Firenze – Conto corrente per spese legali operazione repressiva del 4 maggio

È stato aperto un conto corrente postale per il sostegno delle spese legali dell’operazione “4 maggio”. Come sostenerci?

Tramite bollettino postale:
numero di conto corrente postale 9563625.
intestato a: COMITATO FIRENZE 4 MAGGIO, indirizzo:  borgo albizi 26 – 50122 Firenze

Tramite bonifico bancario:
beneficiario: COMITATO FIRENZE 4 MAGGIO  indirizzo: borgo albizi 26 -50122Firenze –
codice IBAN: IT16N0760102800000009563625

Si possono fare donazioni anche online con le stesse informazioni, tramite la propria postepay o conto postale o bancario.

per aggiornamenti visita il sito: sostienifirenze4maggio.noblogs.org

Nussun arresto fermerà questa nuova primavera… [comunicati da Spazio Liberato 400Colpi]

Comunicati da Spazio Liberato 400Colpi

LIBERTA’ PER TUTTI! Bilancio dell’operazione del 4 maggio contro la presunta associazione a delinquere “400Colpi”

Bilancio dell’operazione del 4 maggio: 5 arresti domiciliari, 17 obblighi di firma, 22 perquisizioni in abitazioni private, perquisizione allo Spazio Liberato 400Colpi (con massicci sequestri e danneggiamenti). Accusa: associazione a delinquere. I fatti contestati sono per lo più gli episodi di conflitto che hanno scaldato l’ultimo autunno, ma non solo. Manifestazioni non autorizzate, occupazioni, danneggiamenti di banche, blocchi stradali e ferroviari, i tafferugli a Novoli per cacciare la ministra Santanchè dalla facoltà, presidi di solidarietà al Tribunale dei Minori durante i processi ai compagni.
LIBERTA’ PER PIETRO LUCA MASSI DANI E VITTORIO!

un abbraccio di cuore a i compagni di ogni dove che in queste ore hanno saputo dimostrarci una solidarietà emozionante

Nussun arresto fermerà questa nuova primavera…

“Associazione a delinquere”, dicono loro. Noi diciamo autonomia, conflitto, azione diretta. La definiscono “smantellata”. Noi ridiamo pensando alla loro illusione.

Che l’operazione sia il frutto dell’ennesima montatura giuridica è cosa ovvia, e non abbiamo nessuna voglia di sprecare parola in merito.
Non ci stupisce il fatto che a subire obblighi di firma e perquisizioni siano stati anche diversi compagni che non partecipano alle assemblee dello Spazio Liberato 400Colpi. Sono i compagni con cui abbiamo condiviso percorsi di lotta, sono le amicizie politiche che, aldilà dei confini geopolitici classici, ci siamo sempre proposti di coltivare. Dei legami che sono stati capaci di produrre conflitto e che ci hanno fatto respirare aria nuova in una Firenze pacificata.

“Bliz contro gli anarchici”, dicono loro. Noi diciamo operazione anti-insurrezionale contro tutti quelli che hanno deciso di abbandonare il feticismo dell’identità per costruire una prospettiva rivoluzionare reale dell’oggi. Contro chi, al di là di parrocchie e liturgie, ha avuto il coraggio di abitare con determinazione quei piccoli spazi di conflitto che negli ultimi mesi hanno creato crepe all’interno del dispositivo metropolitano senza portarsi dietro bandiere nè dogmi, ma confrontandosi con umiltà con un reale da conoscere e sovvertire. Contro quel movimento reale che dai tempi dell’ “onda” ha iniziato ad emergere dalle sabbie mobili del rivendicazionismo studentista e della “protesta civile”, e fottendosene contemporaneamento di cristallizzare la propria identità all’interno di una delle “aree militanti”.

Giornali e TV potranno dipingerci quanto vogliono come una setta anarcoide isolata. Sappiamo che lì fuori, nelle scuole, nelle università, nei quartieri, ci sono tanti compagni che ci conoscono e riconoscono come compagni. Fratelli con cui abbiamo condiviso materialmente e non tutti gli episodi “delittuosi” di cui ci incolpano: dall’occupazione di scuole e facoltà, dai picchetti antisfratto ai blocchi dei flussi metropolitani passando per i cortei selvaggi. Siamo sicuri che queste amicizie politiche si dimostreranno più forti di ogni operazione sbirresca.

Lo sciopero irreversibile avanza, crea sempre più crepe, preoccupa il Partito dell’Ordine partendo dal ministero dell’interno fino ad arrivare al funzionario Digos locale. Una mobilitazione studentesca più piccante del solita, una Piazza del Popolo in rivolta, una insieme di piccoli gesti scioperanti e di nuovi legami. Il bisogno di espandere ed organizzare questo movimento reale a Firenze come in altre città ha già iniziato a farsi programma. Difficile, ambizioso, pericoloso, certo.

Ma nulla potrà fermare questa nuova primavera.

