Solidarietà e complicità con Alfredo e Nicola

Oggi 12 Novembre il tribunale di Genova ha condannato Nicola ed Alfredo rispettivamente a 9 anni e 4 mesi e 10 anni e 8 mesi. Ovviamente non ci aspettavamo qualcosa di diverso, né ci importa piangere e vomitare retorica sulla giustizia borghese e sui suoi aguzzini in toga e divisa. Ribadiamo ancora tutta la solidarietà complice ed attiva ai nostri compagni, tutta la nostra rabbia verso il sistema e chi lo difende.

La rivolta individuale non si soffoca con le condanne, il lampo arriva dove meno te lo aspetti e colpisce, colpisce inesorabile.

Viva il nucleo Olga della FAI/FRI, Viva l’internazionale nera, Viva l’Anarchia!

Al lupo, al lupo?

Da Finimondo:

Lo scorso 30 ottobre si è aperto presso il tribunale di Genova il processo contro i due anarchici accusati del ferimento dell’amministratore delegato dell’Ansaldo Nucleare, avvenuto nel capoluogo ligure il 7 maggio 2012. La presenza degli imputati in aula non è durata a lungo, giusto il tempo di iniziare a rivendicare apertamente la responsabilità dell’azione. Ad ogni modo le loro dichiarazioni scritte sono state rese pubbliche nelle ore successive. Alfredo Cospito e Nicola Gai non sono quindi innocenti, non sono vittime di una montatura poliziesca. Sono stati effettivamente loro ad aspettare sotto casa il trafficante di uranio Roberto Adinolfi per regalargli un po’ di piombo. Continua a leggere

Prigionieri – Dichiarazione di Nicola Gai al processo per il ferimento dell’A.D. di Ansaldo Nucleare

«Nessuno, mi può giudicare
Nemmeno tu
La verità ti fa male lo so.»
C. Caselli

Poche parole per affermare alcuni semplici dati di fatto prima che la “verità” venga stabilita in sede processuale; nel caso non fosse chiaro il termine “verità” l’ho usato con un’accezione ironica, infatti non riconosco altro tribunale al di fuori della mia coscienza. Gli unici responsabili di quanto avvenuto a Genova, il 7 maggio 2012, siamo io ed Alfredo. Nessun altro, tra amici e compagni, era al corrente di quanto stavamo progettando e poi abbiamo realizzato. Per quanto scaviate nelle nostre vite e nelle nostre relazioni per cercare altri complici del “misfatto” non potrete dimostrare il contrario, certamente ci proverete, ma in tal caso non si tratterà che di falsità e del tentativo di incastrare qualche nemico dell’esistente. Capisco che per chi ha dedicato la sua vita a servire l’autorità non sia facile arrendersi all’idea che due individui, armati solo della propria determinazione, possano decidere di provare ad inceppare gli ingranaggi del sistema tecno-industriale invece di contribuire, disciplinatamente, a farli girare, ma le cose stanno semplicemente così. Continua a leggere

Prigionieri – Dichiarazione di Alfredo Cospito al processo per il ferimento dell’A.D. di Ansaldo Nucleare

Dal ventre del Leviatano

 

«… i sogni sono da realizzarsi qui nel presente e non in un ipotetico futuro, dato che l’avvenire l’hanno sempre venduto i preti di qualsiasi religione o ideologia per poterci impunemente derubare. Vogliamo un presente che meriti di essere vissuto e non semplicemente sacrificato ad attesa messianica di un futuro paradiso terrestre. Abbiamo per questo voluto parlare in concreto di un’anarchia da realizzare ora, non domani. Il “tutto e subito” è una scommessa, una partita che ci giochiamo dove la posta in gioco è la nostra vita, la vita di tutti, la nostra morte, la morte di tutti…»
Pierleone Mario Porcu«La scienza è l’eterno olocausto della vita fugace, effimera, ma reale, sull’altare delle eterne astrazioni. Ciò che predico è quindi, la rivolta della vita contro il governo della scienza.»
Michail Bakunin

«Mentre l’uomo si pavoneggiava e faceva il dio, un’imbecillità si abbatteva su di lui. Le tecniche erano innalzate al supremo rango e, un volta ispallate sul trono gettavano le loro catene sulle intelligenze che le avevano create. »
Edgar Allan Poe

«L’impero fondato sul niente nel quale regni sovrano sta crollando.
Non riesce a sorreggere il peso della verità.
Ti consiglio una dose massiccia di vita.
Ti consiglio una dose massiccia di vita!
Almeno così potrai dire di averla vissuta.»
Congegno

