Livorno: Corteo cittadino per l’immediata liberazione degli arrestati di Pistoia

Sabato 7 novembre 2009
ritrovo ore 15 e 30 in Piazza Attias

Corteo cittadino per l’immediata liberazione degli arrestati di Pistoia, e al termine della manifestazione suoneranno i Carneigra in piazza Cavallotti



ALE, ELI, ALE LIBER* SUBITO!!

 Domenica 11 Ottobre a seguito del danneggiamento del circolo Agogè dell´associazione di estrema destra Casapound sono state arrestate tre persone e denunciate altre otto dalla questura di Pistoia.

Ribadiamo la totale estraneità ai fatti, delle persone colpite da tali provvedimenti, la cui unica colpa è stata quella di partecipare ad un’assemblea regionale, convocata sul tema della pericolosità delle ronde, che si stava svolgendo in un circolo vicino a quello colpito. Da qui sono state prelevate, condotte in questura e trattenute per 12 ore tutte le persone presenti all´assemblea, ed in seguito ne sono state arrestate tre senza alcune prova ma basandosi solo su improbabili supposizioni e lacunose, quanto fumose testimonianze.

Due dei tre arrestati, Elisabetta ed Alessandro, appartengono al Movimento Antagonista Livornese.

Entrambe sono persone conosciute ed apprezzate in città per i tanti progetti di solidarietà che portano avanti da sempre, al fianco dei più deboli; entrambe incensurate e certamente non pericolose come scritto invece dal GIP.

Tra le accuse contestate vi è anche il reato di "devastazione e saccheggio", un capo di imputazione che prevede dagli 8 ai 15 anni di carcere, lo stesso contestato ai responsabili della strage del Vajont di 40 anni fa (3.500 morti e 3 paesi spazzati via).

Respingiamo tutti insieme questo pericoloso clima messo in piedi ad arte dalla Questura di Pistoia, forti della certezza della completa estraneità ai fatti delle persone coinvolte. Forti della fiducia che la nostra città ha già dimostrato a noi come a loro, partecipando in massa ai presidi sotto la Prefettura organizzati nei giorni immediatamente successivi all´arresto.

Proponiamo una giornata di straordinaria mobilitazione, che veda la partecipazione di associazioni, collettivi, organizzazioni sindacali e politiche del territorio livornese e di tutti i cittadini sinceramente democratici per fare quadrato intorno ad Alessandro, Elisabetta ed Alessandro e chiederne tutti insieme la scarcerazione immediata, per la salvaguardia dei principi fondamentali sanciti nella nostra carta costituzionale.



SABATO 7 NOVEMBRE MANIFESTAZIONE CITTADINA A LIVORNO
 


Concentramento ore 15.30 in Piazza Attias"
 

Prato: Ancora provocazioni poliziesche…

Riceviamo e pubblichiamo:

ciao a tutti.

oggi sono stato a Prato alla kebabbata,
li ho incontrato i compagni del collettivo studentesco e quelli del
collettivo in costruzione. Abbiamo fatto volantinaggio, c’era
abbastanza gente, tutto ha filato liscio anche se siamo sempre stati
tenuti d’occhio da 4 digossini. Intorno alle 19:30 abbiamo deciso di
andare a fare una riunione nella sede dei cobas, alcuni si sono
defilati andando con i propri mezzi ed un gruppo di una decina di
compagni si è incamminato sotto la pioggia in direzione cobas. Girato
l’angolo tanto per cambiare c’era una pattuglia della polizia che ci ha
fermato ed identificato, tenendoci sotto la pioggia per 40 minuti circa.

A voi i commenti.

un saluto a pugno chiuso.
 

Da altra testimonianza sembra che un tronfio sbirro, rivolgendosi ai compagni, abbia detto: "Ora l’Italia è questa, se non vi piace andatevene".

