anni fa (10. marzo 2010) ha solo preso una pausa, a Dafni, Atene, e continua ad ispirarci con il suo modo personale e unico.

Prima di tutto e sempre rivoluzione, fino alla vittoria…

 

Tradotto da Erika

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