«Bastardi… so chi vi manda!!!»
Roberto Adinolfi

In una splendida mattina di maggio ho agito ed in quelle poche ore ho goduto a pieno della vita. Per una volta mi sono lasciato alle spalle paura e autogiustificazioni e ho sfidato l’ignoto. In una Europa costellata di centrali nucleari, uno dei maggiori responsabili del disastro nucleare che verrà è caduto ai miei piedi. Voglio essere molto chiaro: il nucleo Olga FAI/FRI siamo solo io e Nicola. Nessun altro ha partecipato, collaborato,  progettato tale azione; nessuno era a conoscenza del nostro progetto. Non permetterò che il mio agire, per distogliere l’attenzione dal vero obiettivo dell’azione venga messo in un osceno assurdo calderone massmediatico e giuridico fatto di “eversione dell’ordine democratico”, “associazione sovversiva”, “banda armata”, “terrorismo”; frasi vuote in bocca a giudici e giornalisti. Continua a leggere

Resoconto della presenza solidale al processo di Nicola ed Alfredo

bombaIeri mattina, Mercoledì 30 Ottobre, in una città soffocata dalla massiccia presenza di birri di ogni genere,  più di cento solidali si sono ritrovati presso il tribunale di Genova dove si sarebbe tenuta la prima udienza del processo a carico di NIcola ed Alfredo riguardante il ferimento dell’AD di Ansaldonucleare Roberto Adinolfi.
In una bella mattinata di Ottobre il grido solidale dei compagni ha squarciato la grigia quotidianità dei palazzi dell’inquisizione, a ricordare ai novelli Torquemada che mai un compagno verrà lasciato solo. MAI.
All’interno dell’aula, davanti ai compagni riusciti ad entrare, Alfredo decide di leggere una  rivendicazione dell’azione, provocando lo sbigottimento del giudice che quindi si appellava alla procedura dichiarando non essere ancora il momento delle dichiarazioni spontanee…sbigottimento aumentato ancor più della risposta di Alfredo che dicendo di non riconoscere la legittimità di quel (e qualunque altro) tribunale ha continuato a leggere il documento nel quale i compagni tra l’altro si assumono la piena paternità dell’azione diretta dichiarando anche di essere gli unici due appartenenti al nucleo Olga della FAI. Il giudice non ha saputo far altro che decidere l’allontanamento degli imputati dall’aula, il tutto fra i cori e le urla dei compagni presenti dentro e fuori il tribunale.
Successivamente i solidali si sono spostati verso l’università, dove dopo aver occupato l’aula magna, hanno tenuto un’interessante assemblea.
La giornata genovese, al di là della solidarietà ai compagni sequestrati dallo stato, ha avuto ed avrà una fondamentale importanza per tutto l’anarchismo rivoluzionario italiano. La presenza di tanti compagni ha voluto sia ribadire che la solidarietà è uno strumento importante di lotta sia per il calore che porta ai compagni imprigionati, sia per il segnale che da a chiunque abbia in cuore l’urgenza della rivolta…nessuno sarà solo mai.
Finalmente la retorica del vittimismo forzato è stata rotta; nessuno di noi è martire, ma casomai compagno caduto nelle maglie luride della repressione nel contesto di una guerra tra oppressione e libertà…guerra combattuta con OGNI mezzo che ogni combattente ritiene necessario al fine di perseguire i propri obbiettivi di liberazione. Per Nicola e Alfredo, per ogni compagno prigioniero, per ogni ribelle nelle strade, Viva l’Anarchia!

Anarchici Pistoiesi

Solidarietà – In vista del processo contro Alfredo e Nicola

riceviamo e diffondiamo:

Sulla pelle di chi

Mentre i Signori dell’atomo seguitano nella costruzione di centrali in mezzo mondo e l’industria nucleare procede nella ricerca di sistemi e applicazioni dalle multiformi e nefaste facce, il prossimo 30 ottobre il tribunale di Genova giudicherà Alfredo Cospito e Nicola Gai, due anarchici accusati di aver gambizzato l’Amministratore Delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi.