LIBERTA’ PER TUTTI I COMPAGNI
A TESTA ALTA PER IL CONFLITTO SOCIALE

Spazio Liberato 400Colpi
per l’autonomia diffusa

Solidarietà ai compagni anarchici perquisiti a Bologna e Ferrara

Esprimiamo massima solidarietà ai compagni, sappiamo bene cosa vuol dire avere le lezze mani dei birri che frugano ovunque e sappiamo che la repressione comunque non può fermare chi ha una smisurata voglia di Liberta. Anarchici Pistoiesi.

29-03-11, Bologna

Con la perquisizione domiciliare di cinque compagni a Bologna e di altri tre a Ferrara, avvenuta questa mattina verso le 7.00, si assiste alla solita scena della repressione becera di questo stato e di questo sistema.
Gli sbirri entrano e mettono sotto sopra tutto ciò che trovano; non solo: sequestrano foto personali, attrezzi qualsiasi, oggetti comuni per qualunque abitazione ma, in questi casi, ritenuti “interessantissimi” ai fini di una “ricerca” che dia risultati “positivi”.
La nostra solidarietà va a chi subisce queste violazioni nel luogo stesso dove vive e si rifugia.
Si è costantemente sottoposti al controllo, per le strade e nei luoghi pubblici, da telecamere ad ogni angolo e marchingegni tecnologici atti solo ad osservare, schedare e reprimere in vista della costruzione di una “normalità”. Questo processo tende a neutralizzare tutte le opposizioni e la voce di chi lotta per cambiare lo stato di cose, ad assopire sentimenti umani come la solidarietà e la necessità di condividere i bisogni, a limitare la capacità di organizzarsi senza poteri imposti e strutture totalizzanti, funziona anche grazie alla paura e alle paranoie che cercano di diffondere.
Consapevoli che la repressione e il controllo sono solo alcuni degli strumenti necessari al sistema capitalista, la nostra unica arma è la solidarietà a chi da questo è colpito e contro il quale agisce.
Vogliamo esprimere il nostro sostegno ai compagni che hanno subito quest’ultimo attacco, come a tutti quelli che lottano contro il sistema. Sistema borghese, militare, sfruttatore di esseri umani e natura, che distrugge tutto quello che incontra e ha paura, soprattutto adesso che la rivolte si stanno espandendo, e che di zuccherini da dare al popolo non ne ha più.

Perché sappiamo che la loro repressione non ci ferma e continuiamo a lottare, con dentro la forza e la rabbia di tutti i popoli e le individualità che stanno lottando per la loro libertà.
Perché paura e silenzio equivalgono a complicità.
Nessuna complicità verso la repressione di stato e degli sbirri.
La lotta non si ferma.

Libere individualità contro la repressione.

Solidarietà ai lavoratori ed agli studenti in lotta

Ieri gli operai della Eaton di massa, in lotta contro una multinazionale che dopo averli sfruttati ha deciso di chiudere lo stabilimento, gli studenti pisani e quelli milanesi, in lotta per impedire che la riforma classista della ministra Gelmini distrugga quel poco che resta dell’istruzione pubblica italiana, sono stati assaliti a colpi di manganello dai birri in divisa, cagnolini servili al servizio di chi sfrutta, irride, sprezza tutti coloro che non appartengano alla casta di dirigenza politico/economica di questo sgangherato paese.

Per l’ennesima volta l’attacco violento dello stato a chi lotta per il proprio futuro dimostra che l’unico modo che abbiamo per dare una svolta alla nostra situazione -che sta scivolando sempre più lungo la china di un novello servaggio della gleba- non è quello di appellarsi  alla salvifica tutela delle istituzioni, che altro non sono se non il cagnolino da guardia dei grandi interessi economici, ma la rivolta generalizzata, orizzontale e radicale, una rivolta che vada a colpire i fondamenti stessi dello sfruttamento, capitale e gerarchia  –i paradigmi della società occidentale- veri responsabili della devastazione sociale ed ambientale non solo del bel paese, ma di tutto il globo terracqueo.

Se i grandi sistemi politici del ventesimo secolo sono falliti (comunismo autoritario, fascismi e nazismi), o stanno contorcendosi negli ultimi spasmi della loro schifosa esistenza (capitalismo e capitalismo di stato), risulta quanto mai necessario cominciare a ragionare in termini diversi, spazzando via definitivamente la superstizione che vuole gerarchia e delega come binomio inscindibile alla base di ogni tipo di convivenza sociale, sia regolata essa da un regime di stampo comunista o liberista. Dovremmo anche renderci conto che non è possibile stilare programmi e ricette a priori, pensando di poter modellare un futuro sulla base di schemi ed assunti preconfezionati; la possibilità che abbiamo è però quella di eliminare alla radice i tumori che ammorbano la nostra esistenza e tentare di costruire volta volta, assieme, un quotidiano che metta al centro del suo agire i bisogni di ogni individuo, senza dittature del singolo sulla massa ma anche impedendo che la massa soffochi il libero divenire del singolo…no, qui non troverete programmi, né messia, noi non promettiamo niente, se non di fare la nostra parte al fianco di coloro che vorranno prendere in mano le redini del proprio destino.