 

“Un detenuto non si picchia in sezione” Audio shock dal carcere di Teramo

 Da Repubblica.it:

TERAMO – "Abbiamo rischiato una rivolta perché il negro ha visto
tutto. Un detenuto non si massacra in sezione, si massacra sotto…".
Parole dal carcere di Castrogno a Teramo, parole registrate all’interno
di uno degli uffici degli agenti di polizia penitenziaria. Frasi
spaventose impresse in un nastro. Ora questo audio è nelle mani della
Procura della Repubblica di Teramo che ha aperto un’inchiesta sulla
vicenda. Sono parole che raccontano di un "pestaggio" ai danni di un
detenuto, quasi come fosse la "prassi", un episodio che rientra nella
"normalità" della gestione del penitenziario. Un concitato dialogo tra
un superiore e un agente che svelerebbe un gravissimo retroscena
all’interno di un carcere già alle prese con carenze di organico e
difficoltà strutturali.

ASCOLTA L’AUDIO

Il nastro è stato recapitato al giornale locale La Città di Teramo,
ed è scoppiata la bufera. Il plico era accompagnato da una lettera
anonima.


ACAB!

 

PISA – Scarcerati Daniele Casalini e Francesco Gioia

Ieri nell’aula bunker del tribunale di Firenze si è svolta l’ultima
udienza del processo con rito abbreviato per Daniele e Francesco e
l’udienza preliminare per gli altri 11 compagni e compagne di
ViaDelCuore relativamente all’operazione Ardesia.
Caduto per tutti e tutte il 270 bis, sono stati condannati per rapina
Daniele e Francesco rispettivamente a 4 anni e 4 anni e due mesi,
mentre è stato rinviato a giudizio per rapina Leo (udienza fissata il 5
marzo 2010) dichiarato quindi ancora latitante.
Scaduti il termini per la cautelare, Daniele e Francesco sono adesso a casa liberi.
A Francesco è stata notificata la sorveglianza speciale.
Nei prossimi giorni maggiori informazioni e considerazioni.
Felici di riabbracciare i nostri compagni, il nostro affetto va a Leo ed a tutti e tutte i/le prigionieri/e rivoluzionari/e.

Tutti e tutte liberi!
Fuoco alle galere!

Anarchici ed anarchiche di ViaDelCuore Pisa

 

 
Salutiamo di cuore la fine del sequestro dei compagni! Nono saranno repressione e montature a fermare la nostra voglia di Libertà! VIVA L’ANARCHIA!

Prato: fiamme alla porta di casa del capogruppo leghista

Da Indymedia Toscana:

PRATO, 1 NOV – Ignoti hanno appiccato
le fiamme, alla porta di casa del capogruppo della Lega Nord nel
consiglio comunale di Prato, Emilio Paradiso.

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E’ stata la moglie dell’esponente leghista ad accorgersi del rogo e a dare l’allarme.
I pompieri hanno fermato le fiamme prima che entrassero in
casa. Sull’episodio indaga la Digos. La Lega riferisce che il movente
”possa essere riconducibile alle ronde, contestate da gruppi
antagonisti,a lle quali il partito ha dato vita in marzo a Prato” (foto
archivio).

 

Martedì 3 novembre, tutti al tribunale del riesame. ALE, ELI ed ALE LIBERI!!

Il 3 Novembre, presso il tribunale del riesame di Firenze,
si terrà l’udienza per Alessandro, il compagno ancora detenuto nel carcere
Santa Caterina di Pistoia (l’altro Alessandro ed Elisabetta sono invece ai
domiciliari) in relazione alla distruzione, Domenica 11 Ottobre, della sede
pistoiese di Casapound.

L’invito a tutti i solidali è quello di trovarsi Martedì
mattina, dalle 8,45, sotto il tribunale per pretendere la liberazione dei
compagni e per denunciare ancora una volta la montatura giudiziaria di cui sono
vittime.
Contro le falsità dei media e contro la violenza del potere è necessario far
sentire la nostra voce e ribadire che non saranno le montature, che non sarà la
repressione, che non saranno le intimidazioni a privarci del nostro desiderio
di Libertà.
Alessandro, Elisabetta ed Alessandro LIBERI!! Che delle gabbie rimangano solo
macerie…

Martedì 3 Novembre, dalle 8,45 presso il tribunale del riesame, Via dell’Agnolo
n°4 – Firenze

Per i compagni e contro la repressione.
FUORI TUTTI DALLE GALERE, DENTRO NESSUNO SOLO MACERIE!

Rete Antifascista Pistoia.