Chi crede e lavora nell’energia nucleare lo fa sulla pelle di tutti gli altri. Può capitare di conseguenza che chi semini radioattività raccolga piombo: una relazione causa-effetto la cui lucidità non fa una grinza. Gesti coraggiosi che rischiarano le tenebre della rassegnazione, in un mondo fondato sulla sottomissione e sulla delega. Una vicenda che riapre il dibattito sulla violenza rivoluzionaria, troppo spesso seppellito tra montagne di carta da tribunale e di carcere e annebbiato da un sistematico lavaggio culturale atto a deformare il significato stesso dei termini. In questo modo terrorista diventa chi attacca, anche violentemente e in modo mirato, il sistema di terrore e sfruttamento che tiene in piedi questa società, e non chi avvelena, devasta e sottomette tutti e tutto. La violenza non può restare monopolio di chi controlla le nostre vite, è uno strumento al quale alcuni ricorrono per imporre il proprio potere, altri invece per difendersene, per riportare un po’ di equilibrio e dimostrare una volta in più che opporsi è possibile.

Nella guerra che lo Stato e il Capitale conducono ogni giorno contro la libertà di individui e comunità ad autodeterminarsi e contro la sopravvivenza stessa del pianeta, ognuno è chiamato a dare il proprio contributo. Nella molteplicità delle forme e degli strumenti di attacco a questo mondo, ogni singolo gesto è parte importante di un percorso che miri a un radicale cambiamento dell’ordine sociale. Con strumenti e pratiche che i rivoluzionari di ogni epoca hanno sempre fatto proprie contro un nemico comune, e con la fitta rete di legami, di conoscenze e di metodi che sono la grande ricchezza e il patrimonio di ogni movimento di lotta.

Come sempre, aldilà dei riti e delle sentenze di un misero tribunale, siamo al fianco di Nicola e Alfredo, convinti che il sostegno ai rivoluzionari prigionieri, nelle tante forme attraverso le quali esso si può esprimere, sia elemento essenziale di ogni lotta.

Mille modi, un solo orizzonte: libertà!

Cassa AntiRepressione delle Alpi occidentali

Ottobre 2013

Grecia – Testo solidale con Nicola e Alfredo: “Voglio compagni, non la massa”

da 325.nostate.net

Conosco persone… persone taciturne e loquaci,
codarde e audaci, umili ed arroganti…

Persone che vivono ubbidientemente, come pecore ed altre
che si nascondono in modo sleale, come iene.

Conosco persone che sognano senza fantasia
ed altre che vivono senza sognare… persone i cui occhi
sono abituati a guardare in basso e le cui orecchie
sono solite ricevere ordini “svegliati”, “lavora”,
“paga”, “compra”, “credi”, “finisci”…

Persone parte di una folla solitaria, che pazientemente aspettano
sulla soglia della vita… un eterno domani,
giorni migliori, un futuro ottimistico, le risposte alle proprie preghiere…

Stanno aspettando di credere ad ogni potenziale salvatore
e ad ogni imbonitore di idee, che prometterà loro una vita migliore.

Ma chi aspetta di vivere un domani migliore,
oggi è già morto.

Conosco delle persone, ma solo alcune sono miei compagni.
Morte Lenta o Insurrezione qui e ora…

Ci sono due vie, che si dipanano davanti a noi.
Noi scegliamo di essere li, dove osano i coraggiosi.

L’aria è più fine e la folla, che si prostra davanti ai suoi falsi idoli,
non imbruttisce le nostre forme.

E’ piacevole guardare verso il basso dalla vetta della montagna dell’Unico
anche se la folla in segreto desidera che tu cada nel baratro
affinché essa non si vergogni della sua bassa statura.

Le nostre parole oggi incidono come una lama
e le nostre azioni bruciano i ponti con il passato…
Con tenacia e volontà, fino a quando uccideremo l’autorità.

Per Nicola e Alfredo.
Per gli Anarchici d’Azione.

I membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco:

Nikolopoulos Giorgos, Nikolopoulos Mixalis, Tsakalos Xristos, Tsakalos
Gerasimos, Oikonomidou Olga, Bolano Damianos, Argyrou Panagiotis,
Polydoros Giorgos, Mavropoulos Theofilos, Xatzimixelakis Xaris

Il membro della FAI/FRI Andreas Tsavdaridis e l’anarconichilista Mandylas Spyros

Processo ad Alfredo e Nicola: Indicazioni per appuntamento

conti che non tornano

Testo del manifesto:

CONTI CHE NON TORNANO?

2 anni passati dall’ultimo incidente ad una centrale nucleare , Fukushima, un numero mai calcolato ed incalcolabile di morti, feriti e contaminati, danni a livello globale che la comunità tecnico-scientifica, il governo e la stampa giapponesi ed internazionali cercano maldestramente di celare,fino all’ultima farsa tragica dei prossimi Giochi Olimpici in Giappone con cui la propaganda vorrebbe rifare il belletto ad un territorio devastato, mortifero ed impraticabile.

