Carceri spagnoli: Piccola intervista di Contra Info all’anarchico incarcerato Claudio Lavazza

(Intervista di Contra Info al compagno Claudio Lavazza che si trova dal 1996 rinchiuso nelle celle della democrazia spagnola. L’intervista è stata presentata durante l’incontro in solidarietà con i detenuti anarchici condannati a lunghe pene detentive, tenutosi l’11 gennaio 2014 nel CSO la Gatonera a Madrid.) Continua a leggere

Carcere – Maurizio Alfieri nuovamente trasferito a Spoleto e lettera alla madre di Riccardo Rasman

Maurizio Alfieri trasferito di nuovo a Spoleto

Con un telegramma Maurizio ci ha avvisato che il 4 marzo è stato trasferito di nuovo nel carcere di Spoleto, e qui sottoposto ancora al regime di isolamento. Continua a leggere

LECCE:NASCE IL BINARIO 68 OCCUPATO – 4-mar.

Vogliamo tutto, riappropriamoci degli spazi – Quando la vita diventa ogni giorno piú misera e di fronte a se non si vede nient’altro che marginalizzazione ed esclusione, l’unica via percorribile é quella del conflitto permanente. Questi sistema reprime, lasciando morire spazi liberi e inutilizzati. Vogliamo che la cittá diventi un luogo aperto in cui a telecamere, sbirri, movida e turismo si sostituiscano socialitá, lo stare insieme e la gioia spontanea. Ecco perché abbiamo deciso di riprenderci un posto in disuso da anni, senza dover chiedere autorizzazione alle istituzioni e senza scendere a compromessi con esse; rifiutando in questo modo ogni tipo di autorità, esponendosi in prima persona, praticando l’autogestione dal basso. Attraverso la pratica dell’occupazione vogliamo esprimere una maniera diversa di intendere la vita ed rapporti umani, rompendo le logiche del profitto e della sopraffazione. In questo spazio vogliamo portare avanti tematiche di critica anticapitalistica ed antiautoritaria, organizzando lotte slegate da partiti e sindacati e supportando tutte quelle pratiche che in cittá sono diventate delle consuetudini radicate (sport popolare, cene sociali, cineforum, feste benefit, ciclofficina, biblioteca popolare, doposcuola per ragazzi, etc.). Noi con queste attivitá vogliamo far rivivere il quartiere attraverso la solidarietá ed il mutuo appoggio. Questi sono dunque alcuni dei motivi che ci hanno portato ad occupare, sicuri che in questo periodo storico (come anche in passato) sia una cosa giusta da praticare. BINARIO 68 OCCUPATO (Via Birago 68c)

Cile: José Miguel Sánchez Jiménez ritorna libero dopo 20 anni

Cile: José Miguel Sánchez Jiménez ritorna libero dopo 20 anni

Dopo circa 20 anni in carcere, la notte del 27 Febbraio 2014 il compagno José Miguel Sánchez Jiménez ha finito di scontare la condanna impostagli dal potere. Verso la mezzanotte del 28 Febbraio, alcuni familiari e compagni di José Miguel si sono recati alla Ex-Penitenciaria, in Santiago, per accoglierlo nuovamente in strada. Cosi con striscioni, volantini, petardi e grida per ricordare gli/le altri/e prigionieri/e rivoluzionari/e, José Miguel ha lasciato il centro di sterminio a testa e pugno alto. Tra abbracci e saluti, la giornata è terminata senza arresti e con diverbi con i carcerieri.

Non dimentichiamo Marcelo Villarroel, Juan Aliste Vega, Carlos Gutierrez Quiduleo, Freddy Fuentevilla, Hans Niemeyer, Tamara Sol Vergara e tutti i prigionieri rivoluzionari, sovversivi e autonomi.

A rivederci nelle strade:
Saluti e affetto per José Miguel Sánchez, di nuovo libero!

Repressione – Rinvii a giudizio per inchiesta contro compagne e compagni anarchici

Segue un aggiornamento dai media di regime sul procedere dell’inchiesta repressiva che ha portato a diverse perquisizioni il 25 marzo 2014.

