Carcere – Proposta per la creazione di un bollettino

Sul numero di “Invece” di febbraio 2013 – numero 21, è stata diffusa la seguente una proposta di intervento anticarcerario.
Per contattare i compagni: invece@autistici.org

Contro il carcere, una proposta

Giorno dopo giorno aumenta il numero delle persone che in questo mondo risultano di troppo. Inutili. Aggravando le pene per alcuni reati già esistenti e creandone di nuovi, lo Stato indica dove queste eccedenze debbano essere stipate, in carcere. Così continua costantemente a crescere il numero dei prigionieri, privati  oltre che della libertà anche del benché minimo spazio vitale, ammassati gli uni sugli altri al di là di ogni limite d’immaginazione.
Purtroppo al peggioramento delle condizioni di detenzione non sta corrispondendo una reazione adeguata da parte dei prigionieri. Trent’anni di pace sociale, fuori come dentro, hanno scavato un solco profondo nella volontà di lottare, nel sentire che è possibile farlo come nella capacità di organizzarsi. Ogni tanto da quotidiani locali o siti specializzati si viene a conoscenza di piccole proteste e mobilitazioni o di atti di ribellione all’interno delle carceri che non riescono però quasi mai a raggiungere un’ampiezza e una radicalità maggiori. Ciò che sta invece scadenzando il tempo con una regolarità agghiacciante sono i suicidi di uomini e donne che non trovano altro modo per dire: “basta!”. Continue reading

Bologna – Aggiornamenti dal CIE

Bologna – Aggiornamenti dal CIE | www.informa-azione.info.

dal CIE di Bologna

Dai contatti degli ultimi mesi con alcune persone rinchiuse nel CIE di Bologna (via Mattei) emerge una situazione insopportabile.
Il CIE di Bologna, come quello di Modena, è passato tra agosto ed ottobre dalla gestione della cooperativa ‘La Misericordia’ (Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia) di Daniele Giovanardi (famiglia onorevole e intenzione di guadagnare soldi sulla pelle dei rinchiusi mascherata da misericordiosa vocazione cristiana) all’’Oasi’ (zoppicante cooperativa siciliana, che dalla gestione del Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo di Cassibile chiuso dopo diverse interrogazioni parlamentari, oggi gestisce 3 CIE, quelli di Bologna, di Modena e di Trapani – loc. Milo). Come si è aggiudicata il bando l’Oasi, che da mesi non riesce a pagare gli stipendi a chi lavora per lei nei CIE di Trapani e di Modena? Con un bando al ribasso. Dai 70euro a rinchiuso dati alla Misericordia, si è passati a 28euro con l’Oasi. Continue reading

Carlo Onofrio Gori. Il “Biennio rosso”1919-1920 a Pistoia

Dal blog di C.O. Gori:

Il “calmiere Lavarini” durante il “Biennio Rosso” 1919-20. Le giornate pistoiesi ripercorse attraverso i giornali di allora

«OPERAI!! “Su fratelli, su compagni, Su venite in fitte schiere, Al DUILIO c’è il Calmiere , che il risparmio vi darà.” Il Vero Calmiere è l’EMPORIO DUILIO PISTOIA – FRATELLI LAVARINI – PISTOIA Porta Vecchia – Sotto la Torre – Centro della Città».
Questa pubblicità, ammiccando all’Inno dei lavoratori, campeggiava nei primi mesi del 1919 in quarta di copertina di due giornali cittadini “Il Popolo pistoiese”, liberale, e la cattolica “Difesa del popolo”, in realtà la pubblicità Lavarini compariva anche sul socialista “Avvenire”, ma in forma opportunamente diversa. Il grande Emporio Lavarini, sovrastato dalla torre della Porta Vecchia graziosamente trasformata in stile liberty nel 1899 da Giacomo Lavarini ed oggi “smussata” ed “anonima”, era all’angolo fra via degli Orafi e l’odierna  via Buozzi, dove al suo posto c’è attualmente una profumeria. Continue reading

E’ Schiattato Chavez, ora fatelo santo.

Foto: Sabino Romero, difensore dei diritti e delle terre dei nativi venezuelani (Yukpa di Chaktapa e Guamo Pamocha), è stato assassinato domenica scorsa nel silenzio totale dei media europei e nordamericani. Sabino ha avuto la forza e la dignità di portare avanti una lotta per l'autonomia degli indigeni che, su richiesta di Hugo Chavez, subiscono persecuzioni e sfruttamento massiccio dei loro territori. Del 2003 è infatti l'annuncio di Chavez relativo all'innalzamento a 36 milioni di tonnellate di carbone da estrarre dai territori dei nativi per mezzo di un aumento spropositato di mega-miniere. Sabino aveva intrapreso diverse forma di lotta per restituire al popolo le terre confiscate, compresa l'azione diretta e l'occupazione delle fattorie sottratte ai contadini. Sabino si opponeva anche all'establishment capitalista che ha imposto al Venezuela l'aumento di estrazione del petrolio, del gas, dei minerali. Ma mentre Sabino si attivava per i diritti del popolo, il governo promuoveva strategie per dividere gli attivisti, e tre indigeni vennero uccisi. Questa è stata la scusa per criminalizzare Sabino e militarizzare le fattorie. Tuttavia la lotta di Sabino è andata avanti, nonostante i media vendessero ai venezuelani menzogne, e nonostante la terra bruciata fatta intorno a lui. Ma 3 sicari di stato lo hanno ucciso, come altri 13 Yukpa. Gli anarchici venezuelani continueranno la lotta di Sabino, a fianco dei nativi, ben consapevoli che non può esistere giustizia là dove alberga la logica sfruttati e sfruttatori. Onore a Sabino, solidarietà a tutti gli sfruttati!