Un numero mai calcolato di fusti di scorie radioattive dispersi e stillanti morte e veleni tra le campagne di Saluggia e Trino Vercellese,a ridosso del bacino del Po vestigia dell’ ultima centrale nucleare dismessa in territorio piemontese, quella di Trino Vercellese.

Un regolare passaggio di treni carichi di scorie nucleari destinate al riprocessamento(leggi riuso)tra il Nord Europa,L’Italia il corridoio della Val di Susa e la Francia. Continua a leggere

MENO PRETI E PIÙ ARRABBIATI, PERFAVORE…

disegno-iniziale.jpgChe si spazzino via le ambiguità, il momento dovrebbe esser giunto. E’ arrivato il momento di chiarire candidamente le cose. Tanto per essere chiari due compagni, Nicola ed Alfredo, il prossimo 30 Ottobre andranno a processo imputati d’aver momentaneamente inibito alle corse campestri lo schifoso nuclearista Adinolfi.

Il 30 dunque lo stato celebrerà i suoi riti d’esorcismo contro i “mostri” rei, dal loro punto di vista, d’aver impugnato la propria vita (e non solo) contro l’orizzonte di sfruttamento e devastazione cui ci vorrebbero relegare, muti e acquiescenti, chini verso il futuro grigio e preconfezionato.

Non ci interessa minimamente disquisire della loro presunta o meno colpevolezza, ogni attacco contro il sistema non può che ricevere il nostro plauso incondizionato. E dunque a che pro spendere queste righe? E’ necessario essere chiari e sputare, sputare in faccia agli anarco sacerdoti, ai rivoluzionari da operetta, ai pontificatori da convegno espertissimi nell’analizzare e plaudire il fuoco greco salvo poi inorridire -che abbiano bisogno dei sali?- e gridare alla provocazione quando qualcuno anche nel paese delle chiacchiere da bar alle parole fa seguire i concreti fatti. Ebbene non avendo particolari problemi a parlar chiaro vogliamo che i signori federati sappiano quanto non spetti a nessuno, tanto meno a loro,  distribuire  patentini d’anarchismo (le tessere attengono a loro e solo a loro) o d’opportunità rivoluzionaria. Un conto è  condividere o meno un’azione, un altro è sfiorare(?) l’infamia trattando a male parole compagni che rischiano di passare molti anni nelle grinfie della macchina repressiva del potere, negandogli sostanzialmente non solo la solidarietà, ma rispolverando i soliti e vetusti arnesi della presa di distanza, con tutto il bagaglio di distinguo ed insinuazioni…diceva Oscar Wilde che è meglio stare zitti e dare l’impressione di essere degli imbecilli che parlare e togliere ogni dubbio…in questi mesi probabilmente le fantomatiche menti della CDC della FAI avrebbero dovuto bellamente fare altro. Chi scrive non ha mai avuto pregiudiziali di fondo nei confronti della federazione e , pur ritenendola ben lontana dai propri orizzonti, non ha mai avuto problemi ha partecipare alle sue iniziative, ma quando è troppo è troppo.

Contro ogni chiesa, fieri nemici di ogni autorità, sia essa palese o ammantata dai colori della rivoluzione, siamo al fianco di Nicola e Alfredo e di TUTTI i compagni colpiti dalla repressione. Questo è quello che conta, il resto non sono altro che rumori di fondo che in realtà poco interessano ma sui quali ogni tanto è bene chiarire la propria posizione.

Per la Rivolta, sempre! Alfredo e Nicola Liberi

! Liberi/e Tutti/e!

VIVA L’ANARCHIA!

MERCOLEDI’ 30 PRESSO IL TRIBUNALE DI GENOVA, ORE 9 PRESENZA SOLIDALE CON I COMPAGNI INQUISITI

GENOVA: PRESENZA SOLIDALE AL PROCESSO DI NICOLA E ALFREDO

Il 30 Ottobre si terrà, presso il tribunale di Genova, il processo a carico di Nicola ed Alfredo, accusati della gambizzazione de nuclearista di Ansaldo Adinolfi. Speriamo di essere in tanti con la necessaria rabbia e determinazione.

Nicola e Alfredo liberi, Liberi/e tutti/e! Guerra continua all’autorità ed allo sfruttamento, viva l’Anarchia!

Mercoledì 30 dalle 9 presso il tribunale di Genova, Via Portoria 1