Potranno sembrare queste parole inutili, puro esercizio dialettico, affatto rassicuranti, incoscienti, assurde…ma non è forse assurdo piegarsi sotto il giogo dello sfruttamento pensando che alzare la testa possa voler dire peggiorare ulteriormente una schifosa condizione che comunque –si tirino pietre o si chini il capo cosparso di cenere- sta andando giorno dopo giorno peggiorando? Non è assurdo aspettare che la situazione sia risolta da chi l’ha creata per tutelare il proprio interesse di classe e per accrescere il proprio potere sugli individui? Non è assurdo chiedere al nostro assassino di venirci a salvare la vita?

Le rivolte che di questi tempi stanno attraversando trasversalmente l’Europa, dall’Inghilterra all’Olanda, da Milano a Terzigno, da Atene a Parigi, hanno in loro molte potenzialità, che però cozzano ancora contro l’abitudine alla richiesta ed alla delega alle istituzioni, siano esse politiche o economiche. Comunque l’importante è muovere i primi passi, se sarà corsa lo dirà soltanto il tempo, ma per raggiungere dei risultati occorre che ognuno faccia la sua parte, senza stare alla finestra e senza paura, chi delega ed aspetta è parte del problema e merita di essere travolto dall’inarrestabile onda degli eventi. NOI TIFIAMO RIVOLTA!

Fatti di Pistoia, Venerdì presidio durante l’ultima udienza!

Venerdì 19 si concluderà il processo di primo grado a carico degli antifascisti vittime della montatura giudiziaria orchestrata dalla questura di Pistoia a seguito dei noti fatti dell’11 Ottobre 2009.

 

In questo ultimo anno le attività di solidarietà e controinformazione hanno fatto sì che nell’ultima udienza del  1 Ottobre uno dei “granitici” testimoni dell’accusa –Marco Lucarelli- si sia dimostrato, a detta anche dello stesso PM “inaffidabile”, un timido eufemismo che non entra nel merito del reale ruolo dell’ormai famoso (ex)pizzaiolo, complice della rappresaglia contro gli antifascisti pianificata, orchestrata e portata avanti all’interno degli ambienti della questura pistoiese con la connivenza o il tacito plauso di ampi settori (bipartisan) del mondo politico istituzionale.

 

Come detto Venerdì si terrà l’ultima udienza del processo di primo grado, nella quale si deciderà se mettere la parola fine alla farsa portata avanti in questi lunghi mesi o se si deciderà di perpetrare la rappresaglia contro gli antifascisti. Per tutto questo sarà molto importante essere in tanti, fuori e dentro il tribunale, per dimostrare, se ancora ce ne fosse bisogno, che la repressione non arresta né la solidarietà, né le attività dei tanti compagni impegnati nelle lotte antifasciste, antirazziste, ambientali, per un orizzonte diverso da quello autoritario in cui ci troviamo a lottare.

 

Rete Antifascista Pistoiese

 

Presidio

Venerdì 19/11/2010

dalle ore 9 davanti al tribunale di Pistoia

(piazza del Duomo)

 

Raf-pt@canaglie.org

Aggiornamento indirizzi dei compagni anarchici ecologisti detenuti in Svizzera

Successivamente allo sciopero della fame intrapreso da Silvia, Costa, Billy e Marco tre di loro sono stati trasferiti. Non sappiamo se questi trasferimenti siano da intendere come una piccola rappresaglia dell’apparato repressivo svizzero posto di fronte alla fierezza di questi compagni, o se riguardino invece la meccanica e burocratica gestione di chi privano della libertà. Tuttavia il trasferimento di Marco verso il carcere di massima sicurezza di Orbe, senza alcun preavviso, si connota abbastanza evidentemente come vigliacco gesto di vendetta.

Di seguito gli indirizzi aggiornati dei prigionieri anarchici ecologisti detenuti in Svizzera.

Marco Camenisch
Penitencier de Bochuz
Case Postale 150
1350 Orbe
Svizzera

Luca Bernasconi
c/o
Regionalgefängnis Bern
Genfergasse 22
3001 Bern

Costantino Ragusa
c/o
Regionalgefängnis Thun
Allmendstr. 34
3600 Thun

Silvia Guerini

c/o

Regionalgefängnis Biel

Spitalstrasse 20

2502 Biel/Bienne, Switzerland

Tonino trasferito nel carcere di Civitavecchia

TONINO LIBERO, LIBERI TUTTI!

Tonino, arrestato il 26 luglio in seguito ai fatti accaduti a Napoli il primo maggio è stato trasferito nel carcere di Civitavecchia.

Per scrivergli:
Antonio Mescia
c/o Casa di Reclusione di Civitavecchia
Via Aurelia, km 79,600 00053 – Civitavecchia (RM)