Sabino Romero, difensore dei diritti e delle terre dei nativi venezuelani (Yukpa di Chaktapa e Guamo Pamocha), è stato assassinato domenica scorsa nel silenzio totale dei media europei e nordamericani. Sabino ha avuto la forza e la dignità di portare avanti una lotta per l’autonomia degli indigeni che, su richiesta di Hugo Chavez, subiscono persecuzioni e sfruttamento massiccio dei loro territori. Del 2003 è infatti l’annuncio di Chavez relativo all’innalzamento a 36 milioni di tonnellate di carbone da estrarre dai territori dei nativi per mezzo di un aumento spropositato di mega-miniere. Sabino aveva intrapreso diverse forma di lotta per restituire al popolo le terre confiscate, compresa l’azione diretta e l’occupazione delle fattorie sottratte ai contadini. Sabino si opponeva anche all’establishment capitalista che ha imposto al Venezuela l’aumento di estrazione del petrolio, del gas, dei minerali. Ma mentre Sabino si attivava per i diritti del popolo, il governo promuoveva strategie per dividere gli attivisti, e tre indigeni vennero uccisi. Questa è stata la scusa per criminalizzare Sabino e militarizzare le fattorie. Tuttavia la lotta di Sabino è andata avanti, nonostante i media vendessero ai venezuelani menzogne, e nonostante la terra bruciata fatta intorno a lui. Ma 3 sicari di stato lo hanno ucciso, come altri 13 Yukpa. Gli anarchici venezuelani continueranno la lotta di Sabino, a fianco dei nativi, ben consapevoli che non può esistere giustizia là dove alberga la logica sfruttati e sfruttatori. Onore a Sabino, solidarietà a tutti gli sfruttati!

San Benedetto del Tronto – Attaccata banca in solidarietà con prigionieri e No Tav inquisiti

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. LA NOTTE TRA IL 13 E IL 14 FEBBRAIO SPACCATE VETRATE DI BANCA DELL ADRIATICO-GRUPPO BANCA INTESA. LASCIATA RIVENDICAZIONE: “BANCA INTESA COMPLICE DEL TAV NOI COMPLICI DEI NO TAV PROCESSATI E SOLIDALI CON I COMPAGNI RECLUSI. A CERCHIATA”

Né a Londra, né da nessuna parte …Cestiniamo i fascisti e chiunque gli apre la strada

La sera del Lunedì, 4 Marzo, il sindaco di Atene, Giorgos Kaminis ha parlato al London School of Economics in un evento della società ellenica sul “uscita dalla crisi”. Il sindaco ha avuto il coraggio di parlare di uscita dalla crisi – anche se sa benissimo che la sua politica in tutti questi anni hanno solo acuito la crisi per tutti, ad eccezione di quelli inclusi nella sua visione purificata della cittadinanza. Questo, in un momento in cui la feccia dei suoi inseguimenti della polizia municipale, le rapine e gli assalti contro gli immigrati venditori ambulanti, in un periodo in cui l’assassinio di Cheikh Ndiaye in Thiseio, ad Atene, portano la sua firma, pochi mesi dopo lo sgombero di Villa Amalias e la cura di Kaminis per cedere ulteriore terreno ai nazisti dell’Alba Dorata della zona di Agios
Panteleimonas.

Perché la sua visione per una Atene pulita puzza di sangue e di pogrom. Perché l’uscita dalla crisi presuppone la riduzione delle manifestazioni e delle mobilitazioni, la repressione contro le occupazioni e la fine del “anomia”, come il sindaco ha ripetutamente richiesto sin dall’inizio del suo mandato. Siccome, l’uscita dalla crisi per lui significa “togliere coloro che resistono e che sono incompatibili con la mia visione”, circa 35 compagni hanno deciso di ricordargli che non sarà a suo agio da nessuna parte…

Carcere – Sulle motivazioni del trasferimento di Madda ad Agrigento e sua situazione attuale

Riceviamo e diffondiamo notizie sulle motivazioni del trasferimento di Madda ad Agrigento e sulla sua situazione attuale:

Segue (tardivo) resoconto delle vicende relative al trasferimento di Madda dal carcere “Pagliarelli” di Palermo a quello di Agrigento, da lei comunicate ad alcuni compagni.

Il tutto ha origine il giorno 25 di gennaio. Durante le fasi finali di un colloquio con la sorella, le due si abbracciano, al che la guardia inizia a sbraitare per l’ “evidente” violazione del regolamento. Continue reading

(TO) Ti ricordi di Fatih?

Sabato 2 marzo, piazza Castello a Torino. Davanti alla prefettura ci sono due blindati, altri quattro sono piazzati davanti al Palazzo della Regione. Carabinieri in assetto antisommossa sono messi a guardia di quello spicchio di piazza. La digos occhieggia ma si tiene alla larga.
Gli antirazzisti piazzano una gabbia, un tavolino, due sedie, qualche cartello e un mazzo di carte. Continue reading