DUE PAROLE SU SOLIDARIETA’, VIOLENZA, ANTIFASCISMO

Sapevamo che nessuna realtà pistoiese aveva ufficialmente
aderito alla manifestazione di sabato per chiedere la liberazione degli
antifascisti arrestati ed il ritiro delle 8 denunce. Abbiamo constatato in
piazza la pressoché totale assenza di militanti, attivisti o semplici
frequentatori di queste realtà. Al di là dei punti di vista, dei vizi di forma,
delle antipatie e chi più ne ha più ne metta (sicuramente non sono
sciocchezze…), riteniamo assurda la diserzione del corteo –fortunatamente
partecipatissimo grazie alla SOLIDARIETA’ di moltissime realtà antifasciste
toscane e non – data l’ESTREMA GRAVITA’ di ciò che è avvenuto domenica 11 Ottobre. Occorre forse ricordare, a chi si affida ai canoni di una certa
giustizia, l’ormai stranota estraneità degli arrestati e dei denunciati ai
fatti avvenuti a casa pound? La domanda che invece ci siamo posti è: quale
solidarietà è stata mostrata da queste realtà nei loro confronti? La risposta
che ci è stata data è: NESSUNA! Proprio per questo ci preme sottolineare che chiunque
dei militanti, degli attivisti o dei semplici frequentatori delle altre realtà
pistoiesi avrebbe potuto (ed in alcuni casi lo ha effettivamente fatto) partecipare per interesse, curiosità, o persino per caso a
quell’assemblea e ritrovarsi in carcere con capi d’accusa fino a 15(!!!) anni
grazie ALLE INFAMIE DI FASCISTI E POLIZIA.

Noi riteniamo e non ci stancheremo mai di ripetere che la
solidarietà è un’arma, un mezzo concreto per combattere la repressione, rompere
l’isolamento e ricreare quel tessuto necessario da cui ripartire, che è inutile
nascondersi o avere paura tanto quanto mostrarsi buoni agnellini di fronte al pastore che, chi prima chi dopo, scopriremo essere
anche il sapiente ammaestratore dei lupi che quotidianamente ci sbranano.

Si è fatto fin troppo parlare e si è sprecato fin troppo
inchiostro per condannare l’azione violenta di alcuni ignoti contro casa pound.
Beh, ci risulta incomprensibile che lo stesso fiato e lo stesso inchiostro non siano
stati usati giustamente per condannare l’abominevole violenza a cui sono state
sottoposte 25 persone. Il carcere non è forse violento? Quale detenuto non
preferirebbe uno schiaffo o persino una scarica di legnate rispetto a 1, 2 o
più anni squallidamente privato della propria libertà? Chiunque! Come si fa a
non considerare nello stato, con le sue polizie e i suoi giudici, la forma
suprema e ineguagliabile di violenza? Due graffi, due vetri rotti e un tavolo
rovesciato sono cazzate.

Se l’antifascismo è una bandiera da sventolare solo in caso
di colpi subiti; forse meglio ammainarla.

Se essere antifascisti si ritiene una provocazione nei
confronti dei fascisti; forse meglio ammainarla.

Se riteniamo che i fascisti siano compagni che sbagliano,
con cui magari dialogare, o bulli oppure malati di una qualche demenza
giovanile (che talvolta permane fino alla senilità); forse meglio ammainarla.

Se si cade nel trabocchetto democratico, per cui negare la
parola e l’azione ai fascisti è fascismo, fino a che la democrazia non si
tramuta in dittatura; forse meglio ammainarla.

Noi crediamo semplicemente che l’antifascismo sia la pratica
di opposizione e liberazione da quella che si manifesta come la forma di oppressione
suprema. Senza se e senza ma abbiamo scelto da che parte stiamo.

La solidarietà è un’arma, lo ripetiamo, puntarla contro noi
stessi è ciò che ci chiedono.

Nella stessa settimana “carne da macello” rumena di 24 anni
veniva ucciso nella caserma dei carabinieri di Montecatini con la complicità
del 118. In un silenzio ormai assordante. Questa è violenza.

Rete Antifascista Pistoia.

 

T.$.O.natura morta!

 

 acrilico su tela + disegno

T.$.O.natura morta!:una delle
pratiche più autoritarie della psichiatria attuale.