Fonte: AGI

(AGI) – Genova, 4 mar. – Tutti sono accusati di avere costituito un’associazione con finalita’ di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico. Nella lista dei destinatari dell’originaria richiesta di misura cautelare c’era anche Alfredo Cospito (che avrebbe partecipato al fallito attentato al Ris di Parma) per cui pero’ il pm Manotti non ha fatto ricorso al Riesame. Cospito e’ gia’ in carcere, reo confesso e gia’ condannato in primo grado per la gambizzazione di Adinolfi. Secondo il pm Federico Manotti, che in sessanta pagine di appello al Riesame ripercorre anni di attentati e di intercettazioni telefoniche e ambientali, “possono dirsi sussistenti a carico degli indagati gravi indizi di colpevolezza”. Precisa che “unitamente ad altre persone non ancora identificate organizzavano un’associazione (e comunque partecipavano alla stessa) radicata principalmente in Liguria, Emilia-Romagna e Toscana, finalizzata al compimento di atti di violenza (in particolare attentati dinamitardi) nei confronti di obiettivi istituzionali con finalita’ di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico”. L’associazione avrebbe fatto parte di “un piu’ ampio sodalizio eversivo di ispirazione anarco-insurrezionalista”, un cartello federato nella “Fai”. Obiettivo della Fai la “distruzione dello Stato e del capitale”.

Carcere – Appello per organizzazione giornata di solidarietà con mobilitazione dei detenuti di aprile 2014

Sabato 26 gennaio ci siamo ritrovati a Napoli per l’assemblea Uniti contro la repressione.
Uno dei punti della discussione è stata la mobilitazione lanciata dal Coordinamento dei detenuti che va dal 5 al 20 aprile.
Da uno stralcio del comunicato “…Noi non ci accontentiamo di aver creato un primo momento di conflitto, noi vogliamo e possiamo fare di più e puntiamo a una reale modifica di questo sistema carcerario indicendo per il mese di aprile una nuova mobilitazione con scioperi della fame, battiture, rifiuto del vitto e forme di lotta autodeterminate, tanto incisive quanto il contesto più lo permetta…Con questa nuova protesta è nostra intenzione mettere al centro delle rivendicazioni l’urgente necessità di un’amnistia generalizzata in nome della libertà e l’abolizione dell’ergastolo. Ribadiamo il nostro NO a differenziazioni, trasferimenti punitivi e isolamento, rinnoviamo le precedenti richieste quali migliori condizioni di vita, soluzioni all’emergenza del sovrafollamento, il rispetto dei diritti naturali dell’uomo che qui dentro ci vengono negati, l’abolizione dei regimi di tortura legalizzati quali: 41bis, 14bis ed alta sorveglianza, dei reati ostativi e la liberazione di tutti i malati cronici reclusi…”
Rispetto alla mobilitazione indetta per il mese di settembre 2013 che ha raccolto una vasta partecipazione all’esterno delle carceri, questa volta si può pensare di costruire una giornata coordinata tra tutte quelle realtà di movimento e singoli compagni che già si erano mobilitati, provando a dare piu’ forza a questa nuova protesta. Per chi pensa che la lotta contro il carcere dev’essere sostenuta ed estesa troviamoci per parlarne tutti insieme SABATO 8 MARZO alle ore 14.30 presso il Circolo Iqbal di Bologna in via dei Lapidari 13/L

Op. Outlaw – Richieste del pm al processo contro Fuoriluogo [aggiornato]

Riportiamo quanto diffuso dai media di regime rispetto a questa fase della liturgia processuale inerente la cosiddetta operazione Outlaw: in sostanza un attacco mosso contro il circolo anarchico Fuoriluogo con l’intento di sterilizzare e smembrare pezzi del tessuto conflittuale bolognese.
Estintosi il clamore mediatico, il Pm Morena Plazzi ha riposto nella fondina l’aggravante di “eversione dell’ordine democratico”, concentrandosi sul reato associativo. Le condanne suggerite al collega giudicante vanno da 3 e 6 mesi a 4 anni per i tre compagni e la compagna ritenuti i “promotori dell’associazione a delinquere”, a due anni per altri dieci imputati, mentre verso sette compagne/i sono cadute tutte le accuse.

Segue resoconto dell’udienza: Continua a leggere

Firenze: i carabinieri ammazzano una persona per strada

4 Marzo 2014, i birri fiorentini uccidono ancora, non si tratta però dell’ennesimo caso di morte di un “invisibile” ammazzato fra le mura di una casarma per passare il tempo, ma di un italico padre di famiglia, ammazzato a calci in San frediano. Questo quello che troviamo sul sito dell’osservatorio sulla repressione:

Riccardo Magherini stava dando in escandescenze in una pizzeria, sono intervenuti quattro militari. Ricostruzioni constrastanti, una testimone: «Lo colpivano con dei calci sulla pancia». Domanil’autopsia.

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