Prigionieri – Aggiornamenti su Madda e sentenza processo

Riceviamo e diffondiamo alcuni aggiornamenti su Madda:

18 marzo. Oggi c’è stata l’udienza definitiva di 1° grado del processo contro la compagna Madda che è stata condannata ad 1 anno e 4 mesi di reclusione dopo la richiesta di 3 anni fatta dal pm.
L’ avvocato adesso rifarà la richiesta di scarcerazione e, visto che Madda ha già passato quasi 9 mesi in carcere (la maggior parte del tempo in isolamento punitivo per gesti di solidarietà verso altre detenute, atti di resistenza contro le guardie e per il suo rifiuto e disprezzo verso il carcere e il mondo che lo produce), c’è la possibilità che le vengano dati i domiciliari o, purtroppo opzione remota, che venga scarcerata. Intanto il 27 marzo si terrà il riesame del tribunale della “libertà” riguardo alla sua scarcerazione.
Eravamo presenti all’udienza e, nonostante i tentativi delle guardie di impedirci contatti con la compagna, siamo riusciti a salutarla ed esprimerle solidarietà.

Nessuna denuncia, condanna o punizione assopirà mai la nostra voglia di lottare e distruggere qualsiasi tipo di sfruttamento e oppressione, niente spegnerà mai la nostra voglia di libertà!

Solidarietà per Madda!
Libertà per tutti/e!
Delle galere solo macerie!

Il contatto per sostenere la compagna:

Maddalena Calore
CC di Agrigento
Contrada Petrusa
P.zza P. di Lorenzo 4
92100 Agrigento

Cassa Antirepressione Sud

Grecia: Aggiornamenti sulla condizione di salute di Panagiotis Argirou

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Lunedi ‘, 11 marzo il compagno anarchico membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, Panagiotis Argirou, è stato trasferito dall’ospedale generale di Nikaia all’ospedale della prigione di Koridallos. Il suo trasferimento è stato effettuato perchè il suo stato di salute è molto migliorato.

Panagiotis ha ormai pienamente recuperato dal suo infortunio grave e ha parlato con i suoi compagni al telefono. Rimarrà sotto cura dell’ospedale del carcere Koridallos per farlo riprendere del tutto dopo che a causa di suoi due mesi di ricovero in ospedale e la durata del tempo in cui era sotto sedativo ha problemi di mobilità. Per ora, si sta riprendendo e “divide” la stessa cella con il suo amico Spyros Dravilas , che sta bene dopo lo sciopero della fame concluso con successo.

Sappiamo che non abbiamo fornito aggiornamenti sulla condizione di salute di Panagiotis per lungo tempo, ma questo non è stato fatto a caso: ogni volta che abbiamo pubblicato notizie positive sulla salute del compagno, le forze dell’anti-terrorismo forza e le guardie armate esterne che controllavano il compagno mettevano  sotto pressione il personale dell’ospedale per consentire l’immediato trasferimento di Panagiotis al carcere per «motivi di sicurezza»(il suo fascicolo portava l’indicazione’ pericoloso di fuga ‘).

Un grande grazie a tutti i compagni e gli amici che sono stati interessati a Panagiotis, e che hanno inviato lettere, donazioni di sangue, e sostenuto la O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Infine, un abbraccio di fuoco ai fratelli e le sorelle della cellula Argirou / International Conspiracy for Revenge / FRI-FAI dall’Indonesia, nonché la Cellula Insurrezionale Anti- Autoritaria Panagiotis Argirou/ FAI-Ven dal Cile, che hanno fatto della solidarietà tra gli anarchici una prassi attraverso i loro attacchi incendiari.

 

Solidali con la O.R. CCF

fonte

Prigionieri – Solidarietà per Sergio

riceviamo e diffondiamo:

SOLIDARIETA’ PER SERGIO

Da più di 40 giorni un compagno molto determinato è in sciopero della fame per ottenere i colloqui con la sua compagna. All’interno di un carcere è chiaramente più difficile che fuori far sentire la propria voce per ottenere le proprie rivendicazioni, ancora di più in una sezione AS2, creata apposta per confinare chi si batte contro questo mondo infame ed evitare che si organizzi con tutti gli altri detenuti per creare delle lotte all’interno di una prigione. Una delle poche forme di scontro che restano ai ribelli in regime Alta Sicurezza è utilizzare il proprio corpo come campo di battaglia, la rinuncia al cibo come mossa per mettere in crisi l’avversario e sperare che ceda. Continua a leggere

23 Marzo, Manifestazione NO TAV, difendi il tuo Futuro!

23 mar

DIFENDI IL TUO FUTURO
Ancora una volta invitiamo tutti e tutte a manifestare contro questo scellerato progetto che con il passare del tempo, l’avanzata della crisi economica nazionale e internazionale, diviene sempre più inutile e insostenibile, non solo per il nostro territorio ma per tutto il Paese. Continua a leggere