TRATTAMENTO $ANITARIO OBBLIGATORIO

Come sempre, anche
se siamo contrari per partito preso, dalla parte della libertà degli
individui, ad ogni trattamento autoritario, avesse pure le
caratteristiche della “terapia”, quando a quel trattamento la persona
non è d’accordo né consensiente, non ci porremo nei riguardi della
problematica da un punto di vista ideologico.Ed è chiaro che il t.s.o. è un arma usata usata:dal medico generico , sindaco , pulotti!!?? che esercita x reprimere qualsiasi  individuo agitato! irrequieto , incazzato (come è normale che sia !!)o magari se è già conosciuto come antagonista libertario e incline a non tollerare il potere e le sue ingiustizie !,

Dopo diversi casi di repressione , a un compagno pistoiese e un ragazzo ucciso   ( http://anarchicipistoiesi.noblogs.org/post/2009/10/20/pistoia-giovane-arrestato-muore-all-interno-della-caserma-dei-carabinieri  ) e infiniti casi in tutt’italia ,

Cosa fare ?!!? per fermare la repressione ,che sempre di più si fà più a$$a$$ina !

!x info:

 http://www.incompatibile.altervista.org/index.php/trattamento-sanitario-obbligatorio.html

http://violetta.noblogs.org/

http://www.ecn.org/telviola/

 

 

 

Pubblicato in ARTE

Pistoia – Il bastone e la carota…

Domenica è stato arrestato un noto naziskin pistoiese, reo di aver pestato un ambulante bengalese qualche giorno prima a Prato…il noto naziskin è lo stesso coinvolto mesi prima nel pestaggio di un migrante Marocchino -sempre a Prato- che tutt’ora rischia di perdere un occhio, dell’aggressione ad un vigile, e dell’aggressione ad un compagno il 13 Dicembre 2008. G.G (i giornali per discrezione mettono solo le iniziali, ma come mai la stessa discrezione non c’è stata per i compagni arrestati Domenica 11?) ora è rinchiuso alla dogaia di Prato.

Secondo noi l’arresto di Giulio è da mettere in stretta correlazione con la riuscita manifestazione di Sabato 24 a Pistoia, che ha creato qualche grattacapo a questore e sindaco, e dove il caso del migrante pestato dal nazifascista è stato citato più volte dal microfono. Dunque un colpo al cerchio ed uno alla botte, le questure toscane si danno una mano, questa sarebbe la dimostrazione che i nazifascisti non godono di impunità…eppure a guardare meglio le vicende non si assomigliano nemmeno un po…a fronte di prove inesistenti e di una palese montatura giudiziaria 3 compagni sono agli arresti ed 8 denunciati, mentre un nazi che da almeno due anni gira la Toscana aggredendo migranti e compagni, ha avuto solo la sfortuna di essere individuato come capro espiatorio…e giorni dopo l’ennesimaazione.

Vogliamo precisare anche un’altra cosa: molti hanno gioito per questo arresto, invece noi continuiamo a dire che delle gabbie devono rimanere solo macerie…infatti sarebbe ipocrita combattere l’istituzione carceraria e applaudirla quando viene utilizzata contro i nostri avversari…questa, oltre che ipocrisia, sarebbe anche una legittimazione indiretta del carcere e di tutto l’impianto repressivo/autoritario che gli sta dietro…e questo noi non lo vogliamo…ma allora cosa fare con questi figuri…beh, non staremo certo a scriverlo qui, sarebbe troppo bello per il questurino (e anche per quel carabinieruccio che sappiamo essere nostro lettore) addetto al nostro monitoraggio trovare qui elementi per costruire, magari, un’altra montatura…ognuno faccia quel che vuole e si sente…

Comunque sappiano i repressori in divisa e in doppio petto, che il giochino degli opposti estremismi, dello scontro fra bande e dell’istituzione buona che vigila e reprime non passerà, noi continueremo il nostro lavoro come sempre, a fianco dei lavoratori e contro capitale, stato ed autorità, e come sempre non ci stancheremo di ripetere che è il potere che uccide, com’è successo nella caserma dei Carabinieri, maiali assassini, di Montecatini, dove un ragazzo di 24 anni è stato ammazzato di TSO con la complicità del 118…noi non dimentichiamo..

Anarchici pistoiesi