Ferrara: 23 Marzo – Presidio in solidarietà per i compagni detenuti. Manifesto + Indicazioni su come arrivare

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MANIFESTO2

Testo e manifesto ricevuto dai compagni di Ferrara per il presidio in solidarietà con i compagni detenuti: Continua a leggere

Torino: 3 arresti per blitz anarchici in ufficio protesti AGGIORNATO

Lunedì mattina, in risposta alla paratica degli sfratti a sorpresa, alcune famiglie e compagni solidali decidono di occupare l’ufficio delle pubbliche relazioni degli ufficiali giudiziari. Alla fine della giornata di lotta, tre compagne vengono tratte in arresto; una di loro è Claudia, una sfrattata di origine brasiliana, le altre sono Simona e Marianna. Simona è stata sicuramente pestata, con segni evidenti, delle altre due non abbiamo informazioni certe. Come sempre accade quando lasciano troppi segni, le accuse messe in campo contro le compagne sono di resistenza e lesioni.
Mercoledì mattina si terrà l’udienza di convalida degli arresti a porte chiuse.

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Lettera dal carcere di Terni – Appello alla mobilitazione

Maurizio Alfieri ha scritto dal carcere di Terni questo telegramma al circolo “Cabana” di Rovereto:
“Sono isolato, senza TV, senza coperta di casa e non posso usare altre per allergie e asma, la finestra chiusa a chiave, senza caloriferi, siamo peggio degli animali, avvisati i compagni/e per un presidio, radio Onda Rossa per parlare sempre di Terni e su internet, 15 giorni fa è morto impiccato un ragazzo per come ci fanno vivere.
Sono ancora senza vestiario, non sono al 14 bis ma qui trattano peggio di un lager senza diritti, neanche al passeggio la domenica pazzesco…
Un abbraccio a tutti/e e V.V.B. Maurizio”.
In altre lettere Maurizio scrive di essere ancora senza vestiario, senza prodotti per l’igiene e senza TV, nonostante non sia al 14 bis, e che quello di Terni è il carcere peggiore in cui sia mai stato, dove si congela per il freddo e dove il “passeggio” consiste in 4 metri per 2.
Ha anche spedito una dettagliata denuncia delle ignobili condizioni detentive e degli atti di autolesionismo da parte di prigionieri al magistrato di sorveglianza di Terni, Fabio Gianfilippi, chiedendo anche di essere trasferito.
Non ha dubbi che il trasferimento a Terni sia stato una rappresaglia per il comunicato sottoscritto da 245 prigionieri di Saluzzo (dice che altre 100 firme dovevano arrivare dall’AS). E aggiunge di essere davvero incazzato.
Maurizio ribadisce l’importanza per lui e gli altri detenuti di Terni di un presidio sotto il carcere e di iniziative solidali a Roma e non solo.
Doverose, aggiungiamo noi, visto quanto Maurizio si è battuto ed esposto finora.

P.S. Nell’ultima lettera (14 febbraio) Maurizio scrive che gli hanno applicato il 14 bis sulla base di 22 rapporti disciplinari. “Sono dei terroristi legalizzati”.
Dice che se non verrà trasferito, comincerà uno sciopero della fame ad oltranza.

Livorno – Bastonati quattro carabinieri paracadutisti

fonte: leggo.it

LIVORNO – Li hanno aggrediti fuori dalla discoteca solo perchè erano militari, dopo che uno di loro, livornese, era stato riconosciuto all’interno da un altro frequentatore del locale. È questo, secondo la ricostruzione dei carabinieri del nucleo radiomobile giunti sul posto insieme alla polizia, quanto accaduto all’alba all’uscita dal The Cage, discoteca con musica dal vivo frequentata da centinaia di giovani a Livorno. L’aggressione a quattro paracadutisti del Tuscania è scattata all’esterno del locale: almeno 30 persone hanno accerchiato i 4 militari, che erano in compagnia delle loro fidanzate, e subito dopo li hanno colpiti con cinghie e bastoni. Durante il pestaggio, hanno raccontato alcuni testimoni agli investigatori, i carabinieri sono stati insultati al grido di «fascisti».
I loro aggressori si sono poi dileguati appena udito il suono delle sirene, prima che le pattuglie giungessero sul posto. Sono in corso indagini per identificare almeno alcuni tra coloro che hanno messo in atto il pestaggio e potrebbero esserci sviluppi decisivi nei prossimi giorni. Stando al racconto delle vittime e dei testimoni, all’interno del locale non ci sarebbe stato alcuno screzio tra i quattro militari e i giovani che poi li hanno aggrediti all’esterno, ma la spedizione punitiva, secondo gli inquirenti, si spiegherebbe solo con il fatto che le vittime erano carabinieri paracadutisti. […]